disturbo ossessivo complusivo
salve,
sono una ragazza di 20 anni e credo di essere affetta dalla sindrome del DOC.
mi spiego meglio, ormai quattro anni fa a seguito di un momento di dubbio su i miei sentimenti con il mio ex ragazzo sono entrata nel panico più totale. Ero depressa, non mangiavo non avevo più nessuno tipo di stimolo; ero ossessionata da questi dubbi e occupavano gran parte della mia giornata. Non ero più in grado di studiare, e mettevo perennemente sotto osservazione i miei comportamenti con il mio ragazzo, le emozioni che provavo quando ero con lui ect... ci siamo lasciati un anno fa e tutto è sparito. a dicembre di quest'anno ripensando a eventi legati a questa storia tutto è tornato da capo, ho rininiziato ad indagarmi sulle motivazioni che avrebbe spinto o meno a prendere la decisione di lasciarlo, se mi fosse ricapitato come avrei capito se mi stavo stufando o meno di un rapporto, tutto ciò è sempre accompagnato dall'ansia e dall'insistenza dei pensieri.
da qualche mese mi frenquento con un ragazzo, ma è un inferno. Ogni giorno mi sveglio con l'ansia e con la sensazione che qualcosa non vada con lui, questa si placa solo alla sera. a differenza di quanto mi accadesse con il mio ex questi pensieri non mi impediscono di vivermi serenamente dei momenti con lui, ma quando sono da sola e i miei pensieri hanno modo di andare per conto loro, mi sento malissimo, sono in ansia e vedo problemi ovunque. I miei pensieri oscillano dal "non lo amo più" a " sento di doverlo lasciare" impulso che si placa se lo sento o ci sto insieme. momentaneamente sono all'estero e non ho modo di consultare uno specialista, ma il dubbio che questa sensazioni siano vere e non cause di un meccanismo ossessivo mi terrorizza. Non sono quel tipo di persona che ha bisogno per forza di un rapporto, che cerca una dipendenza ma l'idea di doverlo lasciare mi terrorizza e non sono sicura di volerlo perchè sono coscente che il mio modo di pensare può essere influenzato. volevo un parere di un medico almeno per il momento
sono una ragazza di 20 anni e credo di essere affetta dalla sindrome del DOC.
mi spiego meglio, ormai quattro anni fa a seguito di un momento di dubbio su i miei sentimenti con il mio ex ragazzo sono entrata nel panico più totale. Ero depressa, non mangiavo non avevo più nessuno tipo di stimolo; ero ossessionata da questi dubbi e occupavano gran parte della mia giornata. Non ero più in grado di studiare, e mettevo perennemente sotto osservazione i miei comportamenti con il mio ragazzo, le emozioni che provavo quando ero con lui ect... ci siamo lasciati un anno fa e tutto è sparito. a dicembre di quest'anno ripensando a eventi legati a questa storia tutto è tornato da capo, ho rininiziato ad indagarmi sulle motivazioni che avrebbe spinto o meno a prendere la decisione di lasciarlo, se mi fosse ricapitato come avrei capito se mi stavo stufando o meno di un rapporto, tutto ciò è sempre accompagnato dall'ansia e dall'insistenza dei pensieri.
da qualche mese mi frenquento con un ragazzo, ma è un inferno. Ogni giorno mi sveglio con l'ansia e con la sensazione che qualcosa non vada con lui, questa si placa solo alla sera. a differenza di quanto mi accadesse con il mio ex questi pensieri non mi impediscono di vivermi serenamente dei momenti con lui, ma quando sono da sola e i miei pensieri hanno modo di andare per conto loro, mi sento malissimo, sono in ansia e vedo problemi ovunque. I miei pensieri oscillano dal "non lo amo più" a " sento di doverlo lasciare" impulso che si placa se lo sento o ci sto insieme. momentaneamente sono all'estero e non ho modo di consultare uno specialista, ma il dubbio che questa sensazioni siano vere e non cause di un meccanismo ossessivo mi terrorizza. Non sono quel tipo di persona che ha bisogno per forza di un rapporto, che cerca una dipendenza ma l'idea di doverlo lasciare mi terrorizza e non sono sicura di volerlo perchè sono coscente che il mio modo di pensare può essere influenzato. volevo un parere di un medico almeno per il momento
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È un vero peccato che non possa rivolgerti a uno specialista di persona, perché è proprio questo di cui probabilmente hai bisogno. Non è possibile trattare l'ossessività patologica da qui, per email, non esistono consigli e trucchi a distanza che possano risolverlo.
Se vuoi possiamo indirizzarti in merito al tipo di specialista da reperire.
Se vuoi possiamo indirizzarti in merito al tipo di specialista da reperire.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Utente
Ci sono probabilità quindi che ci siano dei collegamenti con il mio modo di pensare e questo disturbo di cui sono venuta a conoscenza?
