Pero dopo un anno e mezzo di terapia sono stufo di vedere pochi risultati, cosa devo fare
Buonasera, esprimo brevemente il mio problema. Sono un ragazzo di 19 anni con un po di problemi, un disturbo ossessivo compulsivo, un pò di depressione, scarsa autostima e lievi attacchi di ansia, pochi amici e una scarsa voglia di vivere, inappetenza, disturbi del sonno ecc. insomma un pò di disagi tipici di questa età e riconducibili alla mia depressione e alla mia bassa autostima. I miei problemi non sono iniziati oggi, ma fin dalle medie ero molto chiuso, timido e insicuro con pochi amici, poi con il tempo ho strutturato questi disturbi.
Da un anno e mezzo sono in cura da una psicologa (a mio giudizio e' una persona competente) e piano piano ho messo in atto i suoi consigli (avvicinarmi agli altri, alle ragazze, aprirmi e uscire di casa spesso per superare le mie angosce e disturbi) tuttavia questa strategia non funziona, in parte perche sono ossessionato e angosciato da alcune situazioni di dolore che mi porto avanti dall'infanzia (che la mia psicologa definisce normali) e perche non riesco ad aprirmi all'altro sesso.
Sono apatico, non posso fare niente, con le ragazze non posso provarci o fare sesso ( sono carino e molte si avvicinano a me) ma a causa del mio carattere chiuso, timido e scontroso capite bene che non so proprio come rapportarmi a una donna, e a causa della mia scarsa autostima ho spesso rifiutato alcune ragazze (molte carine) che volevano conoscermi o fare sesso con me ( in particolare una ragazza facile molto carina). Con i coetanei dello stesso sesso capite bene che mi confronto con gente che sta come me o peggio, quindi so che anche se ho parecchie amicizie di questo tipo, nessuna mi soddisfa, perche' non stando bene con me stesso non riesco a ridere e divertirmi. Purtroppo un hobby non posso crearmelo, poiche siccome sto male con il mio corpo (sono troppo magro a mio giudizio, vorrei essere muscoloso, e una situazione che va avanti fin dall'infanzia) sport non ho voglia di farli poiche' la prima cosa che voglio fare e' andare in palestra, cosa che non posso fare, poiche' per costruire il bel fisico devo avere un apporto calorico elevato, e capite bene che soffrendo di inappetenza non riesco a mangiare come dovrei, ma mangio piuttosto poco.
Ho spiegato ai miei genitori e alla dottoressa la situazione, loro dicono che in termini inconsci non voglio uscire dalla mia situazione, e questo e in parte vero, ma e' anche vero che se ho inappetenza non posso mangiare e quindi costruire un fisico bello ( e quindi aumentare l'autostima) e non essendo simpatico e divertente, non posso fare amicizie che mi soddisfino.
Pero dopo un anno e mezzo di terapia sono stufo di vedere pochi risultati, cosa devo fare? ho espresso questo alla dottoressa, lei mi dice le solite cose che ci vuole tempo che devo aprirmi ecc. ma io mi sono aperto e non riesco a superare le mie difficoltà, in primo luogo quella del cibo, sono stufo di essere magro, non mi sento all'altezza per le ragazze.
Cosa devo fare?
Da un anno e mezzo sono in cura da una psicologa (a mio giudizio e' una persona competente) e piano piano ho messo in atto i suoi consigli (avvicinarmi agli altri, alle ragazze, aprirmi e uscire di casa spesso per superare le mie angosce e disturbi) tuttavia questa strategia non funziona, in parte perche sono ossessionato e angosciato da alcune situazioni di dolore che mi porto avanti dall'infanzia (che la mia psicologa definisce normali) e perche non riesco ad aprirmi all'altro sesso.
Sono apatico, non posso fare niente, con le ragazze non posso provarci o fare sesso ( sono carino e molte si avvicinano a me) ma a causa del mio carattere chiuso, timido e scontroso capite bene che non so proprio come rapportarmi a una donna, e a causa della mia scarsa autostima ho spesso rifiutato alcune ragazze (molte carine) che volevano conoscermi o fare sesso con me ( in particolare una ragazza facile molto carina). Con i coetanei dello stesso sesso capite bene che mi confronto con gente che sta come me o peggio, quindi so che anche se ho parecchie amicizie di questo tipo, nessuna mi soddisfa, perche' non stando bene con me stesso non riesco a ridere e divertirmi. Purtroppo un hobby non posso crearmelo, poiche siccome sto male con il mio corpo (sono troppo magro a mio giudizio, vorrei essere muscoloso, e una situazione che va avanti fin dall'infanzia) sport non ho voglia di farli poiche' la prima cosa che voglio fare e' andare in palestra, cosa che non posso fare, poiche' per costruire il bel fisico devo avere un apporto calorico elevato, e capite bene che soffrendo di inappetenza non riesco a mangiare come dovrei, ma mangio piuttosto poco.
Ho spiegato ai miei genitori e alla dottoressa la situazione, loro dicono che in termini inconsci non voglio uscire dalla mia situazione, e questo e in parte vero, ma e' anche vero che se ho inappetenza non posso mangiare e quindi costruire un fisico bello ( e quindi aumentare l'autostima) e non essendo simpatico e divertente, non posso fare amicizie che mi soddisfino.
Pero dopo un anno e mezzo di terapia sono stufo di vedere pochi risultati, cosa devo fare? ho espresso questo alla dottoressa, lei mi dice le solite cose che ci vuole tempo che devo aprirmi ecc. ma io mi sono aperto e non riesco a superare le mie difficoltà, in primo luogo quella del cibo, sono stufo di essere magro, non mi sento all'altezza per le ragazze.
Cosa devo fare?
[#1]
"Pero dopo un anno e mezzo di terapia sono stufo di vedere pochi risultati, cosa devo fare? "
Gentile ragazzo, io sono sempre molto cauta nel proporre di cambiare curante, ma dalle problematiche che descrivi e considerata la tua giovane età, dovrebbero esserci buone ragioni per trattare in tempi più stretti il problema.
Può esser vero non voler cambiare (per paura e per un sacco di altre ragioni), ma mi domando quali strategie state mettendo in atto durante la terapia e se avete problematizzato il fatto che non ci siano risultati.
Quali sono gli obiettivi terapeutici?
Gentile ragazzo, io sono sempre molto cauta nel proporre di cambiare curante, ma dalle problematiche che descrivi e considerata la tua giovane età, dovrebbero esserci buone ragioni per trattare in tempi più stretti il problema.
Può esser vero non voler cambiare (per paura e per un sacco di altre ragioni), ma mi domando quali strategie state mettendo in atto durante la terapia e se avete problematizzato il fatto che non ci siano risultati.
Quali sono gli obiettivi terapeutici?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#2]
Caro ragazzo,
Da quello che ci riferisce sembrerebbe che lei confonda le cause con gli effetti.
