Rapporto difficile con bimbo
Ho un rapporto difficile con mio figlio di 4 anni. Il suo non fare mai quello che gli chiedo ed il suo rifiutarsi facendo i capricci ha esasperato me e mio marito, ci ha risucchiato tutte le energie fisiche e psichiche soprattutto in me che passo più tempo con loro. Lui non si piega mai, se lo rimprovero mi risponde con o senza senso ma tanto deve dire la sua. E’ difficile coinvolgerlo pienamente nei giochi ( a parte le costruzioni) perché si stanca presto e ti lascia solo per andare a fare quello che ha in mente. E’ un atteggiamento che tiene anche alla materna e su cui le maestre lavorano. Abbiamo anche una bimba di 2 anni. La stavo portando a dormire dicendo al bimbo di andare sul letto, poi gli avrei fatto compagnia e le coccole, invece l’ho trovato in cucina a tagliare la tenda che stavo cucendo.
Non sapevo che fare ed ho scelto la cosa sbagliata l’ho rimproverato con tutta l’esasperazione in corpo, buttandolo sul letto urlandogli che mi sta facendo diventare una madre cattiva, che non vorrei farlo piangere ma non ce la faccio più. Ha avuto paura di me. So che non si deve far sentire in colpa il bimbo per i nostri errori. Non capisco se sono una madre incapace o stanca di 2 gravidanze vicine e 2 bimbi ad alta domanda. Pensavo che mio figlio a 4 anni sarebbe leggermente migliorato quanto ad obbedienza ma quando parliamo le nostre parole vanno al vento. Forse pretendo troppo? Dovrei accettarlo per quello che è, ma non ho le energie psichiche ora. Quest’ultimo anno è stato faticoso anche per il mio lavoro in cui sono aumentate le responsabilità e per problemi gravi di salute di mio padre. Cose positive non trascurabili: un marito presente per quello che può, una buona salute dei bimbi, il fatto che io abbia un lavoro. L’appoggio delle famiglie è sporadico e limitato. Quindi io e mio marito non stacchiamo mai la spina. Io passo le mie giornate affaticandomi per avere un po’ di tempo per me ma è inutile. Devo prendere atto che i bimbi sono come sono, che siamo soli e non abbiamo abbastanza soldi per chiamare spesso la babysitter.
Riflettevo su questo: sento tante mamme che dicono che senza i figli non avrebbero fatto niente nella vita e che sono tutto per loro…io non la penso così. IO non voglio annientarmi. Mi far star male non avere un pochino di tempo per i miei interessi (lettura, cinema, volontariato). Devo solo pazientare? Io non sono una mamma che non pensa altro che ai loro figli. Io li amo, faccio tutto quello che devo per loro, passo del tempo a giocarci, sono affettuosa e non li faccio crescere abbandonati a sé stessi, però non è forse giusto che una mamma abbia i suoi interessi per sentirsi una persona viva, una persona che vuole arricchirsi per dare qualcosa agli atri, a suo marito, ai figli, a sé stessa? Devo sentirmi una madre irresponsabile? Non mi ci sento. Mi deprimo quando li maltratto. Non so che strategia usare e come cambiare il mio punto di vista per affrontare diversamente le situazioni critiche
Non sapevo che fare ed ho scelto la cosa sbagliata l’ho rimproverato con tutta l’esasperazione in corpo, buttandolo sul letto urlandogli che mi sta facendo diventare una madre cattiva, che non vorrei farlo piangere ma non ce la faccio più. Ha avuto paura di me. So che non si deve far sentire in colpa il bimbo per i nostri errori. Non capisco se sono una madre incapace o stanca di 2 gravidanze vicine e 2 bimbi ad alta domanda. Pensavo che mio figlio a 4 anni sarebbe leggermente migliorato quanto ad obbedienza ma quando parliamo le nostre parole vanno al vento. Forse pretendo troppo? Dovrei accettarlo per quello che è, ma non ho le energie psichiche ora. Quest’ultimo anno è stato faticoso anche per il mio lavoro in cui sono aumentate le responsabilità e per problemi gravi di salute di mio padre. Cose positive non trascurabili: un marito presente per quello che può, una buona salute dei bimbi, il fatto che io abbia un lavoro. L’appoggio delle famiglie è sporadico e limitato. Quindi io e mio marito non stacchiamo mai la spina. Io passo le mie giornate affaticandomi per avere un po’ di tempo per me ma è inutile. Devo prendere atto che i bimbi sono come sono, che siamo soli e non abbiamo abbastanza soldi per chiamare spesso la babysitter.
