Chiarimenti sui disturbi d'ansia
Buonasera,
Vorrei dei chiarimenti per quanto riguarda l'ansia/panico.
Premetto che non conosco la materia ma richiedo chiarimento relativamente ad alcuni sintomi avvertiti ultimamente.
Punti OGGETTIVI inerenti al mio caso:
1- Persistenza di dispnea durante tutto l'arco della giornata,quando cerco di dormire lo faccio con difficoltà spesso mi manca il respiro .Non riesco a cominciare a dormire,in altre invece mi sveglio nel pieno della notte dopo 3/4 ore di sonno e da quel momento in poi i sintomi respiratori peggiorano fino a quando arrivo ad un punto in cui non riesco più a stare sveglio e mi ri-addormento.
2- Sono allergico ad acaro alla polvere e cane( ne ho uno sempre avuto uno in casa) Queste allergie sono state scoperte solo ultimamente e mi sono attrezzato per tentare di non essere a contatto con gli allergeni.
3)Oltre alla dispnea giornalmente ho vari sintomi.....a volte tachicardia,dolori alla schiena,altre senso di adrenalina ,tremori al braccio ed infine tosse non pesante ma relativamente persistente.
4)Ho effettuato diversi esami oltre a quello allergologico risultati tutti negativi(a parte ovviamente quello allergologico)Gli esami fatti sono: 2 visite pneumologiche,2 spirometrie( una anche con test di broncostimolazione aspecifico con nebbia ultrasonica)2 rx al torace, ecocolordoppler, elettrocardiogramma.
5)Nella vita non sono assolutamente un tipo ansioso,mai avuto problemi ne traumi di nessun genere.
6) Durante la giornata ho momenti " liberi"altri in cui sento alcuni dei sintomi sopraelencati.Durante la sera però mi impediscono spesso di dormire.In generale posso affermare tranquillamente che durante il giorno pur con qualche sintomo riesco a fare tutto.
7)Non ho preclusioni verso ambienti o situazioni particolari.
Queste le domande:
1- Visto la moltitudine di esami fatti i miei sintomi sono riconducibili solo all'ansia??Oppure mi "manca" qualche esame per escludere patologie organiche??Mi nteressa soprattutto riuscire a dormire perché ovviamente la mancanza di riposo influisce sulla giornata.
2- ho già preso appuntamento(fra 2 gg) per una visita psicoterapeutica per valutazione oggettiva,ma uno psicoterapeuta può sbagliare diagnosi di attacchi di ansia o meno??Cioè può affermare con certezza se sono affetto da ansia o può confondere i sintomi con malattie organiche non ancora "scoperte" tramite esami fatti??
3-Tralasciando la fase acuta notturna,se dovessi descrivere la quantità di sintomi, parlerei di una ventina di momenti "caldi" con i sintomi descritti prima durante la giornata.Possono tutti rappresentare degli sfoghi di ansia ??oppure quello che sto dicendo o pensando e' proprio una "cagata"(scusate il termine)
Gradirei,se possibile, risposte del tipo " bisognerebbe visitarla di persona" o risposte vaghe.Ad ogni domanda,risposta chiara.Questo perché so' benissimo che il referente in primis e' medico di famiglia, qui cercò solo di comprendere meglio il problema grazie a voi esperti.
Ringrazio e saluto
Buona serata
Vorrei dei chiarimenti per quanto riguarda l'ansia/panico.
Premetto che non conosco la materia ma richiedo chiarimento relativamente ad alcuni sintomi avvertiti ultimamente.
Punti OGGETTIVI inerenti al mio caso:
1- Persistenza di dispnea durante tutto l'arco della giornata,quando cerco di dormire lo faccio con difficoltà spesso mi manca il respiro .Non riesco a cominciare a dormire,in altre invece mi sveglio nel pieno della notte dopo 3/4 ore di sonno e da quel momento in poi i sintomi respiratori peggiorano fino a quando arrivo ad un punto in cui non riesco più a stare sveglio e mi ri-addormento.
2- Sono allergico ad acaro alla polvere e cane( ne ho uno sempre avuto uno in casa) Queste allergie sono state scoperte solo ultimamente e mi sono attrezzato per tentare di non essere a contatto con gli allergeni.
3)Oltre alla dispnea giornalmente ho vari sintomi.....a volte tachicardia,dolori alla schiena,altre senso di adrenalina ,tremori al braccio ed infine tosse non pesante ma relativamente persistente.
4)Ho effettuato diversi esami oltre a quello allergologico risultati tutti negativi(a parte ovviamente quello allergologico)Gli esami fatti sono: 2 visite pneumologiche,2 spirometrie( una anche con test di broncostimolazione aspecifico con nebbia ultrasonica)2 rx al torace, ecocolordoppler, elettrocardiogramma.
5)Nella vita non sono assolutamente un tipo ansioso,mai avuto problemi ne traumi di nessun genere.
6) Durante la giornata ho momenti " liberi"altri in cui sento alcuni dei sintomi sopraelencati.Durante la sera però mi impediscono spesso di dormire.In generale posso affermare tranquillamente che durante il giorno pur con qualche sintomo riesco a fare tutto.
7)Non ho preclusioni verso ambienti o situazioni particolari.
Queste le domande:
1- Visto la moltitudine di esami fatti i miei sintomi sono riconducibili solo all'ansia??Oppure mi "manca" qualche esame per escludere patologie organiche??Mi nteressa soprattutto riuscire a dormire perché ovviamente la mancanza di riposo influisce sulla giornata.
2- ho già preso appuntamento(fra 2 gg) per una visita psicoterapeutica per valutazione oggettiva,ma uno psicoterapeuta può sbagliare diagnosi di attacchi di ansia o meno??Cioè può affermare con certezza se sono affetto da ansia o può confondere i sintomi con malattie organiche non ancora "scoperte" tramite esami fatti??