La sua inappetenza non e' la causa delle sue difficolta' relazionali ma la conseguenza. Lei prende la magrezza come pretesto quando forse e' il rapporto con il suo corpo che cresce e diventa adulto quello che le crea problema.
Che significa per lei crescere? Avere rapporti con ragazze?
Uscire dall'adolescenza e fare quel passo verso il diventare adulto puo' essere un momento difficile. Forse e' questo il nucleo dei sintomi che riferisce.
Ne parli di nuovo con la sua psicologa.
Cordiali saluti
Da quello che ci riferisce sembrerebbe che lei confonda le cause con gli effetti.
La sua inappetenza non e' la causa delle sue difficolta' relazionali ma la conseguenza. Lei prende la magrezza come pretesto quando forse e' il rapporto con il suo corpo che cresce e diventa adulto quello che le crea problema.
Che significa per lei crescere? Avere rapporti con ragazze?
Uscire dall'adolescenza e fare quel passo verso il diventare adulto puo' essere un momento difficile. Forse e' questo il nucleo dei sintomi che riferisce.
Ne parli di nuovo con la sua psicologa.
Cordiali saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Utente
Ringrazio per le risposte e vi spiego un attimo meglio.
Dr Angela Pileci, le strategie da mettere in atto sono quelle di apertura verso gli altri, di socializzare di piu, di sconcentrarmi da me e dalle mie paure e nel fare esperienza. Ammetto che dei risultati positivi li ho avuti, ho conosciuto molti amici, ho dato il mio primo bacio a una ragazza in discoteca, ma purtroppo e' finita li. a causa della mia insicurezza e scarsa voglia di vivere, non riesco a fare altro, i miei amici lo ripeto, sono complessati o meno o quanto me, sono ragazzi con i quali giustamente non posso divertirmi piu di tanto, perche' il problema e' il mio carattere. per non parlare delle ragazze... sono carino ok, ma non posso corteggiare una bella se sono chiuso e triste, non so proprio come avvicinarmi. Ho chiesto spesso e detto questo alla dottoressa, lei mi risponde sempre che ci vuole tempo, che devo continuarmi ad aprire, che di certo se mi butto sul letto e non mi muovo non faccio bene ecc. ma in questi giorni ho fatto dei passi indietro (mi sono abbattuto e depresso, mentre prima comunque non dico stavo bene ma comunque meglio) per il motivo che rispetto all'allegria, alla socializzazione, e all'inappetenza (che dovrebbe portarmi a migliorare il mio fisico se non l'avessi) non vedo risultati apparte questi qui che comunque erano gia presenti, nel senso prima della terapia non ero totalmente asociale, lo stesso avevo amici sfigati o timidi. E comunque la dott dice sempre tu sei molto intelligente, sei un ragazzo sveglio, per me non sei dietro agli altri ma davanti ecc. ma mi fa arrabbiare quando dice cosi (e glielo detto spesso) perche non capisce che si saro anche sveglio e intelligente, ma sono stufo di sentirmi uno sfigato. Per esempio questa estate, con mio cugino siamo andati in un villaggio e ci siamo divertiti, io mi sono avvicinato a una ragazza molto bella, ma quando ho visto che ci stava, come sempre, ho fatto il passo indietro, immaggino per paura. Non riesco a sorridere alle persone, e mi fa arrabbiare. Ad esempio questa ragazza scherzava con me, mi lancio anche un bicchiere d'acqua addosso (le classiche cose che si fanno per giocare divertirsi provarci ecc) ma io purtroppo non ho potuto rispondere, nel senso di divertirmi prenderla in giro ecc. come facevano gli altri ragazzi, ho cercato di essere il piu spontaneo possibile ma ero sempre teso e insicuro... sono insoddisfato dai miei amici perche non mi diverto con loro, ma poi come vede, quando ho l'occasione di divertirmi davvero, non lo faccio a causa dei vari problemi di qui ho parlato. e questo la psicologa lo sa, le ho detto sempre che i miei amici sono sfigati e piu di tanto non posso divertirmi o stare bene con loro.
Dr Franca Esposito sicuramente io confondo cause ed effetti, ma le giuro che la magrezza e' stato per me un vero trauma fin da bambino, non e' una cosa di oggi. da piccolo ero ancora piu secco e esile, mi vergognavo. Non ho mai potuto fare a botte seriamente e farmi rispettare e sfogarmi, gli sport li facevo sempre con vergogna del mio corpo, tant'e' che volevo fare pallone, ma abbandonai quando seppi che dovevo farmi la doccia davanti a tutti. per le ragazze ancora oggi mi sento "inferiore" siccome non sono molto alto (non sono manco un nano) ma alla altezza non proprio alta ci aggiunga un fisico esile, ed ecco che mi sento di meno rispetto alle donne, le quali molte sono alte quanto me o robuste quanto me, non mi sento un uomo completo ecco. E' un problema di insicurezza (sia riguardo all'altezza che il peso) e anche un ossessione.
Dr Angela Pileci, le strategie da mettere in atto sono quelle di apertura verso gli altri, di socializzare di piu, di sconcentrarmi da me e dalle mie paure e nel fare esperienza. Ammetto che dei risultati positivi li ho avuti, ho conosciuto molti amici, ho dato il mio primo bacio a una ragazza in discoteca, ma purtroppo e' finita li. a causa della mia insicurezza e scarsa voglia di vivere, non riesco a fare altro, i miei amici lo ripeto, sono complessati o meno o quanto me, sono ragazzi con i quali giustamente non posso divertirmi piu di tanto, perche' il problema e' il mio carattere. per non parlare delle ragazze... sono carino ok, ma non posso corteggiare una bella se sono chiuso e triste, non so proprio come avvicinarmi. Ho chiesto spesso e detto questo alla dottoressa, lei mi risponde sempre che ci vuole tempo, che devo continuarmi ad aprire, che di certo se mi butto sul letto e non mi muovo non faccio bene ecc. ma in questi giorni ho fatto dei passi indietro (mi sono abbattuto e depresso, mentre prima comunque non dico stavo bene ma comunque meglio) per il motivo che rispetto all'allegria, alla socializzazione, e all'inappetenza (che dovrebbe portarmi a migliorare il mio fisico se non l'avessi) non vedo risultati apparte questi qui che comunque erano gia presenti, nel senso prima della terapia non ero totalmente asociale, lo stesso avevo amici sfigati o timidi. E comunque la dott dice sempre tu sei molto intelligente, sei un ragazzo sveglio, per me non sei dietro agli altri ma davanti ecc. ma mi fa arrabbiare quando dice cosi (e glielo detto spesso) perche non capisce che si saro anche sveglio e intelligente, ma sono stufo di sentirmi uno sfigato. Per esempio questa estate, con mio cugino siamo andati in un villaggio e ci siamo divertiti, io mi sono avvicinato a una ragazza molto bella, ma quando ho visto che ci stava, come sempre, ho fatto il passo indietro, immaggino per paura. Non riesco a sorridere alle persone, e mi fa arrabbiare. Ad esempio questa ragazza scherzava con me, mi lancio anche un bicchiere d'acqua addosso (le classiche cose che si fanno per giocare divertirsi provarci ecc) ma io purtroppo non ho potuto rispondere, nel senso di divertirmi prenderla in giro ecc. come facevano gli altri ragazzi, ho cercato di essere il piu spontaneo possibile ma ero sempre teso e insicuro... sono insoddisfato dai miei amici perche non mi diverto con loro, ma poi come vede, quando ho l'occasione di divertirmi davvero, non lo faccio a causa dei vari problemi di qui ho parlato. e questo la psicologa lo sa, le ho detto sempre che i miei amici sono sfigati e piu di tanto non posso divertirmi o stare bene con loro.
