Temperamento ciclotimico. consigli
Gentili psicologi, buongiorno.
Sono un ragazzo che presenta un temperamento ciclotimico. Vivo certi momenti in cui mi sento pienamente sicuro di me stesso e in grado di padroneggiare ogni situazione. In altri momenti invece sono triste, svogliato, mi sembra che tutto vada storto e ho una forte nostalgia di quando sono brillante, estroverso; ogni cosa mi sembra destinata a fallire e a volte non mi sento all'altezza della situazione.
Io provo una forte empatia sia verso me stesso sia verso gli altri, in un certo senso vivo le emozioni in maniera forse un po' troppo dominante, non riesco a essere una persona fredda e se a volte lo sono è perché cerco un po' di creare un muro che mi protegga da questo mio eccesso di empatia e sensibilità verso gli eventi interni ed esterni.
Mi rendo inoltre conto che sono assolutamente suscettibile e dipendente dall'approvazione degli altri, spesso le critiche le interpreto in maniera troppo personale piuttosto che come istruzioni per migliorarmi. Come segno di un mio fallimento personale e una pugnalata alla mia autostima.
Io amo l'arte, soprattutto la musica, la poesia e la recitazione, e mi rimprovero spesso di non averle coltivate abbastanza, perché le ritengo l'unico canale che mi faccia esprimere me stesso in maniera autentica.
Quello che volevo chiedervi era qualche parere o consiglio su come ottenere gratificazione nella vita con un carattere come il mio. Come posso essere felice malgrado la mia incostanza e la mia scarsa stabilità emotiva?
Vi ringrazio, e attendo risposte.
Cordialmente.
Sono un ragazzo che presenta un temperamento ciclotimico. Vivo certi momenti in cui mi sento pienamente sicuro di me stesso e in grado di padroneggiare ogni situazione. In altri momenti invece sono triste, svogliato, mi sembra che tutto vada storto e ho una forte nostalgia di quando sono brillante, estroverso; ogni cosa mi sembra destinata a fallire e a volte non mi sento all'altezza della situazione.
Io provo una forte empatia sia verso me stesso sia verso gli altri, in un certo senso vivo le emozioni in maniera forse un po' troppo dominante, non riesco a essere una persona fredda e se a volte lo sono è perché cerco un po' di creare un muro che mi protegga da questo mio eccesso di empatia e sensibilità verso gli eventi interni ed esterni.
Mi rendo inoltre conto che sono assolutamente suscettibile e dipendente dall'approvazione degli altri, spesso le critiche le interpreto in maniera troppo personale piuttosto che come istruzioni per migliorarmi. Come segno di un mio fallimento personale e una pugnalata alla mia autostima.
Io amo l'arte, soprattutto la musica, la poesia e la recitazione, e mi rimprovero spesso di non averle coltivate abbastanza, perché le ritengo l'unico canale che mi faccia esprimere me stesso in maniera autentica.
Quello che volevo chiedervi era qualche parere o consiglio su come ottenere gratificazione nella vita con un carattere come il mio. Come posso essere felice malgrado la mia incostanza e la mia scarsa stabilità emotiva?
Vi ringrazio, e attendo risposte.
Cordialmente.
[#1]
Gentile ragazzo,
Visto che e' appassionato di arte potrebber rivolgersi ad uno psicoterapeuta arte-terapeuta che attraverso varie forme di espressivita' puo' metterla a confronto con le sue aree conflittuali. E' un metodo molto efficace e profondo.
Che ne dice?
Visto che e' appassionato di arte potrebber rivolgersi ad uno psicoterapeuta arte-terapeuta che attraverso varie forme di espressivita' puo' metterla a confronto con le sue aree conflittuali. E' un metodo molto efficace e profondo.
Che ne dice?