3-Tralasciando la fase acuta notturna,se dovessi descrivere la quantità di sintomi, parlerei di una ventina di momenti "caldi" con i sintomi descritti prima durante la giornata.Possono tutti rappresentare degli sfoghi di ansia ??oppure quello che sto dicendo o pensando e' proprio una "cagata"(scusate il termine)
Gradirei,se possibile, risposte del tipo " bisognerebbe visitarla di persona" o risposte vaghe.Ad ogni domanda,risposta chiara.Questo perché so' benissimo che il referente in primis e' medico di famiglia, qui cercò solo di comprendere meglio il problema grazie a voi esperti.
Ringrazio e saluto
Buona serata
[#1]
Caro Utente,
<<Gradirei,se possibile, risposte del tipo " bisognerebbe visitarla di persona" o risposte vaghe>>
trovo divertente, e interessante da un punto di vista clinico, questo suo lapsus calami e glielo segnalo; tuttavia immagino si tratti proprio di un lapsus e che intendesse esattamente in contrario. :-)
Cercherò, quindi, pur nei limiti dettati dalla non conoscenza, di darle risposte chiare.
Nessuno psicologo ha competenza per dirle se le mancano degli esami medici per escludere patologie di natura organica.
In questo senso, il professionista di riferimento è il medico, e gli psicologi, non sono medici.
Detto questo, visto il gran numero di esami che ha fatto, mi sembra di poter dire che non ci siano elementi evidenti che facciano pensare a un disturbo di natura fisica, anche perché immagino che tutti gli esami le siano stati prescritti da un medico il quale, sicuramente, aveva una chiara idea dei sintomi che lei accusa.
Di conseguenza potrebbe trattarsi di un disturbo di natura ansiosa ma, mi perdoni se non rispetto le consegne, è *indispensabile* una visita di persona per poter confermare una diagnosi; in primis perché non la conosciamo e poi, perchè è vietato dalle linee guida del sito e anche dalla legge.
Lo psicologo ha tutti gli strumenti per comprendere se si tratta di ansia oppure no; tuttavia, anche lui ha bisogno prima di escludere tutte le possibili cause organiche; e qui torniamo al punto di partenza: solo un medico può rassicurarla sulla mancanza di cause organiche ai sintomi che descrive.
Per rispondere alla sua ultima domanda, sperando di non averne tralasciata qualcuna, tutti i sintomi che descrive sono compatibili con una sindrome ansiosa.
Se ora mi è permesso aggiungere qualcosa, vorrei dirle che mi sembra emerga dal suo consulto, sia per i contenuti che per lo stile, un'eccessiva preoccupazione e il timore che il suo malessere possa essere riconducibile a cause organiche; con una conseguente eccessiva ricerca di rassicurazioni che solo di persona le possono essere date.
Anche questo suo comportamento è compatibile con un disturbo d'ansia.
Se non sono stato chiaro, ho tralasciato qualcosa o vuole aggiungere altro, resto in ascolto.
Un caro saluto
<<Gradirei,se possibile, risposte del tipo " bisognerebbe visitarla di persona" o risposte vaghe>>
trovo divertente, e interessante da un punto di vista clinico, questo suo lapsus calami e glielo segnalo; tuttavia immagino si tratti proprio di un lapsus e che intendesse esattamente in contrario. :-)
Cercherò, quindi, pur nei limiti dettati dalla non conoscenza, di darle risposte chiare.
Nessuno psicologo ha competenza per dirle se le mancano degli esami medici per escludere patologie di natura organica.
In questo senso, il professionista di riferimento è il medico, e gli psicologi, non sono medici.
Detto questo, visto il gran numero di esami che ha fatto, mi sembra di poter dire che non ci siano elementi evidenti che facciano pensare a un disturbo di natura fisica, anche perché immagino che tutti gli esami le siano stati prescritti da un medico il quale, sicuramente, aveva una chiara idea dei sintomi che lei accusa.
Di conseguenza potrebbe trattarsi di un disturbo di natura ansiosa ma, mi perdoni se non rispetto le consegne, è *indispensabile* una visita di persona per poter confermare una diagnosi; in primis perché non la conosciamo e poi, perchè è vietato dalle linee guida del sito e anche dalla legge.
Lo psicologo ha tutti gli strumenti per comprendere se si tratta di ansia oppure no; tuttavia, anche lui ha bisogno prima di escludere tutte le possibili cause organiche; e qui torniamo al punto di partenza: solo un medico può rassicurarla sulla mancanza di cause organiche ai sintomi che descrive.
Per rispondere alla sua ultima domanda, sperando di non averne tralasciata qualcuna, tutti i sintomi che descrive sono compatibili con una sindrome ansiosa.
Se ora mi è permesso aggiungere qualcosa, vorrei dirle che mi sembra emerga dal suo consulto, sia per i contenuti che per lo stile, un'eccessiva preoccupazione e il timore che il suo malessere possa essere riconducibile a cause organiche; con una conseguente eccessiva ricerca di rassicurazioni che solo di persona le possono essere date.
Anche questo suo comportamento è compatibile con un disturbo d'ansia.
Se non sono stato chiaro, ho tralasciato qualcosa o vuole aggiungere altro, resto in ascolto.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Gentile Utente,
alcuni sintomi che ha descritto sono compatibili con un disturbo d'ansia e, sebbene Lei dica di non essere una persona ansiosa, alcune domande che pone qui tradiscono una certa ansia...
Ad esempio quando scrive: "uno psicoterapeuta può sbagliare diagnosi di attacchi di ansia o meno??Cioè può affermare con certezza se sono affetto da ansia o può confondere i sintomi con malattie organiche non ancora "scoperte" tramite esami fatti??"
Preciso inoltre che, per essere ansiosi, non è necessario aver subito alcun tipo di trauma, perchè non c'è un legame certo tra trauma e ansia, tutt'altro.
Vedo che Lei è sovrappeso, se i dati inseriti sono corretti: il medico ha ipotizzato una correlazione tra il sovrappeso e i sintomi lamentati?
Oltre alle manifestazioni fisiche, l'ansia si esprime anche con sintomi cognitivi, quali i dubbi e il rimuginio, quindi ha fatto bene a prenotare un colloquio psicologico di persona, perchè sarà la valutazione diretta a chiarire la situazione e sciogliere i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
alcuni sintomi che ha descritto sono compatibili con un disturbo d'ansia e, sebbene Lei dica di non essere una persona ansiosa, alcune domande che pone qui tradiscono una certa ansia...