Dr Franca Esposito sicuramente io confondo cause ed effetti, ma le giuro che la magrezza e' stato per me un vero trauma fin da bambino, non e' una cosa di oggi. da piccolo ero ancora piu secco e esile, mi vergognavo. Non ho mai potuto fare a botte seriamente e farmi rispettare e sfogarmi, gli sport li facevo sempre con vergogna del mio corpo, tant'e' che volevo fare pallone, ma abbandonai quando seppi che dovevo farmi la doccia davanti a tutti. per le ragazze ancora oggi mi sento "inferiore" siccome non sono molto alto (non sono manco un nano) ma alla altezza non proprio alta ci aggiunga un fisico esile, ed ecco che mi sento di meno rispetto alle donne, le quali molte sono alte quanto me o robuste quanto me, non mi sento un uomo completo ecco. E' un problema di insicurezza (sia riguardo all'altezza che il peso) e anche un ossessione.
[#4]
Gentile ragazzo,
Leggendo la descrizione che ha fatto della sua fisicita' ho avuto l'impressiobe che il suo corpo catalizzi tutte le sue difficolta' esistenziali e relazionali. E quindi penso che proprio sul corpo e tramite il corpo dovrebbe lavorare per migliorare il suo rapporto con il contesto.
Esistono degli approcci psicofisiologici che vengono realizzati da psicoterapeuti formati a tal fine che vedrei molto utili alla gestione di un disagio come il suo. Essi si possono realizzare anche attraverso forme artistiche come la danza-terapia, il teatro, l'uso della voce, dello sguardo, del modo di incedere e percepIre lo spazio.
Tali modalita' autopercettive rinforzano l' io attraverso una maggiore consapevolezza e un maggior controllo delle espressioni corporee.
Ci pensi un po' su!
Cordiali saluti
Leggendo la descrizione che ha fatto della sua fisicita' ho avuto l'impressiobe che il suo corpo catalizzi tutte le sue difficolta' esistenziali e relazionali. E quindi penso che proprio sul corpo e tramite il corpo dovrebbe lavorare per migliorare il suo rapporto con il contesto.
Esistono degli approcci psicofisiologici che vengono realizzati da psicoterapeuti formati a tal fine che vedrei molto utili alla gestione di un disagio come il suo. Essi si possono realizzare anche attraverso forme artistiche come la danza-terapia, il teatro, l'uso della voce, dello sguardo, del modo di incedere e percepIre lo spazio.
Tali modalita' autopercettive rinforzano l' io attraverso una maggiore consapevolezza e un maggior controllo delle espressioni corporee.
Ci pensi un po' su!
Cordiali saluti
[#5]
Utente
Guardi non penso che il teatro e queste forme di arte facciano per me, l'unica risposta che vedo e' la palestra e il bel fisico, siccome disprezzo queste frociaggini che sarebbero dei ripieghi o escamotage rispetto a una condizione che e' oggettivamente limitante. d'altra parte, mi arrabbio molto quando vedo una bella ragazza in carne alta o robusta come me e molto spesso anche di piu, sapendo di non poterci provare (ricordo che come si vede dalla mia scheda medica, peso 57 kili, pochissimo rispetto alla mia altezza).
Comunque sono molto arrabbiato con la mia psicologa, perche penso che non mi stia aiutando come dovrebbe, nonostante questo non voglio cambiare psicoterapeuta, o meglio ci voglio pensare e comunque chiederei il suo parere, perche' penso che sia comunque una dottoressa molto brava e onesta, e poi mi sono affezzionato io a lei. pero di certo il fatto che non ci sono risultati apprezzabili non depone bene, anche se ripeto che un 50% o piu e' colpa mia poiche' in termini inconsci o anche conci non voglio uscirne. Pero anche questo fa parte del lavoro della psicoterapeuta, basti pensare che gli anoressici sono convinti di "stare bene" ed e' compito del medico curare anche questo aspetto. In ogni caso che cosa devo dire alla mia dottoressa (martedi ci vado, ho un appuntamento a settimana) per farle capire che sono stufo di aspettare dei risultati anche minimi che non vedo? tipo il mangiare seriamente ed essere un pochino meno angosciato e un po piu allegro.
Comunque sono molto arrabbiato con la mia psicologa, perche penso che non mi stia aiutando come dovrebbe, nonostante questo non voglio cambiare psicoterapeuta, o meglio ci voglio pensare e comunque chiederei il suo parere, perche' penso che sia comunque una dottoressa molto brava e onesta, e poi mi sono affezzionato io a lei. pero di certo il fatto che non ci sono risultati apprezzabili non depone bene, anche se ripeto che un 50% o piu e' colpa mia poiche' in termini inconsci o anche conci non voglio uscirne. Pero anche questo fa parte del lavoro della psicoterapeuta, basti pensare che gli anoressici sono convinti di "stare bene" ed e' compito del medico curare anche questo aspetto. In ogni caso che cosa devo dire alla mia dottoressa (martedi ci vado, ho un appuntamento a settimana) per farle capire che sono stufo di aspettare dei risultati anche minimi che non vedo? tipo il mangiare seriamente ed essere un pochino meno angosciato e un po piu allegro.
[#6]
Gentile Utente,
andiamo con ordine. Lei ha spiegato molto bene la situazione che Le si presenta e soprattutto ha descritto molto bene come sta Lei e che cosa fa quando Le si presenta l'occasione di provarci con una ragazza interessata a Lei e che Le piace: ha paura, teme di non essere all'altezza, di non farcela e si lascia paralizzare dalla paura.
E questa è una reazione fisiologica sana, perchè quando abbiamo paura o ci paralizziamo o attacchiamo (per difenderci e lottare).
La Sua terapeuta Le dà indicazioni chiare a mio avviso, ma Lei un po' di risultati ammette di averli fatti, un po' non li vede perchè Lei -nonostante tutte le indicazioni della terapeuta- non mette in atto ciò che Le viene prescritto. E non lo fa per i motivi elencati sopra: paura, paura di non farcela, forse anche di essere respinto, ecc...
Mettiamola così: Lei potrebbe anche andare dalla terapeuta e dire di essere arrabbiato perchè non apprezza alcun risultato tangibile. Credo che questo potrà essere utilizzato in terapia. Tuttavia credo che Lei debba anche riferire alla terapeuta di fare fatica e di avere bisogno di indicazioni. In altre parole deve chiedere alla terapeuta COME può aiutarLa a superare le difficoltà che ha incontrato.
