Consiglio per uscire da una relazione

Salve, scrivo,dopo lunga riflessione, per avere un consiglio, anche se la mia situazione è tanto complicata per essere riassunta qui.
Circa 15 anni fa, ho iniziato una relazione sostanzialmente fisica con un (allora) ragazzo ("lui"). Questa relazione è continuata in maniera sempre discontinua, risolvendosi in incontri di qualche notte, con lunghi periodi di distacco. Poi ho conosciuto il mio attuale marito, me ne sono innamorata, ma, prima delle nozze, l'ho incontrato di nuovo e, dopo qualche anno di stand by, abbiamo iniziato a vederci di nuovo, con la frequenza di uno- due incontri l'anno. Nel frattempo ho avuto 2 bimbe, ma, nonostante ciò, da circa 3 anni ho iniziato a desiderare che quella storia diventasse "vera", che iniziassimo a viverla appieno. Così non è andata. Lui non mi ha mai chiesto niente, se non di vedermi; la forte passione che c'è sempre stata tra noi non accenna a scemare, da parte di entrambi, ma il guaio è che io mi sento come in un vortice. La scorsa settimana, con una lettera, ho messo fine a tutto, ma, di fatto, sono ossessionata dal pensiero di lui; mi manca, mi sento innamorata, vorrei solo stare con lui e che mi cercasse. Ma lui non mi cerca...proprio come gli ho chiesto.
Nel frattempo continua la mia vita "normale": cerco di non far percepire questo tradimento emotivo e fisico a mio marito e alle mie bimbe, ma temo di esplodere.
Sto provando ad uscirne, ma so di mentire a me stessa, perchè penso sempre a lui. So anche che, se davvero lui mi avesse voluto, magari non avrei, poi, realmente, trovato il coraggio di mollare mio marito.
Ma allora cosa provo? E' un'ossessione che nasce dalla noia quotidiana? O la frustrazione di sapere che dopo tanti anni lui non si è innamorato di me, mentre io ne sono persa? Come faccio a uscirne e a desiderare DAVVERO di uscirne?
Da dove devo cominciare per rimettere ordine nella mia mente, nella mia vita e nel mio matrimonio?
[#1]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

situazione complessa... specialmente se deve essere DAVVERO convinta ad uscirne... il fatto è che non credo ci sia nessuno al mondo in grando di convincerLa a fare qualcosa che realmente non vuole fare. E glielo dice un ipnotista che nell'immaginario collettivo non dovrebbe avere problemi a far fare qualsiasi cosa alle persone... ma appunto nell'immaginario collettivo.

Ora la mia domanda è: cosa le impedisce a continuare a fare quel che ha fatto finora? 15 anni di relazione fisica non è un capriccio, ma anzi è qualcosa parte integrante della Sua vita. Cosa è realmente successo che adesso sente la necessità di smettere?

Dopo 15 anni o ha un'abilità eccezionale nel non farsi scoprire oppure sanno e tollerano e va bene così. Almeno così credo.

Se anche questa *scappatella* storica rientra nella noia quotidiana, allora è comprensibile che cerchi un altro svago... il quindicinnale amante è la via di salvezza da cosa?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

se in quindici anni questa relazione non è evoluta in qualcosa di diverso e stabile, difficilmente potrà succedere adesso che è sposata e ha due figlie. Dovrebbe quantomeno rivedere la relazione con suo marito e riflettere in realtà su quanto ha senso "sperare" in una relazione diversa con "l'altro".





Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrivono i miei colleghi. In particolare credo davvero che ci sia una sorta di "consenso di coppia" nel non voler vedere la sua relazione extraconiugale. Vede non è solo una questione di riuscire a "nascondersi"; certi aspetti fortemente emotivi nelle relazioni "passano" da un membro all'altro.
Credo inoltre che lei si giochi la sua vita su due versanti: uno "normale" come dice lei, incentrato sulla sicurezza e sulla continuità. Uno invece più trasgressivo e passionale. Non sarebbe di per se un problema fino a che non ne crea a lei. A quanto pare fino ad adesso.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#4]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Bene, tutti avete, come immagitavo, capito la questione. Mio marito ha scoperto alcuni messaggi anni fa, spiando sul mio account di posta elettronica, perchè insospettito dai miei atteggiamenti. Io ho dovuto riconoscere di essere caduta in un momento di debolezza e di aver voluto "giocare", ma poichè "lui" lavora all'estero, quindi mio marito sa che le occasioni per vederlo sono quasi nulle, credo gli sia rimasto solo il dubbio che sia mai successo qualcosa...di concreto. E io ho fatto di tutto per tranquillizzarlo e proteggerlo da questa mia folle passione.