Ad esempio quando scrive: "uno psicoterapeuta può sbagliare diagnosi di attacchi di ansia o meno??Cioè può affermare con certezza se sono affetto da ansia o può confondere i sintomi con malattie organiche non ancora "scoperte" tramite esami fatti??"
Preciso inoltre che, per essere ansiosi, non è necessario aver subito alcun tipo di trauma, perchè non c'è un legame certo tra trauma e ansia, tutt'altro.
Vedo che Lei è sovrappeso, se i dati inseriti sono corretti: il medico ha ipotizzato una correlazione tra il sovrappeso e i sintomi lamentati?
Oltre alle manifestazioni fisiche, l'ansia si esprime anche con sintomi cognitivi, quali i dubbi e il rimuginio, quindi ha fatto bene a prenotare un colloquio psicologico di persona, perchè sarà la valutazione diretta a chiarire la situazione e sciogliere i Suoi dubbi.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Dottor.Callina,
Prima di tutto grazie per la velocissima risposta.
Ovviamente non volevo essere scortese quando scrivo " risposte chiare" e via discorrendo ,quindi se le e' risultato offensivo o perlomeno inopportuno il mio modo di rivolgersi a voi specialisti chiedo scusa.
Volevo solo far capire,essendo una persona schietta,che gradivo risposte secche senza indugi...cioè' per me e' bianco o nero non esiste grigio.
Anzi,ad esempio, non sapevo che fosse vietato sia dalla legge sia dalle linee guida.
Il mio richiedere un parere e' semplicemente perché non conosco l'argomento "ansia".Anche il continuo richiedere rassicurazioni so' che è tipico delle persone ansiose ma si metta,se può , nei miei panni....ossia quelle di una persona che non ha mai avuto nulla di simile,all'improvviso compaiono questi sintomi e che vuole risalire alla sorgente di questi problemi.
Finisco di specificare il "romanzo" scritto prima scrivendo che ovviamente gli esami a cui mi sono sottoposto me li aveva descritti il medico. Il mio continuo presentarsi da lui( non ci sono andato praticamente mai negli ultimi anni se non per farmi dare qualche giorno di malattia tipo 2/3volte l'anno) descrivendo episodi di dispnea gli ha fatto prescrivere anche un ricovero nel reparto pneumologico...a loro volta al pronto soccorso non hanno accettato la richiesta e dopo avermi visitato mi hanno mandato a casa con la dicitura "rivalutazione dal medico curante"....ora io no so' le persone normali,ma io personalmente mi sento preso un po' per i fondelli...mi sento dentro una bolla di sapone e non vedo vie d'uscita....non sono catastrofico ma cioè una buona anima che mi dica cosa fare o a chi rivolgermi la gradirei in ambito medico....la decisione di andare dallo psicoterapeuta e' mia non del medico; portata dal mio pensiero " bhe se tutti gli esami affermano che non nulla,magari e' davvero ansia proviamo tanto nel peggiore dei casi mi ritrovo come ora"...Come specificato prima essendo un tipo molto " pratico" il fatto di andare a farmi visitare senza un nulla di certo quello si che mi da' fastidio...cioè io con la lastra vado dal dottore per femore fratturato e via mi dice come e in che modo devo guarire e la tempistica...ma qui invece vado senza in mano nulla "descrivendo" dei sintomi...e siccome so' che la dispnea e' soggettiva non so' quanto possa "capire" il problema e soprattutto non so' in quanto tempo guarirò.
Se lei ha altro da aggiungere a questo mio post leggero con attenzione le sue opinioni,in caso contrario la ringrazio ugualmente del tempo concessomi.
Prima di tutto grazie per la velocissima risposta.
Ovviamente non volevo essere scortese quando scrivo " risposte chiare" e via discorrendo ,quindi se le e' risultato offensivo o perlomeno inopportuno il mio modo di rivolgersi a voi specialisti chiedo scusa.
Volevo solo far capire,essendo una persona schietta,che gradivo risposte secche senza indugi...cioè' per me e' bianco o nero non esiste grigio.
Anzi,ad esempio, non sapevo che fosse vietato sia dalla legge sia dalle linee guida.
Il mio richiedere un parere e' semplicemente perché non conosco l'argomento "ansia".Anche il continuo richiedere rassicurazioni so' che è tipico delle persone ansiose ma si metta,se può , nei miei panni....ossia quelle di una persona che non ha mai avuto nulla di simile,all'improvviso compaiono questi sintomi e che vuole risalire alla sorgente di questi problemi.
Finisco di specificare il "romanzo" scritto prima scrivendo che ovviamente gli esami a cui mi sono sottoposto me li aveva descritti il medico. Il mio continuo presentarsi da lui( non ci sono andato praticamente mai negli ultimi anni se non per farmi dare qualche giorno di malattia tipo 2/3volte l'anno) descrivendo episodi di dispnea gli ha fatto prescrivere anche un ricovero nel reparto pneumologico...a loro volta al pronto soccorso non hanno accettato la richiesta e dopo avermi visitato mi hanno mandato a casa con la dicitura "rivalutazione dal medico curante"....ora io no so' le persone normali,ma io personalmente mi sento preso un po' per i fondelli...mi sento dentro una bolla di sapone e non vedo vie d'uscita....non sono catastrofico ma cioè una buona anima che mi dica cosa fare o a chi rivolgermi la gradirei in ambito medico....la decisione di andare dallo psicoterapeuta e' mia non del medico; portata dal mio pensiero " bhe se tutti gli esami affermano che non nulla,magari e' davvero ansia proviamo tanto nel peggiore dei casi mi ritrovo come ora"...Come specificato prima essendo un tipo molto " pratico" il fatto di andare a farmi visitare senza un nulla di certo quello si che mi da' fastidio...cioè io con la lastra vado dal dottore per femore fratturato e via mi dice come e in che modo devo guarire e la tempistica...ma qui invece vado senza in mano nulla "descrivendo" dei sintomi...e siccome so' che la dispnea e' soggettiva non so' quanto possa "capire" il problema e soprattutto non so' in quanto tempo guarirò.
