Autostima

Buongiorno, mi rivolgo a voi per cercare di capire se i problemi di mio figlio possono essere risolti nell'ambito familiare o avrò bisogno di essere aiutata da un professionista in materia. mio figlio 16 anni oltre la scuola non ha grandi contatti con i mondo esterno. Lui definisce amici 2 o3 ragazzi che sporadicamente lo chiamano, si ritrovano sempre in luoghi appartati come zone industriali, il parco meno frequentato del paese se non addirittura nel garage dell'uno o dell'altro. Alla domanda perché non frequentate altre persone e non andate in luoghi pubblici le risposte sono sempre: i miei amici non hanno soldi e poi noi stiamo bene così. Il resto del tempo lo passa in casa tra tv - pc - x-box e lo studio sempre appena appena sufficiente se non addirittura insufficiente. Allo sport abbiamo rinunciato perché sport di gruppo non ne vuole praticare e quelli individuali dopo il primo periodo di euforia molla tutto. Io e mio marito continuiamo a parlargli per capire come mai non ha voglia di fare nulla ma lui si chiude a guscio. Adesso ci sprona sempre ad uscire perché gli piace rimanere da solo in casa. E' così l'adolescenza o stiamo sottovalutando un grosso problema?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

messa in questi termini non mi sembra di notare alcuna difficoltà, questo ovviamente con tutti i limiti del consulto on-line. Forse una consulenza psicologica potrebbe essere utile per voi genitori,proprio per aiutarvi a comprendere e ridimensionare questa vostra apprensione nei confronti del ragazzo.

Il rischio è di creare dei fantasmi dove non ce ne sono e l'ansia si sa che talvolta può diventare contagiosa e le insicurezze dei genitori diventare le proiezioni per quelle dei figli.

Come mai intitola il consulto "autostima"?



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega, dr Del Signore.
La preoccupazione che i genitori sentono nei confronti dei figli arriva all'acme in questa fase della vita. Essi per la prima volta si distaccano seriamente dal nucleo familiare per fare le loro esperienze, sfuggendo al al "controllo" materno/paterno. Se così non fosse, la crescita del figlio ne rimarrebbe compromessa.
Vi invio due link in cui si affrontano i problemi adolescenziali sia dell'individuo che nel suo rapporto con la famiglia.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1788-la-famiglia-dell-adolescente-quali-caratteristiche-generali.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1775-adolescenza-quali-percorsi-di-crescita-possibili.html

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Aggiungo a quanto detto dai Colleghi che non tutti i ragazzi sono uguali e che spessissimo i genitori di figli adolescenti hanno la percezione di non riconoscere più il proprio figlio dal passaggio dall'infanzia alla pre e adolescenza.
Da un punto di vista cognitivo è importante che il ragazzo abbia anche spazi per sè da solo: un bimbo infatti non ha nè lo stesso tipo di pensiero nè la stessa capacità.
Quindi direi che è del tutto funzionale.
Inoltre il gruppo di pari è importante, ma non stia qui ad idealizzare come dovrebbe essere l'adolescenza perfetta di Suo figlio: forse è Lei che fa fatica e si sta scontrando con l'immagine idealizzata del figlio adolescente che ha in mente e come davvero è Suo figlio.
Tenga presente che l'adolescenza è un periodo tra crisi e cambiamento e non è facile nè per i genitori e neppure per i ragazzi.
Ecco perchè trovo sensata l'idea del Collega di chiedere una consulenza per voi genitori: forse è solo un po' d'ansia che però è importante sciogliere per continuare ad essere, ora come non mai, quel porto sicuro di cui il ragazzo continua ad avere bisogno.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
Buongiorno, ringrazio per le risposte ricevute dai vari Dottori. Ho riscontrato alcuni dettagli sul mio comportamento che già alcune persone più adulte di me mi avevano fatto notare. Evidentemente diventando mamma a36 anni ho l'ansia di essere troppo grande per capire un adolescente, infatti valuterò il consiglio di chiedere una consulenza per me e mio marito. Volevo rispondere al Dottore Del Signore sul fatto che ho definito "autostima" il problema di mio figlio. Quando gli capita di far amicizia con qualche ragazzo un po' più "mondano" di lui e percepisce che questo lo potrebbe inserire in una vera compagnia, prima lo assilla di attenzioni e poi quando non si sente ricambiato si ributta nella sua solita routine quotidiana. Forse dovrebbe credere un po' più in se stesso ed insistere nel lavoro di socializzazione.
Ringrazio ancora e saluto tutti.