Di nuovo disturbi di ansia e derealizzazione..
Gentili Dottori, ho già chiesto dei vostri consulti e dopo un anno purtroppo sono tornati i sintomi dell'ansia.
Nell'anno appena passato ero riuscita finalmente a condurre una vita normale, andavo dalla psicologa regolarmente e assumevo 1 mg di xanax al giorno, andavo all'università (sebbene con qualche difficoltà ogni tanto nel prendere i mezzi pubblici), lavorare qualche volta al mese..ho fatto 5 esami, sono uscita spesso.. Poi nella primavera/inizio estate mi sono successe delle cose personali un pò assurde, che riguardano la mia vita affettiva e che mi hanno sconvolta abbastanza. Fortunatamente però sono riuscita a recuperare il rapporto con il mio ragazzo e a luglio-agosto siamo stati benissimo, non accusavo ansia nè niente. Ho smesso di prendere xanax dapprima dimezzando la dose e poi togliendolo e basta.
Poi da metà agosto ho iniziato ad accusare ansia in vario modo, dal tremore, alla voglia di andare a casa, ai disturbi del sonno, quando pensavo alle cose che mi erano successe mi sembravano tutte assurde e spesso mi mettevo a pensare in modo ossessivo alle cose, fino a quando non perdono completamente senso. E da lì la derealizzazione, la paura angosciante della morte e di impazzire...e poi il panico totale.
A volte riesco a controllare tutto, altre volte no..sono stata in vacanza all'estero una settimana ed è stata dura..abbastanza..ma l'ho fatto. Perchè anche se "non capisco nulla" e mi sembra di essere un automa che esegue le cose con la sensazione che non sia io a deciderle veramente, e di avere "ricordi" di una vita normale prima...nonostante tutto, io credo che potrò farcela, che potrò tornare a stare bene.
Pensavo di tornare dalla psicologa,analizzare quello che mi sta succedendo...
Forse l'ansia per gli esami, forse "solo" colpa del mio pensiero ossessivo..esistono rimedi non farmacologici a questo tipo di disturbi? Soprattutto al senso di derealizzazione e alle angosce varie...
Infine una domanda; sto prendendo da un paio di giorni un integratore preso in erboristeria con erbe "rilassanti". Questo prodotto si chiama PhytoNerv ed è a gocce (c'è scitto una novantina al dì ma ne prendo massimo 60..) Volevo sapere se può influire negativamente sulla concentrazione che devo avere per gli esami e se (sempre il prodotto) può interferire con il magnesio (che assumo a giorni alterni)
Grazie in anticipo per le risposte
Cordiali saluti
Nell'anno appena passato ero riuscita finalmente a condurre una vita normale, andavo dalla psicologa regolarmente e assumevo 1 mg di xanax al giorno, andavo all'università (sebbene con qualche difficoltà ogni tanto nel prendere i mezzi pubblici), lavorare qualche volta al mese..ho fatto 5 esami, sono uscita spesso.. Poi nella primavera/inizio estate mi sono successe delle cose personali un pò assurde, che riguardano la mia vita affettiva e che mi hanno sconvolta abbastanza. Fortunatamente però sono riuscita a recuperare il rapporto con il mio ragazzo e a luglio-agosto siamo stati benissimo, non accusavo ansia nè niente. Ho smesso di prendere xanax dapprima dimezzando la dose e poi togliendolo e basta.
Poi da metà agosto ho iniziato ad accusare ansia in vario modo, dal tremore, alla voglia di andare a casa, ai disturbi del sonno, quando pensavo alle cose che mi erano successe mi sembravano tutte assurde e spesso mi mettevo a pensare in modo ossessivo alle cose, fino a quando non perdono completamente senso. E da lì la derealizzazione, la paura angosciante della morte e di impazzire...e poi il panico totale.
A volte riesco a controllare tutto, altre volte no..sono stata in vacanza all'estero una settimana ed è stata dura..abbastanza..ma l'ho fatto. Perchè anche se "non capisco nulla" e mi sembra di essere un automa che esegue le cose con la sensazione che non sia io a deciderle veramente, e di avere "ricordi" di una vita normale prima...nonostante tutto, io credo che potrò farcela, che potrò tornare a stare bene.
Pensavo di tornare dalla psicologa,analizzare quello che mi sta succedendo...
