Disturbo da avversione sessuale
Buongiorno, sono una ragazza di 30, single, carina, vivo in famiglia, ho un buon posto di lavoro, con molti amici... Insomma apparentemente normale. Il mio problema sono le mie relazioni sentimentali o meglio l' assenza delle mie relazioni sentimentali. Ho avuto un solo ragazzo ai tempi della scuola, ma la storia é durata qualche mese e non ero particolarmente coinvolta anche perchè non ho avuto con questo ragazzo un rapporto sessuale. Il mio primo rapporto completo l' ho avuto a 25 anni con un ragazzo più grande di me, ma non eravamo insieme, ci siamo visti una decina di volte e ci vedevano solo x fare sesso; premetto che durante l'atto sessuale non ho problemi, provo molto piacere e mi piace anche se non sono sentimentalmente coinvolta, forse solo all'inizio ci metto un pó per sciogliermi ma poi va tutto bene. Nel corso degli anni ho avuto qualche relazione occasionale ma il mio problema è che provo quasi una repulsione per il pene, non amando quei ragazzi provo disgusto per il loro membro e praticare sesso orale o accarezzarlo come spesso chiedono per me è una forzatura, non mi sento a mio agio. Mi sento a disagio anche solo quando un ragazzo prova interesse x me, la vedo come una minaccia, per cui mi trovo a respingere tutti. Sono stata innamorata una sola volta di un ragazzo con cui sono uscita qualche volta e che mi ha fatto perdere la testa ma lui non ha voluto più vedermi e quindi ció ha provocato la mia chiusura più totale verso il genere maschile. È vero, ho ricevuto un'educazione abbastanza rigida, mia madre non concepisce il sesso prima del matrimonio, dice che non si deve andare in vacanza col proprio fidanzato, ecc. Con gli amici ci scherzo su, mi faccio veder forte, ma in realtà soffro la mancanza di un partner. Il problema è che ho fantasie sessuali, mi piace qualcuno ma non soffro più di tanto la mancanza del sesso... Io ci vivo benissimo! Gli altri non mi capiscono, dicono che devo buttarmi, approfittare del fatto di essere single e andare con quanti più posso, ma per me peró il sesso occasionale è così triste! Solo negli ultimi anni ho preso coscienza di quanto fossi effettivamente bella, mi piaccio di più rispetto gli anni passati quando a causa del mio fidico esile e privo di forme venivo continuamente derisa e presa in giro dai miei compagni, col tempo ho imparato a fregarmene ed accettarmi. Chiedo aiuto, spero di ricevere qualche utile consiglio da esperti in materia. Grazie
[#1]
Cara ragazza,
La sessualita' femminile e' molto influenzata dalla sfera affettiva e relazionale ed e' quindi comprensibile che lei non sia attratta dalle parti sessuali maschili. Questa attrazione ed eccitazione per le parti anatomiche sessuali e' una prerogativa piu' maschile.
Nel suo caso invece sarebbe da approfondire quanto le suggestioni familiari (in particolare di sua madre) abbiamo creato in lei un super -io molto rigido che le impone un rigore eccessivo anche nell'approccio affettivo.
Ha mai pensato di rivolgersi ad una psicologa? Una sua coetanea con cui confrontarsi serenamente?
La sessualita' femminile e' molto influenzata dalla sfera affettiva e relazionale ed e' quindi comprensibile che lei non sia attratta dalle parti sessuali maschili. Questa attrazione ed eccitazione per le parti anatomiche sessuali e' una prerogativa piu' maschile.
Nel suo caso invece sarebbe da approfondire quanto le suggestioni familiari (in particolare di sua madre) abbiamo creato in lei un super -io molto rigido che le impone un rigore eccessivo anche nell'approccio affettivo.