"cosa le impedisce a continuare a fare quel che ha fatto finora? 15 anni di relazione fisica non è un capriccio, ma anzi è qualcosa parte integrante della Sua vita. Cosa è realmente successo che adesso sente la necessità di smettere?"
"Credo inoltre che lei si giochi la sua vita su due versanti: uno "normale" come dice lei, incentrato sulla sicurezza e sulla continuità. Uno invece più trasgressivo e passionale. Non sarebbe di per se un problema fino a che non ne crea a lei. A quanto pare fino ad adesso"
15 anni sono tanti davvero, ma quello che è successo ora è che ho superato il limite del gioco...mi sono (o, forse, mi sento) innamorata e non riesco a non pensare a lui e a come sarebbe bello e intenso essere insieme...immaginate quale enorme fatica io faccia a cercare di preservare la mia famiglia da questa cosa; non riesco neppure a concentrarmi sul lavoro!
E' come se non volessi rinunciare a nessuno dei due.
Ma probabilmente sto per scoppiare!

"Dovrebbe quantomeno rivedere la relazione con suo marito e riflettere in realtà su quanto ha senso "sperare" in una relazione diversa con "l'altro".
So che devo rivedere la relazione con mio marito...provo, a volte, a parlare dei nostri problemi e di quello che mi manca, ma è un uomo molto sensibile e io nutro per lui un profondo sentimento di affetto e di protezione ..farei di tutto per evitargli ogni dolore!
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
Mi associo alle risposte dei Colleghi.
La " non scelta" solitamente equivale alla solitudine....
Vivere divisa in due, tra le rassicuranti abitudini del quotidiano e la tachicardia data dalla passione e dall' altro dalla coppia.....non deve essere un bel sentire.

Rifletta veramente su quello che vuole e si interroghi a fondo sulle dinamiche che abitano le sue relazioni....spesso nella vita quando non si può amare quello che si vuole, si finisce per amare quello che si può...

Le allego qualche lettura sulle dinamiche del tradimento

Tradimento:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2460-coppie-e-tradimento-chi-tradisce-chi-ma-il-tradimento-e-utile.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2251-come-superare-un-tradimento.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2231-amo-un-uomo-sposato-ma-lui-non-lascia-la-moglie.html-
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2321-tradimento-e-sessualita-quando-si-tradisce-per-salvare-il-matrimonio.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2287-insieme-per-i-figli-alibi-o-realta.html-

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#6]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Secondo lei, dunque, mio marito sarebbe "quello che si può"?
Ovviamente, è la domanda che non faccio altro che pormi ogni giorno...ma non so se mi manca il coraggio di riconoscere che questa è la verità o se, invece, con "lui" non c'è mai stato niente di più perchè è questo quello che ho voluto anche io e ora sono solo più confusa del solito. "Lui" ha un carattere difficile, introverso all'ennesima potenza...ha grossi problemi a esternare le proprie emozioni e non è una persona sicura di sè...un bel guaio, insomma, e probabilmente è per questo che ho sempre tenuto il piede sul freno!
[#7]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

personalmente farei anche i conti dell'oste...

Ma quante ore insieme avete passato Lei e il *quindiciennale amante*?
E quante ore ha passato con il marito?
Per ore insieme non dico solo i momenti di passiamo, ma ci metterei anche i messaggi, le telefonate etc etc.
Poi indagherei anche quante sono le ore *reali* (quelle del conteggio di prima) rispetto a quelle *immaginate* (fantatische poichè appartenenti al mondo dell'immaginario e della fantasia).