Sia chiaro che Lei ha fatto degli sforzi e dei progressi e va benissimo.
Ora però è il momento di PERSEVERARE nella stessa direzione: ciò che la terapeuta prescrive di fare non è qualcosa che mette in atto una volta sola e poi attende un cambiamento, ma Lei ha proprio bisogno di abituarsi all'esposizione e diventare molto abile in tutte quelle condizioni sociali e relazionali che invece teme.
Legga anche qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Infine, se posso permettermi, mi pare che il Suo BMI sia adeguato e che Lei non sia troppo magro. Allora vorrei chiederLe se questa non sia una dispercezione (come dire "mi sento brutto") o un alibi dietro al quale nascondersi per non affrontare con maggior determinazione il problema.
Che ne dice?
andiamo con ordine. Lei ha spiegato molto bene la situazione che Le si presenta e soprattutto ha descritto molto bene come sta Lei e che cosa fa quando Le si presenta l'occasione di provarci con una ragazza interessata a Lei e che Le piace: ha paura, teme di non essere all'altezza, di non farcela e si lascia paralizzare dalla paura.
E questa è una reazione fisiologica sana, perchè quando abbiamo paura o ci paralizziamo o attacchiamo (per difenderci e lottare).
La Sua terapeuta Le dà indicazioni chiare a mio avviso, ma Lei un po' di risultati ammette di averli fatti, un po' non li vede perchè Lei -nonostante tutte le indicazioni della terapeuta- non mette in atto ciò che Le viene prescritto. E non lo fa per i motivi elencati sopra: paura, paura di non farcela, forse anche di essere respinto, ecc...
Mettiamola così: Lei potrebbe anche andare dalla terapeuta e dire di essere arrabbiato perchè non apprezza alcun risultato tangibile. Credo che questo potrà essere utilizzato in terapia. Tuttavia credo che Lei debba anche riferire alla terapeuta di fare fatica e di avere bisogno di indicazioni. In altre parole deve chiedere alla terapeuta COME può aiutarLa a superare le difficoltà che ha incontrato.
Sia chiaro che Lei ha fatto degli sforzi e dei progressi e va benissimo.
Ora però è il momento di PERSEVERARE nella stessa direzione: ciò che la terapeuta prescrive di fare non è qualcosa che mette in atto una volta sola e poi attende un cambiamento, ma Lei ha proprio bisogno di abituarsi all'esposizione e diventare molto abile in tutte quelle condizioni sociali e relazionali che invece teme.
Legga anche qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1087-le-abilita-sociali.html
Infine, se posso permettermi, mi pare che il Suo BMI sia adeguato e che Lei non sia troppo magro. Allora vorrei chiederLe se questa non sia una dispercezione (come dire "mi sento brutto") o un alibi dietro al quale nascondersi per non affrontare con maggior determinazione il problema.
Che ne dice?
[#7]
Utente
No, per me la magrezza e' diventata una ossessione nel vero senso della parola. ci penso tutti i giorni e ho strutturato un tic, spesso mi stringo il polso per vedere quanto e' piccola la mia ossatura, ricordandomi quando mio cugino da bambino mi umilio facendo questo gesto su di me, non mi si venga a dire che 57 kili su un metro e settantuno e' un peso normale, non sono uno scheletro, ma le garantisco che il 90% degli uomini pesa piu di me e le garantisco che molte ragazze (50%?) hanno un peso superiore al mio o comunque a occhio hanno un braccio piu grosso del mio, non e' dismorfia, e' la pura realtà. non e' un alibi, e' un trauma che mi porto fin da bambino, tutti mi hanno sempre detto che ero magro, oggi unpo meno perche sono ingrassato rispetto a prima (immaggini prima quanto potevo essere magro, era cosi umiliante che sinceramente non mi ricordo quanto ero magro, dico sul serio). Non e' una scusa, e' la pura realtà, alla mia età la maggior parte delle persone sono dei colossi e mi scoccia essere un uomo a metà, ci sono tanti fighi che ci provano e si fanno quelle di 30 anni e io con il mio peso e la mia altezza ho difficoltà perfino con quelle dell'età mia, si figuri con quelle piu grandi che di solito, sono piu robbuste. per non parlare dei vestiti, le giuro trovo difficoltà a trovare un pantalone che mi sta stretto, ogni volta che voglio comprare qualcosa devo puntare subito sulla S, mai una M, e il 40% la S e' larga. Stendiamo un velo pietoso sui pantaloni, una 28 nella maggior parte dei casi non mi casca, ma non mi sta aderente come dovrebbe stare la slim fit. ed e' una 28, la taglia piu piccola pensi un po. sono stufo di non potermi vestire come voglio io,e di dovermi limitare con le donne.
Rispetto agli sforzi che dovrei fare le ripeto, e' inutile. mi sento inferiore con la mia fisicita, mi paragono a ogni persona che vedo. non riesco a sconcentrarmi da questo, poiche' e' un cane che si morde la coda, non riesco ad andare in palestra perche non socializzo e non mi rilasso, ma non socializzo e non mi rilasso perche non riesco ad andare in palestra. e la psicologa lo sa bene.
ho tentato appunto la prima ipotesi, anche questa estate con questa ragazza, dando il mio primo bacio e uscendo dalla prima condizione di sfigato, quello che a 20 anni non ha mai baciato, e' stato bellissimo ammetto che sono stato felicissimo ma e' stato "un attimo di felicità" forse l'unico della mia vita. non riesco a divertirmi e a essere spontaneo, prima di tutto a causa dell'ossessione fisico, secondo a un altra ossessione o angoscia, la paura di essere pazzo, anche questo un trauma che va avanti fin da bambino, qui non voglio dire altro perche e' un tema di cui mi vergogno pero ne ho parlato molto con la mia psicologa, lei mi ha in parte rassicurato ma non a tal punto da far finire l'angoscia e l'ossessione su questo argomento.
quindi le ripeto, non vedo come potrei mettere in pratica i consigli della psicoterapeuta. per socializzare, bisogna essere divertenti, ma per esserlo bisogna essere sereni e rilassati. se io non sono sereno e rilassato, come posso aprirmi agli altri?? il massimo che posso fare e' uscire con sfigati, o con ritardati mentali (giuro un mio amico e' ritardato, gli voglio bene ma non possiamo aiutarci a vicenda) o con pochi ragazzi fighi, dove pero ovviamente sono sempre in difficoltà, perche non riesco a ridere come loro, e ad avere una ragazza, e quindi mi vedono come il mezzo sfigato, bello ma caratteralmente depresso e insicuro. vorrei essere al loro livello, farmi vedere che ho trovato una strafiga e fare il coatto in giro, far vedere che vado in palestra e ho messo un fisicaccio e sono passato da ragazzo carino a strafigo, ma non posso a causa delle mie angosce quotidiane.