Forse l'ansia per gli esami, forse "solo" colpa del mio pensiero ossessivo..esistono rimedi non farmacologici a questo tipo di disturbi? Soprattutto al senso di derealizzazione e alle angosce varie...
Infine una domanda; sto prendendo da un paio di giorni un integratore preso in erboristeria con erbe "rilassanti". Questo prodotto si chiama PhytoNerv ed è a gocce (c'è scitto una novantina al dì ma ne prendo massimo 60..) Volevo sapere se può influire negativamente sulla concentrazione che devo avere per gli esami e se (sempre il prodotto) può interferire con il magnesio (che assumo a giorni alterni)
Grazie in anticipo per le risposte
Cordiali saluti
[#1]
Gentile ragazza,
Forse sospendere la terapia farmacologica di sua iniziativa potrebbe avere prodotto il ripresetarsi dei sintomi. Questi farmaci hanno una loro utilita' dell'ambito di una terapia integrata che permette lo stabiliirsi di un certo benessere.
La psicoterapia la puo' aiutare anche da sola se c'e una buona relazione terapeutica. Ha continuato tale psicoterapia?
Forse sospendere la terapia farmacologica di sua iniziativa potrebbe avere prodotto il ripresetarsi dei sintomi. Questi farmaci hanno una loro utilita' dell'ambito di una terapia integrata che permette lo stabiliirsi di un certo benessere.
La psicoterapia la puo' aiutare anche da sola se c'e una buona relazione terapeutica. Ha continuato tale psicoterapia?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Cara ragazza,
Come dice la Collega, la sospensione del farmaco va fatta gradualmente e sempre sotto il controllo del medico. In effetti, se lo scalare e' mal gestito può provocare una recrudescenza dei sintomi.
Ritengo, quindi, che sia opportuno rivolgersi alla psicologa che l'aveva in cura per riprendere un percorso in questo momento di crisi. Alcuni eventi recenti potrebbero aver riattivato la vecchia modalità ansiosa e andrebbero, quindi, rielaborati nel contesto terapeutico.
Relativamente alla domanda sul prodotto erboristico che sta prendendo, non posso fornirle una risposta ma, se vuole, può indirizzarsi alla sezione psichiatria per quanto concerne i farmaci. Gli psicologi psicoterapeuti che non siano medici non possono dare informazioni in merito.
Un cordiale saluto
Come dice la Collega, la sospensione del farmaco va fatta gradualmente e sempre sotto il controllo del medico. In effetti, se lo scalare e' mal gestito può provocare una recrudescenza dei sintomi.
Ritengo, quindi, che sia opportuno rivolgersi alla psicologa che l'aveva in cura per riprendere un percorso in questo momento di crisi. Alcuni eventi recenti potrebbero aver riattivato la vecchia modalità ansiosa e andrebbero, quindi, rielaborati nel contesto terapeutico.
Relativamente alla domanda sul prodotto erboristico che sta prendendo, non posso fornirle una risposta ma, se vuole, può indirizzarsi alla sezione psichiatria per quanto concerne i farmaci. Gli psicologi psicoterapeuti che non siano medici non possono dare informazioni in merito.
Un cordiale saluto
Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale
[#3]
Utente
La psicoterapia è terminata a fine giugno, sono tornata da lei un'altra volta perché le avevo chiesto di vederci dato il nuovo manifestarsi dei sintomi..Poi non ci siamo più viste.
Infatti vorrei iniziare a tornarci regolarmente, almeno per questo periodo..la mia unica paura è che, nonostante mi trovo molto bene con lei, forse non è il tipo di approccio adeguato, anche se leggo ovunque che il cognitivo-comportamentale è il migliore per affrontare l'ansia. Quando sto con gli altri riesco a svagarmi, quando parlo con lei mi sembra tutto facile e leggero...ma poi di punto in bianco ho ho paura che il disturbo si possa aggravare e sfociare in disturbi più gravi, anche se questo ed altri pensieri del tutto negativi mi vengono in mente solo quando ho i veri e propri attacchi di ansia.. In questo preciso momento sto bene, ma ieri sera mentre scrivevo il consulto e dopo, sono stata male...