Per esempio, se vi siete visti 2 giorni ogni 365, vuol dire che in 15 anni vi siete visti si e no un mesetto.
E' abbastanza ovvio che in così poco tempo *il tempo diventi magico*: non c'è il tempo materiale per vedere il dietro le quinte

Il rischio nel cambiare qualcosa è che poi l'abitudine si rompe e si rompe anche la magia dell'abitudine, e questo vale, sia per quanto riguarda la sua vita *ufficiale* di *tutti i giorni*, ma anche la storia di 15 anni.
Non so se riesco bene a trasmetterle che c'è una *monotonia*, o un'*abitudine* anche nei 15 anni di storia (cosa a cui facevo riferimento quando le chiedevo se si fosse annoiata anche di questa storia).

Probabilmente quel che rende eccezionale l'altra storia, è anche il fatto che sia a piccole dosi e sia magica.
[#8]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
"personalmente farei anche i conti dell'oste..."
Grazie davvero, da questa prospettiva non l'avevo guardata, ma so che la monotonia è una delle cause di questa situazione.
E' vero, come dice, che, sommati, i momenti trascorsi con "lui" son davvero poca cosa e, tra noi, l'unico collante è una smisurata, perdurante attrazione.
Dall'altro lato, poi, c'è un marito perfetto, che però, da quando è diventato papà, ha messo in III piano (le figlie sono 2!) il nostro rapporto uomo-donna...cosa che mi ha procurato, a rileggere questi anni, un notevole "trauma" di identità, nel senso che, essendo già caratterialmente poco sicura di me, ho visto crescere a dismisura le mie insicurezze e il mio bisogno di "piacere" e sentirmi desiderata...
Insomma, ho fatto accurate analisi della mia incresciosa situazione e sono convinta che se riuscissi a togliermi dalla testa "lui" la mia vita sarebbe più semplice e potrei valutare serenamente il rapporto con mio marito. Ma come si fa? Come posso smettere di pensare a "lui"? A volte mi sembra di esserne ossessionata ed è difficilissimo trattenermi dal mandargli un messaggio...lo sto facendo, ma è una fatica immane e comunque serve solo a confermare a "lui"il messaggio "rottura" che gli avevo scritto, non pare stia servendo a me per venirne fuori! Aiuto!

[#9]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile utente,

credo che la risposta se la sia data in quest'ultimo scambio.

Il marito ha messo al 3 posto
> il nostro rapporto uomo-donna
cosa che invece è essenziale e fondante nel rapporto con "lui"

per togliersi dalla testa lui deve soddisfare il suo bisogno di rapporto uomo-donna. Fintanto che non trova altra soddisfazione, sarà difficile rinunciare alla fonte del bisogno primario...

Va riscoperta la sessualità nella coppia (terapia di coppia), visto che il marito è quasi perfetto... e vanno dichiarate le reciproche esigenze e necessità.

Che i figli possano inficiare sul rapporto di coppia, è abbastanza frequente.
Potrei suggerirle la visione di un filmetto leggero leggero che è incentrato sul tema... American Pie 5 - Ancora insieme.
Se lo vede si concentri quando il padre spiega al figlio l'utilità della scuola rabinica del pomeriggio...
[#10]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Non è il mio genere, ma seguirò il consiglio.
Ho pensato anch'io alla terapia di coppia...ma forse dovrei prima farne una individuale.
Lei crede, quindi, che i miei sentimenti per "lui" siano legati alle carenze del mio matrimonio e non siano autentici?
Io sto provando a convincermi qi questo.
Se può, mi dà anche qualche consiglio "pratico" per distogliere la mente dal pensiero fisso di "lui"?
Le sono davvero molto riconoscente.
[#11]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

personalmente sconsiglio percorsi individuali come primo passo per un problema di coppia: si rischia di accentuare le differenze, e poi, se uno psi non conosce il secondo elemento ed il punto di vista dell'altro, come si fa ad analizzare e conoscere le dinamiche di coppia?

Personalmente consiglio un percorso di coppia, e se l'altro non vuole partecipare allora si affronta il discorso individuale con la consapevolezza che l'altro è libero di partecipare quando vuole.

