Furto in casa
Salve, sono una ragazza di 23 anni.
A inizio Luglio ho subito un furto nel mio appartamento, dove per questi mesi sto abitando da sola. Mi sono svegliata di notte e ho visto due uomini in camera mia, poi si sono voltati verso di me e da lì il non ricordo più nulla. La mattina dopo mi sono risvegliata con una forte emicrania e nausea, ho vomitato, e solo dopo un po' ho realizzato che era successo qualcosa; ho poi appurato che mi erano state rubate (o distrutte) molte cose, tra cui dei gioielli che avevano un fortissimo valore affettivo.
Dopo il fatto mi sono subito allontanata da casa e mi sembrava di stare, compatibilmente con quanto era accaduto, abbastanza bene. Dopo una settimana sono rientrata nel mio appartamento ma non riuscivo a vivere in modo normale: mi barricavo in casa chiudendo le serrande anche di giorno (i ladri erano entrati da una finestra aperta), non riuscivo a entrare in certe stanze o a cercare di riordinare il caos lasciato dai ladri, non riuscivo a dormire ecc... pochi giorni dopo è successo che mi è stata rubata anche la bicicletta, misteriosamente sparita dalla mia cantina, non so se il fatto sia collegato al furto in casa. Mi sono allontanata ancora da casa perchè mi sembrava di stare peggio. Tornata dopo due settimane continuo ad avere incubi la notte rivivendo il momento in cui ho visto i ladri, non riesco a riaddormentarmi, sto sveglia con la luce accesa, in soggiorno, controllo continuamente che le finestre siano chiuse. Non credo realisticamente di essere in pericolo ma non riesco a trattenermi. Gli altri mi dicono che passerà ma io continuo a pensare che andrà sempre peggio, perchè più realizzo l'accaduto mi sento triste al pensiero di non avere più quei gioielli...Poi mi tortura il pensiero che possa essere stata colpa mia... poi mi convinco che i ladri mi abbiano fatto qualcosa di male mentre dormivo (dubbio in realtà instillato dai carabinieri la mattina stessa, forse perchè stavo molto male, in uno stato come di shock) ma non credo sia successo. Non so neanche cosa voglio chiedervi... è "normale" tutto questo? il problema è la notte, perchè faccio degli incubi continui, dove vengo derubata o stuprata, mi sveglio agitatissima, se per caso mi sembra di vedere una cosa fuori posto in casa prima di realizzare che non c'è niente che non va mi viene tachicardia e ansia. Non so cosa fare per calmarmi, poi penso "non voglio calmarmi vorrei che non fosse successo" ... ma mi succede quasi solo di notte, di giorno sono più razionale e penso che non sia niente di grave, i drammi della vita sono altri! anzi, mi sento stupida perchè di notte mi agito così tanto. Non so cosa fare adesso...
A inizio Luglio ho subito un furto nel mio appartamento, dove per questi mesi sto abitando da sola. Mi sono svegliata di notte e ho visto due uomini in camera mia, poi si sono voltati verso di me e da lì il non ricordo più nulla. La mattina dopo mi sono risvegliata con una forte emicrania e nausea, ho vomitato, e solo dopo un po' ho realizzato che era successo qualcosa; ho poi appurato che mi erano state rubate (o distrutte) molte cose, tra cui dei gioielli che avevano un fortissimo valore affettivo.
