Storia (im)possibile?

Buongiorno,
vi scrivo perché mi trovo in una situazione che non so bene come gestire: ho conosciuto questa ragazza 5-6 mesi fa ed è stato un crescendo di emozioni.
Il tutto sarebbe stato perfetto se non fosse che lei, a breve, dovrà trasferirsi e questo genera in lei ansia che si ripercuote su di noi essendo lei molto ansiosa.
Fin dall'inizio della nostra conoscenza palesava queste paure, ma ho pensato che col tempo sarebbero scemate, e mi sbagliavo, perché ora a un mese dal suo traferimento per motivi di studio/lavoro vuole chiudere questa storia, addossandosi tutte le colpe di aver sbagliato con me e di aver fatto qualcosa di più grande di lei e che ora deve rimediare.

Potrebbe anche essere un discorso valido se non fosse che ci sono anche io, anche io ho dei sentimenti, e ormai in questa storia sono coinvolto fino al midollo e non riesco a farle capire che la lontananza (perché questo dice essere il suo problema) sarebbe questione di qualche tempo perché se tutto tra noi andasse bene ci si potrebbe anche trasferire vicini. Mi sembra un discorso normale per un futuro di una coppia nel caso si formasse, ma niente, non c'è verso.

Purtroppo mi rendo conto siano due modi di vedere i sentimenti in modo distinto, lei pone i sentimenti come in secondo piano negli eventi della vita: dice che non ha certezze per il suo domani e devo andare avanti per la mia strada anche sentimentale, dimenticarla in questi termini e che non può tenermi incatenato a lei.
Per me i sentimenti sono parte della vita e lei stessa è ormai entrata a far parte della vita, percui è giusto che si continui, modificando in un futuro in un tempo breve o lungo che sia la mia vita in base ANCHE e non solo a questi.

Purtroppo è inutile, perché ognuno ha la sua visione e per dirla tutta la sua ansia stessa, come ogni ansia, non credo sia nemmeno data dal fatto di essere legata sentimentalmente a me, ma sia data dall'impossibilita per lei di tenere tutto sotto controllo e di sapere il domani cosa riserva, credo sia una sorta di sua insicurezza che si ripercuote di volta in volta su qualcosa che non può governare e quel qualcosa ora sono io.
Di storie nella mia vita ne ho avute molte, più o meno lunghe, e mai in nessun caso avevo avuto tanta "compatibilità" con una persona e mai mi ero tanto innamorato nel breve periodo. Questo per spiegare il perché nell'ultima discussione avuta le ho fatto capire, gentilmente (perché mai ho sentito la necessita di arrabbiarmi) che retrocedere ad amico per me è ora impossibile, e non posso darle questo: sono troppo coinvolto, quindi se la sua scelta era questa non potevo stalkerizzarla e avrei dovuto uscire completamente di scena altrimenti avremmo sofferto sia io che lei, e già così credo porterò per sempre dentro la cicatrice di non aver potuto provare una storia fatta e finita con la prima ragazza di cui mi sia davvero sentito preso.
A questo punto mi ha detto in lacrime di rimanerle amico, perché sparire da un giorno all'altro a lei avrebbe solo fatto male, che vuole sapere come andrò avanti nella mia vita e vuole consigliarmi quando avrò una ragazza. E tra l'altro non capisco come possa pensare questo mi faccia piacere, non capisco davero!

Ora non capisco cosa abbia in testa lei, cosa devo fare per far si che lei abbia le sue idee chiare? Per ora ho cercato di comportarmi come ho sempre fatto, ma non credo sia la soluzione.
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Dr.ssa Magda Muscarà Fregonese Psicoterapeuta, Psicologo 3.8k 149
Caro Utente vi trovo troppo schematici , la vita richiede flessibilità e capacità di mediazione.. perchè non accettare di restare.. amici.. non è poi una retrocessione come pensa lei.. è un esserci, poi da cosa nasce cosa, la ragazza è rigida e ansiosa, d'accordo , lei mi sembra capace di una intelligente lettura delle situazioni..forse è meglio che lei abbia fiducia , questa estremizzazione dell'ansia nella ragazza potrebbe essere il risultato che si autoimpone per paura di sbagliare, per suggerimento di qualcuno.. magari sono cose che si dicono , ma non si pensano.. potete scrivervi, sentirvi, vederv ivia Skipe, poi la nostalgia farà la sua parte..
Ps. In ogni cosa , in ogni decisione,questa ragazza è tutta così.. totale.. o bianco o nero ?
Siamo qui , in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La ringrazio per l'aiuto...

Ho schemattizzato molto estremizzando le due idee, più che altro per rendere evidente il contrasto che in ogni discussione sull'argomento ci troviamo ad affrontare, ed è una sorta di muro perché per quanto mi sforzi non riesco a capire la sua imposizione. Da una parte ci sono io che dico: "si vedrà, è inutile fasciarsi la testa prima" e lei che dice "non può esistere nulla, non voglio che mi vedi in questi termini, ti faccio solo male" e questo non riesco ad accettarlo, perché vorrei almeno provare...oppure: "voglio che tu sia cosciente che un giorno ci dovremo sentire meno perché avremo i rispettivi fidanzati, devo aprirti gli occhi adesso prima che sia troppo tardi" e lo trovo un controsenso, perché fino ad ora mi chiedo cosa abbiamo condiviso allora. Altro evergreen della discussuone è "con te ho esagerato, colpa mia, non volevo farti questo".

