Personalità borderline?
Salve, sono una ragazza di 24 anni e ho paura di essere affetta da un disturbo della personalità borderline. Mi è capitato più volte di avere vere e proprie crisi isteriche in seguito a litigi col mio ragazzo (crisi di pianto, singhiozzi, urla, scatti violenti); solitamente in seguito al suo modo di fare accusatorio e a frasi che mi feriscono in maniera eccessiva. In seguito ad un'altra manifestazione del genere ho deciso di leggere qualcosa via internet e purtroppo mi ritrovo molto con la descrizione.
Il rapporto col mio ragazzo dura ormai da 9 anni, ed è l'unico rapporto veramente stabile e profondo che abbia mai instaurato (i miei genitori non sono mai cresciuti, sono entrambi stati molto viziati, non mi hanno fatto sentire amata e mio padre quando ero piccola alzava spesso le mani su di me; questo ha condizionato e condiziona ancora la mia vita. La reazione di mia madre a questo era prendersela con me e sono cresciuta con dei forti sensi di colpa senza sentire un reale appoggio da parte di nessuno perchè come ho detto, sono i "preferiti" da entrambe le famiglie). Per fortuna ho avuto il coraggio di parlarne a una persona e questo ha fatto si che iniziassi a razionalizzare il tutto, ad esserne consapevole e ad essere consapevole che non posso pretendere di più dai miei genitori perchè non sono mai cresciuti. Andando a vivere da sola ho finalmente scoperto cosa significasse star bene con se stessi davvero. Non mi è mai mancato nulla e ora non sento più il bisogno di nulla a livello affettivo dai miei genitori. Col mio ragazzo ho continui picchi: a volte vorrei "fuggire" dalla storia, questo mi capita perchè mi accorgo che la mia emotività è molto fragile quando mi ci avvicino troppo. Due anni fa ci siamo lasciati per qualche mese, e questo è stato un grande aiuto per me, perchè prima avevo il terrore che mi abbandonasse, invece ho sofferto tanto ma poi sono stata bene, anzi mi sentivo meglio con me stessa. Dopo esser tornati insieme il rapporto è diventato più stabile e sentivo stavolta di "amare" davvero, non come ama una bambina. Però due volte in questi due anni sono capitati episodi simili, ho avuto delle crisi isteriche durante litigi in cui mi sentivo accusata ingiustamente e ferita (questo ragazzo è molto severo con gli altri e tende ad accusare e questo va a cozzare con i miei problemi col senso di colpa). Credete che dovrei chiudere questo rapporto o che ci sia la possibilità che simili episodi non si verifichino più?
Inoltre quando sono con i miei ho sviluppato una personalità differente rispetto alla mia (anche in questo mi ritrovo nella descrizione). Crede che alla mia età sia tardi per riuscire a diventare emotivamente stabile e in grado di avere rapporti umani profondi in maniera stabile e matura? Crede che abbia bisogno di psicoterapia, che il livello sia patologico? Non ho in questo momento le possibilità economiche per farla, ma se credete sia necessaria ci proverò.
Ciò che davvero mi preme sapere è se è tardi per cambiare.
Il rapporto col mio ragazzo dura ormai da 9 anni, ed è l'unico rapporto veramente stabile e profondo che abbia mai instaurato (i miei genitori non sono mai cresciuti, sono entrambi stati molto viziati, non mi hanno fatto sentire amata e mio padre quando ero piccola alzava spesso le mani su di me; questo ha condizionato e condiziona ancora la mia vita. La reazione di mia madre a questo era prendersela con me e sono cresciuta con dei forti sensi di colpa senza sentire un reale appoggio da parte di nessuno perchè come ho detto, sono i "preferiti" da entrambe le famiglie). Per fortuna ho avuto il coraggio di parlarne a una persona e questo ha fatto si che iniziassi a razionalizzare il tutto, ad esserne consapevole e ad essere consapevole che non posso pretendere di più dai miei genitori perchè non sono mai cresciuti. Andando a vivere da sola ho finalmente scoperto cosa significasse star bene con se stessi davvero. Non mi è mai mancato nulla e ora non sento più il bisogno di nulla a livello affettivo dai miei genitori. Col mio ragazzo ho continui picchi: a volte vorrei "fuggire" dalla storia, questo mi capita perchè mi accorgo che la mia emotività è molto fragile quando mi ci avvicino troppo. Due anni fa ci siamo lasciati per qualche mese, e questo è stato un grande aiuto per me, perchè prima avevo il terrore che mi abbandonasse, invece ho sofferto tanto ma poi sono stata bene, anzi mi sentivo meglio con me stessa. Dopo esser tornati insieme il rapporto è diventato più stabile e sentivo stavolta di "amare" davvero, non come ama una bambina. Però due volte in questi due anni sono capitati episodi simili, ho avuto delle crisi isteriche durante litigi in cui mi sentivo accusata ingiustamente e ferita (questo ragazzo è molto severo con gli altri e tende ad accusare e questo va a cozzare con i miei problemi col senso di colpa). Credete che dovrei chiudere questo rapporto o che ci sia la possibilità che simili episodi non si verifichino più?
Inoltre quando sono con i miei ho sviluppato una personalità differente rispetto alla mia (anche in questo mi ritrovo nella descrizione). Crede che alla mia età sia tardi per riuscire a diventare emotivamente stabile e in grado di avere rapporti umani profondi in maniera stabile e matura? Crede che abbia bisogno di psicoterapia, che il livello sia patologico? Non ho in questo momento le possibilità economiche per farla, ma se credete sia necessaria ci proverò.