Non metto in pratica a pieno i consigli perche non posso, come le ho spiegato. mi dica, come mi avvicino a una ragazza se le giuro che sono cosi chiuso che mi viene difficile fare una battuta davanti a una ragazza? o anche solo farla ridere?
comunque esprimero il mio disagio e dubbi sulla psicoterapia alla mia dottoressa, questa volta dicendole che voglio stringere di molto i tempi, e poi vi aggiornerò. nel frattempo se potete darmi ulteriori spunti, consigli o suggerimenti sono ben felice.
Rispetto agli sforzi che dovrei fare le ripeto, e' inutile. mi sento inferiore con la mia fisicita, mi paragono a ogni persona che vedo. non riesco a sconcentrarmi da questo, poiche' e' un cane che si morde la coda, non riesco ad andare in palestra perche non socializzo e non mi rilasso, ma non socializzo e non mi rilasso perche non riesco ad andare in palestra. e la psicologa lo sa bene.
ho tentato appunto la prima ipotesi, anche questa estate con questa ragazza, dando il mio primo bacio e uscendo dalla prima condizione di sfigato, quello che a 20 anni non ha mai baciato, e' stato bellissimo ammetto che sono stato felicissimo ma e' stato "un attimo di felicità" forse l'unico della mia vita. non riesco a divertirmi e a essere spontaneo, prima di tutto a causa dell'ossessione fisico, secondo a un altra ossessione o angoscia, la paura di essere pazzo, anche questo un trauma che va avanti fin da bambino, qui non voglio dire altro perche e' un tema di cui mi vergogno pero ne ho parlato molto con la mia psicologa, lei mi ha in parte rassicurato ma non a tal punto da far finire l'angoscia e l'ossessione su questo argomento.
quindi le ripeto, non vedo come potrei mettere in pratica i consigli della psicoterapeuta. per socializzare, bisogna essere divertenti, ma per esserlo bisogna essere sereni e rilassati. se io non sono sereno e rilassato, come posso aprirmi agli altri?? il massimo che posso fare e' uscire con sfigati, o con ritardati mentali (giuro un mio amico e' ritardato, gli voglio bene ma non possiamo aiutarci a vicenda) o con pochi ragazzi fighi, dove pero ovviamente sono sempre in difficoltà, perche non riesco a ridere come loro, e ad avere una ragazza, e quindi mi vedono come il mezzo sfigato, bello ma caratteralmente depresso e insicuro. vorrei essere al loro livello, farmi vedere che ho trovato una strafiga e fare il coatto in giro, far vedere che vado in palestra e ho messo un fisicaccio e sono passato da ragazzo carino a strafigo, ma non posso a causa delle mie angosce quotidiane.
Non metto in pratica a pieno i consigli perche non posso, come le ho spiegato. mi dica, come mi avvicino a una ragazza se le giuro che sono cosi chiuso che mi viene difficile fare una battuta davanti a una ragazza? o anche solo farla ridere?
comunque esprimero il mio disagio e dubbi sulla psicoterapia alla mia dottoressa, questa volta dicendole che voglio stringere di molto i tempi, e poi vi aggiornerò. nel frattempo se potete darmi ulteriori spunti, consigli o suggerimenti sono ben felice.
[#9]
Gentile ragazzo,
Se ha la sensazione che questa psicologa non l'aiuti e' suo diritto cambiarla.
Ma la sensazione che ho ricevuto dai suoi scritti e' che la sua situazione sia delicata e complessa.
Lei stessso ha compreso che ci sono delle similitudini con chi ha problemi alimentari. Non pensi quindi che si possa risolvere con un po' di palestra. Anzi. Questo potrebbe peggiorare il suo vissuto.
Non possiamo consigliarle nulla. Forse solo proporle un suggerimento: ha mai pensato che potrebbe trovarsi piu' a suo agio con uno psicoterapeuta uomo anziche' con una donna?
Ci mandi sue notizie! E tanti auguri
Se ha la sensazione che questa psicologa non l'aiuti e' suo diritto cambiarla.
Ma la sensazione che ho ricevuto dai suoi scritti e' che la sua situazione sia delicata e complessa.
Lei stessso ha compreso che ci sono delle similitudini con chi ha problemi alimentari. Non pensi quindi che si possa risolvere con un po' di palestra. Anzi. Questo potrebbe peggiorare il suo vissuto.
Non possiamo consigliarle nulla. Forse solo proporle un suggerimento: ha mai pensato che potrebbe trovarsi piu' a suo agio con uno psicoterapeuta uomo anziche' con una donna?
Ci mandi sue notizie! E tanti auguri
[#14]
Gentile Utente,
che vuol dire che ha difficoltà a trovare uno psicologo a Roma?
Ha provato a cercare nel sito dell'Ordine degli Psicologi del Lazio e fare una ricerca nell'Albo on-line?
Oppure può cercare tra i presenti sul sito.
che vuol dire che ha difficoltà a trovare uno psicologo a Roma?
Ha provato a cercare nel sito dell'Ordine degli Psicologi del Lazio e fare una ricerca nell'Albo on-line?
Oppure può cercare tra i presenti sul sito.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#16]
>>> non penso che il teatro e queste forme di arte facciano per me, l'unica risposta che vedo e' la palestra e il bel fisico, siccome disprezzo queste frociaggini che sarebbero dei ripieghi o escamotage rispetto a una condizione che e' oggettivamente limitante
>>>
Beh, da come parli non sembri "frocio", ma funzionalmente è come se lo fossi: non vai con le ragazze.
Quella dell'aspetto fisico inadeguato è quasi certamente un'ossessione che ti sei creato tu, ma ti lascio il beneficio del dubbio perché senza vederti si può solo parlare per ipotesi.
Alla base del tuo problema c'è con tutta probabilità la paura del rifiuto. Non riesci a fare passi significativi verso le donne perché in cuor tuo hai una paura maledetta di essere considerato inadeguato, insufficiente o di essere rifiutato.
Ma se le cose stanno così, tu non hai solo bisogno di imparare di stare in mezzo a loro e di acquisire abilità sociali. Quello che ti serve è *proprio* d'imparare a farti rifiutare. Per provare a te stesso che puoi farti rifiutare e sopravvivere ugualmente. In modo graduale e relativamente indolore, certo, concordato con il terapeuta, certo, ma la direzione è quella. Finché continuerai a illuderti di stare al sicuro, starai solo facendo sì che il tuo problema resto dov'è e se possibile si rafforzi.
Perciò credo che le forme di psicoterapia adatte a te siano quelle attive, focalizzate e prescrittive, come la breve strategica o la comportamentale. A Roma hai molte possibilità di scelta.
>>>
Beh, da come parli non sembri "frocio", ma funzionalmente è come se lo fossi: non vai con le ragazze.
Quella dell'aspetto fisico inadeguato è quasi certamente un'ossessione che ti sei creato tu, ma ti lascio il beneficio del dubbio perché senza vederti si può solo parlare per ipotesi.
