Che problema ho?

Salve dottori, vi scrivo perchè è da molto tempo che ritengo che in me ci sia qualcosa che non va ma non capisco esattamente cos''è.
Sono una ragazza di 20 anni e da quando ne ho 12 ho iniziato a soffrire di problemi alimentari, niente di grave, ma il rapporto con il mio peso ed il mio corpo è sempre stato conflittuale, alterno spesso periodi di digiuni a periodi d''abbuffate e in questo momento sono a dieta con l''obiettivo di raggiungere i 45kg. Ma non è tutto. A 14 anni ho vissuto un periodo terribile che mi portò a lasciare la scuola, di cui però non ricordo niente, tranne il fatto che piangevo di continuo e mi tagliavo e che desideravo spesso di morire. Mia mamma mi portò da una psicologa che però non mi aiutò molto, perchè da parte mia c''era poca collaborazione e perchè onestamente,la prendevo un po'' in giro dicendole ciò che voleva sentirsi dire. La vidi solo per poche volte e poi lasciai la terapia.
Dai 15 ai 17 anni ho vissuto un po'' in maniera sregolata, abusando di alcool e droghe leggere e sì, anche del sesso...diciamo che avevo un atteggiamento non proprio da brava ragazza. Dopo però mi sono fidanzata con un ragazzo con cui ho avuto una relazione di un anno, e in quel periodo ho messo la testa a posto: non mi tagliavo più, non bevevo più ecc. e passavo tutto il mio tempo con lui, quasi in simbiosi, fino a che lui da un giorno all''altro mi ha lasciata, accusandomi di essere una manipolatrice egoista. Ci sono stata molto male ma quella sofferenza mi è servita per migliorare ancora.
A 18 anni mi sono fidanzata con il mio attuale ragazzo, e anche con lui ho una relazione simbiotica (secondo mia madre talvolta anormale) e questa volta mi sono accorta che in alcune circostanze cerco di manipolarlo facendolo sentire in colpa e trattandolo in maniera poco rispettosa e questo mi rende molto triste e fa sentire in colpa anche me. Cosa devo fare? Cosa c''è in me che non va e che non mi consente di avere relazioni socialmente considerate normali?
A fine mese inizierò l''università e vorrei tanto poter intraprendere questo percorso tranquillamente, senza alcun tipo di conflitto con gli altri e con me stessa.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
l'aspetto relazionale mi sembra il tassello ultimo del suo disagio pregresso...che parte veramente da lontano.

La depressione, l'autolesionismo, i disturbi del comportamento oro-alimentare ed inoltre la fase successiva di dipendenza....preparano il terreno a quello che sta vivendo adesso: un rapporto fusionale e e simbiotico.

da quanto scrive il suo fidanzato è diventato cibo, alcol, un anti-depressivo, ansiolitico.....lei necessita di un supporto psicologico, soltanto così potrà riappropriarsi della sua vita e solo dopo della sua coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto scrive la dott.ssa Randone. Forse è il momento che affronti i suoi problemi con una terapia d'"urto", impegnandosi in un lavoro psicologico vis a vis. Le relazioni se fondate sulla "dipendenza", tendono a rompersi in quanto c'è la pretesa che l'altro, sia sempre a nostra disposizione. Nel momento in cui non lo è, lo manipoliamo e lo facciamo sentire in colpa. Un rapporto può crescere quando ognuno costruisce il proprio benessere su quello dell'altro, lasciando ampi margini di libertà.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Vi ringrazio molto per le risposte.
C'è un particolare tipo di terapia che volete consigliarmi? Devo andare da uno psicologo specializzato in un campo specifico?
Grazie ancora :)