Tutto quello che si prova è *autentico* ed è vissuto come *reale*!
Se rilegge il primo consulto, Lei definisce il rapporto con "lui" come
> una relazione sostanzialmente fisica
mentre per il marito
> me ne sono innamorata,

I sentimenti e le emozioni possono mutare e trasformarsi!
Forse "lui" stimola la donna, mentre il marito stimola la "moglie" e la "mamma".
Come dimenticare "lui"? Facendo sentire le necessità della "donna" al marito. Fintanto che la *donna* trova solo soddisfazione in "lui", è difficile.

Comunque, dimenticare a forza è impossibile! Per dimenticare un oggetto, devo avere a mente cosa dimenticare, e quindi non faccio altro che averlo presente! E' un paradosso. Va sostituito. Una volta sostituito, e quindi quando ha perso forza, ecco l'oblio scende spontaneamente!

Oppure l'altra opzione sarebbe passare più ore con "lui": magari scopre quanto è allucinante se frequentato per più di 48 ore...
[#12]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Non so davvero come ringraziarla!
Ciò che mi spaventa di una terapia di coppia è che non voglio assolutamente che venga fuori MAI quello che è successo fino ad ora. Mio marito non dovrà sapere con certezza ciò che ho fatto...non avrei più il coraggio di stargli accanto.
Per questo pensavo prima di..."guarire" io.

Permane un dubbio: la sua risposta, forse, sottende che io sia ancora innamorata di mio marito, mentre sono lontana da questa certezza e sento che i sentimenti nei suoi riguardi sono mutevoli e, comunque, prevale l' "affetto".

"Oppure l'altra opzione sarebbe passare più ore con "lui": magari scopre quanto è allucinante se frequentato per più di 48 ore..."
Questa opzione la condivido pienamente...penso anch'io che se ne avessi la possibilità e frequentassi "lui" quotidianamente la magia potrebbe svanire...ma il nodo in pancia nasce dal dubbio...e se invece scoprissi che è meraviglioso?
[#13]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,


> affetto

è normale che dopo anni la passione non sia più la stessa, ed è normale avere alti e bassi emotivi: vuol dire che il rapporto è reale ed è vivo.
Ci si ama, ci si odia e ci si perdona.

> e se invece scoprissi che è meraviglioso?

Avrebbe un elemeno più concreto e meno *fantastico*, ma pur sempre di 48 ore...

Ma in tutto ciò, la prole che ruolo gioca?
[#14]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Le bimbe sono tranquille e serene, io e mio marito litighiamo molto poco e sempre per cretinate relative a loro...le discussioni su questioni che riguardano la coppia le riserviamo ai momenti in cui dormono entrambe.
Io sto riflettendo molto su ogni sua parola e spero davvero tanto di riuscire a venir fuori da questa lunghissima dipendenza da "lui".
Ora un'altra cosa: "lui" lavora all'estero, ma la sua trasferta sta per finire e presto rientrerà in Italia stabilmente, quindi ci troveremo a vivere nella stessa città...la tentazione diventerà, dunque, molto più forte. Come devo fare? Io non ho mai chiuso radicalmente un rapporto con nessuno, compresi ex amici ed ex fidanzati; crede che con "lui" dovrò essere categorica? Cancellare tutto? E se sì...come si fa?!?
[#15]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

> quindi ci troveremo a vivere nella stessa città...la tentazione diventerà, dunque, molto più forte.

Ah, ecco il nocciolo della questione.... e, forse mi sbaglio, ma non mi pare avesse esternato questo piccolo dettaglio... che spiega il grande cambiamento che si avvicina...

La domanda sulla prole, riguardava il presente, ma soprattutto il futuro...

Ora però dobbiamo iniziare a chiudere qui, dato che apre altri argomenti e diventa complesso ed andiamo oltre il servizio fornito da MedicItalia.

Pone altre domande che non hanno facile risposta, e ci vuole un pò di tempo. Ed è anche normale che ci voglia un pò di tempo per riuscire a mettere insieme i pezzi ed avere il quadro sufficientemente completo.

