Dipendenza affettiva?
Buongiorno
volevo raccontarvi la mia storia
Mi piace da sempre una ragazza, nei primi anni ci si sentiva solo via sms e tramite internet perchè lei era fidanzata, ci si vedeva pochissimo.
Appena si è lasciata, un anno fa' circa, ha iniziato a uscire con la mia compagnia e ne ero molto felice:D
io e lei abbiamo instaurato un ottimo rapporto, uscivamo spesso assieme soli noi due ma a causa della mia timidezza non mi sono mai fatto avanti
Alla fine stufo di questa situazione ci ho provato, lho baciata, le prime volte non ci è stata, ma poi si, e ogni volta che ci si vedeva ci si baciava, toccava ecc ma non siamo mai arrivati a fare sesso perchè lei non voleva.
A prendere l'iniziativa di baciarla, abbracciarla ecc, ero sempre io pero', lei mai, e davanti ai miei amici faceva ben capire che non le interessavo per niente, dicendo cose anche abbastanza cattive, ma in privato era tutto diverso.
alla fine a me andava bene anche cosi', ma con il passare del tempo mi sono attaccato troppo a lei, ero strageloso, e appena faceva un commento su un bel ragazzo sentivo dentro di me salire tanta rabbia.
Ho passato 10 mesi cosi', ogni volta che la vedevo avevo ansia, rabbia, perchè lei nonostante ricambiasse i baci non prendeva mai l'iniziativa e ogni volta parlava di altri ragazzi che le piacevano.
Io pero' non riuscivo a staccarmi da lei, era come una droga.
Poi cambia tutto, lei trova lavoro all'estero, gia' da tempo diceva di volersi trasferire, e io pure ricevo un offerta di lavoro all'estero che pero' avrei rifiutato volentieri per stare con lei e perchè sarei andato in un paese che non mi piaceva per nulla
Alla fine lei va' all'estero e io non sopportavo l'idea di restare a casa da solo, mi sentivo abbandonato e senza pensarci due volte accetto il lavoro, sono praticamente scappato!
A lei va' benissimo, ha fatto nuove amicizie , conosciuto ragazzi, a me invece no, sono in un posto che non mi piace per nulla, non ho amici ,il lavoro' fa schifo e tra poco mi scade pure il contratto
Dopo 4 mesi da quando ci siamo divisi, io provo ancora ansia, rabbia, tristezza, non voglio stare qui ma non voglio tornare neppure in italia perchè tutto mi ricorderebbe lei, solo il pensiero di ritornare mi procura un' ansia pazzesca e un forte senso di tristezza e vuoto
Vorrei tornare in italia , ma non in queste condizioni, mi voglio staccare da lei voglio tornare ed essere felice, ma penso che questo non sia possibile
l'alternativa è rimanere qui all'estero anche dopo la fine del lavoro e cercare altro, ma so gia' che finiro' a fare il lavapiatti se mi va bene
In precedenza ho sofferto di attacchi di panico, è da quasi 2 anni che non ne ho piu' per fortuna, ho paura pero' di riaverli se tornassi in italia.
Ovviamente continuiamo a sentirci via internet,siamo rimasti amici, non voglio perderla come amica,
ah, non le ho mai detto che la amo, perchè non sono sicuro di amarla, forse è solo una dipendenza affettiva.
volevo raccontarvi la mia storia
Mi piace da sempre una ragazza, nei primi anni ci si sentiva solo via sms e tramite internet perchè lei era fidanzata, ci si vedeva pochissimo.
Appena si è lasciata, un anno fa' circa, ha iniziato a uscire con la mia compagnia e ne ero molto felice:D
io e lei abbiamo instaurato un ottimo rapporto, uscivamo spesso assieme soli noi due ma a causa della mia timidezza non mi sono mai fatto avanti
Alla fine stufo di questa situazione ci ho provato, lho baciata, le prime volte non ci è stata, ma poi si, e ogni volta che ci si vedeva ci si baciava, toccava ecc ma non siamo mai arrivati a fare sesso perchè lei non voleva.
A prendere l'iniziativa di baciarla, abbracciarla ecc, ero sempre io pero', lei mai, e davanti ai miei amici faceva ben capire che non le interessavo per niente, dicendo cose anche abbastanza cattive, ma in privato era tutto diverso.
alla fine a me andava bene anche cosi', ma con il passare del tempo mi sono attaccato troppo a lei, ero strageloso, e appena faceva un commento su un bel ragazzo sentivo dentro di me salire tanta rabbia.
Ho passato 10 mesi cosi', ogni volta che la vedevo avevo ansia, rabbia, perchè lei nonostante ricambiasse i baci non prendeva mai l'iniziativa e ogni volta parlava di altri ragazzi che le piacevano.
Io pero' non riuscivo a staccarmi da lei, era come una droga.
Poi cambia tutto, lei trova lavoro all'estero, gia' da tempo diceva di volersi trasferire, e io pure ricevo un offerta di lavoro all'estero che pero' avrei rifiutato volentieri per stare con lei e perchè sarei andato in un paese che non mi piaceva per nulla
Alla fine lei va' all'estero e io non sopportavo l'idea di restare a casa da solo, mi sentivo abbandonato e senza pensarci due volte accetto il lavoro, sono praticamente scappato!