Se lei ha altro da aggiungere a questo mio post leggero con attenzione le sue opinioni,in caso contrario la ringrazio ugualmente del tempo concessomi.
[#4]
Caro Utente,
non si deve scusare e, non si preoccupi, non è stato inopportuno. E' singolare il suo modo di porsi e dice molto sul suo modo di essere.
Mi faceva sorridere il suo lapsus e gliel'ho fatto notare; a parte ciò, il tono della mia risposta si è adeguto, in modo abbastanza naturale, al suo... ma non c'era alcun rimprovero nelle intenzioni
<<ma qui invece vado senza in mano nulla "descrivendo" dei sintomi...e siccome so' che la dispnea e' soggettiva non so' quanto possa "capire" il problema e soprattutto non so' in quanto tempo guarirò.>>
E' comprensibile la sua preoccupazione; non è semplice comprendere come si possa fare diagnosi solo "parlando"... eppure è così.
In merito al tempo necessario per poter vedere dei cambiamenti apprezzabili non posso darle risposte; è necessaria una valutazione di persona, più puntuale, per poter inquadrare il suo caso specifico.
Per ora posso dirle solo di attendere con fiducia l'incontro con il collega.
Se crede, ci tenga informati sugli sviluppi.
Un caro saluto
non si deve scusare e, non si preoccupi, non è stato inopportuno. E' singolare il suo modo di porsi e dice molto sul suo modo di essere.
Mi faceva sorridere il suo lapsus e gliel'ho fatto notare; a parte ciò, il tono della mia risposta si è adeguto, in modo abbastanza naturale, al suo... ma non c'era alcun rimprovero nelle intenzioni
<<ma qui invece vado senza in mano nulla "descrivendo" dei sintomi...e siccome so' che la dispnea e' soggettiva non so' quanto possa "capire" il problema e soprattutto non so' in quanto tempo guarirò.>>
E' comprensibile la sua preoccupazione; non è semplice comprendere come si possa fare diagnosi solo "parlando"... eppure è così.
In merito al tempo necessario per poter vedere dei cambiamenti apprezzabili non posso darle risposte; è necessaria una valutazione di persona, più puntuale, per poter inquadrare il suo caso specifico.
Per ora posso dirle solo di attendere con fiducia l'incontro con il collega.
Se crede, ci tenga informati sugli sviluppi.
Un caro saluto
[#5]
Ex utente
Dottoressa Pileci,
Si sono in sovrappeso di una decina di chili.Se dovessi descrivermi fisicamente direi che ho il fisico da rugbista.Chiaramente non sono muscoli ma pancia ma non è' pancia da vecchio alcolizzato cioè c sono i kg in più ma sono distribuiti in maniera uniforme.Al momento però il medico non ha collegato sintomi con peso corporeo.
Concludo dicendo che so' che voi non sostituirete mai medico di famiglia o professionisti che mi visiteranno di persona,e non sono sicuramente colui che ha paura o si sottrae ad esami da effettuare...dico che, essendo nato questo sito proprio con lo scopo di dare una mano in via telematica ad altri utenti ignoranti come me nelle materie trattate, mi pare normale effettuare domande strambe o viceversa troppo dettagliate.Ad esempio,come scritto nel post prima,se uno non ha mai avuto nulla e all'improvviso nasce un problema a me sembra normale proccuparsi e spesso,problematica evidente di questo tipo di siti, anche vedere il linguaggio corporeo di una persona mentre pone una domanda potrebbe risultare utile.Sono abbastanza sereno ma sapendo che fra un paio d'ore tenterò di addormentarmi, senza sapere se ci riuscirò o meno avendo davanti una giornata di lavoro e senza conoscere il perché di tutto questo,un po' i "cosiddetti" me li fa' girare.
Grazie comunque ad entrambi
Buonaserata
Si sono in sovrappeso di una decina di chili.Se dovessi descrivermi fisicamente direi che ho il fisico da rugbista.Chiaramente non sono muscoli ma pancia ma non è' pancia da vecchio alcolizzato cioè c sono i kg in più ma sono distribuiti in maniera uniforme.Al momento però il medico non ha collegato sintomi con peso corporeo.
Concludo dicendo che so' che voi non sostituirete mai medico di famiglia o professionisti che mi visiteranno di persona,e non sono sicuramente colui che ha paura o si sottrae ad esami da effettuare...dico che, essendo nato questo sito proprio con lo scopo di dare una mano in via telematica ad altri utenti ignoranti come me nelle materie trattate, mi pare normale effettuare domande strambe o viceversa troppo dettagliate.Ad esempio,come scritto nel post prima,se uno non ha mai avuto nulla e all'improvviso nasce un problema a me sembra normale proccuparsi e spesso,problematica evidente di questo tipo di siti, anche vedere il linguaggio corporeo di una persona mentre pone una domanda potrebbe risultare utile.Sono abbastanza sereno ma sapendo che fra un paio d'ore tenterò di addormentarmi, senza sapere se ci riuscirò o meno avendo davanti una giornata di lavoro e senza conoscere il perché di tutto questo,un po' i "cosiddetti" me li fa' girare.
Grazie comunque ad entrambi
Buonaserata
[#6]
<<sapendo che fra un paio d'ore tenterò di addormentarmi, senza sapere se ci riuscirò>>
Gentile Utente,
il fatto stesso di porre l'attenzione su un processo fisiologico come il sonno, domandandosi se riuscirà o no a dormire, potrebbe comprometterne la qualità e la quantità.
Pur comprendendo il suo disagio, vorrei ricordarle che un'eccessiva autoosservazione può influenzare negativamente il proprio giudizio rispetto alle cose, fungendo da lente di ingrandimento ed innescando un circolo vizioso di preoccupazione-disagio-ansia da cui si fatica ad uscirne da soli.
Posso domandarle di che orientamento è lo psicoterapeuta a cui si è rivolto?