Ciò che davvero mi preme sapere è se è tardi per cambiare.
[#1]
Gentile Utente,
>>In seguito ad un'altra manifestazione del genere ho deciso di leggere qualcosa via internet e purtroppo mi ritrovo molto con la descrizione.<<
Le suggerisco di evitare l'auto-diagnosi consultando internet, questo le crea soltanto confusione. Solo un clinico esperto (psicologo in questo caso) può comprendere se lei sia affetta o meno da un disturbo di personalità. Le crisi "isteriche", così come lei le ha descritte, non sono indicative di uno specifico disturbo.
>>Credete che dovrei chiudere questo rapporto o che ci sia la possibilità che simili episodi non si verifichino più?<<
Come possiamo saperlo? Non conosciamo ne lei ne il suo partner.
>>Crede che alla mia età sia tardi per riuscire a diventare emotivamente stabile e in grado di avere rapporti umani profondi in maniera stabile e matura? Crede che abbia bisogno di psicoterapia, che il livello sia patologico? Non ho in questo momento le possibilità economiche per farla, ma se credete sia necessaria ci proverò.<<
Dovrebbe fare una valutazione psicologica per comprendere la vera entità del suo disagio. Successivamente sarà il Collega a suggerire il percorso più adatto a lei e quindi se mettere in atto o meno uno psicoterapia. Se ha difficoltà economiche può rivolgersi al servizio pubblico della sua AUSL di appartenenza.
>>In seguito ad un'altra manifestazione del genere ho deciso di leggere qualcosa via internet e purtroppo mi ritrovo molto con la descrizione.<<
Le suggerisco di evitare l'auto-diagnosi consultando internet, questo le crea soltanto confusione. Solo un clinico esperto (psicologo in questo caso) può comprendere se lei sia affetta o meno da un disturbo di personalità. Le crisi "isteriche", così come lei le ha descritte, non sono indicative di uno specifico disturbo.
>>Credete che dovrei chiudere questo rapporto o che ci sia la possibilità che simili episodi non si verifichino più?<<
Come possiamo saperlo? Non conosciamo ne lei ne il suo partner.
>>Crede che alla mia età sia tardi per riuscire a diventare emotivamente stabile e in grado di avere rapporti umani profondi in maniera stabile e matura? Crede che abbia bisogno di psicoterapia, che il livello sia patologico? Non ho in questo momento le possibilità economiche per farla, ma se credete sia necessaria ci proverò.<<
Dovrebbe fare una valutazione psicologica per comprendere la vera entità del suo disagio. Successivamente sarà il Collega a suggerire il percorso più adatto a lei e quindi se mettere in atto o meno uno psicoterapia. Se ha difficoltà economiche può rivolgersi al servizio pubblico della sua AUSL di appartenenza.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile utente,
concordo con quanto scritto dal mio collega.
E' bene evitare autodiagnosi, soprattutto basate su internet.
In ogni caso è difficile trovare un paziente borderline che dice di essere borderline.
Si tratta di una patologia grave in cui è molto difficile instaurare un rapporto duraturo, figuriamoci nove anni.
Inoltre è quasi sempre necessaria una terapia farmacologica, altrimenti queste persone difficilmente possono mantenere un lavoro ed avere relazioni.
Fossi in lei mi concentrerei di più sulla relazione che ha con il suo compagno. E' probabile che stia li il problema, per lo meno quello attuale.
Restiamo in ascolto
concordo con quanto scritto dal mio collega.
E' bene evitare autodiagnosi, soprattutto basate su internet.
In ogni caso è difficile trovare un paziente borderline che dice di essere borderline.
Si tratta di una patologia grave in cui è molto difficile instaurare un rapporto duraturo, figuriamoci nove anni.
Inoltre è quasi sempre necessaria una terapia farmacologica, altrimenti queste persone difficilmente possono mantenere un lavoro ed avere relazioni.
Fossi in lei mi concentrerei di più sulla relazione che ha con il suo compagno. E' probabile che stia li il problema, per lo meno quello attuale.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
"Crede che alla mia età sia tardi per riuscire a diventare emotivamente stabile e in grado di avere rapporti umani profondi in maniera stabile e matura?"
Fortunatamente, cara Ragazza, la psiche è plastica e si può modificare e migliorare a tutte le età.
Anche io, come i Colleghi, le suggerisco di evitare di valutarsi, monitorarsi, osservarsi ed effettuare le auto-diagnosi, che oltre che non servire a nulla, contribuiscono a farla percepire ancora più malata...
Un nostro Collega sarà in grado di ascoltarla ed indirizzarla verso la reale comprensione di sé.
Cari auguri
Fortunatamente, cara Ragazza, la psiche è plastica e si può modificare e migliorare a tutte le età.
Anche io, come i Colleghi, le suggerisco di evitare di valutarsi, monitorarsi, osservarsi ed effettuare le auto-diagnosi, che oltre che non servire a nulla, contribuiscono a farla percepire ancora più malata...
Un nostro Collega sarà in grado di ascoltarla ed indirizzarla verso la reale comprensione di sé.
Cari auguri
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 2.4k visite dal 30/08/2013.
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Approfondimento su Disturbi di personalità
I disturbi di personalità si verificano in caso di alterazioni di pensiero e di comportamento nei tratti della persona: classificazione e caratteristiche dei vari disturbi.