Un giorno o due l'ansia è tornata

Buongiorno,
sono un ragazzo di 22 anni. Circa dieci giorni fa con la mia ragazza mi sono è capitata l'occasione della mia "prima volta" (era la prima volta per entrambe), ma purtroppo ho avuto problemi di erezione e non è successo nulla.
Non ho per niente reagito bene, da subito ho iniziato ad avere paura e a sentire una fortissima angoscia. L'unica cosa a cui riuscivo a pensare era che ciò potesse verificarsi di nuovo quando l'occasione si fosse ipresentata. Ho iniziato a pensare che potesse trattarsi di un problema "fsico" e nssuno poteva togliermi quest'idea dalla testa.
Mi sono recato dal mio urologo di fiducia il quale mi ha detto che non devo assolutamente pensare a questa eventualità perchè non sussistono proprio le condizioni per cui si possa pensare ad un problema fisico, ma mi ha raccomandato di non tormentare più il mio cervello con questa faccenda perchè altrimenti è facile che la cosa possa ripetersi. Uscito dallo studio medico mi sono sentito subito molto sollevato e rilassato, ma dopo un giorno o due l'ansia è tornata e ho paura che questa cosa possa ricapitare.

Faccio ora due premesse che non ho fatto: sono, per mia natura, un tipo molto ansioso e, obbiettivamente, sentivo il peso della mia prima volta e non nego che mi capitava di pensare, già prima che succedesse effettivamente, che le cose potessero non andare.
Altra premessa: ho potuto parlare molto tranquillamente con la mia ragazza di quanto è successo e si è dimostrata molto matura cercando fin dall'inizio di tranquillizzarmi dicendomi di non pensare al problema fisico, ma solo al fatto che questo è stato un "piccolo incidente di percorso". Noi due viviamo distanti e il giorno stesso del mio "flop" sono ripartito e ci vedremo tra tre settimane. Ciò significa che non abbiamo più "riprovato".

Anche il mio migliore amico non capisce perchè ho reagito in questo modo dato che a suo dire è una cosa normale che può capitare, e che molto spesso capita.
Anche lui mi disse, a suo tempo, che gli era successa la stessa cosa quando stava per farlo per la prima volta.

Mi sono dilungato moltissimo, forse troppo, e quindi vado a concludere: come posso riuscire a non pensare a questa cosa e, soprattutto, come posso non pensare a quanto mi è capitato nel momento in cui si ripresenterà l'occasione?

Ringrazio chiunque risponda per sciogliere questi miei dubbi.

[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
La sua precisazione di essere una persona predisposta all'ansia è senz'altro utile. Per poter svolgersi in maniera soddisfacente la sessualità ha bisogno di un atteggiamento disteso e sostanzialmente privo di aspettative. Come avrà già capito, invece, più ci se ne preoccupa e più aumentano i problemi.

Ritengo che potrebbe tornarle utile richiedere un primo colloquio di valutazione con uno psicologo, anche attraverso il servizio pubblico della ASL della sua zona di residenza, andandoci anche da solo. Nel corso di questo colloquio potrebbe spiegare il suo problema, e le verrà poi suggerito se sia il caso di proseguire o meno.

Tenga presente che il suo è un problema più comune di quel che si pensa e che può essere trattato molto bene.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21 5
Gentile ragazzo
purtroppo la prestazione sessuale è fisiologicamente inibita dall'attivazione ansiosa, dunque succede che tutti e due i sistemi non possano essere attivi nello stesso momento.
Il fatto che nel caso di attivazione sincrona prevalga nella maggior parte dei casi quello dell'ansia è dovuto al fatto che dal punto evoluzionistico l'ansia rappresenta una risposta di allarme ad un pericolo percepito e dunque il nostro cervello non può ignorarla: quod vitam!
Ti dico questo per confermare quanto ti è già stato detto dal collega che mi ha preceduto ed aggiungo che dal punto di vista comportamentale la messa alla prova (quando dici: Ciò significa che non abbiamo più "riprovato") non è mai consigliata per il fatto che spesso è fonte di nuova ansia e quindi di nuova frustrazione per il fatto stesso di venire caricata di eccessive aspettative.
Il mio consiglio è di non programmare nulla, anzi prova a pensare che non lo vuoi fare, tutto ma non un rapporto sessuale completo e prova a vedere cosa succede; male che vada capiterà quello che avevi programmato!
In bocca al lupo

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#3]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Ringrazio entrambe per la tempestività e la precisione nelle vostre risposte. Ciò che mi consola è il fatto che da come ne parlate sembra si tratti di una cosa abbastanza "normale" e non troppo preoccupante e, soprattutto, superabile.
Il mio carattere ansioso è fuori doscussione come lo è il fatto che io aspettassi e temessi nello stesso tempo questo momento (nonostante non ci siano problemi di intimità con la mia ragazza).
La paura che mi tormentava era quella di un problema fisico, ma il mio urologo non si è assolutamente preoccupato di questo perchè ha detto che alla mia età, e non avevdo problemi che possano accendere dei campanelli d'allarme, questa eventualità è da escludere.
Spero che tutto si possa risolvere perchè comunque sento un forte senso di angoscia che non mi abbandona nell'intero arco della giornata.
Vorrei rispondere alla dottoressa dicendole che ho già preso in considerazione il fatto di non sentirmi come messo alla prova e ne ho esplicitamente parlato con la mia ragazza la quale sembra disposta con me a "non correre" e aspettare che tutto faccia il sup corso. Può essere questo un buon inizio? sperando in una sua risposta la saluto e la ringrazio.