L'ho scoperto leggendo forum e vedendo che mi ritrovavo in ogni esperienza, ho cercato informazioni specifiche su questo disturbo e mi sembra di trovare grandissime affinità.
Ad esempio, ultimamente mi sveglio ogni mattina con l'ansia che io stando insieme a lui stia perdendo la mia libertà da ventenne, anche se in realtà questo rapporto mi lascia grandi libertà. Questo pensiero mi fa arrivare a pensare che io lo debba lasciare, ma tutto ciò avviene, nelle maggior parte dell'occasioni, accompagnato da ansia e grande senso di tristezza, e ciò si ripete nell'arco della giornata e svanisce se trascorro del tempo con lui, sentendomi rilassata e tranquilla.
Ho sentito che l'inositolo comporta grandi benefici a questo disturbo è vero?
Io trascorrerò i prossimi 8 mesi in Ungheria in Erasmus, quindi non saprei come seguire una terapia.Al il mio rientro avevo intenzione di rivolgermi ad uno specialista, sapreste darmi qualche indicazione.
In passato ho fatto qualche terapia psicologica ma con scarsi risultati e non mi è mai stato diagnosticato nulla in merito ad un disturbo ossessivo, forse da un lato non ero molto consapevole ,in quanto prima esperienza, di riportare in maniera chiara e cosciente i miei sintomi; adesso ,essendomi informata in merito, sono molto più consapevole e in grado di definire in maniera dettagliata la mia situazione.
L'ho scoperto leggendo forum e vedendo che mi ritrovavo in ogni esperienza, ho cercato informazioni specifiche su questo disturbo e mi sembra di trovare grandissime affinità.
Ad esempio, ultimamente mi sveglio ogni mattina con l'ansia che io stando insieme a lui stia perdendo la mia libertà da ventenne, anche se in realtà questo rapporto mi lascia grandi libertà. Questo pensiero mi fa arrivare a pensare che io lo debba lasciare, ma tutto ciò avviene, nelle maggior parte dell'occasioni, accompagnato da ansia e grande senso di tristezza, e ciò si ripete nell'arco della giornata e svanisce se trascorro del tempo con lui, sentendomi rilassata e tranquilla.
Ho sentito che l'inositolo comporta grandi benefici a questo disturbo è vero?
Io trascorrerò i prossimi 8 mesi in Ungheria in Erasmus, quindi non saprei come seguire una terapia.Al il mio rientro avevo intenzione di rivolgermi ad uno specialista, sapreste darmi qualche indicazione.
In passato ho fatto qualche terapia psicologica ma con scarsi risultati e non mi è mai stato diagnosticato nulla in merito ad un disturbo ossessivo, forse da un lato non ero molto consapevole ,in quanto prima esperienza, di riportare in maniera chiara e cosciente i miei sintomi; adesso ,essendomi informata in merito, sono molto più consapevole e in grado di definire in maniera dettagliata la mia situazione.
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Le descrizioni che fai e il modo in cui scrivi sembrano deporre in effetti per un livello di ossessività piuttosto evidente.
L'ossessività può essere un tratto del carattere vissuto in modo sano, ma quando domande e dubbi iniziano a tormentare più del dovuto e ci si trova paralizzati senza più sapere cos'è giusto e cos'è sbagliato, può essere arrivato il momento di un aiuto professionale.
Le ossessioni si curano sia con la psicoterapia che con la farmacologia. Evita però il fai-da-te e di autoprescriverti alcunché, non è una buona strategia. In ogni caso anche se ti verranno prescritti farmaci, ti avviso che è in genere difficile uscire dalle ossessioni senza un percorso psicoterapeutico appropriato, che non dev'essere necessariamente lungo o dispendioso, ma preferibilmente di tipo attivo e focalizzato, ossia dove si ricevono compiti comportamentali specifici da mettere in atto. Esempi di tali approcci sono il breve strategico e il comportamentale.
Puoi leggere qui per informarti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
L'ossessività può essere un tratto del carattere vissuto in modo sano, ma quando domande e dubbi iniziano a tormentare più del dovuto e ci si trova paralizzati senza più sapere cos'è giusto e cos'è sbagliato, può essere arrivato il momento di un aiuto professionale.
Le ossessioni si curano sia con la psicoterapia che con la farmacologia. Evita però il fai-da-te e di autoprescriverti alcunché, non è una buona strategia. In ogni caso anche se ti verranno prescritti farmaci, ti avviso che è in genere difficile uscire dalle ossessioni senza un percorso psicoterapeutico appropriato, che non dev'essere necessariamente lungo o dispendioso, ma preferibilmente di tipo attivo e focalizzato, ossia dove si ricevono compiti comportamentali specifici da mettere in atto. Esempi di tali approcci sono il breve strategico e il comportamentale.
Puoi leggere qui per informarti:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/233-la-psicoterapia-che-cos-e-e-come-funziona.html
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.4k visite dal 10/09/2013.
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