Vi chiedo aiuto.

Premetto che, essendo in cura da una terapeuta, questa una volta mi disse che ero soggetta a un funzionamento ossessivo, non essendo ancora a conoscenza delle compulsioni.
Ora, lasciando un attimo da parte i pensieri fissi, i fatti stanno così: un anno fa, quando mi fidanzai con il mio attuale ragazzo, per nove mesi fui ossessionata dalla sua ex e, quando la gelosia scomparve, rimase in me un senso di "ammirazione" nei suoi confronti, mi sentivo quasi come se fossi innamorata di lei e come se - essendo lei omosessuale - volessi intraprendere una relazione.
La cosa non mi ha toccata fino a ieri, anche perché in passato mi era già capitato di provare attrazione fisica nei confronti di alcune mie amiche.

Le domande sono due:
1) Mesi fa, chiesi qui un consulto riguardante questa questione e mi si rispose che, nel momento in cui si è gelosi di qualcuno all'ennesima potenza, automaticamente si innesta un processo di attrazione. Se si trattasse di questo, di conseguenza sarebbe lecito che io sia ancora attratta da lei, nonostante non ne sia più gelosa, giusto?

2) E' normale, per una donna etero, provare attrazione per persone dello stesso sesso? Significa essere omosessuali?

Io non vorrei offendere nessuno, ma non voglio esserlo. Non voglio perché non è la mia prospettiva di vita, ecco tutto. Mi sento un pesce fuor d'acqua, non so più a che cosa pensare. Vorrei una risposta immediata, vorrei che potesse esistere un test, ma purtroppo non è così.
Domani parlerò anche con la mia terapeuta, ma per il momento vorrei chiedere un'opinione anche da parte vostra. Vi ringrazio molto.
[#1]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

il punto è che lei non dovrebbe postare le sue domande ed i suoi dubbi qui, e questo non lo dico per la mancanza di volontà a fornirle un consulto.

Sarebbe utile che lei si confrontasse solo con la sua terapeuta per non creare confusione e sovrapposizioni che non possono portarle nessun valore aggiunto.

Il fatto di cercare risposte su internet è un comportamento tipico del disturbo che le hanno diagnosticato; tuttavia è assolutamente controproducente e non fa che alimentare i sintomi ad esso associati.

Che tipo di terapia sta facendo?
Secondo lei perché ha bisogno anche di una nostra opinione?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#2]
Utente
Utente
Grazie per la risposta immediata. Me lo avete chiesto in tanti, ma io non so che tipo di terapia stia facendo, non mi è stato detto. So solo che, a differenza di quanto ho visto fare da altri, a me non vengono dati esercizi tecnico comportamentali, perché la mia terapeuta preferisce utilizzare un approccio più psicanalitico.

La prima volta, quando le chiesi una diagnosi, mi disse: Questo è un approccio psichiatrico, io credo che ognuno di noi sia diverso e non esistano etichette.
Credo che, dicendomi questo, abbia voluto spiegarmi che, essendo diversa la causa che sta alla base del presunto disturbo, di conseguenza, non esiste una cura specifica per tutti.
Siamo arrivate all'origine di tutto, abbiamo compreso insieme il motivo per cui sto così, dove sbaglio nel ragionare, nel vedere le cose.
Lei dice che "ce la faremo", ma io non ho ancora capito come intenda agire. Non vorrei cambiare terapeuta, perché lei è molto brava, però non vorrei sbagliare.

Desidero avere più opinioni 1) Perché voglio avere più sicurezze; 2) Perché non riesco ad aspettare fino a domani, anche se so che l'ansia non passerà facendo così.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile ragazza,

in genere se una persona è omosessuale prova attrazione verso le persone dello stesso sesso e non timore di esserlo...

E' anche vero che può capitare di provare attrazione per persone dello stesso sesso; può anche accadere di provare eccitazione sessuale per persone dello stesso sesso, pur non essendo omosessuali.

Il problema delle persone ansiose, però, è che da un pensiero banale e neutro, come l'aver pensato "quanto è carina questa ragazza", costruiscono sopra dubbi cui cercano di dare risposte all'infinito: "Se l'ho pensato è perchè mi piace... se mi piace è perchè sono omosessuale..."

Questo meccanismo deve essere spezzato in terapia.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32
Cara ragazza,

<<Desidero avere più opinioni 1) Perché voglio avere più sicurezze; 2) Perché non riesco ad aspettare fino a domani, anche se so che l'ansia non passerà facendo così.>>

purtroppo devo dirle non solo che l'ansia non passerà facendo così ma il rischio è quello di incrementarla.

Se si fida della sua terapeuta, credo sia opportuno che faccia riferimento *solo* a lei, senza ulteriori contaminazioni da parte di altri professionisti.

Il "minestrone" che potrebbe venirne fuori sarebbe potenzialmente dannoso per il suo benessere e per la riuscita della terapia.

