Ansia, attacchi di panico

salve, è da circa un anno che sono entrata in un vortice di visite e controlli che non ha più fine.
tutto è iniziato l'estate scorsa quando in una vacanza in Sicilia con il mio compagno mi sono sentita male: tremori, sensazione di svenire, pressione che di colpo si abbassava,bruciore allo stomaco... mi ricordo di aver provato un tale spavento da farci anticipare il ritorno di quasi una settimana. Tornata dalla vacanza sono andata dal mio medico curante che mi prescrisse tutta una serie d'indagini cliniche: esami del sangue, test allergie, rx toracico, visita cardiologica,ecografia addominale, gastroscopia, visita otorino.... da queste è emerso solo una lieve gastrite con reflusso da ipotonia del les e il prolasso della mitrale di grado moderato(2/6) con jet di rigurgito centrale(cosa che già sapevo di avere dal 2010). Per il resto era tutto a posto, ma io è da quasi un anno che non mi sento bene, ho paura costante che mi succeda qualcosa, ho paura a star sola e allo stesso tempo non ho voglia d stare in luoghi affollati, sempre più spesso mi alieno, ce l'ho con il mio compagno che per lavoro è spesso lontano e mi lascia da sola a casa e quando son da sola sto male e il malessere è fisico: difficoltà a respirare, palpitazioni, crampi addominali e muscoli dal petto al collo che tirano. sono finita al prontosoccorso non so quante volte e tutti mi dicono di stare calma e che son diventata ipocondiaca.E io ci provo a stare calma, molto spesso cercando chissà quale causa ai miei malesseri su internet,ma non riesco a fare più niente da sola, mi mette pensiero anche solo dover prendere un autobus. Ho omesso di dire che ad ottobre dell'anno scorso in concomitanza con l'inizio di questa mia vicenda diagnosticarono un tumore allo stomaco a mio padre, uomo di 60 anni che nella sua vita non ha mai avuto un problema di salute, ora la cosa sembra risolta, ma durante il periodo di degenza in ospedale io ho avuto un calo di pressione durato tre giorni che non mi faceva star in piedi, avevo come paura di stargli accanto ma allo stesso tempo volevo stargli accanto. Mi sono sforzata i primi mesi di continuare a fare tutto: lavorare viaggiare uscire, ma al cinema o nei posti affollati come alla posta o anche solo al mercato mi sentivo male e piano piano la situazione mi sembra peggiorata. Ora io mi chiedo come sia possibile. io non ho mai avuto problemi a far nulla e ora mi trovo in una situazione dove non mi sento più io. mi pare di essere in una bolla d'aria dalla quale non riesco ad uscire è come se la mia vita si fosse fermata e io non voglio. voglio tornare a far tutto come prima a non aver paura continuamente che mi succeda qualcosa, l'incubo che sto vivendo io si ritorce anche su chi mi sta accanto che non sa più che fare. avrei bisogno di un consiglio oltre che un parere su cosa mi sta succedendo. Sto diventando pazza?
grazie per l'attenzione.
cordiali saluti.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