Spero solo che capirò i motivi veri di questo disturbo e di riuscire a vivere in modo sereno
Grazie per le risposte
Infatti vorrei iniziare a tornarci regolarmente, almeno per questo periodo..la mia unica paura è che, nonostante mi trovo molto bene con lei, forse non è il tipo di approccio adeguato, anche se leggo ovunque che il cognitivo-comportamentale è il migliore per affrontare l'ansia. Quando sto con gli altri riesco a svagarmi, quando parlo con lei mi sembra tutto facile e leggero...ma poi di punto in bianco ho ho paura che il disturbo si possa aggravare e sfociare in disturbi più gravi, anche se questo ed altri pensieri del tutto negativi mi vengono in mente solo quando ho i veri e propri attacchi di ansia.. In questo preciso momento sto bene, ma ieri sera mentre scrivevo il consulto e dopo, sono stata male...
Spero solo che capirò i motivi veri di questo disturbo e di riuscire a vivere in modo sereno
Grazie per le risposte
[#4]
Gentile ragazza,
L'intenzione di riprendere i colloqui psicoterapeutici e' da realizzare con serenita'.
Gli approcci psicoterapeutici sono diversi in quanto in quelli i psicodinamici si va a cercare l'origine del sintomo ansioso, lo si elabora tramite una disamina dei contenuti inconsci e si affida alla persona interessata la modalita' di reazione.
I cognitivi comportamentali sono piu' focalizzati, direttivi e operativi.
La scelta del metodo giusto e' percio' molto individuale.
Ci pensi un po' su. Per orientarsi puo' chiedere un colloquio informativo ad altri specialisti e decidere con piu' cognizioni.
Cordiali saluti
L'intenzione di riprendere i colloqui psicoterapeutici e' da realizzare con serenita'.
Gli approcci psicoterapeutici sono diversi in quanto in quelli i psicodinamici si va a cercare l'origine del sintomo ansioso, lo si elabora tramite una disamina dei contenuti inconsci e si affida alla persona interessata la modalita' di reazione.
I cognitivi comportamentali sono piu' focalizzati, direttivi e operativi.
La scelta del metodo giusto e' percio' molto individuale.
Ci pensi un po' su. Per orientarsi puo' chiedere un colloquio informativo ad altri specialisti e decidere con piu' cognizioni.
Cordiali saluti
[#5]
Cara ragazza,
Un percorso regolare in un momento critico e' una condizione importante per perseguire l'obiettivo di placare l'ansia e imparare a gestirla. Quindi, la sua idea di riprendere il suo percorso in modo continuativo e' certamente ottima. Non sempre e' possibile, in un ciclo di terapia, affrontare tutte le problematiche, sia per la brevità, a volte, dei percorsi terapeutici, sia per avvenimenti che possono tornare a riattivare vecchie modalità disfunzionali. D'altra parte, a pensarci bene, si va dal medico tutte le volte che si presentano dei sintomi ... Importante e' la relazione che si instaura con il proprio terapeuta e, ovviamente, se si vede un ridimensionamento dei sintomi per i quali ci si è' rivolti a lui/lei.
Che ne pensa?
Un percorso regolare in un momento critico e' una condizione importante per perseguire l'obiettivo di placare l'ansia e imparare a gestirla. Quindi, la sua idea di riprendere il suo percorso in modo continuativo e' certamente ottima. Non sempre e' possibile, in un ciclo di terapia, affrontare tutte le problematiche, sia per la brevità, a volte, dei percorsi terapeutici, sia per avvenimenti che possono tornare a riattivare vecchie modalità disfunzionali. D'altra parte, a pensarci bene, si va dal medico tutte le volte che si presentano dei sintomi ... Importante e' la relazione che si instaura con il proprio terapeuta e, ovviamente, se si vede un ridimensionamento dei sintomi per i quali ci si è' rivolti a lui/lei.
Che ne pensa?
[#6]
Utente
Che ha ragione, molta. Che per quanto a volte riesca da sola a calmarmi, ho bisogno della terapista, soprattutto perchè è il periodo in generale che mi crea problemi e quindi prima che possa sfociare nel peggio, è meglio andare da lei... Lo farò il prima possibile
Grazie per le risposte e spero che passi questo periodo angosciante.. Voglio tornare vivere!
Grazie per le risposte e spero che passi questo periodo angosciante.. Voglio tornare vivere!
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 5.1k visite dal 19/09/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.