Ansia, paranoie e depressione
Salve,
Ho perso mio padre quando avevo 3 anni ed attribuisco gran parte del mio malessere a questo. I miei problemi sono vari, li elenco sinteticamente ma per ognuno di essi sento di avere un problema serio e a volte irrisolvibile. Paranoie sul mio aspetto ( ho subito anche operazione chirurgiche per questo ), paranoie gravi sulle dimensioni dei miei genitali ( 15 cm circa, so che siamo nella media, ma non riesco a viverla razionalmente ), Incostanza, Ossessione per il successo, continui sbalzi di peso anche molto ampi, attaccamento al passato e a quello che ho perduto ( occasioni, persone ) senza riuscire a dimenticare e guardare avanti, paura di perdere le persone che amo ( fino all' ossessione a volte ), disagio nel relazionarmi con le persone che non conosco ( specialmente ragazze ), incapacità di vedere il sesso anche solo come un semplice piacere ( devo per forza provare un sentimento nei riguardi di una persona ), confusione nelle preferenze sessuali ( ho avuto piccole esperienze con il mio stesso sesso, solo a livello preliminare e solo con un mio amico di infanzia, per poi pentirmene sempre e provando una sensazione di disgusto ), forti stati di ansia in cui vivo normalmente ( mi rendo conto di essere in un forte stato d' ansia continuo in quei pochi momenti in cui riesco a rilassarmi. Solo in quei momenti mi accordo di essere fortmente in ansia, altrimenti vivo in questo modo come se fosse la normalità ). Inoltre ho ultimamente la paura di non sembrare uomo agli occhi degli altri, infatti non avendo avuto una figura maschile ho spesso atteggiamente femminili involontari e questo mi crea forte disagio e mi procura rabbia perche non posso rendermene conto da solo, costringendomi spesso a dover avere un forte controllo su di me e su qualsiasi gesto o parola dica, mettendo un muro tra la realta e me stesso, filtrando tutto quello che mi accade, come se fosse un film nel quale io devo recitare meglio che posso. Tutto questo di cui sopra, sommato a varie altri situazioni e sensazioni meno gravi mi rendono infelice e anche se cerco di spronarmi non so mai da dove iniziare e non riesco a capire come poterne uscire. Vorrei riuscire da solo, senza la consulenza di un medico. Vorrei solo capire da dove potrebbe derivare tutto questo e avere qualche dritta sul da farsi.
Grazie mille..
Ho perso mio padre quando avevo 3 anni ed attribuisco gran parte del mio malessere a questo. I miei problemi sono vari, li elenco sinteticamente ma per ognuno di essi sento di avere un problema serio e a volte irrisolvibile. Paranoie sul mio aspetto ( ho subito anche operazione chirurgiche per questo ), paranoie gravi sulle dimensioni dei miei genitali ( 15 cm circa, so che siamo nella media, ma non riesco a viverla razionalmente ), Incostanza, Ossessione per il successo, continui sbalzi di peso anche molto ampi, attaccamento al passato e a quello che ho perduto ( occasioni, persone ) senza riuscire a dimenticare e guardare avanti, paura di perdere le persone che amo ( fino all' ossessione a volte ), disagio nel relazionarmi con le persone che non conosco ( specialmente ragazze ), incapacità di vedere il sesso anche solo come un semplice piacere ( devo per forza provare un sentimento nei riguardi di una persona ), confusione nelle preferenze sessuali ( ho avuto piccole esperienze con il mio stesso sesso, solo a livello preliminare e solo con un mio amico di infanzia, per poi pentirmene sempre e provando una sensazione di disgusto ), forti stati di ansia in cui vivo normalmente ( mi rendo conto di essere in un forte stato d' ansia continuo in quei pochi momenti in cui riesco a rilassarmi. Solo in quei momenti mi accordo di essere fortmente in ansia, altrimenti vivo in questo modo come se fosse la normalità ). Inoltre ho ultimamente la paura di non sembrare uomo agli occhi degli altri, infatti non avendo avuto una figura maschile ho spesso atteggiamente femminili involontari e questo mi crea forte disagio e mi procura rabbia perche non posso rendermene conto da solo, costringendomi spesso a dover avere un forte controllo su di me e su qualsiasi gesto o parola dica, mettendo un muro tra la realta e me stesso, filtrando tutto quello che mi accade, come se fosse un film nel quale io devo recitare meglio che posso. Tutto questo di cui sopra, sommato a varie altri situazioni e sensazioni meno gravi mi rendono infelice e anche se cerco di spronarmi non so mai da dove iniziare e non riesco a capire come poterne uscire. Vorrei riuscire da solo, senza la consulenza di un medico. Vorrei solo capire da dove potrebbe derivare tutto questo e avere qualche dritta sul da farsi.
Grazie mille..
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(..)riuscire da solo, senza la consulenza di un medico.(..)
gentile utente quando comprenderà il paradosso di questa affermazione farà, forse, il primo passo avanti per uscire dalla sua situazione,
Un problema psicologico, come una malattia va affrontato che le dovute misure. Una psicopatologia non si risolve con delle dritte ma con un percorso terapeutico adeguato.
saluti
gentile utente quando comprenderà il paradosso di questa affermazione farà, forse, il primo passo avanti per uscire dalla sua situazione,
Un problema psicologico, come una malattia va affrontato che le dovute misure. Una psicopatologia non si risolve con delle dritte ma con un percorso terapeutico adeguato.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il dr De Vincentiis. Forse dovrebbe cominciare a domandarsi quali sono le resistenze che le impediscono di rivolgersi ad uno psicologo di persona. Solo nel momento in cui deciderà di districare, con la presenza di un altro, la matassa potrà iniziare il processo di cambiamento. Ogni trasformazione è impossibile da solo. Altrimenti uno "se la canta e se la suona da sé".
Inoltre non c'è solo un modo di essere "uomo", c'è il modello più virile, quello più effeminato, varie sfumature insomma.....
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive il dr De Vincentiis. Forse dovrebbe cominciare a domandarsi quali sono le resistenze che le impediscono di rivolgersi ad uno psicologo di persona. Solo nel momento in cui deciderà di districare, con la presenza di un altro, la matassa potrà iniziare il processo di cambiamento. Ogni trasformazione è impossibile da solo. Altrimenti uno "se la canta e se la suona da sé".
Inoltre non c'è solo un modo di essere "uomo", c'è il modello più virile, quello più effeminato, varie sfumature insomma.....
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 3k visite dal 08/09/2013.
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