Sindrome da aliazione parentale
Salve,
illustro la situazione del mio compagno:
sie è separato tre anni fa ha 4 figli (l'ultima adottiva) al tempo della separazione avevano 8 anni 9, 13 e 16..il suo raporto era da tempo logorato con la moglie e lui godeva in particolar modo di un ottimo rapporto con i figli specie con quella di 13 (causa a volte d discussione tra i genitori dove il padr la difendeva) nella loro crisi lui ha conosciuto me,quale non sono stata motivo di separazione ma sicuramente un sostegno per affrontare la dura realta e far prendere coraggio al mio compagno di separarsi nonostante la numerosa famiglia le cose sono avvenute in maniera repentina e veloce tanto da far pensare ai parenti che io fossi la motivazione della distruzione di un matrimonio apparentemente felice, la moglie ha reagito malissimo (consapevole che io non fossi la motivazione) e ha pensato bene di diseredare il mio compagno di tutto, compresi i figli i quali sono stati vessati in maniera ossessiva ricatti,divieti, farli sentire in colpa se volevano il padre, cancellando la sua figura nella mente degli amici e dei parenti facendolo apparire tramite menzogne il padre cattivo e luomo traditore che non e mai stato,la figlia di 16 scelse subito di venire a vivere con noi data il comportamento insopportabile della madre, i piccoli contnuarono avedere il padre in base ad ordinanza del giudice, ma la 13enne inizialmente frquentava il padre lamentando sofferenza per la lontananza da casa del padre, ma ogni incontro diventava sempre piu raro e difficili per i comportamenti vessatori della madre facendo leva sul sentimento di abbandono che la figlia provava, allontanandola dal padre con regali sorprese o urla ogni volta che doveva vedere il padre, fino ad oggi tre anni trascorsi e la figlia non vuole piu saperne del padre e molto vicina a non voler piu vedere la sorella che vive con noi (che non e stata mai ne cercata ne mantenuta dalla madre in quanto aveva scelto il padre) a oggi i ragazzini vivono con il divieto di dire al padre cosa fanno e chi frequentano il mio compagno non ha il numero di casa per poterli sentire ed è costretto nei giorni in cui non li vede a chiamare sul cellulare della figlia che ha scelto di non volerlo piu (la motivazione finale e non sei piu mio padre te ne sei andato per unaltra e io non ti voglio è piu)ma a volte risulta spento il piu delle volte ogni telefonata e ascolata della madre che lo insulta mentre tenta un aproccio con la figlia....è disperato e non sa come comportarsi, non ha nessun che puo fare da tamite in quanto si tirano tutti fuori, e non sa piu come recuperare questo rapporto dopo che ha lasciato per tre anni la figli libera di scegliere (non smettend di cercrla un solo giorno) ma oggi questa liberta ha solo lasciato spazio alla vessazione della madre..come deve comportarsi? deve obbligarla a stare insieme? deve lasciarla andare attendendo? cosa deve fare per riavere quella figlia con il quale aveva uno stupendo rapporto?