Ha un'altra risposta a disposizione, almeno da parte mia (i colleghi fan quel che volgiono e ritengono opportuno)! ;)
Se la giochi bene questa carta! ;)
[#16]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
" non mi pare avesse esternato questo piccolo dettaglio... che spiega il grande cambiamento che si avvicina..."
Sì, non avevo tirato fuori questo "particolare"...che rappresenta una enorme paura per me, ma di cui sono in attesa fervente perchè, più di tutto, desidero che questo marasma di emozioni subisca uno scossone tale da smuovermi e indurmi, finalmente, a mettere ordine nella mia vita e nei miei confusi sentimenti.

Le nostre figlie sono il I pensiero, in assoluto, sia per me che per mio marito; sono certa che, comunque andranno le cose, cercheremo le soluzioni migliori anzitutto per loro due.

E' difficile scegliere come "giocarmi l'ultima carta"...ho talmente tanti dubbi e domande dentro di me, che tirarne fuori solo una mi pare impossibile.
Se può, mi dia solo la sua opinione su come potrebbe andare e, se vuole, qualche nsiglio che mi aiuti ad essere un pò più serena...
Ieri sera "lui" mi ha scritto dei messaggi...niente di che, ma per me tutto è tanto e tutto mi complica le emozioni; a volte penso e temo che, forse, continuerà a non cambiare niente...continuerò ad essere da una parte la moglie e la mamma e, dall'altra, a desiderare "lui".

Grazie di tutto.
[#17]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Come faccio a uscirne e a desiderare DAVVERO di uscirne?
>>>

Semplice: basta accettare di soffrire il distacco definitivo.

Non è solo una battuta, è uno dei modi in cui potrebbe davvero uscirne. Ma se finora non è stata disposta ad accettare la fine della relazione con quest'uomo, è segno evidente che essa riesce a darle qualcosa di molto importante, che nella sua vita coniugale ovviamente non riceve.

D'altra parte è quasi certo, come le hanno già detto i colleghi, che suo marito in 15 anni stia facendo finta di non vedere e che quindi le stia dando tacitamente il permesso di avere ogni tanto le sue scappatelle (chiamiamole così per comodità). Tu fai le tue cose, se proprio devi, ma non farmelo mai sapere. È un tacito accordo molto più comune di quanto si creda, nelle coppie.

Secondo me una terapia di coppia potrebbe andare a compromettere equilibri precari e in ultima analisi fare più danni che altro. Credo invece che una consulenza psicologica individuale fatta come si deve, neanche una terapia, potrebbe aiutarla a valutare pro e contro e a prendere decisioni più consapevoli.

Tutto ciò che non è ben codificato dalle norme sociali lascia le persone in balia di se stesse, perché non si sa come regolarsi. Ricevere il punto di vista di uno psicologo, che di casi come il suo ne vede tutti i giorni, potrebbe fare la differenza.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
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www.giuseppesantonocito.com

[#18]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

ecco il messaggio del distacco, ed alla luce dell'evento taciuto, adesso Le confermo che effettivamente l'individuale è la cosa migliore per Lei in questo momento.

Però non faccio il veggente... andrebbero studiati i messaggi che "lui" Le manda e quindi letti anche quelli, anche per capire cosa hanno di così stimolante per Lei.

Poi, cara Utente, la responsabilità delle scelte è solo Sua, e solo Lei se le può assumere.

Con questo, io mi fermo qui. :)
[#19]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
"suo marito in 15 anni stia facendo finta di non vedere"
Gentile dott. Santonocito, non è proprio così; la relazione con "lui" è iniziata molto prima che cnoscessi mio marito, eravamo ventenni, all'università...insomma era solo una "storiella". Quando ho conosciuto mio marito ho interrotto i rapporti (fisici) con "lui", abbiamo però sempre continuato a scriverci mail o a chattare.
Dopo anni, e poco prima del mio matrimonio, lui è tornato dal luogo lontanissimo in cui abita per passare una notte con me...poi un altro buco di 3 anni, in cui ci siamo solo scritti, e poi ci siamo rivisti, ma sempre una sola (massimo 2) volte l'anno.
Credo che mio marito non abbia che un sospetto, anche perchè sa che una relazione sarebbe logisticamente impossibile, per ora.