Nel frattempo, se non l'ha ancora fatto, può leggere:
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Cordialmente,
Gentile Utente,
il fatto stesso di porre l'attenzione su un processo fisiologico come il sonno, domandandosi se riuscirà o no a dormire, potrebbe comprometterne la qualità e la quantità.
Pur comprendendo il suo disagio, vorrei ricordarle che un'eccessiva autoosservazione può influenzare negativamente il proprio giudizio rispetto alle cose, fungendo da lente di ingrandimento ed innescando un circolo vizioso di preoccupazione-disagio-ansia da cui si fatica ad uscirne da soli.
Posso domandarle di che orientamento è lo psicoterapeuta a cui si è rivolto?
Nel frattempo, se non l'ha ancora fatto, può leggere:
https://www.medicitalia.it/salute/psicologia/27-ansia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1064-quando-il-corpo-va-in-ansia-i-sintomi-fisici-dei-disturbi-d-ansia.html
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#7]
Ex utente
Salve,
Ho effettuato prima visita psicoterapeutica.
La psicoterapista non consiglia farmaci ma concentra la sua attenzione solo sul rapporto col paziente.
Nonostante io abbia detto anche a lei di non credere a questo tipo di terapia(in quanto aono un tipo molto pratico e poco teorico)comunque accettato di fare qualche seduta e quindi ho deciso di proseguire il rapporto.
Il rapporto ho deciso di eseguirlo per un paio di mesi (8/9 sedute)dopodiché tireremo le somme pur sapendo che non c'è una tempistica da rispettare per curare l'ansia e solo dopo decideremo il da' farsi.
Ho accettato perché gli esami effettuati in precedenza,ed anche in questi giorni,comunque sono tutti coerenti nell'appurare che a livello organico non risulti nulla...anche la moltitudine ( e varieta')di sintomi che provo durante i vari giorni oggettivamente sono troppo diversi l'uno dell'altro per essere collegati da una patologia di tipo organico.
Volevo sapere se pur non credendo che la terapia funzioni questo possa influenzare il risultato stesso della terapia.Specifico che la mia non vuole essere una chiusura nei confronti dello specialista semplicemente volevo essere onesto nei suoi confronti ma non so' se il fatto di "non crederci pur provandoci" può influire sulla terapia visto che si parla di discorsi "mentali".
Ringrazio e saluto
Ho effettuato prima visita psicoterapeutica.
La psicoterapista non consiglia farmaci ma concentra la sua attenzione solo sul rapporto col paziente.
Nonostante io abbia detto anche a lei di non credere a questo tipo di terapia(in quanto aono un tipo molto pratico e poco teorico)comunque accettato di fare qualche seduta e quindi ho deciso di proseguire il rapporto.
Il rapporto ho deciso di eseguirlo per un paio di mesi (8/9 sedute)dopodiché tireremo le somme pur sapendo che non c'è una tempistica da rispettare per curare l'ansia e solo dopo decideremo il da' farsi.
Ho accettato perché gli esami effettuati in precedenza,ed anche in questi giorni,comunque sono tutti coerenti nell'appurare che a livello organico non risulti nulla...anche la moltitudine ( e varieta')di sintomi che provo durante i vari giorni oggettivamente sono troppo diversi l'uno dell'altro per essere collegati da una patologia di tipo organico.
Volevo sapere se pur non credendo che la terapia funzioni questo possa influenzare il risultato stesso della terapia.Specifico che la mia non vuole essere una chiusura nei confronti dello specialista semplicemente volevo essere onesto nei suoi confronti ma non so' se il fatto di "non crederci pur provandoci" può influire sulla terapia visto che si parla di discorsi "mentali".
Ringrazio e saluto
[#8]
Gentile Utente,
è chiaro che la motivazione al cambiamento e alla cura deve essere forte e presente nel pz.
Ha fatto bene ad esprimere le Sue perplessità alla terapeuta.
Di quale tipo di psicoterapia si tratta?
Come è stato impostato il lavoro psicoterapico?
è chiaro che la motivazione al cambiamento e alla cura deve essere forte e presente nel pz.
Ha fatto bene ad esprimere le Sue perplessità alla terapeuta.
Di quale tipo di psicoterapia si tratta?
Come è stato impostato il lavoro psicoterapico?
[#9]
Caro Utente,
il fatto di "non crederci pur provandoci", può essere, senza dubbio, un limite alla terapia.
Non si tratta di avere una "fede cieca"; tuttavia, è fondamentale che la motivazione al cambiamento debba essere presente nel paziente; diversamente, è difficile che possano verificarsi dei cambiamenti significativi.
La psicoterapia, come le ha detto giustamente la collega che ha contattato, si basa principalmente sulla relazione tra paziente e terapeuta; laddove non ci sia la capacità di instauare questa "alleanza", non sarà facile raggiungere risultati apprezzabili.
Detto ciò, è possibile che la terapeuta che ha contattato riesca ad instaurare un "feeling empatico" tale da farle riconsiderare la fiducia nella riuscita del percorso terapeutico.
Si conceda qualche colloquio per sentire (ossia "comprendere" da un punto di vista emotivo) se ci sono i presupposti per poter instaurare il giusto contatto emotivo con la collega.
Diversamente, il consiglio è quello di provare a bussare ad altre porte.
Si ricordi che non tutti i terapeuti sono adatti a tutti i pazienti, così come non tutti i pazienti sono adatti a tutti i terapeuti.
In bocca al lupo per il suo percorso.
Un caro saluto
il fatto di "non crederci pur provandoci", può essere, senza dubbio, un limite alla terapia.
Non si tratta di avere una "fede cieca"; tuttavia, è fondamentale che la motivazione al cambiamento debba essere presente nel paziente; diversamente, è difficile che possano verificarsi dei cambiamenti significativi.
La psicoterapia, come le ha detto giustamente la collega che ha contattato, si basa principalmente sulla relazione tra paziente e terapeuta; laddove non ci sia la capacità di instauare questa "alleanza", non sarà facile raggiungere risultati apprezzabili.
Detto ciò, è possibile che la terapeuta che ha contattato riesca ad instaurare un "feeling empatico" tale da farle riconsiderare la fiducia nella riuscita del percorso terapeutico.