Un caro saluto
[#5]
Utente
Utente
Grazie dottoressa, il problema è che io non parto da un singolo pensiero. Io, fino all'altro ieri, pensando a quella ragazza, non dico di esserne stata perdutamente innamorata, ma avrei desiderato avere un'esperienza insieme a lei, non intesa come esperienza sessuale, ma come esperienza di vita!
Ho già spezzato il meccanismo "Se penso che sia carina, significa che mi piace", ho elaborato il meccanismo dei miei pensieri e non ci trovo niente di anormale.
Se ho desiderato avere un'esperienza di vita con lei senza preoccuparmene, significa che qualcosa fuori posto c'è. O meglio, qualcosa che mi avvicini più all'omosessualità e io ho paura.

Lei ha detto che chi è omosessuale prova attrazione nei confronti di altre persone, senza preoccuparsene, difatti io non lo ero fino all'altro ieri.
[#6]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Però quando dici "O meglio, qualcosa che mi avvicini più all'omosessualità e io ho paura." non mi pare proprio che ci sia serenità in tutto ciò...

Posso chiederti quali sono gli obiettivi terapeutici concordati e quali per il momento sono stati raggiunti?
[#7]
Utente
Utente
Non sono stati concordati degli obiettivi. Si tratta di superare diverse questioni. La prima, è il rapporto disastroso che ho con i miei - che risulta essere la base di tutto -, il cui miglioramento è sicuramente stato raggiunto, grazie anche a colloqui periodici fra loro e la terapeuta.
Non lavoriamo schematicamente, che cosa dovrei chiederle?
[#8]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
"Non lavoriamo schematicamente, che cosa dovrei chiederle?"

Non ho mica capito... che cosa intendi?
[#9]
Utente
Utente
Non dovrebbe assegnarmi determinati esercizi, di volta in volta? In che cosa consiste esattamente la terapia tecnico comportamentale?
[#10]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Dipende dal tipo di psicoterapia.
Se la terapeuta è una psicoanalista non credo proprio ti prescriverà dei compiti o esercizi da fare tra una seduta e l'altra.

La differenza tra il tipo di terapia che stai facendo tu, che prevede che il pz. possa cambiare parlando del problema grazie alla comprensione di se stesso, e la terapia cognitivo comportamentale, che invece è attiva e prescrittiva, è la teoria che sta alla base.

Per quanto rigurda la terapia cognitivo-comportamentale è vero che vengono prescritti degli esercizi, diversi a seconda della diagnosi del pz. e dei suoi bisogni, che però -nel caso dell'ansia- prevedono soprattutto l'esposizione graduale e guidata allo stimolo fobico in modo tale da apprendere come si fa a gestire l'ansia e nel caso delle ossessioni a spezzare (esposizione con la prevenzione della risposta) il meccanismo delle compulsioni che generano un abbassamento del livello di ansia. Il pz, in altri termini, deve imparare a tollerare il disagio che prova nel momento in cui ha l'ansia e NON mette in atto tutti i rituali per abbassare o eliminare il livello d'ansia e di angoscia.

Questi articoli potrebbero esserti molto utili:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html

Qui c'è anche un'intervista sull'ansia e i disturbi d'ansia che potrebbe aiutarti per capire meglio i meccanismi e le terapie:
http://www.nostalgia.it/piemonte/articolo/lstp/6421/

Saluti,
[#11]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Leggi questi articoli per sapere cosa aspettarti da una psicoterapia e per cenni su alcuni dei più diffusi approcci psicoterapeutici:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html

Se soffri di ossessioni, il mio parere è che per quanto riguarda il trattamento psicoterapeutico esso dovrebbe essere di tipo attivo e focalizzato, come il breve strategico o il comportamentale.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#12]
Utente
Utente
Grazie delle vostre risposte. Adesso ne sono sicura, la mia terapeuta ha un approccio psicanalitico, difatti non applica la terapia tecnico comportamentale.
Io credo che questo tipo di approccio mi abbia aiutata, nonostante il ciclo delle ossessioni non termini quasi mai. Ne passa una e ne parte un'altra. Ho pochi giorni, se non ore, di tregua.

Dal momento che sotto al problema delle ossessioni c'è qualcos'altro, mi aspetto di affrontare con lei questo problema - obiettivo che lei stessa si è posta -, sperando che mi sia d'aiuto.

Grazie ancora per gli articoli.

L'unica cosa che mi ha stupita è che, quando le ho rivelato la mia ultima paura, mi ha fatto intendere che per lei l'unica cosa da fare fosse porsi la domanda "Bacerei o no, una ragazza?", cosa che io non trovo d'aiuto. Voglio dire, è una cosa che facevo in continuazione anche prima.
Essendo ossessionata dalla paura di essere lesbica, la mia risposta sarà sicuramente positiva "Forse sì, bacerei una ragazza".

Le dirò tutto la prossima volta.
[#13]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Dal momento che sotto al problema delle ossessioni c'è qualcos'altro
>>>

In un'ottica breve strategica, sotto le ossessioni non c'è nulla che valga la pena di essere esaminato o scoperto.

