Senso d'impotenza
Salve, mi rivolgo a questo sito per comprendere come superare questo senso d' impotenza, ma adesso è arrivato il momento di spiegare la mia situazione. Pochi giorni fa è terminata la relazione con la ragazza che frequentavo poichè questa non era in grado di continuare a intraprendere un percorso con me per le sue motivazioni. Io comprendo, in parte, le sue motivazioni e so perfettamente che non potrei farci assolutamente niente. Mi sono gia ritrovato in situazioni del genere, ma non poter far niente mi distrugge, come quando da bambino mi veniva detto "perchè no", non chiedo di risolvere con un tocco magico il problema, ma qual' è la via per oltrepassare questo senso d'impotenza?
[#1]
se non ha risorse alla mano forse la via potrebbe essere quella di un confronto psicoterapico. Lo scopo di quest'ultimo sarebbe quello di cercare schemi più funzionali per risolvere i suoi problemi, O nuovi o solo assopiti ma presenti in lei.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scrive il mio collega. Non ci chiede una formula magica ma allo stesso tempo desidera una "dritta" per uscire da una situazione complessa, che sembra non soltanto contingente ma legata ad elementi forse già presenti prima della rottura.
Essere lasciati è comunque un lutto ed il lutto va per fasi. Superarlo significa affrontare emozioni negative diverse: negazione (non è possibile che mi abbia fatto questo...), rabbia, frustrazione, impotenza, umore depresso. La rottura di un rapporto implica la necessità di guardare al futuro in modo diverso, di rimettersi il gioco perché quello che si era immaginato non c'è più. Questo è difficile ma se si da il tempo, può trasformarsi in qualcosa di stimolante. C'è da ricostruire sulle macerie, forse non partendo da zero ma da quello che già ha messo in piedi in altri ambiti.
Inoltre dobbiamo in ogni modo confrontarci con l'impotenza, è un'emozione comune che si affaccia ogni qualvolta i nostri bisogni sono impediti e sentiamo di aver perso il controllo su quanto ci accade. Gli altri non possono essere controllati ma possiamo prendere in mano le nostre decisioni.
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scrive il mio collega. Non ci chiede una formula magica ma allo stesso tempo desidera una "dritta" per uscire da una situazione complessa, che sembra non soltanto contingente ma legata ad elementi forse già presenti prima della rottura.
Essere lasciati è comunque un lutto ed il lutto va per fasi. Superarlo significa affrontare emozioni negative diverse: negazione (non è possibile che mi abbia fatto questo...), rabbia, frustrazione, impotenza, umore depresso. La rottura di un rapporto implica la necessità di guardare al futuro in modo diverso, di rimettersi il gioco perché quello che si era immaginato non c'è più. Questo è difficile ma se si da il tempo, può trasformarsi in qualcosa di stimolante. C'è da ricostruire sulle macerie, forse non partendo da zero ma da quello che già ha messo in piedi in altri ambiti.
Inoltre dobbiamo in ogni modo confrontarci con l'impotenza, è un'emozione comune che si affaccia ogni qualvolta i nostri bisogni sono impediti e sentiamo di aver perso il controllo su quanto ci accade. Gli altri non possono essere controllati ma possiamo prendere in mano le nostre decisioni.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 04/09/2013.
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