Dopo il fatto mi sono subito allontanata da casa e mi sembrava di stare, compatibilmente con quanto era accaduto, abbastanza bene. Dopo una settimana sono rientrata nel mio appartamento ma non riuscivo a vivere in modo normale: mi barricavo in casa chiudendo le serrande anche di giorno (i ladri erano entrati da una finestra aperta), non riuscivo a entrare in certe stanze o a cercare di riordinare il caos lasciato dai ladri, non riuscivo a dormire ecc... pochi giorni dopo è successo che mi è stata rubata anche la bicicletta, misteriosamente sparita dalla mia cantina, non so se il fatto sia collegato al furto in casa. Mi sono allontanata ancora da casa perchè mi sembrava di stare peggio. Tornata dopo due settimane continuo ad avere incubi la notte rivivendo il momento in cui ho visto i ladri, non riesco a riaddormentarmi, sto sveglia con la luce accesa, in soggiorno, controllo continuamente che le finestre siano chiuse. Non credo realisticamente di essere in pericolo ma non riesco a trattenermi. Gli altri mi dicono che passerà ma io continuo a pensare che andrà sempre peggio, perchè più realizzo l'accaduto mi sento triste al pensiero di non avere più quei gioielli...Poi mi tortura il pensiero che possa essere stata colpa mia... poi mi convinco che i ladri mi abbiano fatto qualcosa di male mentre dormivo (dubbio in realtà instillato dai carabinieri la mattina stessa, forse perchè stavo molto male, in uno stato come di shock) ma non credo sia successo. Non so neanche cosa voglio chiedervi... è "normale" tutto questo? il problema è la notte, perchè faccio degli incubi continui, dove vengo derubata o stuprata, mi sveglio agitatissima, se per caso mi sembra di vedere una cosa fuori posto in casa prima di realizzare che non c'è niente che non va mi viene tachicardia e ansia. Non so cosa fare per calmarmi, poi penso "non voglio calmarmi vorrei che non fosse successo" ... ma mi succede quasi solo di notte, di giorno sono più razionale e penso che non sia niente di grave, i drammi della vita sono altri! anzi, mi sento stupida perchè di notte mi agito così tanto. Non so cosa fare adesso...
[#1]
Gentile ragazza, penso che il furto che ha incrinato la tranquillità e la sicurezza che aveva, ha lasciato questo normale strascico di paura e di ansia.. Vive da sola in quella casa da quanto tempo ?, a che piano si trova ? per un verso penso si possa far qualcosa, concretamente sul piano della sicurezza, risolvere la questione finestre mettendo un condizionatore, sono in svendita ora a fine estate, per cui tiene chiuso e stop,e una serratura migliore, ganci alle finestre, si informi, c'è un mondo che pensa a risolvere queste cose e per l'altro, cercare una forma di autorisarcimento, che la consoli, la aiuti a superare questo pozzo di rabbiapaurasenso dicolpa in cui è caduta, perchè magari pensa.. se avessi chiuso tutto ecc. ecc. si compri una cosa bella se può.. una giacca di pelle, una borsa, bella come un gioiello,. un cane perchè no.. a volte tocca essere madri di sè stesse.. non ci dice niente di lei e della sua vita affettiva, della sua rete affettiva, fondamentale sempre e in questi casi di più..una voce amica che la chiama ..Poi certo ci sono anche aiuti farmacologici da chiedere al medico e anche qualche colloquio con uno psicologo che l'aiuti a pensare ad altro, a fare progetti di vita e di lavoro..che la faccia sentire ricca di tutte le possibilità e le speranze che stanno lì, dietro l'angolo..
Cari auguri..
Cari auguri..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile Utente,
chiede se quel che è accaduto sia "normale".
E malgrado la relatività del concetto di "normalità" mi pare proprio che la sua reazione sia umanissima.
La casa non è solo un luogo fisico, è un posto nel quale ci siamo noi, i nostri oggetti, la nostra storia, il nostro senso di essere al sicuro, lì.
Vederlo violato, invaso e spogliato è naturalmente spaventoso, perché, al di là della perdita di ciò che era caro, la nostra stessa sicurezza viene messa in discussione.
Non è passato molto tempo da quando è accaduto, ma fa benissimo a cercare di districarsi ora da questa situazione di timore e dubbi, prova chiara che non vuole diventare doppiamente vittima di quanto Le è successo - il voler restare padrona della propria vita.