Riflettevo su questo: sento tante mamme che dicono che senza i figli non avrebbero fatto niente nella vita e che sono tutto per loro…io non la penso così. IO non voglio annientarmi. Mi far star male non avere un pochino di tempo per i miei interessi (lettura, cinema, volontariato). Devo solo pazientare? Io non sono una mamma che non pensa altro che ai loro figli. Io li amo, faccio tutto quello che devo per loro, passo del tempo a giocarci, sono affettuosa e non li faccio crescere abbandonati a sé stessi, però non è forse giusto che una mamma abbia i suoi interessi per sentirsi una persona viva, una persona che vuole arricchirsi per dare qualcosa agli atri, a suo marito, ai figli, a sé stessa? Devo sentirmi una madre irresponsabile? Non mi ci sento. Mi deprimo quando li maltratto. Non so che strategia usare e come cambiare il mio punto di vista per affrontare diversamente le situazioni critiche
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Gentilissima,
da quello che leggo lei è all'estremo delle sue forze e della sua pazienza. Non è facile avere mille ruoli, lavorare, essere mamma ed essere moglie. Non è una mamma irresponsabile, è solo una mamma molto stanca che ha bisogno di essere aiutata a liberarsi di qualche peso. Come dice lei stessa ritagliarsi un po di tempo per coltivare i suoi interessi e sentirsi viva, è importante anzi indispensabile per ottenere una relazione di qualità con il suo bimbo. Come fare? Con la sua volontà deve parlarne ai suoi, ai suoceri e a suo marito ( dato che la baby sitter è costosa), spiegare la sua situazione e pretendere questo.
In bocca al lupo
da quello che leggo lei è all'estremo delle sue forze e della sua pazienza. Non è facile avere mille ruoli, lavorare, essere mamma ed essere moglie. Non è una mamma irresponsabile, è solo una mamma molto stanca che ha bisogno di essere aiutata a liberarsi di qualche peso. Come dice lei stessa ritagliarsi un po di tempo per coltivare i suoi interessi e sentirsi viva, è importante anzi indispensabile per ottenere una relazione di qualità con il suo bimbo. Come fare? Con la sua volontà deve parlarne ai suoi, ai suoceri e a suo marito ( dato che la baby sitter è costosa), spiegare la sua situazione e pretendere questo.
In bocca al lupo
Dr. Amleto Petrarca
Psicologo-Psicoterapeuta Bologna ISTDP
www.amletopetrarca.com
[#2]
Gentile utente,
credo che occuparsi di sé permetta di occuparsi degli altri e che nell'egoismo ci sia l'altruismo. Non dedicarsi del tempo, non occuparsi dei propri interessi ci svuota di energie psichiche rendendoci incapaci di accogliere le richieste dell'altro. Quindi fa bene a non sentirsi in colpa.
Detto questo l'episodio del taglio della tenda mi sembra chiaro: mentre lei si occupa della sorellina minore, suo figlio danneggia il suo lavoro. Mi sembra un bel messaggio. La nascita di un fratellino è spesso un trauma per il primogenito, da essere l'unico sotto i riflettori a dover condividere la scena familiare con un altro, è un'esperienza non di poco conto. Forse una parte dei problemi di suo figlio risiede nella gelosia.
Credo che la via del dialogo, alla lunga, paghi sempre.
Provi a coinvolgere di più suo marito per alleggerirla un po' dallo stress (non poco) di occuparsi di DUE figli.