Si conceda qualche colloquio per sentire (ossia "comprendere" da un punto di vista emotivo) se ci sono i presupposti per poter instaurare il giusto contatto emotivo con la collega.
Diversamente, il consiglio è quello di provare a bussare ad altre porte.
Si ricordi che non tutti i terapeuti sono adatti a tutti i pazienti, così come non tutti i pazienti sono adatti a tutti i terapeuti.
In bocca al lupo per il suo percorso.
Un caro saluto
[#10]
Ex utente
Buonasera,
Volevo informarvi,per quanto vi possa interessare,che continuo ad effettuare sedute psicoterapeutiche( sono alla terza). Sostanzialmente in tutte le sedute la psicoterapeuta mi ha fatto parlare un po' di tutto per avere una situazione riguardo il mio stile di vita ed i rapporti che ho con famiglia,amici,colleghi di lavoro etc...
Nonostante abbia più volte detto di essere disponibile a collaborare con la mia psicoterapeuta mi rendo conto io stesso di non essere il paziente migliore, nel senso che mancandomi una cura "pratica" faccio fatica a concepire il fatto di guarire solamente parlando ma,allo stesso tempo, sapendo che ci sono migliaia di persone che fanno questo lavoro, effettivamente a qualcosa servirà pure questa psicologia/psicoterapia!
Quello che ho notato e' che mi piace parlare di tutto con la mia psicoterapeuta,non ci sono momenti o discorsi morti,tutto sembra avere un senso e probabilmente potrei parlare per ore col piacere di essere ascoltato(seppur per mestiere) , mi trovo a mio agio ed anzi,quando mi fa notare che la seduta e' finita, quasi quasi mi dispiace.
Fondamentalmente ,pur rielaborando i discorsi effettuati durante le sedute quando sono a casa , mi rendo conto che in alcuni aspetti potrei migliorare ma allo stesso tempo mi chiedo il perché .....ossia....se io non avessi avuto nulla non avrei mai cambiato nulla nel mio modo di fare o di essere(ad essere sincero non ho ancora cambiato nulla),ed anche ora nonostante durante le sedute vengano fuori aspetti "migliorabili",nella mia testa penso che è' sia possibile migliorare ma non è' detto che sia quel singolo comportamento/atteggiamento che porti a questi disturbi.....ed a questo punto la "ricerca" potrebbe andare avanti anni...come fare a trovare quello corretto???Inoltre il fatto di voler a tutti costi guarire nel più breve tempo possibile coccia col fatto che la psicoterapia sia un processo tutto sommato lungo e non "quantificabile" in termini temporali e ciò mi fa' "impazzire" se ci penso.
Infine,domanda un po' fuori dal contesto, volevo dire che comunque pur essendo migliorato da un punto di vista dei sintomi in alcuni giorni ho ancora tachicardia,tremori al braccio sinistro e mal di schiena ...ci sono giorni che va meglio altri che va peggio...questa varietà di sintomi e l'alternarsi della loro intensità possono essere riconducibili essenzialmente ad uno stato d'ansia??
Ringrazio ancora una volta e vi auguro buona serata
Volevo informarvi,per quanto vi possa interessare,che continuo ad effettuare sedute psicoterapeutiche( sono alla terza). Sostanzialmente in tutte le sedute la psicoterapeuta mi ha fatto parlare un po' di tutto per avere una situazione riguardo il mio stile di vita ed i rapporti che ho con famiglia,amici,colleghi di lavoro etc...
Nonostante abbia più volte detto di essere disponibile a collaborare con la mia psicoterapeuta mi rendo conto io stesso di non essere il paziente migliore, nel senso che mancandomi una cura "pratica" faccio fatica a concepire il fatto di guarire solamente parlando ma,allo stesso tempo, sapendo che ci sono migliaia di persone che fanno questo lavoro, effettivamente a qualcosa servirà pure questa psicologia/psicoterapia!
Quello che ho notato e' che mi piace parlare di tutto con la mia psicoterapeuta,non ci sono momenti o discorsi morti,tutto sembra avere un senso e probabilmente potrei parlare per ore col piacere di essere ascoltato(seppur per mestiere) , mi trovo a mio agio ed anzi,quando mi fa notare che la seduta e' finita, quasi quasi mi dispiace.
Fondamentalmente ,pur rielaborando i discorsi effettuati durante le sedute quando sono a casa , mi rendo conto che in alcuni aspetti potrei migliorare ma allo stesso tempo mi chiedo il perché .....ossia....se io non avessi avuto nulla non avrei mai cambiato nulla nel mio modo di fare o di essere(ad essere sincero non ho ancora cambiato nulla),ed anche ora nonostante durante le sedute vengano fuori aspetti "migliorabili",nella mia testa penso che è' sia possibile migliorare ma non è' detto che sia quel singolo comportamento/atteggiamento che porti a questi disturbi.....ed a questo punto la "ricerca" potrebbe andare avanti anni...come fare a trovare quello corretto???Inoltre il fatto di voler a tutti costi guarire nel più breve tempo possibile coccia col fatto che la psicoterapia sia un processo tutto sommato lungo e non "quantificabile" in termini temporali e ciò mi fa' "impazzire" se ci penso.
Infine,domanda un po' fuori dal contesto, volevo dire che comunque pur essendo migliorato da un punto di vista dei sintomi in alcuni giorni ho ancora tachicardia,tremori al braccio sinistro e mal di schiena ...ci sono giorni che va meglio altri che va peggio...questa varietà di sintomi e l'alternarsi della loro intensità possono essere riconducibili essenzialmente ad uno stato d'ansia??
Ringrazio ancora una volta e vi auguro buona serata
[#11]
Gentile Utente,
vorrei chiederLe anch'io qualcosa: quale diagnosi è stata posta?
Quali sono i problemi/comportamenti disfunzionali intercettati?
Quali obiettivi terapeutici sono stati fissati?
"...mancandomi una cura "pratica" faccio fatica a concepire il fatto di guarire solamente parlando..."
