Crisi interiore
Gentili dottori,
vi scrivo perchè per la seconda volta nella mia vita ho dovuto affrontare un periodo di crisi particolare. Non ha a che vedere col sentirsi un po' giù... la sensazione è quella di impazzire. La prima volta avevo 14 anni (quindi ho pensato fosse dovuto all'adolescenza e al cambio di scuola). Questa volta a 21 anni, mentre frequentavo il secondo semestre all'università (un periodo stressante), avevo un ragazzo (una relazione altalenante), e mia madre ha avuto dei problemi di salute (dei quali non si riusciva a capire la causa). La "crisi" inizia con un senso di fastidio (simile ad un senso di colpa o alla preoccupazione per un problema anche se infondati) che mi impedisce di dormire o di mangiare bene. Una notte ho avuto perfino spasmi muscolari. Dopodichè le cose positive cominciano a darmi angoscia e le cose negative mi lasciano indifferente. Inizio a vivere con estrema fatica quello che devo fare e non mi sento a mio agio in nessun luogo. Mi sembra di non tenere più ai miei cari e ai miei obbiettivi (anzi, desidero quasi che le cose vadano male). Ogni stimolo esterno (canzone, film, conversazione) mi sembra angosciante e insopportabile. Poi comincio ad avere idee deliranti (derealizzazione, depersonalizzazione, perfino attrazione per cose pericolose e ributtanti), per non parlare delle amnesie, dei ricordi sgradevoli, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, nausea. Quando avevo 14 arrivai a fare la pipì a letto. MI sembra di non riuscire a provare interesse per niente, nessun sentimento... neanche la paura per gli esami o la voglia di superarli. Le cose che ritenevo piacevoli prima mi fanno sentire in colpa o mi danno un senso di fastidio. In tutto ciò, nel tentativo di autoanalisi entro in paranoia. Tutto ciò però è alternato a fasi della giornata in cui sono perfettamente normale e ragiono come sempre. La prima crisi (quando avevo 14 anni) è passata con un po' di riposo, ma da quel momento faccio incubi ogni notte. Sono spaventata... vorrei capire almeno di cosa si tratta...
Vi ringrazio per l'attenzione.
vi scrivo perchè per la seconda volta nella mia vita ho dovuto affrontare un periodo di crisi particolare. Non ha a che vedere col sentirsi un po' giù... la sensazione è quella di impazzire. La prima volta avevo 14 anni (quindi ho pensato fosse dovuto all'adolescenza e al cambio di scuola). Questa volta a 21 anni, mentre frequentavo il secondo semestre all'università (un periodo stressante), avevo un ragazzo (una relazione altalenante), e mia madre ha avuto dei problemi di salute (dei quali non si riusciva a capire la causa). La "crisi" inizia con un senso di fastidio (simile ad un senso di colpa o alla preoccupazione per un problema anche se infondati) che mi impedisce di dormire o di mangiare bene. Una notte ho avuto perfino spasmi muscolari. Dopodichè le cose positive cominciano a darmi angoscia e le cose negative mi lasciano indifferente. Inizio a vivere con estrema fatica quello che devo fare e non mi sento a mio agio in nessun luogo. Mi sembra di non tenere più ai miei cari e ai miei obbiettivi (anzi, desidero quasi che le cose vadano male). Ogni stimolo esterno (canzone, film, conversazione) mi sembra angosciante e insopportabile. Poi comincio ad avere idee deliranti (derealizzazione, depersonalizzazione, perfino attrazione per cose pericolose e ributtanti), per non parlare delle amnesie, dei ricordi sgradevoli, stanchezza, mal di testa, dolori muscolari, nausea. Quando avevo 14 arrivai a fare la pipì a letto. MI sembra di non riuscire a provare interesse per niente, nessun sentimento... neanche la paura per gli esami o la voglia di superarli. Le cose che ritenevo piacevoli prima mi fanno sentire in colpa o mi danno un senso di fastidio. In tutto ciò, nel tentativo di autoanalisi entro in paranoia. Tutto ciò però è alternato a fasi della giornata in cui sono perfettamente normale e ragiono come sempre. La prima crisi (quando avevo 14 anni) è passata con un po' di riposo, ma da quel momento faccio incubi ogni notte. Sono spaventata... vorrei capire almeno di cosa si tratta...
Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Cara Utente,
dal suo profilo risulta un'età differente. Mi conferma, invece, di avere 21 anni adesso? E' corretto?
Le chiedo questo perché i dati che vengono richiesti nella registrazione sono importanti, per noi, come primo elemento anamnestico. Lo sono l'età, il sesso ma anche il peso e l'altezza.
Tornando alla sua richiesta, quando è cominciata la crisi attuale?
Ne ha parlato con qualcuno?
Ha sentito, magari in prima battuta, il parere del suo medico curante?
Comprendo la sua preoccupazione ma, a distanza, è impossibile dirle di cosa si tratta.
Se volesse, tuttavia, integrare con altre informazioni, saremo lieti di darle un'indicazione orientativa sul da farsi.
Un caro saluto
dal suo profilo risulta un'età differente. Mi conferma, invece, di avere 21 anni adesso? E' corretto?
Le chiedo questo perché i dati che vengono richiesti nella registrazione sono importanti, per noi, come primo elemento anamnestico. Lo sono l'età, il sesso ma anche il peso e l'altezza.
Tornando alla sua richiesta, quando è cominciata la crisi attuale?
Ne ha parlato con qualcuno?
Ha sentito, magari in prima battuta, il parere del suo medico curante?
Comprendo la sua preoccupazione ma, a distanza, è impossibile dirle di cosa si tratta.
Se volesse, tuttavia, integrare con altre informazioni, saremo lieti di darle un'indicazione orientativa sul da farsi.
Un caro saluto
Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com
[#2]
Gentile Utente,
a 14 anni la responsabilità della Sua salute dipendeva dai genitori. Oggi a 21 anni può anche essere più autonoma e gestire da sè il percorso di salute.
Ma alla fine la diagnosi alla madre è stata fatta? Se si, che dignosi è stata fatta?
Certo, la diagnosi presuppone un percorso diagnostico e degli esami. Ha fatto Lei qualche esame medico?
a 14 anni la responsabilità della Sua salute dipendeva dai genitori. Oggi a 21 anni può anche essere più autonoma e gestire da sè il percorso di salute.
Ma alla fine la diagnosi alla madre è stata fatta? Se si, che dignosi è stata fatta?
Certo, la diagnosi presuppone un percorso diagnostico e degli esami. Ha fatto Lei qualche esame medico?
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.8k visite dal 15/09/2013.
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