Alla base del tuo problema c'è con tutta probabilità la paura del rifiuto. Non riesci a fare passi significativi verso le donne perché in cuor tuo hai una paura maledetta di essere considerato inadeguato, insufficiente o di essere rifiutato.
Ma se le cose stanno così, tu non hai solo bisogno di imparare di stare in mezzo a loro e di acquisire abilità sociali. Quello che ti serve è *proprio* d'imparare a farti rifiutare. Per provare a te stesso che puoi farti rifiutare e sopravvivere ugualmente. In modo graduale e relativamente indolore, certo, concordato con il terapeuta, certo, ma la direzione è quella. Finché continuerai a illuderti di stare al sicuro, starai solo facendo sì che il tuo problema resto dov'è e se possibile si rafforzi.
Perciò credo che le forme di psicoterapia adatte a te siano quelle attive, focalizzate e prescrittive, come la breve strategica o la comportamentale. A Roma hai molte possibilità di scelta.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#17]
Gentile Utente,
> che penso sia il mio problema
ma la diagnosi la deve fare il professionista, non la persona che sente il problema... ;)
Se resti con la tua diagnosi, vuol dire che non ti fidi di chi ti fa la diagnosi, e di conseguenza non ti affidi... ed è difficile trovare un terapeuta a cui affidarsi, indipendentemente dall'orientamento teorico.
> che penso sia il mio problema
ma la diagnosi la deve fare il professionista, non la persona che sente il problema... ;)
Se resti con la tua diagnosi, vuol dire che non ti fidi di chi ti fa la diagnosi, e di conseguenza non ti affidi... ed è difficile trovare un terapeuta a cui affidarsi, indipendentemente dall'orientamento teorico.
[#18]
Utente
Certamente, il fatto e' che mi sono fidato ciecamente di quello che mi ha detto la mia dottoressa e alla fine, mi dispiace dirlo, si sono rivelate tutte perdite di tempo i suoi consigli. Perfino le amicizie, la mia dottoressa mi diceva sperimenta, apriti agli altri, fatto, e poi dopo 1 anno di lavoro scopro che il 70% delle persone mi usa solo perche ho la macchina, ovviamente lo sospettavo anche prima, ma facevo buon viso a cattivo gioco perche speravo che questo allenamento mi aiutasse, cosa che non e' avvenuta.
Dico al Dottore Giuseppe che non mi piace l'idea di "allenarmi" a fallire, cioe a essere rifiutato.
Comunque ringrazio tutti per le risposte e domani contattero qualche psicologo, poi tornerò magari per raccontare com'e' andata e come pensa di aiutarmi il mio nuovo terapeuta.
buona giornata
Dico al Dottore Giuseppe che non mi piace l'idea di "allenarmi" a fallire, cioe a essere rifiutato.
Comunque ringrazio tutti per le risposte e domani contattero qualche psicologo, poi tornerò magari per raccontare com'e' andata e come pensa di aiutarmi il mio nuovo terapeuta.
buona giornata
[#19]
>>> non mi piace l'idea di "allenarmi" a fallire, cioe a essere rifiutato
>>>
Lo so bene, ed è proprio per questo che ne hai bisogno. Quando una cosa ci riesce intollerabile, spesso è segno che abbiamo bisogno di imparare a tollerarla, se vogliamo vivere in modo equilibrato. E il modo migliore di riuscirci è farci l'abitudine.
Ti suggerisco di documentarti sulla vita dello psicologo Robert Ellis, che da giovane aveva un problema simile al tuo. Ad esempio leggi qui:
http://www.albanesi.it/psicologia/Ellis.htm
>>>
Lo so bene, ed è proprio per questo che ne hai bisogno. Quando una cosa ci riesce intollerabile, spesso è segno che abbiamo bisogno di imparare a tollerarla, se vogliamo vivere in modo equilibrato. E il modo migliore di riuscirci è farci l'abitudine.
Ti suggerisco di documentarti sulla vita dello psicologo Robert Ellis, che da giovane aveva un problema simile al tuo. Ad esempio leggi qui:
http://www.albanesi.it/psicologia/Ellis.htm
[#20]
Gentile ragazzo,
I disturbi di personalita' costituiscono il terreno dei sintomii di disagio nel 99,9% delle problematiche che vengono portate in terpia, quindi non pensi di essere un caso raro.
Se la relazione con la sua terapeuta non ha funzionato vuol dire che non avete creato quella relazione che e' necessaria per permettere una elaborazione dei conflitti e che avrebbe permesso a lei di sentirsi profondamente compreso nelle sue istanze.
Abbia fiducia!
I migliori auguri
I disturbi di personalita' costituiscono il terreno dei sintomii di disagio nel 99,9% delle problematiche che vengono portate in terpia, quindi non pensi di essere un caso raro.
Se la relazione con la sua terapeuta non ha funzionato vuol dire che non avete creato quella relazione che e' necessaria per permettere una elaborazione dei conflitti e che avrebbe permesso a lei di sentirsi profondamente compreso nelle sue istanze.
Abbia fiducia!
I migliori auguri
[#21]
Utente
La ringrazio Dottoressa, oggi sono stato da uno psicoterapeuta uomo, purtroppo e' stato un buco nell'acqua, il dottore segue la tecnica di interpretazione dei sogni di Jung, sara anche valida ma purtroppo non fa per me, per una persona ossessionata, che non mangia e fuma come un pazzo, oltre a non uscire di casa da un mese da quando ho avuto questa ricaduta.
Sto peggiorando ancora, oggi ho avuto attacchi di freddo e quando esco fuori sto sempre male, ossessionato da me stesso, mi guardo in continuazione allo specchio, in metro sono sempre rivolto li, ai miei difetti.
Ho cercato nell'albo degli psicologi del Lazio ma non mi e' d'aiuto, siccome non mi viene spiegato che tipo di trattamento offre il terapeuta.
Potete consigliarmi uno specialista? sto veramente malel, non so per quanto possa continuare cosi. ho bisogno di una persona specializzata in questi disturbi che possa aiutarmi subito....non posso piu andare da uno psicologo all'altro senza meta.
grazie a tutti
Sto peggiorando ancora, oggi ho avuto attacchi di freddo e quando esco fuori sto sempre male, ossessionato da me stesso, mi guardo in continuazione allo specchio, in metro sono sempre rivolto li, ai miei difetti.
Ho cercato nell'albo degli psicologi del Lazio ma non mi e' d'aiuto, siccome non mi viene spiegato che tipo di trattamento offre il terapeuta.
Potete consigliarmi uno specialista? sto veramente malel, non so per quanto possa continuare cosi. ho bisogno di una persona specializzata in questi disturbi che possa aiutarmi subito....non posso piu andare da uno psicologo all'altro senza meta.
grazie a tutti
[#23]
Caro ragazzo,
Mi sembra di sentire scemare la forza che era presente nella sua prima richiesta di consuto.
E' una risorsa sulla quale deve fare affidamento perche' sara' preziosa per la sua terapia.