Questo dipende... se è stato diagnosticato un disturbo d'ansia, sono d'accordo con Lei: parlare e basta non serve ma è necessario impostare un piano d'azione per spezzare quegli schemi disfunzionali che stanno mantenendo in piedi il problema.
Tuttavia non tutti i modelli di trattamento psicoterapico sono uguali.
Questo vale solo per le psicoterapie attive e focalizzate, in cui rientra ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, nella quale si lavora molto con compiti da eseguire a casa tra una seduta e l'altra e con prescrizioni comportamentali.
Diverso è il caso in cui vi è una diagnosi di disturbo depressivo e invece è indispensabile andare a ricostruire con il pz. determinate esperienze e quei significati costruiti dal pz. stesso e lo si fa attraverso il dialogo.
Detto ciò, per quanto riguarda la Sua domanda "...non è' detto che sia quel singolo comportamento/atteggiamento che porti a questi disturbi.....ed a questo punto la "ricerca" potrebbe andare avanti anni...come fare a trovare quello corretto???" è qui che deve farsi aiutare dal terapeuta: bisogna in prima battuta capire qual è il problema e in che modo un comportamento (es. un comportamento troppo rigido, o un evitamento) genera e mantiene il disturbo che L'ha portata in terapia.
Trovarsi bene col professionista è importante e Le permette di aprirsi e di fidarsi, ma la relazione non è l'aspetto più importante in una psicoterapia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1630-e-la-relazione-che-cura.html
Per questa ragione La invito a rivolgere le stesse domande (lecite) che ha posto qui, direttamente al curante.
Cordiali saluti,
vorrei chiederLe anch'io qualcosa: quale diagnosi è stata posta?
Quali sono i problemi/comportamenti disfunzionali intercettati?
Quali obiettivi terapeutici sono stati fissati?
"...mancandomi una cura "pratica" faccio fatica a concepire il fatto di guarire solamente parlando..."
Questo dipende... se è stato diagnosticato un disturbo d'ansia, sono d'accordo con Lei: parlare e basta non serve ma è necessario impostare un piano d'azione per spezzare quegli schemi disfunzionali che stanno mantenendo in piedi il problema.
Tuttavia non tutti i modelli di trattamento psicoterapico sono uguali.
Questo vale solo per le psicoterapie attive e focalizzate, in cui rientra ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, nella quale si lavora molto con compiti da eseguire a casa tra una seduta e l'altra e con prescrizioni comportamentali.
Diverso è il caso in cui vi è una diagnosi di disturbo depressivo e invece è indispensabile andare a ricostruire con il pz. determinate esperienze e quei significati costruiti dal pz. stesso e lo si fa attraverso il dialogo.
Detto ciò, per quanto riguarda la Sua domanda "...non è' detto che sia quel singolo comportamento/atteggiamento che porti a questi disturbi.....ed a questo punto la "ricerca" potrebbe andare avanti anni...come fare a trovare quello corretto???" è qui che deve farsi aiutare dal terapeuta: bisogna in prima battuta capire qual è il problema e in che modo un comportamento (es. un comportamento troppo rigido, o un evitamento) genera e mantiene il disturbo che L'ha portata in terapia.
Trovarsi bene col professionista è importante e Le permette di aprirsi e di fidarsi, ma la relazione non è l'aspetto più importante in una psicoterapia: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1630-e-la-relazione-che-cura.html
Per questa ragione La invito a rivolgere le stesse domande (lecite) che ha posto qui, direttamente al curante.
Cordiali saluti,
[#12]
Ex utente
Dottoressa ,
Ma io sono andato dallo psicologo per esclusione.....nel senso che a livello organico non ho nulla data la moltitudine di esami effettuati,e quindi visto che l'alternanza di sintomi e della loro intensità era giornaliera per esclusione ho ipotizzato che si trattasse di ansia anche se non ne ho mai sofferto e ,come detto nei primi interventi, non non un tipo ansioso....Quindi non c'è nessuna diagnosi visto che,come dite voi, non esistono esami per l'ansia a meno che non rientriamo nel gioco del "gatto e del topo" ovvero quando ho i sintomi ipotizzate ansia mentre quando vado dallo psicoterapeuta mi chiedete quale diagnosi c'è stata quando sapete benissimo che non esistono diagnosi( sia chiaro non è' un mio attacco nei suoi confronti anzi la ringrazio per avermi più volte risposto,sto generalizzando e,non essendo pratico,mi trovo disorientato nel risponderle alla prima domanda).
Per quanto riguarda la seconda domanda non avendo traumi ne problemi non si è' ancora arrivati nel sapere quale sia la causa di tutto questo,al momento ripeto le mie sedute si svolgono entrando nello studio,lo psicoterapeuta mi fa parlare e fa' alcune domande soffermandosi su alcuni aspetti che approfondiamo,ma nulla di più per questo chiedo come posso guarire semplicemente parlando...
Le mie perplessità le ho esposte anche al mio psicoterapeuta,ci siamo posti come obiettivo quello di una rivalutazione dopo qualche seduta( 2/3mesi) per vedere la situazione e conoscerci meglio.
Io mi trovo bene,solo che non prendendo nulla,ripeto,non so come posso guarire .
Ma io sono andato dallo psicologo per esclusione.....nel senso che a livello organico non ho nulla data la moltitudine di esami effettuati,e quindi visto che l'alternanza di sintomi e della loro intensità era giornaliera per esclusione ho ipotizzato che si trattasse di ansia anche se non ne ho mai sofferto e ,come detto nei primi interventi, non non un tipo ansioso....Quindi non c'è nessuna diagnosi visto che,come dite voi, non esistono esami per l'ansia a meno che non rientriamo nel gioco del "gatto e del topo" ovvero quando ho i sintomi ipotizzate ansia mentre quando vado dallo psicoterapeuta mi chiedete quale diagnosi c'è stata quando sapete benissimo che non esistono diagnosi( sia chiaro non è' un mio attacco nei suoi confronti anzi la ringrazio per avermi più volte risposto,sto generalizzando e,non essendo pratico,mi trovo disorientato nel risponderle alla prima domanda).