la sua condizione è verosimilmente dovuta ad una difficoltà nella gestione degli stati ansiosi. Sarebbe opportuno fare una valutazione psicologica ed eventualmente iniziare un percorso di psicoterapia mirato.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Utente
Utente
grazie della risposta dottore, è nelle mie intenzioni iniziare una terapia, ma com'è possibile che la mente di una persona riesca a fare tutto questo? cioè è vero che sono sempre stata una persona un pò ansiosa per quel che riguarda la salute dei miei cari(ma per quanto riguarda me stessa non lo son mai stata: ad esempio il prolasso me lo diagnosticarono nel 2010 ma è dalla visita cardiologica del 2012 dopo essermi sentita male,che ho iniziato a pensare di avere chissà quale problema al cuore), quella che ho sviluppato è una paura incontrollata di morire da un momento all'altro che non ha nulla di razionale e lo so che prima o poi si muore tutti, è vivere ogni giorno con questa sensazione che mi attanaglia che non mi fa più vivere e non so come fermare la mia testa o come ho fatto a sviluppare questa paura, com'è possibile che sia arrivata a questo punto e come fa la mia testa a somatizzare nel mio corpo le paure che ho? so che sono tante domande ma non faccio altro che chiedermi come sia possibile una cosa del genere.
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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto sostenuto dal mio collega.
Anche se non è serio effettuare valutazioni on line, sembra che si tratti di un problema di ansia, che per intensità e durata pare riconducibile ad "attacchi di panico".
E' una fortuna che abbia effettuato già tutte le valutazioni mediche, così a scanso di errori, può concentrarsi sugli aspetti psicologici.
Spesso in concomitanza con le crisi di ansia c'è il timore ad uscire (<E se mi ricapitasse? Magari quando sono fuori? Non sarebbe poi possibile un aiuto immediato, ecc>), così come la necessità che qualcuno ci stia accanto.
L'informazione che ci fornisce è allo stesso modo interessante per capire cosa le accade. E' comune che una sintomatologia ansiosa emerga in concomitanza di un forte stress, come probabilmente lo è stato per lei la malattia di suo padre.
Tuttavia i sintomi hanno spesso ragioni non del tutto chiare alla persona, individuabili attraverso un percorso terapeutico.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
sembrerebbe una problematica legata all'ansia, trascurata, che la malattia di suo padre avrebbe sostenuto e amplificato.

Magari inizi col sospendere le sue ricerche su internet, alla ricerca di improbabili diagnosi e soluzioni, che certo non possono venire dalla rete, altro non fanno che alimentare i suoi disagi

Comprendo la sua sofferenza e i riverberi sulla sua vita di coppia e dato il protrarsi della sua sintomatologia, le pesanti limitazioni che la sua qualità di vita sta incontrando, la invito a prendersi cura di sé e del suo benessere.

Sarebbe davvero il caso che cercasse l'aiuto di uno psicologo/psicoterapeuta, meglio se esperto in disturbi d'ansia.

Dalle problematiche legate all'ansia si può uscire con i trattamenti appropriati e anche in tempi abbastanza brevi, secondo il caso specifico.

Una valutazione specialistica diretta, servirà a riflettere sul percorso idoneo al suo caso.

Intanto le segnalo questo articolo che la può aiutare nella scelta dello specialista
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cari saluti e se crede ci può aggiornare.

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#5]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
rispondo in merito al secondo post che mentre scrivevo la risposta non avevo letto.
La concitazione che traspare dal suo modo di scrivere riflette lo stato della sua mente. Questo turbinio di domande non l'aiuta, anzi è possibile che sia parte del problema. Nei disturbi d'ansia, se di questo si tratta (ribadisco), è comune sia il "catastrofizzare" ciò che ci succede, sia una iper-attenzione ai propri segnali corporei. Questo non le consente di pensare ad altro che al suo mondo interno, occupandole continuamente la "testa". Quindi non solo è possibile ma comune.
Sottolineo di nuovo la necessità di rivolgersi ad uno specialista di persona.

Restiamo in ascolto
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

l'ansia ha una componete somatica importante e quando questa prevale significa che le ragioni o le cause della stessa non sono più "mentalizzabili" dal soggetto.

Il timore della perdita delle persone care, quando è eccessiva come nel suo caso, implica spesso una difficoltà di separazione. Stesso discorso per "l'attacco di panico" avvenuto in vacanza.

Dovrebbe cercare di dare un senso alla sua ansia, perché l'ansia è un'emozione, un segnale e non necessariamente una psicopatologia. Nel suo caso però potrebbe diventarlo.




[#7]
Utente
Utente
ringrazio veramente tutti i dottori che hanno gentilmente risposto al mio post.
Naturalmente lo scopo di ciò che ho scritto non era richiedere una terapia online, ma più un modo per scaricare la mia mente dalle mille domande che la stanno attanagliando oltre che cercare un confronto con persone qualificate in merito a ciò che mi sta succedendo.
per me è una cosa totalmente nuova e spiazzante.
grazie a tutti per la risposta.
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