Precisato questo e venendo al secondo punto in realtà devo essermi espresso male perché il mio non voleva essere assolutamente un addio, ma un chiudere i ponti per un po', forse con l'idea ( o meglio con la speranza) che potrei vederla come amica, cosa che adesso non riesco a fare in quanto accecato dall'attrazione e dai sentimenti, seppur lei chieda questo da me. Inoltre ogni volta che le faccio notare quanto sia importante lei per me, si arrabbia e dice che un domani devo vederla solo come amica...e rifiniamo in questa perenne discussione.

Per quanto riguarda l'altra parte della sua gentile risposta posso dirle che è sicuramente una imposizione, perché lei stessa mi dice che come lei ha posto questo limite perché vuole solo il mio bene anche io dovrei farlo se voglio rispettarla, bene, ma ora non ci riesco! Non posso spegere così un sentimento e un po' la invidio su questo.

La quarta parte della mia risposta vuole essere una analisi, per come la vedo io, di lei solo su tali argomenti: la trovo molto ansiosa e insicura, su ogni evento della vita, vuole vivere senza ansie per il domani e ogni cosa le muti il suo progetto la fa stare male, soffre e vorrebbe fregarsene pur non riuscendo perché prende a cuore tutto; ma di certo non è una "bianco o nero", è piena di meravigliose sfumature.
E qui voglio riagganciarmi con le sue frasi che ho riportato poco sopra, temo che lei non vedendo un futuro con me mi veda come un oggetto dell'ansia aggravata dal fatto che lei non sopporta la distanza tra persone e pur volendomi bene voglia staccarmi a tutti i costi per non ferirmi un domani, anche a costo di addossarsi le colpe. Io però, in realtà non voglio questo e più lo capisce più si ostina a volermi allontanare. Quindi sinceramente non so cosa sia meglio fare, da quanto ho capito riflettendo sulla sua risposta effettivamente il mio volermi staccare drasticamente era anche dovuto a una certa parte di sconforto iniziale, ma riflettendoci potrei anche andare avanti come ho sempre fatto con lei aspettando si chiarisca le idee. La mia paura è che un giorno mi chieda "ora mi vedi come amica?" perché l'ultima volta la discussione è nata proprio così e io non riuscendo a mentirle dico "no" e lei comincerà a dire di nuovo: devi smettere di vedermi cosi ecc ecc. e a quel punto cosa converrebbe fare? cosa dovrò dirle?

Spero di aver chiarito e approfondito, la e vi ringrazio ancora per l'utile supporto fornito.
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto dice la mia collega. Inoltre non è tanto importante come una persona vede l'altro (amico si/no) ma come ci sta insieme. Credo che lei sia rimasto ferito dall'aver perso un "obiettivo comune" con questa ragazza. Nelle coppie oltre alla comunicazione è fondamentale avere scopi condivisi; questi adesso sono stati rivoluzionati dal trasferimento. Può darsi che lei debba "frenare" un po', nel senso di accettare lei di non poter controllare la situazione. Forse si potranno aprire nuove soluzioni nel momento in cui cessa il muro contro muro.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Effettivamente leggendo e rileggendo i vostri consulti è come se avessi spostato il punto di riferimento e avessi ritrovato il mio modo di vedere le cose: noto come mi sia fatto prendere dal suo voler programmare i sentimenti e volerne dare una definizione rigorosa istante per istante, necessità suggerita forse dalla paura che al momento prova e mi ha gettato a mia volta nello sconforto. Così la mia idea iniziale del distacco forzato ora mi suona come una stupidaggine, forse dettata più da una sorta di masochismo e sentirmi inizialmente vittima che altro, per il momento l'unica cosa che mi spaventa è che sicuramente la discussione ricapiterà. Ora almeno ho fatto chiarezza su quel che voglio: cioè continuare a sentirla, e lasciare che gli eventi si susseguano senza dover programmare come andrà a finire perché infattibile e non nella mia natura, ma io so che lei tornerà su questo argomento perché è nella sua indole e sarà più forte di lei quando vedrà che staro li a parlare con lei piuttosto che fare altro facendo finta di non capire che in quel momento mi va di fare così. Mi dirà di nuovo che un giorno non dovrò più sentirla perché avrò la mia vita e di definire se sono amico o meno, il fatto è che questa volta sono "cascato" anche io in questo voler distinguere a tutti i costi cosa sono per poterle dare una risposta. Forse ora ho più chiara la visione d'insieme e il mio muro svanisce, ma in questi casi io che dovrei dirle? Lei cercherebbe una risposta o uno o l'altro a tutti i costi (e qui capisco il binco e nero che mi suggeriva la Dr. Magda Muscarà Fregonese) divisione che non sento mia, per spiegarmi voglio riprendere le parole del Dr. Francesco Mori che credo rendano la mia visione: l'importante è come ci sto insieme, aggiungendoci: bene.

rinnovo i ringraziamenti.