Mi accodo alla collega quando consiglia iniziative pratiche per rendere il più possibile la sua casa protetta; e concordo pienamente anche col prendersi cura di sé, amorevolmente, in questo momento.
Ribadisco: il suo sentire è "normalissimo" (tanto più che vive da sola).
Tenga presente inoltre che, in caso non riuscisse da sé a riacquistare una certa confidenza, può sempre eventualmente optare per un supporto psicologico.
Ma non metta in forse la legittimità delle sue reazioni - sia gentile con se stessa, se lo merita.
Tanti auguri.
chiede se quel che è accaduto sia "normale".
E malgrado la relatività del concetto di "normalità" mi pare proprio che la sua reazione sia umanissima.
La casa non è solo un luogo fisico, è un posto nel quale ci siamo noi, i nostri oggetti, la nostra storia, il nostro senso di essere al sicuro, lì.
Vederlo violato, invaso e spogliato è naturalmente spaventoso, perché, al di là della perdita di ciò che era caro, la nostra stessa sicurezza viene messa in discussione.
Non è passato molto tempo da quando è accaduto, ma fa benissimo a cercare di districarsi ora da questa situazione di timore e dubbi, prova chiara che non vuole diventare doppiamente vittima di quanto Le è successo - il voler restare padrona della propria vita.
Mi accodo alla collega quando consiglia iniziative pratiche per rendere il più possibile la sua casa protetta; e concordo pienamente anche col prendersi cura di sé, amorevolmente, in questo momento.
Ribadisco: il suo sentire è "normalissimo" (tanto più che vive da sola).
Tenga presente inoltre che, in caso non riuscisse da sé a riacquistare una certa confidenza, può sempre eventualmente optare per un supporto psicologico.
Ma non metta in forse la legittimità delle sue reazioni - sia gentile con se stessa, se lo merita.
Tanti auguri.
dr.ssa Alessia Ghisi Migliari
[#3]
Cara Ragazza,
di concerto con le colleghe le suggerisco di rendere sicura la sua casa, il furto è recente e la sua reazione è naturale e conseguenziale.
Un furto rappresenta una violazione, una profanazione del nostro ambiente più intimo e contenitivo : la casa!
La casa ha un significato simbolico, rappresenta una seconda pelle, un luogo che simboleggia protezione e contenimento.....è spesso un prolungamento di noi stessi..
Un risarcimento anche concreto, con qualche dono, come suggerito dalla dott Muscarà, e sempre una valida strategia riparativa e consolatoria....
di concerto con le colleghe le suggerisco di rendere sicura la sua casa, il furto è recente e la sua reazione è naturale e conseguenziale.
Un furto rappresenta una violazione, una profanazione del nostro ambiente più intimo e contenitivo : la casa!
La casa ha un significato simbolico, rappresenta una seconda pelle, un luogo che simboleggia protezione e contenimento.....è spesso un prolungamento di noi stessi..
Un risarcimento anche concreto, con qualche dono, come suggerito dalla dott Muscarà, e sempre una valida strategia riparativa e consolatoria....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
"Gli altri mi dicono che passerà ma io continuo a pensare che andrà sempre peggio, perchè più realizzo l'accaduto mi sento triste al pensiero di non avere più quei gioielli...Poi mi tortura il pensiero che possa essere stata colpa mia... poi mi convinco che i ladri mi abbiano fatto qualcosa di male mentre dormivo (dubbio in realtà instillato dai carabinieri la mattina stessa, forse perchè stavo molto male, in uno stato come di shock) ma non credo sia successo. Non so neanche cosa voglio chiedervi... è "normale" tutto questo?"
Gentile ragazza,
è assolutamente comprensibile la situazione che stai vivendo: si tratta di una reazione post traumatica, che può verificarsi dopo un furto, una rapina, un incidente stradale, ecc...