[#4]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicoterapeuta, Psicologo 648 21 5
Direi un ottimo inizio, sopratutto se gode della complicità della sua compagna.
[#5]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
Vorrei aggiungere solo una cosa a quanto detto prima. Credo che questo problema sia molto legato ad un problema che ho avuto in passato: l'ipocondria.
Ho superato da solo tutte le paure e le ansie che mi hanno tormentato alternativamente per circa due anni. Ora da un anno il problema non si ripresentava, ma credo che quello che mi è successo ora sia diverso nella forma, ma non nella sostanza (mi riferisco in particolare alla mia incapacità di superare mentalmente quanto è avvenuto e di non riuscire a considerarlo come una cosa normale, e al mio terrore che il problema possa essere di natura fisica).
Vorrei procedere in questo modo: parlare di nuovo con il mio urologo per eliminare alcuni scrupoli che ho... e nel frattempo iniziare a prendere contatti con uno psico-terapeuta per un primo consulto (voglio affrontare il problema alla radice e non dover più superare di volta in volta le varie forme in cui esso si manifesta).
Mi rendo conto che sarebbe un bel passo avanti tralasciare addirittura l'ulteriore consulto urologico e recarmi direttamente dallo psicologo, ma sento di dover avere tranquillità anche dal punto di vista "fisiologico".
Spero di avere da parte vostra un parere sul mio "piano di lavoro".
Vi ringrazio ancora una volta per la disponibilità

Cordiali saluti
[#6]
Dr.ssa Maria Cristina Bivona Psicologo, Psicoterapeuta 81 3
Gentile ragazzo, sono piacevolmante colpita dalla sua capacità di prendersi cura leggendo il suo piano di lavoro.
Come dice lei, quando il fisico non risponde come dovrebbe, anche piccole difficoltà fanno aumentare l'ansia per il proprio stato di salute. Quando però queste preoccupazioni sono troppo presenti e invalidanti, l'ansia diventa angoscia.
Dunque, sostengo a pieno il suo piano terapeutico, per affrontare tutte le preoccupazioni rispetto al suo stato di salute. Se lei se la sente si rivolga direttamente ad uno psicoterapeuta, o faccia anche delle visite urologiche a patto che seguano ad uno consulto psicoterapeutico.
Rispetto invece alla perdita di erezione, dirle che a volte è fisiologica nel primo rapporto mi sembrerebbe rindondante e riduttivo, visto che lei ha già dichiarato che è una delle tante forme che la sua ansia assume, attraverso il corpo.
In questo caso se si affida ad un terapeuta sessuologo, potrà essere anche sostenuto in questa difficoltà; si avvicini piano piano a ciò che le preocura ansia, tanto da prendere confidenza a gradi con il rapporto coitale.
Coridiali saluti

Dott.ssa Maria Cristina Bivona
Psicoterapeuta e Sessuologa
Roma- Tivoli 347 0550866
www.psicologotivoli.com

[#7]
Attivo dal 2007 al 2008
Ex utente
La ringrazio dottoressa Bivona. Le sue parole aggiungono fiducia alla mia decisione.
L'urologo (che tra l'altro essendo mio parente è anche una persona che mi conosce bene e conosce il mio stato di salute) ha detto che devo assolutamente togliere dalla testa le paure riguardo alla presenza di un problema di natura fisica (tipo una forma di impotenza dovuta a problemi di prostata o ormonali). Per questo mi ha detto che a suo parere non ci sono assolutamente esami da efettuare, ma per mia tranquillità mi ha segnato delle analisi che non comportano rischi e si è assolutamente dichiarato sfavorevole a farmi effettuare degli esami che potrebbero comportare dei piccoli rischi.
Parlando con lui della possibilità di afrontare il problema in termini psicologici ho capito che è assolutamente favorevole e soddisfatto di questa mia "presa di coscienza"; si è impegnato in prima persona a farmi avere il contatto di una psicologo verso la quale ripone molta stima.
Quindi tutto questo è per dire che sto "muovendo i primi passi" per poter affrontare e, spero, superare entrambe i problemi: quello della mia "prima volta" e quello legato all'ansia più in generale.

Cordiali saluti e grazie per la disponibilità
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