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#3]
Gentile utente,
vedo che interpreta il suo carattere in modo "patologico". Il disturbo ciclotimico è un disturbo grave, spesso necessità di una terapia farmacologica e di sostegno. Inoltre descrive se stesso soltanto in rapporto alle sue caratteristiche personali, fornendo pochissime informazioni sulla sua vita relazionale. Sebbene ci siano degli aspetti che potremmo definire di "tratto", quindi abbastanza stabili indipendentemente dalle situazioni, il nostro modo di essere è strettamente influenzato dal momento di vita che attraversiamo (costruzione di una propria vita autonoma ad esempio) o dal contesto relazionale nel quale siamo inseriti. Forse dovrebbe imparare una prospettiva più psicologica di vedere il mondo, più concentrata sulle relazioni e meno introversa. Anche l'arte è un continuo equilibrio tra "dentro e fuori" di noi; esperienza ed interpretazione personale dell'esperienza".
Restiamo in ascolto
vedo che interpreta il suo carattere in modo "patologico". Il disturbo ciclotimico è un disturbo grave, spesso necessità di una terapia farmacologica e di sostegno. Inoltre descrive se stesso soltanto in rapporto alle sue caratteristiche personali, fornendo pochissime informazioni sulla sua vita relazionale. Sebbene ci siano degli aspetti che potremmo definire di "tratto", quindi abbastanza stabili indipendentemente dalle situazioni, il nostro modo di essere è strettamente influenzato dal momento di vita che attraversiamo (costruzione di una propria vita autonoma ad esempio) o dal contesto relazionale nel quale siamo inseriti. Forse dovrebbe imparare una prospettiva più psicologica di vedere il mondo, più concentrata sulle relazioni e meno introversa. Anche l'arte è un continuo equilibrio tra "dentro e fuori" di noi; esperienza ed interpretazione personale dell'esperienza".
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#4]
Utente
Gentile psicologo, la ringrazio per la risposta.
Io non credo (o almeno spero) che il mio carattere sia patologico. Ho comunque parlato di temperamento, non di disturbo.
Questa è una fase di vita per me delicata, perché ho deciso dopo averci riflettuto per un anno intero di cambiare facoltà universitaria.
Dal punto di vista delle relazioni, io di solito sono un tipo caldo e ho degli amici che mi vogliono bene e che mi cercano; e mi stimano. Devo dire che certe volte però ho la tendenza a diventare introverso e a non essere così di compagnia, questo accade nei momenti in cui sono "spompato", tanto per intenderci.
Per quanto riguarda le relazioni più strettamente affettive invece devo dire che la mia incostanza mi mette a volte in difficoltà, perché non sono mai esattamente lo stesso, e di questo le ragazze volenti o nolenti se ne accorgono. Sono comunque un tipo che mette a loro agio le donne (almeno cosi' mi è stato detto), passionale e dolce di natura. Indipendentemente dagli eventi.
E' sicuro comunque che sto attraversando una fase di crescita. Come dice Lei, sono nella fase della vita in cui si diventa autonomi, e a volte ho un po' paura perché non so cosa avrà il futuro da riservarmi, o se ce la farò.
Cordialmente.
Io non credo (o almeno spero) che il mio carattere sia patologico. Ho comunque parlato di temperamento, non di disturbo.
Questa è una fase di vita per me delicata, perché ho deciso dopo averci riflettuto per un anno intero di cambiare facoltà universitaria.
Dal punto di vista delle relazioni, io di solito sono un tipo caldo e ho degli amici che mi vogliono bene e che mi cercano; e mi stimano. Devo dire che certe volte però ho la tendenza a diventare introverso e a non essere così di compagnia, questo accade nei momenti in cui sono "spompato", tanto per intenderci.
Per quanto riguarda le relazioni più strettamente affettive invece devo dire che la mia incostanza mi mette a volte in difficoltà, perché non sono mai esattamente lo stesso, e di questo le ragazze volenti o nolenti se ne accorgono. Sono comunque un tipo che mette a loro agio le donne (almeno cosi' mi è stato detto), passionale e dolce di natura. Indipendentemente dagli eventi.
E' sicuro comunque che sto attraversando una fase di crescita. Come dice Lei, sono nella fase della vita in cui si diventa autonomi, e a volte ho un po' paura perché non so cosa avrà il futuro da riservarmi, o se ce la farò.
Cordialmente.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 3.4k visite dal 05/09/2013.
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