Crisi coppia per infertilità
Buonasera, siamo una coppia sposata da 6 anni e dopo 2 abbiamo cercato un figlio invano, arrivando al doloroso percorso della fecondazione assistita.
il problema era prevalentemente maschile, al 1° tentativo + di 2 anni fa sono rimasta incinta ma ho abortito dopo 2 mesi. io piangevo, mi disperavo e subito prendevo un nuovo appuntamento arrivando al 5° tentativo negativo lo scorso febbraio. Da qui una crisi profonda da parte di mio marito, che ha rifiutato il sesso perché glielo avevo fatto vivere in modo sbagliato, mi ha rinfacciato in qs anni che ero completamente fissata con un figlio e lasciavo andare la coppia (effettivamente parlavo e progettavo solo su quello...)si è allontanato da me ma il problema + grosso è che non abbiamo parlato fin da subito, trascinando i problemi e sperando si risolvevano da soli....questo per mesi, fino a fine maggio quando dopo delle sedute da uno psicologo x superare il fatto di accettare la mia vita senza figli l'ho messo davanti al fatto che dovevamo pensare di salvare il ns matrimonio...lui è rimasto perplesso e da quel momento si è allontanato sempre + ma pensava che era una fase, aveva sentito la pressione di qs 2 anni pesanti anche perché si sentiva in colpa visto il desiderio che avevamo entrambi e vedeva nel suo problema maschile la causa dei ns fallimenti...(io involontariamente penso gli davo delle colpe)...abbiamo passato l'estate dove lui doveva avere momenti di svago, di leggerezza x non pensare ma alla fine ha pensato solo a quello e 10 gg fa in lacrime mi ha detto che forse era finita, che mi ha fatto e mi sta facendo soffrire troppo con la sua lontananza e finalmente si è aperto dicendomi che dal 1° momento che ha scoperto che la causa era lui, si è sentito in colpa, che forse non ha mai superato l'aborto di 2 anni fa, che voleva un figlio e che il fatto di essere sempre una roccia, senza sfogarsi con nessuno e con me della sua enorme sofferenza , era x' voleva proteggermi a tutti i costi, quasi riversando il desiderio di una paternità trattando me come una bimba da proteggere...poi da 10 gg dove io non me ne sono andata di casa e nemmeno lui (ovviam è anche difficile potersi allontanare non avendo una seconda casa), si è richiuso, con attimi di silenzi (lui è xò sempre stato riservato e a volte taciturno) e sfogandosi in cose futili come il calcio...io vivo ancora nel limbo, non so se ci vuole riprovare e ho paura ad affrontarlo, ma non mi sfiora. Gli da fastidio il contatto fisico e mia suocera che sa tutto mi dice che devo dargli tempo, che i mesi passati sono come inesistenti e vale da quando si è realmente sfogato . ora io ho preso appuntamento x terapia di coppia e la 1° vv andrò da sola ma non vedo alternative...secondo voi con qs situazione è ancora salvabile un matrimonio?Alla mia domanda di dirmi che non mi amava +,mi ha detto che non poteva dirmelo dopo 12 anni insieme ma è come se avesse paura a riaprirsi x paura di soffrire ancora, di non riuscire a superare qs stadio....
il problema era prevalentemente maschile, al 1° tentativo + di 2 anni fa sono rimasta incinta ma ho abortito dopo 2 mesi. io piangevo, mi disperavo e subito prendevo un nuovo appuntamento arrivando al 5° tentativo negativo lo scorso febbraio. Da qui una crisi profonda da parte di mio marito, che ha rifiutato il sesso perché glielo avevo fatto vivere in modo sbagliato, mi ha rinfacciato in qs anni che ero completamente fissata con un figlio e lasciavo andare la coppia (effettivamente parlavo e progettavo solo su quello...)si è allontanato da me ma il problema + grosso è che non abbiamo parlato fin da subito, trascinando i problemi e sperando si risolvevano da soli....questo per mesi, fino a fine maggio quando dopo delle sedute da uno psicologo x superare il fatto di accettare la mia vita senza figli l'ho messo davanti al fatto che dovevamo pensare di salvare il ns matrimonio...lui è rimasto perplesso e da quel momento si è allontanato sempre + ma pensava che era una fase, aveva sentito la pressione di qs 2 anni pesanti anche perché si sentiva in colpa visto il desiderio che avevamo entrambi e vedeva nel suo problema maschile la causa dei ns fallimenti...(io involontariamente penso gli davo delle colpe)...abbiamo passato l'estate dove lui doveva avere momenti di svago, di leggerezza x non pensare ma alla fine ha pensato solo a quello e 10 gg fa in lacrime mi ha detto che forse era finita, che mi ha fatto e mi sta facendo soffrire troppo con la sua lontananza e finalmente si è aperto dicendomi che dal 1° momento che ha scoperto che la causa era lui, si è sentito in colpa, che forse non ha mai superato l'aborto di 2 anni fa, che voleva un figlio e che il fatto di essere sempre una roccia, senza sfogarsi con nessuno e con me della sua enorme sofferenza , era x' voleva proteggermi a tutti i costi, quasi riversando il desiderio di una paternità trattando me come una bimba da proteggere...poi da 10 gg dove io non me ne sono andata di casa e nemmeno lui (ovviam è anche difficile potersi allontanare non avendo una seconda casa), si è richiuso, con attimi di silenzi (lui è xò sempre stato riservato e a volte taciturno) e sfogandosi in cose futili come il calcio...io vivo ancora nel limbo, non so se ci vuole riprovare e ho paura ad affrontarlo, ma non mi sfiora. Gli da fastidio il contatto fisico e mia suocera che sa tutto mi dice che devo dargli tempo, che i mesi passati sono come inesistenti e vale da quando si è realmente sfogato . ora io ho preso appuntamento x terapia di coppia e la 1° vv andrò da sola ma non vedo alternative...secondo voi con qs situazione è ancora salvabile un matrimonio?Alla mia domanda di dirmi che non mi amava +,mi ha detto che non poteva dirmelo dopo 12 anni insieme ma è come se avesse paura a riaprirsi x paura di soffrire ancora, di non riuscire a superare qs stadio....