Restiamo in ascolto
credo che occuparsi di sé permetta di occuparsi degli altri e che nell'egoismo ci sia l'altruismo. Non dedicarsi del tempo, non occuparsi dei propri interessi ci svuota di energie psichiche rendendoci incapaci di accogliere le richieste dell'altro. Quindi fa bene a non sentirsi in colpa.
Detto questo l'episodio del taglio della tenda mi sembra chiaro: mentre lei si occupa della sorellina minore, suo figlio danneggia il suo lavoro. Mi sembra un bel messaggio. La nascita di un fratellino è spesso un trauma per il primogenito, da essere l'unico sotto i riflettori a dover condividere la scena familiare con un altro, è un'esperienza non di poco conto. Forse una parte dei problemi di suo figlio risiede nella gelosia.
Credo che la via del dialogo, alla lunga, paghi sempre.
Provi a coinvolgere di più suo marito per alleggerirla un po' dallo stress (non poco) di occuparsi di DUE figli.
Restiamo in ascolto
Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/
[#3]
< IO non voglio annientarmi>
E ha ragione. Ben si comprende quanto lei sia stanca, così affacendata tra lavoro, la grave malattia di suo padre, le cure alla famiglia e ai figli, gli scarsi aiuti. Certo che la pazienza può scappare.
Avrebbe bisogno di recuperare una maggiore serenità e dedicare un po' di spazio e tempo per sé. Davvero non è possibile riuscire a organizzarsi diversamente? Suo marito la potrebbe aiutare un po' di più?
Forse ci sarebbe qualcosa da modulare diversamente nel rapporto con i suoi figli, se dice che quando parlate le vostre parole vanno al vento.
Mantenete con fermezza quanto detto? O vi sentite in qualche modo costretti a cedere e lasciate perdere? Vi sentite sopraffatti dalle vostre emozioni e vi riesce complicato mantenere una certa coerenza? Siete d'accordo lei e suo marito sulle linee educative da impartire?
Non è semplice comunque dare suggerimenti da qui non conoscendo bene quali sono le vostre modalità di relazione con entrambi i bimbi e tra voi, in pratica quali siano le dinamiche familiari.
I comportamenti dei bambini hanno un significato che è meglio decodificabile in questo senso.
E' comunque importante che trovi spazi per rilassarsi e che si faccia aiutare un po' di più, sta sostenendo un carico davvero pesante, secondo quanto riferisce.
Alcuni utili suggerimenti li può trovare in questa collana: "Cosa sapere su tuo figlio" ed. Erickson un libro per ogni anno di età del bambino, acquistabile singolarmente.
Cari auguri
E ha ragione. Ben si comprende quanto lei sia stanca, così affacendata tra lavoro, la grave malattia di suo padre, le cure alla famiglia e ai figli, gli scarsi aiuti. Certo che la pazienza può scappare.
Avrebbe bisogno di recuperare una maggiore serenità e dedicare un po' di spazio e tempo per sé. Davvero non è possibile riuscire a organizzarsi diversamente? Suo marito la potrebbe aiutare un po' di più?
Forse ci sarebbe qualcosa da modulare diversamente nel rapporto con i suoi figli, se dice che quando parlate le vostre parole vanno al vento.
Mantenete con fermezza quanto detto? O vi sentite in qualche modo costretti a cedere e lasciate perdere? Vi sentite sopraffatti dalle vostre emozioni e vi riesce complicato mantenere una certa coerenza? Siete d'accordo lei e suo marito sulle linee educative da impartire?
Non è semplice comunque dare suggerimenti da qui non conoscendo bene quali sono le vostre modalità di relazione con entrambi i bimbi e tra voi, in pratica quali siano le dinamiche familiari.
I comportamenti dei bambini hanno un significato che è meglio decodificabile in questo senso.
E' comunque importante che trovi spazi per rilassarsi e che si faccia aiutare un po' di più, sta sostenendo un carico davvero pesante, secondo quanto riferisce.
Alcuni utili suggerimenti li può trovare in questa collana: "Cosa sapere su tuo figlio" ed. Erickson un libro per ogni anno di età del bambino, acquistabile singolarmente.
Cari auguri
Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.8k visite dal 27/08/2013.
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