Leggi qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Perchè questo costante rimuginio che ti tortura? Perchè la nostra mente cerca di mettere ordine e trovare un senso anche quando accadono queste cose in cui la responsabilità non è certo tua, ma tutti noi vogliamo dare una spiegazione perchè abbiamo bisogno di esercitare un certo controllo (anche su situazioni come queste).
Io ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo che sia anche specializzato in psicoterapia, perchè può anche accadere che il disagio si risolva da sè, ma potrebbe anche durare parecchi mesi...
Quindi per evitare di stare male, anche perchè le strategie che certamente di ha un DPTS mette in atto sono prevalentemente quelle di scacciare i pensieri intrusivi associati al trauma, o evitare luogi e situazioni legate al trauma, incapacità di ricordare, difficoltà ad addormentarsi ecc... io ti suggerirei di contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Nell'ottica cognitivo-comportamentale, il trattamento per queste situazioni consiste nell'esporre il pz. agli stimoli che sono in qualche modo legati al trauma per un tempo sufficientemente lungo, per poter indurre assuefazione.Perchè? Perchè permette di estinguere ansia e paura. Spesso suggeriamo al pz anche di rinarrare l'evento traumatico per un tempo lungo (1 ora/ 1ora e mezzo) e di registrare per poi riascoltare il tutto. Il terapeuta aiuta ad eliminare il distacco emotivo.
Ci sono dei protocolli di scuola cognitivo-comportamentale che prevedono meno di 10 sedute a cadenza bisettimanale.
Secondo me potresti valutare l'opportunità di agire ora e ricominciare a stare bene.
Considera infine che il modo in cui noi ci raccontiamo gli eventi contribuisce a rafforzare o meno il trauma.
Anche su questo può darti una mano uno psicologo psicoterapeuta.
Saluti,
Gentile ragazza,
è assolutamente comprensibile la situazione che stai vivendo: si tratta di una reazione post traumatica, che può verificarsi dopo un furto, una rapina, un incidente stradale, ecc...
Leggi qui: https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1210-trauma-psicologico-che-cosa-accade-nella-mente-di-chi-ha-subito-un-trauma.html
Perchè questo costante rimuginio che ti tortura? Perchè la nostra mente cerca di mettere ordine e trovare un senso anche quando accadono queste cose in cui la responsabilità non è certo tua, ma tutti noi vogliamo dare una spiegazione perchè abbiamo bisogno di esercitare un certo controllo (anche su situazioni come queste).
Io ti suggerisco di rivolgerti ad uno psicologo che sia anche specializzato in psicoterapia, perchè può anche accadere che il disagio si risolva da sè, ma potrebbe anche durare parecchi mesi...
Quindi per evitare di stare male, anche perchè le strategie che certamente di ha un DPTS mette in atto sono prevalentemente quelle di scacciare i pensieri intrusivi associati al trauma, o evitare luogi e situazioni legate al trauma, incapacità di ricordare, difficoltà ad addormentarsi ecc... io ti suggerirei di contattare uno psicologo psicoterapeuta.
Nell'ottica cognitivo-comportamentale, il trattamento per queste situazioni consiste nell'esporre il pz. agli stimoli che sono in qualche modo legati al trauma per un tempo sufficientemente lungo, per poter indurre assuefazione.Perchè? Perchè permette di estinguere ansia e paura. Spesso suggeriamo al pz anche di rinarrare l'evento traumatico per un tempo lungo (1 ora/ 1ora e mezzo) e di registrare per poi riascoltare il tutto. Il terapeuta aiuta ad eliminare il distacco emotivo.
Ci sono dei protocolli di scuola cognitivo-comportamentale che prevedono meno di 10 sedute a cadenza bisettimanale.
Secondo me potresti valutare l'opportunità di agire ora e ricominciare a stare bene.
Considera infine che il modo in cui noi ci raccontiamo gli eventi contribuisce a rafforzare o meno il trauma.
Anche su questo può darti una mano uno psicologo psicoterapeuta.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 15k visite dal 27/08/2013.
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