[#1]
Gentile Signora,
Se esista la possibillita' di salvare il suo matrimonio e' una domanda a cui nessuno puo' rispondere in questo momento.
Siete in piena crisi e la situazione e' in evoluzione.
Inizi la sua terapia, lasci suo marito riflettere con tranquillita'. I traumi non sono stati lievi e le ferite saranno ancora dolenti.
Aspetti e intanto cerchi di ricostruire la sua vita, riuscire in questo costituisce il primo passo necessario.
Le formulo i migliori auguri
Se esista la possibillita' di salvare il suo matrimonio e' una domanda a cui nessuno puo' rispondere in questo momento.
Siete in piena crisi e la situazione e' in evoluzione.
Inizi la sua terapia, lasci suo marito riflettere con tranquillita'. I traumi non sono stati lievi e le ferite saranno ancora dolenti.
Aspetti e intanto cerchi di ricostruire la sua vita, riuscire in questo costituisce il primo passo necessario.
Le formulo i migliori auguri
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
"secondo voi con qs situazione è ancora salvabile un matrimonio?"
Gentile signora,
soltanto Lei e Suo marito potete rispondere a questa domanda e potete fare in modo che la crisi possa rientrare...
Certamente avete bisogno di aiuto perchè in situazioni del genere capita spesso di "perdersi" e allontanarsi e quindi è verosimile pensare che Suo marito voglia stare un po' per i fatti Suoi, non perchè non voglia più stare con Lei, ma perchè forse non sa più come stare con Lei, preso com'è dai sensi di colpi e dal peso di una situazione sulla quale non avete alcun controllo.
La paura di soffrire è assolutamente comprensibile, ma occorre molta pazienza per tollerare che Suo marito affronti tale paura. L'ideale sarebbe farlo insieme e credo che la terapia di coppia possa aiutarvi a ricostruire quel clima di cooperazione che vi manca, dove il problema legato alla genitorialità ha spostato l'equilibrio verso dinamiche di accudimento (Suo marito che La tratta come una bambina) che bene non fanno alla coppia, perchè il problema deve essere affrontato e risolto insieme.
Cominci la terapia con fiducia, Suo marito ha bisogno anche lui di uno spazio di elaborazione del lutto che ancora non si è preso.
Cordiali saluti,
Gentile signora,
soltanto Lei e Suo marito potete rispondere a questa domanda e potete fare in modo che la crisi possa rientrare...
Certamente avete bisogno di aiuto perchè in situazioni del genere capita spesso di "perdersi" e allontanarsi e quindi è verosimile pensare che Suo marito voglia stare un po' per i fatti Suoi, non perchè non voglia più stare con Lei, ma perchè forse non sa più come stare con Lei, preso com'è dai sensi di colpi e dal peso di una situazione sulla quale non avete alcun controllo.
La paura di soffrire è assolutamente comprensibile, ma occorre molta pazienza per tollerare che Suo marito affronti tale paura. L'ideale sarebbe farlo insieme e credo che la terapia di coppia possa aiutarvi a ricostruire quel clima di cooperazione che vi manca, dove il problema legato alla genitorialità ha spostato l'equilibrio verso dinamiche di accudimento (Suo marito che La tratta come una bambina) che bene non fanno alla coppia, perchè il problema deve essere affrontato e risolto insieme.
Cominci la terapia con fiducia, Suo marito ha bisogno anche lui di uno spazio di elaborazione del lutto che ancora non si è preso.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
avete ragione...ma mi è difficile sapere come comportarmi con una persona che fatica a parlare e lo vedo "soffrire"...vorrei tornare alla normalità poco alla volta ma come?e come spingere una persona ad una terapia di coppia se in qs anni si è tenuto dentro tutto il dolore con amici, parenti e me?
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.9k visite dal 08/09/2013.
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