I modelli psicoterapeutici sono diversi. L'interpretazione dei sogni non e' affatto male.
Tenga presente che attraverso i sogni si possono comprendere le motivazioni inconsce, i blocchi che creano problemi come quelli che lei sta sperimentando.
Lo psicoterapeuta attraverso i sogni si fa un'idea del sistema psichico dell'interessato e lo puo' aiutare a elaborare i conflitti.
Abbia un po' di fiducia e non si lasci andate al pessimismo!
Un caro augurio! Ci faccia avere sue notizie!
Mi sembra di sentire scemare la forza che era presente nella sua prima richiesta di consuto.
E' una risorsa sulla quale deve fare affidamento perche' sara' preziosa per la sua terapia.
I modelli psicoterapeutici sono diversi. L'interpretazione dei sogni non e' affatto male.
Tenga presente che attraverso i sogni si possono comprendere le motivazioni inconsce, i blocchi che creano problemi come quelli che lei sta sperimentando.
Lo psicoterapeuta attraverso i sogni si fa un'idea del sistema psichico dell'interessato e lo puo' aiutare a elaborare i conflitti.
Abbia un po' di fiducia e non si lasci andate al pessimismo!
Un caro augurio! Ci faccia avere sue notizie!
[#24]
Caro ragazzo,
Mi sembra di sentire scemare la forza che era presente nella sua prima richiesta di consuto.
E' una risorsa sulla quale deve fare affidamento perche' sara' preziosa per la sua terapia.
I modelli psicoterapeutici sono diversi. L'interpretazione dei sogni non e' affatto male.
Tenga presente che attraverso i sogni si possono comprendere le motivazioni inconsce, i blocchi che creano problemi come quelli che lei sta sperimentando.
Lo psicoterapeuta attraverso i sogni si fa un'idea del sistema psichico dell'interessato e lo puo' aiutare a elaborare i conflitti.
Abbia un po' di fiducia e non si lasci andate al pessimismo!
Un caro augurio! Ci faccia avere sue notizie!
Mi sembra di sentire scemare la forza che era presente nella sua prima richiesta di consuto.
E' una risorsa sulla quale deve fare affidamento perche' sara' preziosa per la sua terapia.
I modelli psicoterapeutici sono diversi. L'interpretazione dei sogni non e' affatto male.
Tenga presente che attraverso i sogni si possono comprendere le motivazioni inconsce, i blocchi che creano problemi come quelli che lei sta sperimentando.
Lo psicoterapeuta attraverso i sogni si fa un'idea del sistema psichico dell'interessato e lo puo' aiutare a elaborare i conflitti.
Abbia un po' di fiducia e non si lasci andate al pessimismo!
Un caro augurio! Ci faccia avere sue notizie!
[#25]
Gentile Utente,
ma Lei può chiamare e sentire al telefono la voce dello psicologo e sentire che impressione Le fa e chiedere.
Alcuni terapeuti fanno il primo colloquio gratuito.
Perchè dovrebbe essere il primo quello giusto?
Bisogna cercare ed esplorare e soprattutto costruire l'alleanza terapeutica, base di qualsiasi trattamento psicologico.
Continui a cercare e vedrà che un elenco psicologi lo trova, e dentro l'elenco trova il professionista che fa per Lei.
ma Lei può chiamare e sentire al telefono la voce dello psicologo e sentire che impressione Le fa e chiedere.
Alcuni terapeuti fanno il primo colloquio gratuito.
Perchè dovrebbe essere il primo quello giusto?
Bisogna cercare ed esplorare e soprattutto costruire l'alleanza terapeutica, base di qualsiasi trattamento psicologico.
Continui a cercare e vedrà che un elenco psicologi lo trova, e dentro l'elenco trova il professionista che fa per Lei.
[#27]
Utente
Buongiorno, circa un mese fa vi avevo esposto il mio problema.
Da oramai un mese, ho trovato un nuovo psicologo che e' anche psichiatra dal quale sto facendo terapia.
Tuttavia, continuo a stare male. Non ho avuto nessun beneficio questo mese. Che cosa dovrei fare secondo voi?
Aspettare?
grazie a tutti
Da oramai un mese, ho trovato un nuovo psicologo che e' anche psichiatra dal quale sto facendo terapia.
Tuttavia, continuo a stare male. Non ho avuto nessun beneficio questo mese. Che cosa dovrei fare secondo voi?
Aspettare?
grazie a tutti
[#28]
Che tipo di terapia state facendo? In cosa consistono le sedute, solo in discussioni mono/bidirezionali o stai ricevendo istruzioni pratiche? Hai parlato con il terapeuta del fatto che la terapia non sta producendo risultati?
Un mese potrebbe essere ancora troppo poco, ma già sufficiente almeno ad ricevere un'idea sulle potenzialità future che codesta terapia potrebbe offrire.
Un mese potrebbe essere ancora troppo poco, ma già sufficiente almeno ad ricevere un'idea sulle potenzialità future che codesta terapia potrebbe offrire.
[#29]
Utente
La seduta consiste in discussioni bidirezionali, istruzioni pratiche pochissime quasi zero. Gli ho chiesto come pensa di aiutarmi, lui mi ha risposto "standomi vicino", cioe cercando di capire perche per un ragazzo della mia eta e' difficile fare tutto (mangiare, dormire, andare all'università ecc.) ma gli ho gia ampiamente spiegato ste cose, proprio per cercare di perdere tempo a "capire".
Ho la sensazione che questa terapia sia come la precedente, andare li ogni volta con la speranza che qualcosa cambi quando poi non e' cambiato un bel niente.
Ho la sensazione che questa terapia sia come la precedente, andare li ogni volta con la speranza che qualcosa cambi quando poi non e' cambiato un bel niente.
[#30]
In tal caso è possibile che tu abbia bisogno di un maggior livello di direttività, ossia di ricevere istruzioni chiare e semplici da capire. Sta a te decidere se è arrivato il momento di interrompere questa terapia e iniziarne un'altra, oppure di parlare con il terapeuta e fare il punto della situazione.
Nel frattempo ti suggerisco di rileggere le repliche passate a quest'intervento, e di documentarti leggendo qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Nel frattempo ti suggerisco di rileggere le repliche passate a quest'intervento, e di documentarti leggendo qui:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
[#31]
Gentile ragazzo,
Perche' una relazione terapeutica funzioni deve crearsi una empatia.
Dovrebbe esserci da parte sua la sensazione di parlare con qualcuno che la aiuti a elaborare quello che lei gli dice, a dargli un senso che risuoni dentro di lei.
Questi colloqui quando e se funzionano ristrutturano la prospettiva e aiutano a dare vita ad una risposta. La risposta che solo l'interessato possiede e che se invece scaturisse solo dal terapeuta risulterebbe estranea.
Ecco perche' il piu' delle volte gli interventi psicoterapeutici non sono direttivi ma si propongono di accompagnare l'interessato a intuire la "sua" risposta .