Ha mai pensato di rivolgersi ad una psicologa? Una sua coetanea con cui confrontarsi serenamente?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Utente
Beh in effetti non ho mai considerato di andare da uno psicologo, forse per vergogna, forse per orgoglio. Le mie amiche più care sanno quali sono state le mie relazioni, impossibile nascondere che ho un problema con i ragazzi! Non credevo neanche che l'impostazione rigida di mia madre potesse influire su di me in questo modo, sono sempre stata la classica brava ragazza, non ho mai fatto la ribelle, ho sempre cercato di accontentare i miei, ora peró mi sto rendendo conto che non è normale. A parte questo i rapporti con mia madre sono abbastanza buoni, con mio padre invece mi scontro spesso, siamo entrambi testardi, non mostriamo affetto l'uno x l'altro, lui é sempre stato molto freddo. Non so che fare, vorrei cambiare qualcosa, sto pensando di prendere in mano la mia vita e andare a vivere da sola.
[#3]
Quests scelta sarebbe ottima, indicherebbe perlomeno una volonta' di emanciparsi rispetto alla sua famiglia, un volersi permettere qualche trasgressione autonoma senza sentire di tradire quel "mandato esistenziale" di essere una "brava ragazza" che le e' stato assegnto dai suoi e che viene mantenuto con l'affetto e l'attenzione nei suoi riguardi.
Ci faccia avere sue notizie!
Auguri per tutto!
Ci faccia avere sue notizie!
Auguri per tutto!
[#4]
"Mi sento a disagio anche solo quando un ragazzo prova interesse x me, la vedo come una minaccia, per cui mi trovo a respingere tutti. "
Gentile Utente,
ci sono diverse affermazioni nel Suo primo post che in verità mi permettono di vedere la situazione da un'altra prospettiva, rispetto alla Sua.
Per esempio dice di vedere l'interesse di un uomo nei Suoi confronti come una minaccia e non come una lusinga. Ma posso chiederLe che tipo di minaccia e che cosa minaccia?
Poi mi pare che ci sia anche un disagio appreso: un ragazzo che La delude e La respinge e questo La fa, ovviamente, soffrire. Però Lei sceglie - in maniera inconsapevole, ci mancherebbe- una strategia disfunzionale di gestione di quel dolore: "Sono stata innamorata una sola volta di un ragazzo con cui sono uscita qualche volta e che mi ha fatto perdere la testa ma lui non ha voluto più vedermi e quindi ció ha provocato la mia chiusura più totale verso il genere maschile. "
La chiusura, gli evitamenti, il "raccontarsela su" sono tutte strategie che in realtà ci fanno soffrire di più nel tempo, anzichè far fuori subito il dolore che si prova in tali circostanze.
Infatti sembra, più che un disturbo da avversione sessuale, una logica conseguenza di tutto ciò: Lei stessa dice che il sesso occasionale è triste e non Le dice nulla, forse questo è già sufficiente a spiegare perchè non si trova a Suo agio in alcune circostanze di condivisione dell'intimità, non crede?
Gentile Utente,
ci sono diverse affermazioni nel Suo primo post che in verità mi permettono di vedere la situazione da un'altra prospettiva, rispetto alla Sua.
Per esempio dice di vedere l'interesse di un uomo nei Suoi confronti come una minaccia e non come una lusinga. Ma posso chiederLe che tipo di minaccia e che cosa minaccia?
Poi mi pare che ci sia anche un disagio appreso: un ragazzo che La delude e La respinge e questo La fa, ovviamente, soffrire. Però Lei sceglie - in maniera inconsapevole, ci mancherebbe- una strategia disfunzionale di gestione di quel dolore: "Sono stata innamorata una sola volta di un ragazzo con cui sono uscita qualche volta e che mi ha fatto perdere la testa ma lui non ha voluto più vedermi e quindi ció ha provocato la mia chiusura più totale verso il genere maschile. "
La chiusura, gli evitamenti, il "raccontarsela su" sono tutte strategie che in realtà ci fanno soffrire di più nel tempo, anzichè far fuori subito il dolore che si prova in tali circostanze.
Infatti sembra, più che un disturbo da avversione sessuale, una logica conseguenza di tutto ciò: Lei stessa dice che il sesso occasionale è triste e non Le dice nulla, forse questo è già sufficiente a spiegare perchè non si trova a Suo agio in alcune circostanze di condivisione dell'intimità, non crede?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 7.8k visite dal 17/09/2013.
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