A lei va' benissimo, ha fatto nuove amicizie , conosciuto ragazzi, a me invece no, sono in un posto che non mi piace per nulla, non ho amici ,il lavoro' fa schifo e tra poco mi scade pure il contratto
Dopo 4 mesi da quando ci siamo divisi, io provo ancora ansia, rabbia, tristezza, non voglio stare qui ma non voglio tornare neppure in italia perchè tutto mi ricorderebbe lei, solo il pensiero di ritornare mi procura un' ansia pazzesca e un forte senso di tristezza e vuoto
Vorrei tornare in italia , ma non in queste condizioni, mi voglio staccare da lei voglio tornare ed essere felice, ma penso che questo non sia possibile
l'alternativa è rimanere qui all'estero anche dopo la fine del lavoro e cercare altro, ma so gia' che finiro' a fare il lavapiatti se mi va bene
In precedenza ho sofferto di attacchi di panico, è da quasi 2 anni che non ne ho piu' per fortuna, ho paura pero' di riaverli se tornassi in italia.
Ovviamente continuiamo a sentirci via internet,siamo rimasti amici, non voglio perderla come amica,
ah, non le ho mai detto che la amo, perchè non sono sicuro di amarla, forse è solo una dipendenza affettiva.
[#1]
Gentile utente,
il fatto che non le ha mai detto che la ama non mi sembra saliente. Questo era ben chiaro alla sua ex compagna dal suo comportamento. Il fatto che si potesse permettere di avere due comportamenti diversi con lei, uno pubblico ed uno privato, è strettamente connesso con la certezza che lei aveva che ci sarebbe sempre stato.
Forse il termine dipendenza può andare, siamo dipendenti quando non siamo liberi, in questo caso liberi di scegliere se tornare o meno, a causa di elementi che non riguardano lei ma un'altra persona.
Forse dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo di persona per provare a rimettere se stesso al centro della sua vita.
Restiamo in ascolto
il fatto che non le ha mai detto che la ama non mi sembra saliente. Questo era ben chiaro alla sua ex compagna dal suo comportamento. Il fatto che si potesse permettere di avere due comportamenti diversi con lei, uno pubblico ed uno privato, è strettamente connesso con la certezza che lei aveva che ci sarebbe sempre stato.
Forse il termine dipendenza può andare, siamo dipendenti quando non siamo liberi, in questo caso liberi di scegliere se tornare o meno, a causa di elementi che non riguardano lei ma un'altra persona.
Forse dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo di persona per provare a rimettere se stesso al centro della sua vita.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#2]
Gentile utente,
lei ha accettato per un certo periodo che questa ragazza si comportasse nel modo che ci descrive e cioè in una maniera in privato e in un'altra in pubblico, dicendo addirittura "cattiverie" sul suo conto pur di non dimostrare interesse per lei di fronte agli altri amici.
Si è chiesto come mai ha accettato tutto ciò?
Pensava che le cose sarebbero cambiate?
Una certa dose di "dipendenza affettiva" è normale quando si prova dell'attrazione e/o un sentimento per qualcuno, altrimenti mancherebbe quella forte spinta a mantenere il contatto che connota una relazione affettiva, ma quando pur di mantenere il legame si accettano certi comportamenti c'è sicuramente qualcosa che non funziona nella relazione e/o nella persona che subisce l'aggressività dell'altra.
La rabbia che consegue a ciò che ha accettato è comprensibile così come la tristezza per non essere contraccambiato da una persona che, per come ce ne descrive il comportamento, sembrerebbe essersi essenzialmente approfittata del suo interesse senza ricambiare.
Come mai la sente ancora?
Chi dei due cerca l'altro?
Riguardo all'ansia e agli attacchi di panico posso solo dirle che è necessario che si curi, se non vuole continuare a vivere con la paura che il malessere si ripresenti uguale a prima proprio perchè non l'ha eliminato.
Anche la timidezza che lei riporta, se le impedisce di conoscere nuove persone, è da considerarsi una forma d'ansia che impoverisce la sua esistenza e che deve essere risolta.
lei ha accettato per un certo periodo che questa ragazza si comportasse nel modo che ci descrive e cioè in una maniera in privato e in un'altra in pubblico, dicendo addirittura "cattiverie" sul suo conto pur di non dimostrare interesse per lei di fronte agli altri amici.
Si è chiesto come mai ha accettato tutto ciò?
Pensava che le cose sarebbero cambiate?
Una certa dose di "dipendenza affettiva" è normale quando si prova dell'attrazione e/o un sentimento per qualcuno, altrimenti mancherebbe quella forte spinta a mantenere il contatto che connota una relazione affettiva, ma quando pur di mantenere il legame si accettano certi comportamenti c'è sicuramente qualcosa che non funziona nella relazione e/o nella persona che subisce l'aggressività dell'altra.
La rabbia che consegue a ciò che ha accettato è comprensibile così come la tristezza per non essere contraccambiato da una persona che, per come ce ne descrive il comportamento, sembrerebbe essersi essenzialmente approfittata del suo interesse senza ricambiare.
Come mai la sente ancora?
Chi dei due cerca l'altro?
Riguardo all'ansia e agli attacchi di panico posso solo dirle che è necessario che si curi, se non vuole continuare a vivere con la paura che il malessere si ripresenti uguale a prima proprio perchè non l'ha eliminato.
Anche la timidezza che lei riporta, se le impedisce di conoscere nuove persone, è da considerarsi una forma d'ansia che impoverisce la sua esistenza e che deve essere risolta.
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.4k visite dal 19/09/2013.
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