Se quanto le ho sinteticamente indicato non chiarisce i suoi dubbi faccia delle domande e cerchero' di dirimere le sue perplessita'
Cordiali saluti
Perche' una relazione terapeutica funzioni deve crearsi una empatia.
Dovrebbe esserci da parte sua la sensazione di parlare con qualcuno che la aiuti a elaborare quello che lei gli dice, a dargli un senso che risuoni dentro di lei.
Questi colloqui quando e se funzionano ristrutturano la prospettiva e aiutano a dare vita ad una risposta. La risposta che solo l'interessato possiede e che se invece scaturisse solo dal terapeuta risulterebbe estranea.
Ecco perche' il piu' delle volte gli interventi psicoterapeutici non sono direttivi ma si propongono di accompagnare l'interessato a intuire la "sua" risposta .
Se quanto le ho sinteticamente indicato non chiarisce i suoi dubbi faccia delle domande e cerchero' di dirimere le sue perplessita'
Cordiali saluti
[#32]
Utente
Vi ringrazio,
intanto a causa dei continui stati di malessere che ho quasi tutti i giorni, quasi tutte le sere (pensieri ossessivi, stato di confusione e mancanza di forze generale, ansia ecc.) ho chiamato il mio attuale psichiatra/psicoterapeuta e gli ho chiesto di fare due sedute a settimana, poiche sto molto male e anche a casa i miei genitori ne risentono molto.
Vedremo in ogni caso come andrà con queste due sedute settimanali, per quel che riguarda questo medico non ho intenzione di interrompere, ma appunto come ho detto di "intensificare" per arrivare a stare meglio il prima possibile. In ogni caso Dr. Esposito con questo medico (uomo, come per l'appunto lei mi aveva consigliato nel cambio) c'e' molta empatia pur conoscendolo da un solo mese, mi ha subito fatto una buona impressione, poiche' e' umano e competente senza omra di dubbio, d'altra parte o scelto uno psichiatra proprio perche ho pensato potesse avere una conoscenza piu ampia della materia.
Il discorso risposta/domanda che fa lei lo sostiene anche il mio medico, dicendo appunto che in terapia siamo in due e che ci si aiuta a vicenda, che sono io il protagonista ecc. io sono perfettamente d'accordo, il discorso e' che purtroppo per adesso sto ancora male. Sono fiducioso che con queste due nuove sedute settimanali potro piano piano stare meglio.
vi aggiornero comunque, grazie a tutti
intanto a causa dei continui stati di malessere che ho quasi tutti i giorni, quasi tutte le sere (pensieri ossessivi, stato di confusione e mancanza di forze generale, ansia ecc.) ho chiamato il mio attuale psichiatra/psicoterapeuta e gli ho chiesto di fare due sedute a settimana, poiche sto molto male e anche a casa i miei genitori ne risentono molto.
Vedremo in ogni caso come andrà con queste due sedute settimanali, per quel che riguarda questo medico non ho intenzione di interrompere, ma appunto come ho detto di "intensificare" per arrivare a stare meglio il prima possibile. In ogni caso Dr. Esposito con questo medico (uomo, come per l'appunto lei mi aveva consigliato nel cambio) c'e' molta empatia pur conoscendolo da un solo mese, mi ha subito fatto una buona impressione, poiche' e' umano e competente senza omra di dubbio, d'altra parte o scelto uno psichiatra proprio perche ho pensato potesse avere una conoscenza piu ampia della materia.
Il discorso risposta/domanda che fa lei lo sostiene anche il mio medico, dicendo appunto che in terapia siamo in due e che ci si aiuta a vicenda, che sono io il protagonista ecc. io sono perfettamente d'accordo, il discorso e' che purtroppo per adesso sto ancora male. Sono fiducioso che con queste due nuove sedute settimanali potro piano piano stare meglio.
vi aggiornero comunque, grazie a tutti
[#33]
>>> il discorso e' che purtroppo per adesso sto ancora male
>>>
Il punto infatti è tutto qui.
Si può anche essere fiduciosi che intensificando la frequenza delle sedute si ottengano risultati, però non è detto che succeda. Può contare più la durata globale di una terapia - quando è efficace - della frequenza delle sedute.
Oltretutto è difficile uscire dalle ossessioni soltanto parlando ed empatizzando. Occorre imparare a comportarsi in modo diverso, anche verso se stessi.
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Il punto infatti è tutto qui.
Si può anche essere fiduciosi che intensificando la frequenza delle sedute si ottengano risultati, però non è detto che succeda. Può contare più la durata globale di una terapia - quando è efficace - della frequenza delle sedute.
Oltretutto è difficile uscire dalle ossessioni soltanto parlando ed empatizzando. Occorre imparare a comportarsi in modo diverso, anche verso se stessi.
[#35]
Almeno dal punto di vista delle psicoterapie attive e prescrittive (che a mio parere è ciò di cui avresti bisogno tu), se un intervento ha chance o meno di funzionare, lo si deve vedere già dopo poche sedute. Se un terapeuta non riesce a essere efficace in poche sedute, che cosa farà in quella successiva? E in quella dopo ancora?
È però senz'altro vero che in ogni caso, man mano che la terapia procede, si capisce sempre meglio che probabilità di successo ci sono.
E quando dopo anni di terapia le cose iniziano a cambiare in meglio, potrebbe NON essere dovuto alla terapia, ma al fatto che la persona nel frattempo è cambiata per conto suo. È ciò che in metodologia della ricerca psicosociale si chiamano effetti storia e maturazione.
È più facile verificare l'efficacia di una psicoterapia relativamente breve che una relativamente lunga.
Facci sapere.
È però senz'altro vero che in ogni caso, man mano che la terapia procede, si capisce sempre meglio che probabilità di successo ci sono.
E quando dopo anni di terapia le cose iniziano a cambiare in meglio, potrebbe NON essere dovuto alla terapia, ma al fatto che la persona nel frattempo è cambiata per conto suo. È ciò che in metodologia della ricerca psicosociale si chiamano effetti storia e maturazione.
È più facile verificare l'efficacia di una psicoterapia relativamente breve che una relativamente lunga.
Facci sapere.
[#38]
Vada avanti con pazienza.
Due mesi sono pochi per avere dei risultati, specialmente in presenza di disturbi della personalita'.
Non so come mai lei abbia messo queste 'scadenze" temporali cosi' ravvicinate, penso che entrare in quest'ottica non le faccia bene, potrebbe fare calare il suo impegno.
Ci faccia avere sue notizie fra qualche mese e abbia fiducia!
Due mesi sono pochi per avere dei risultati, specialmente in presenza di disturbi della personalita'.
Non so come mai lei abbia messo queste 'scadenze" temporali cosi' ravvicinate, penso che entrare in quest'ottica non le faccia bene, potrebbe fare calare il suo impegno.
Ci faccia avere sue notizie fra qualche mese e abbia fiducia!
Questo consulto ha ricevuto 38 risposte e 13.5k visite dal 11/09/2013.
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