Per quanto riguarda la seconda domanda non avendo traumi ne problemi non si è' ancora arrivati nel sapere quale sia la causa di tutto questo,al momento ripeto le mie sedute si svolgono entrando nello studio,lo psicoterapeuta mi fa parlare e fa' alcune domande soffermandosi su alcuni aspetti che approfondiamo,ma nulla di più per questo chiedo come posso guarire semplicemente parlando...
Le mie perplessità le ho esposte anche al mio psicoterapeuta,ci siamo posti come obiettivo quello di una rivalutazione dopo qualche seduta( 2/3mesi) per vedere la situazione e conoscerci meglio.
Io mi trovo bene,solo che non prendendo nulla,ripeto,non so come posso guarire .
[#13]
Gentile Utente,
la psicoterapia è la cura di una psicopatologia e quindi -anche se non comunicata- deve esserci una diagnosi. altimenti di che cosa stiamo parlando?
In realtà è possibile ma soprattutto doveroso porre diagnosi (ad es. di disturbo d'ansia) se un pz., raccontando al terapeuta come sta ma anche come pensa, rientra in un disturbo particolare. Quindi è in errore quando pensa che per i disturbi d'ansia non ci sia possibilità di porre diagnosi, e non mi riferisco solo ad una diagnosi di tipo descrittivo, ma anche esplicativo.
Detto ciò, una volta inquadrato il/i problema/i è importante fissare degli obiettivi sensati (rispetto al problema specifico) e raggiungibili, utili per risolvere il problema.
La guarigione, se parliamo di un disturbo d'ansia, si può raggiungere attraverso la parole (per acquisire consapevolezza del problema e di come funziona il problema) e attraverso il cambiamento del proprio comportamento, del proprio modo di pensare.
Chiaramente ci vuole tempo; due o tre mesi per una valutazione, invece, mi sembra un tempo eccessivo.
Cordiali saluti,
la psicoterapia è la cura di una psicopatologia e quindi -anche se non comunicata- deve esserci una diagnosi. altimenti di che cosa stiamo parlando?
In realtà è possibile ma soprattutto doveroso porre diagnosi (ad es. di disturbo d'ansia) se un pz., raccontando al terapeuta come sta ma anche come pensa, rientra in un disturbo particolare. Quindi è in errore quando pensa che per i disturbi d'ansia non ci sia possibilità di porre diagnosi, e non mi riferisco solo ad una diagnosi di tipo descrittivo, ma anche esplicativo.
Detto ciò, una volta inquadrato il/i problema/i è importante fissare degli obiettivi sensati (rispetto al problema specifico) e raggiungibili, utili per risolvere il problema.
La guarigione, se parliamo di un disturbo d'ansia, si può raggiungere attraverso la parole (per acquisire consapevolezza del problema e di come funziona il problema) e attraverso il cambiamento del proprio comportamento, del proprio modo di pensare.
Chiaramente ci vuole tempo; due o tre mesi per una valutazione, invece, mi sembra un tempo eccessivo.
Cordiali saluti,
[#14]
Ex utente
Forse mi sono espresso male....non volevo comunicare che è' impossibile fare diagnosi x ansia...volevo far intendere che semplicemente è' stata una mia scelta andare dallo psicoterapeuta,nessuno me lo ha consigliato.....quando lei parla di obiettivi in realtà al momento non sono prefissati...ossia io non so' se sia ansia,e la mia psicoterapeuta non mi dice nulla a riguardo...non ho problemi a scrivere parole testuali della mia psicoterapeuta dopo che le ho spiegato sintomi avuti e che esami fatti erano ok..."nella mia psicoterapia non utilizzo farmaci,cerco di creare un ponte fra me ed il paziente...le informazioni che lei mi da' le rielaboro e le ritrasmetto a lei focalizzandoci su punti più o meno chiari" ....io ho chiesto quante sedute dovevo effettuare per sapere se veramente ho ansia o meno lei mi ha risposto " bhe io eseguirei delle sedute per un paio di mesi,poi faremo il punto " questa frase l'ha detta dopo che ho esposto mie perplessità sulla psicoterapia e sul fatto che non sono un tipo ansioso( ma da quel che leggo l'ansia può scaturire anche immotivatamente ) ....durante la seconda seduta e' venuto fuori che essendo un tipo molto equilibrato tengo emozioni dentro sia belle o brutte .....ora io lo chiamo realismo e capacità di non illudersi,lei invece lo interpreta come causa del fatto che il " non liberare emozioni" ad un certo punto siano sfociate in questi sintomi...ora io non saprei ma cioè ci vuole così tanto a dirmi " si lei potrebbe soffrire d'ansia" oppure " no lei non è' ansioso" ...cioè è chiaro che se mi confido con la mia psicoterapeuta qualsiasi cosa moralmente discutible potrebbe essere "rielaborata" nell'altro modo...cioè è' un circolo vizioso mi pare( a mio modesto parere) ...faccio un esempio...le ho detto che non ho mai fatto uso di sostanze stupefacenti ...cioè se le avessi detto il contrario lei magari poteva ipotizzare che la mia ansia sia dovuta a qualche problema di droga...oppure che ne so' le ho detto che con i miei genitori non ci parlo quasi mai( non ci sono problemi con loro ,vivo in casa con loro , ma semplicemente tengo al minimo i rapporti ma sia io che loro sappiamo che ci siamo se qualcuno ha bisogno dell'altro)...cioè mi sembra chiaro che lei possa ipotizzar che ci siano problemi con genitori perché magari secondo lei ci deve essere maggior dialogo.....ecco non riesco a capire tutto ciò ossia il fatto che "può scaturire da qualsiasi atteggiamento/situazione la tua ansia" ma poi ci vuole tempo per capire da dove....cioè ci sarà pure un momento in cui sarà lei a dirmi " si soffre d'ansia" oppure no!! Cioè io sono il paziente mica colui che fa diagnosi!!!!! In generale ,l'ho detto anche a lei, e senza offesa per nessuno interpreto la psicoterapia come una macchina guasta che non parte...può essere tutto e ciò mi fa prendere male perché ...se la macchina non parte non è' che posso cominciare a controllare le ruote!
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 2.2k visite dal 26/09/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.