"basta accettare di soffrire il distacco definitivo"
E' questo che devo riuscire ad ottenere...e tutti state rafforzando la mia idea che un aiuto professionale potrebbe aiutarmi.
Intanto grazie per quanto mi ha scritto.

"Con questo, io mi fermo qui."
Grazie di cuore, dott. Bellizzi, è stato utile e interessante leggere le sue parole.
[#20]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
>>> Credo che mio marito non abbia che un sospetto
>>>

Bene, ma anche se fosse solo un sospetto, se lo starebbe tenendo sostanzialmente per sé, senza volerne discutere apertamente.

Quindi suo marito sta riuscendo in qualche modo a fronteggiare la situazione. Invece è lei la persona più soggetta a stress e che quindi dovrebbe cercare aiuto.
[#21]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
"anche se fosse solo un sospetto, se lo starebbe tenendo sostanzialmente per sé, senza volerne discutere apertamente"

No, come ho scritto sopra, un paio di anni fa, insospettito dal mio atteggiamento, mio marito ha "spiato" la mia posta elettronica e ha letto alcune mail, soprattutto mie che, per fortuna, non svelavano nulla di concreto, ma lasciavano capire che provavamo a fissare un apuntamento. Mio marito è andato nel panico e ne abbiamo parlato e discusso...anch'io sono andata nel panico, da lì si è aperta "ufficialmente" la crisi coniugale, ma io ho sempre sminuito, negato che ci fosse mai stato qualcosa e che ci sarebbe potuto essere anche se mai ci fossimo visti in futuro e ho imputato tutto alla noia della routine e alla voglia sciocca di flirtare un pò, così, a distanza.

E' da allora che sto faticando per reggere quelle scuse...mentre dentro di me quella passione nascosta è cresciuta sempre più, fino a portarmi a questo punto; quello, cioè, di provare (in maniera non del tutto credibile, soprattutto per me stessa) a chiudere ogni contatto con "lui": niente telefonate, amicizia cancellata sui social, niente mail...ma gli effetti ancora non li percepisco, nè in termini di convizione, nè di ridimensionamento dell' "ossessione" e della voglia di vederlo, nè rispetto a mio marito.
[#22]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Sì, avevo letto che ne avevate parlato quando lui si era accorto di quei messaggi.

Ciò che volevo dire è che suo marito sembra in ogni caso essere riuscito a "superare" la cosa e andare avanti. Dentro di sé deve essersi adattato a considerarlo come un evento isolato, aiutato dalle sue scuse.

Ma l'aver reagito con "panico" piuttosto che con rabbia, che sarebbe stata una reazione più appropriata, sembrerebbe confermare ciò che le sto dicendo, ovvero che pur di non rinunciare a lei suo marito sembra disposto a dare per scontato che nel frattempo tutto sia finito. Potrei sbagliarmi, ma questa è l'impressione che si ha leggendo.

Incurante di quell'adagio secondo cui tradire è come grattarsi: basta iniziare...
[#23]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
"tradire è come grattarsi: basta iniziare"

Quest'affermazione è davvero dura da leggere e digerire. Non ho nessun problema di pruriginosità. Credo che la sua valutazione non si attagli né alla mia situazione nè alla mia persona.
[#24]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Non fraintenda, il senso dell'adagio è: in entrambi i casi, quando si comincia, poi può essere difficile smettere.

È un commento sul fatto che può essere difficile smettere qualcosa che ci dà piacere, anche se alla lunga può lasciare ferite; non un commento che chi tradisce lo fa necessariamente per soddisfare un prurito.
[#25]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio per la precisazione.
La mia richiesta di un consulto su questo sito è nata proprio dalla difficoltà di cui lei scrive e dal bisogno di ricevere consigli su come interrompere questa relazione e come smettere di pensarci!
[#26]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372
Bene, sono contento di aver chiarito ciò che intendevo, spero che i pareri ricevuti le siano tornati utili.

Un saluto