Non riesco a superare una rottura

Salve. So che questa non è una rubrica di problemi di cuore, ma sento il bisogno di esporre a qualcuno di esperto il mio problema, che per me è diventato un vero e proprio peso psicologico. Ho avuto una relazione di un anno e mezzo con una persona, conclusasi da circa 6 mesi. Mi piaceva da anni ed ero innamoratissima. Il rapporto però è sempre stato impari - io presissima, lui di meno, ho sofferto davvero tanto.
E' da tre mesi che non lo sento più, era tornato pieno di buone intenzioni, sembrava presissimo, poi è sparito. Pochi giorni fa la botta finale : ho scoperto che sta con un'altra. Questo significa che tutto è irrecuperabile e che mi ha totalmente dimenticata.

Nonostante il male che mi ha causato, io continuo a non vedere i suoi difetti e le sue mancanze nei miei confronti (si è comportato davvero molto male svariate volte), ma penso a lui ancora come all'uomo perfetto artefice della mia felicità. Lui infatti si è sempre presentato come una persona sicura di sè, a tratti menefreghista ed egoista,una sorta di iddio sceso in terra, ed io con il mio carattere più fragile e debole mi sono lasciata "plagiare" e trascinare. Continuo a pensare lui, all'altra che ora ha tutto, che è nei suoi pensieri e che ha tutto l'amore che a me è stato negato. Ormai vivo in uno stato di depressione e angoscia da mesi e mesi e mi chiedo quando ne uscirò. E' vero che ognuno ha i propri tempi, ma non dovrei stare almeno un po' meglio? Perché c'è gente che reagisce alla fine di relazioni lunghe anni e io non riesco? Mi sento molto sciocca.
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
spesso le persone che concludono relazioni molto lunghe non non sono nel "pieno dell'innamoramento" come lo è/era lei. Sovente il rapporto si logora ed il dolore può essere meno intenso.
La sofferenza legata alla fine di una storia d'amore è molto potente. Sostanzialmente è un lutto. Non si perde soltanto la persona ma anche ciò che si era immaginato del futuro, per lo meno prossimo.
Il problema del lutto è rimanere invischiati nel passato non riuscendo a pensare a "futuri alternativi". Credo che questo sia il suo caso.
Lei effettivamente non sa cosa prova chi adesso fa coppia con il suo ex compagno, ne le serve immaginarlo. Questa è una delle modalità di pensiero che le impedisce di cambiare pagina.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

pur con i limiti del mezzo telematico, sembra che Lei abbia impostato la storia in maniera sbilanciata (Lei molto presa e lui meno) e questo forse è legato a fattori sui quali farebbe bene a riflettere. Ad esempio ad una bassa autostima. Oppure ad una Sua modalità di stare nelle relazioni (cioè come colei che rincorre l'altro e si svuota...).

Ha ragione a chiedersi come mai sta ancora così male, ma vede ci sono persone che sono incapaci di guardare oltre e che stanno "bene" paradossalmente se continuano a rimuginare sulla storia chiusa.

Secondo me, per uscire dalla situazione (non per questa specifica persona, ma dalla Sua modalità di funzionare nelle relazioni e nelle separazioni) avrebbe bisogno di un aiuto specialistico: potrebbe rivolgersi al Consultorio della Sua zona.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Utente
Utente
Gentili dottori,

grazie ad entrambi per le immediate risposte. Uno sfogo e dei consigli esterni sono un grande anestetico al dolore per me.

Dottor Mori, ha ragione nel dire che questo dolore che sto provando è simile ad un lutto, non ho perso solo lui ma tutte le aspettative, le speranze e l'affetto dato. Nonostante i problemi, infatti, si è dimostrato anche una persona in grado di rendermi felice in determinati momenti ed è questo che mi manca. La condivisione, le risate, la gioia di sentirsi. Nonostante tutto il dolore subito, riesco a pensare solo alle cose positive. E rimango invischiata nel passato, non riuscendo a guardare avanti.

Forse tutto ciò è dovuto al fatto che non è mai sparito del tutto. Quando lui decise di finirla, io con molto dolore non lo contattai più e sparii. Lui però si faceva vivo con scuse, e nonostante ciò mi rifiutò di nuovo. Fino a che, dopo tre mesi, mi disse di avere voglia di vedermi,insistendo, pregandomi quasi. Per cause esterne non ci siamo potuti vedere, e da allora lui è sparito. Senza curarsi del mio dolore, di quanto ci potessi stare male. Ha chiuso con me senza darmi la possibilità di riprovare, tentare. Ha deciso tutto lui. Ma in me la fiammella della speranza non si è mai spenta, impedendomi di chiudere questa porta e proiettarmi verso cose nuove.
Ha ragione non sa cosa prova la nuova compagna di lui, tuttavia posso dedurre che lui ne sia molto preso. Il fatto che abbia scelto un'altra e che io sia stata gettata nel dimenticatoio come una scarpa vecchia mi fa malissimo. Non riesco a staccarmi da lui e da ciò che eravamo.