È proprio il contrario: è l'ossessività che sta alla base delle preoccupazioni. Sotto alla paura di essere omosessuali, o di poter far del male al prossimo, di contaminarsi toccando le cose, di essere sporchi ecc. c'è sempre una tendenza generale all'ossessività ed è quella che va sconfitta.

Continuare a scavare sulla premessa (falsa, secondo il punto di vista che le sto presentando) che "sotto" debba esserci altro, può anzi facilmente aggravare l'ossessione, perché essa si nutre proprio delle rimuginazioni. Uno crede di combattere il proprio nemico, e invece lo sta favorendo.
[#14]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

anche da un punto di vista della psicoterapia cognitivo-comportamentale non ha molto senso andare a scavare alla ricerca di cause per rimuovere l'ossessione, anzi l'esperienza insegna che semmai le ossessioni aumentano in questa maniera!

Semplicemente, una volta che ci si è dati una risposta apparentemente rassicurante, partono le domande e i dubbi su quella stessa risposta e il circolo vizioso non si ferma più. Invece è su questo che bisogna intervenire, spezzandolo, e non sulle cause, che peraltro potrebbero anche non esserci.

Saluti,
[#15]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
(..)Dal momento che sotto al problema delle ossessioni c'è qualcos'altro, mi aspetto di affrontare con lei questo problema - obiettivo che lei stessa si è posta (..)

le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3715-la-rimuginazione-ossessiva-come-risolverla.html

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#16]
Utente
Utente
Per "capire che cosa c'è sotto" io non intendo l'atto del cercare rassicurazioni effimere ragionando sull'ossessione stessa. Io sto cercando la causa del funzionamento ossessivo. Perché c'è? Esiste una componente biologica? L'ambiente in cui uno cresce lo alimenta? Deve pur partire da qualcosa.
[#17]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
[#18]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Perché c'è?
>>>

Crede che saperlo la aiuterebbe a farci qualcosa? Ebbene, non è così.

Tutto può avere correlati biologici, ma i disturbi psicopatologici spesso non serve tentare di curarli usando un paradigma lineare di causa-effetto.

Nel caso delle ossessioni, come detto, più ci si ragiona è più l'ossessione AUMENTA, perché le ossessioni si nutrono dello sforzo di capirle.

L'ossessivo si trova prigioniero di una trappola perversa, nella quale lui vorrebbe risolvere il suo problema riflettendoci su, tentando insomma di controllarlo, e invece non si rende conto che lo sta alimentando.

Il tentativo di capire le ossessioni è FRUTTO dell'ossessione stessa.

Adesso le è più chiaro?
[#19]
Utente
Utente
Sì, l'ossessione si alimenta con il pensiero, che assume un significato perché io glielo do. Nel momento in cui prendo in considerazione la paura, questa si concretizza, portandomi a vivere la realtà delle mie paure, pur essendo questa oggettivamente falsa.
Allora a che cosa serve la psicanalisi? Perché la mia psicologa mi sta facendo fare questo percorso? All'inizio mi serviva, che cosa devo fare?
[#20]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Nel momento in cui prendo in considerazione la paura, questa si concretizza
>>>

Esattamente. Le ossessioni sono come le persone: se si alimentano, crescono.

Se dovessi esprimere un parere anche basandomi sulle tue domande di consulto precedenti, sembra abbastanza evidente che hai facilità a rimanere preda di preoccupazioni ingigantite dal fatto stesso di continuare ad alimentarle.

Perciò il mio suggerimento è di consultare anche un professionista che utilizzi un diverso approccio, come già detto, per vedere se questo può cambiare le cose.
[#21]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile utente, sempre per rispondere alla sua domanda, le consiglio questa lettura
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti
[#22]
Utente
Utente
Grazie, potrei chiedere in che cosa consiste una seduta di terapia comportamentale? Che cosa si fa concretamente?
[#23]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

nelle terapie di tipo comportamentali vengono prescritti dei compiti al pz. che possono essere eseguiti al di fuori della seduta durante la settimana o nella seduta col terapeuta (es fuori dallo studio a seconda del problema che ha il pz.), in modo tale da permettere al pz. di superare le proprie paure, ossessioni, ecc...
In che modo? Se ad esempio un pz. ha una fobia o l'ossessione, è possibile metterlo a contatto con l'oggetto fobico, dopo averlo addestrato preventivamente, in maniera da disabituarlo alle reazioni d'ansia eccessiva e a generare nuovi apprendimenti che siano più funzionali per affrontare la quotidianità.

In genere si parte dai bisogni del pz (dove il pz. fa fatica) per capire come impostare un trattamento del genere.

Cordiali saluti,
[#24]
Utente
Utente
Quindi vorrebbe dire non far passare le ossessioni, ma semplicemente imparare a gestirle meglio e con più serenità?
[#25]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gestirle significa imparare a non combatterle. In tal modo le ossessioni perdono la loro forza, ma ha letto i link che le sono stati indicati?
[#26]
Utente
Utente
Certo, li ho letti.