illustro la situazione del mio compagno:
sie è separato tre anni fa ha 4 figli (l'ultima adottiva) al tempo della separazione avevano 8 anni 9, 13 e 16..il suo raporto era da tempo logorato con la moglie e lui godeva in particolar modo di un ottimo rapporto con i figli specie con quella di 13 (causa a volte d discussione tra i genitori dove il padr la difendeva) nella loro crisi lui ha conosciuto me,quale non sono stata motivo di separazione ma sicuramente un sostegno per affrontare la dura realta e far prendere coraggio al mio compagno di separarsi nonostante la numerosa famiglia le cose sono avvenute in maniera repentina e veloce tanto da far pensare ai parenti che io fossi la motivazione della distruzione di un matrimonio apparentemente felice, la moglie ha reagito malissimo (consapevole che io non fossi la motivazione) e ha pensato bene di diseredare il mio compagno di tutto, compresi i figli i quali sono stati vessati in maniera ossessiva ricatti,divieti, farli sentire in colpa se volevano il padre, cancellando la sua figura nella mente degli amici e dei parenti facendolo apparire tramite menzogne il padre cattivo e luomo traditore che non e mai stato,la figlia di 16 scelse subito di venire a vivere con noi data il comportamento insopportabile della madre, i piccoli contnuarono avedere il padre in base ad ordinanza del giudice, ma la 13enne inizialmente frquentava il padre lamentando sofferenza per la lontananza da casa del padre, ma ogni incontro diventava sempre piu raro e difficili per i comportamenti vessatori della madre facendo leva sul sentimento di abbandono che la figlia provava, allontanandola dal padre con regali sorprese o urla ogni volta che doveva vedere il padre, fino ad oggi tre anni trascorsi e la figlia non vuole piu saperne del padre e molto vicina a non voler piu vedere la sorella che vive con noi (che non e stata mai ne cercata ne mantenuta dalla madre in quanto aveva scelto il padre) a oggi i ragazzini vivono con il divieto di dire al padre cosa fanno e chi frequentano il mio compagno non ha il numero di casa per poterli sentire ed è costretto nei giorni in cui non li vede a chiamare sul cellulare della figlia che ha scelto di non volerlo piu (la motivazione finale e non sei piu mio padre te ne sei andato per unaltra e io non ti voglio è piu)ma a volte risulta spento il piu delle volte ogni telefonata e ascolata della madre che lo insulta mentre tenta un aproccio con la figlia....è disperato e non sa come comportarsi, non ha nessun che puo fare da tamite in quanto si tirano tutti fuori, e non sa piu come recuperare questo rapporto dopo che ha lasciato per tre anni la figli libera di scegliere (non smettend di cercrla un solo giorno) ma oggi questa liberta ha solo lasciato spazio alla vessazione della madre..come deve comportarsi? deve obbligarla a stare insieme? deve lasciarla andare attendendo? cosa deve fare per riavere quella figlia con il quale aveva uno stupendo rapporto?
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Gentile utente, quello che racconta va affrontato sotto due aspetti, uno legale e l'altro psicoterapico. Ma per quest'ultimo è opportuna la complicità di tutti o un ordinanza di un giudice. Quindi, se il dialogo civile non è possibile la prima parola va agli avvocati.
saluti
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Utente
la parola del giudice e che la ragazza(ora16 anni) va obbligata a giorni alterni alle visite con il padre, alle quali pero si sottrae con toni arroganti e con comportamenti chiaramente vessati dalla madre definendoli suoi, al quale il mio compagno non sa piu come comportarsi.in attesa di una possibilita economica per affidarsi a un legale. cosa fare?come comportarsi?
[#3]
Gentile Signora,
Mi associo alle preziose indicazioni del Collega che mi ha receduto.
Perchè non chiede al suo compagno di scrivere direttamente a noi, una consulenza online è già complessa, per altri da lei, lo è ancor di più...
Magari ascoltandolo, potremmo riuscire ad investiga il suo vissuto, sempre tenendo ben presente i limiti di un consulto online
Mi associo alle preziose indicazioni del Collega che mi ha receduto.
Perchè non chiede al suo compagno di scrivere direttamente a noi, una consulenza online è già complessa, per altri da lei, lo è ancor di più...
Magari ascoltandolo, potremmo riuscire ad investiga il suo vissuto, sempre tenendo ben presente i limiti di un consulto online
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Utente
È chiuso un po' in se stesso, altrimenti avrebbe scritto lui....crede che nessuno possa capirlo, e che solo lui conosce la figlia, ma in realtà non Sto arrivando! Neanche lui che fare reputa ogni passo falso...è in tanto i giorni passano la figlia non gli parla e la madre ha spazio....i figli programmati si renderanno mai conto della verità nonostante vivono in un ambiente favorevole a chi li programma?
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.8k visite dal 26/08/2013.
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