Dott.ssa Pileci, lei ha ragione, era una relazione molto sbilanciata. Io mi sono data tutta. E' vero anche che ho una bassa autostima. Dovrei giustamente pretendere una persona che mi voglia bene sempre e non un giorno sì e due no, ma non sono capace di volere una cosa del genere per me stessa.
Ho pensato di rivolgermi ad un consulto psichiatrico (sono in una vera e propria depressione), ma sono una studentessa fuori sede e non ho un soldo bucato. Ho quindi pensato di rivolgermi allo psicologo della mia zona, presso consultorio, per vedere come andrà.
[#4]
Utente
Utente
Gentili dottori,

grazie ad entrambi per le immediate risposte. Uno sfogo e dei consigli esterni sono un grande anestetico al dolore per me.

Dottor Mori, ha ragione nel dire che questo dolore che sto provando è simile ad un lutto, non ho perso solo lui ma tutte le aspettative, le speranze e l'affetto dato. Nonostante i problemi, infatti, si è dimostrato anche una persona in grado di rendermi felice in determinati momenti ed è questo che mi manca. La condivisione, le risate, la gioia di sentirsi. Nonostante tutto il dolore subito, riesco a pensare solo alle cose positive. E rimango invischiata nel passato, non riuscendo a guardare avanti.

Forse tutto ciò è dovuto al fatto che non è mai sparito del tutto. Quando lui decise di finirla, io con molto dolore non lo contattai più e sparii. Lui però si faceva vivo con scuse, e nonostante ciò mi rifiutò di nuovo. Fino a che, dopo tre mesi, mi disse di avere voglia di vedermi,insistendo, pregandomi quasi. Per cause esterne non ci siamo potuti vedere, e da allora lui è sparito. Senza curarsi del mio dolore, di quanto ci potessi stare male. Ha chiuso con me senza darmi la possibilità di riprovare, tentare. Ha deciso tutto lui. Ma in me la fiammella della speranza non si è mai spenta, impedendomi di chiudere questa porta e proiettarmi verso cose nuove.
Ha ragione non sa cosa prova la nuova compagna di lui, tuttavia posso dedurre che lui ne sia molto preso. Il fatto che abbia scelto un'altra e che io sia stata gettata nel dimenticatoio come una scarpa vecchia mi fa malissimo. Non riesco a staccarmi da lui e da ciò che eravamo.

Dott.ssa Pileci, lei ha ragione, era una relazione molto sbilanciata. Io mi sono data tutta. E' vero anche che ho una bassa autostima. Dovrei giustamente pretendere una persona che mi voglia bene sempre e non un giorno sì e due no, ma non sono capace di volere una cosa del genere per me stessa.
Ho pensato di rivolgermi ad un consulto psichiatrico (sono in una vera e propria depressione), ma sono una studentessa fuori sede e non ho un soldo bucato. Ho quindi pensato di rivolgermi allo psicologo della mia zona, presso consultorio, per vedere come andrà.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"non sono capace di volere una cosa del genere per me stessa."

Questa modalità è modificabile. Se, come dice, ha una bassa autostima oppure ha imparato da qualche parte (esempio genitoriale? figure femminili a casa? altro...?) che non è degna di amore (e aggiungerei di rispetto), allora alla Sua età è importante impararlo.

Questo non significa diventare irrispettosi verso gli altri, ma ottenere il giusto trattamento da parte degli altri. Chiaramente questo deve prima passare per il rispetto per se stessi e per l'amore per se stessi.

Se inoltre Lei è la prima a non volersi bene e a "svendersi" in termini di valore (basso), come crede che La tratteranno gli altri, se non di conseguenza?

Quindi, se non ha molto denaro per una consulenza privata, può sempre rivolgersi al consultorio, allo Spazio Giovani o in qualunque ospedale della Sua cittò per parlare con uno psicologo di persona.
Ritengo infatti che questo tema debba essere approfondito perchè le separazioni possono capitare nella vita e certamente si soffre, però è importante cercare relazioni e persone con cui stare bene e non immolarsi per soffrire, non crede?

Cordiali saluti,