Depressione e conseguente isolamento sociale
Salve,
ho 32 anni e soffro di depressione da alcuni mesi. Ho sempre avuto difficolta a relazionarmi con la famiglia ed i miei familiari tanto che sono sempre stato lontano da loro ovvero fin dai primi anni dell universita rientravo al paese ma non stavo tanto con loro e ci parlavo poco e nulla. Per me era normale cosi.. Mia madre ha sofferto di depressione per 3 anni quando io ero al primo anno dell universita e questo penso mi abbia fatto allontanare ulteriormente da loro... inoltre per gravi problemi economici non potevano aiutarmi a sostenere gli studi e sono andato avanti con le borse di studio.Sono stato erasmus in spagna quando avevo 23 anni e questo mi aiutato molto anche nel rapporto con le donne, nel quale ho sempre avuto problemi, ma al mio rientro sono caduto in una leggera depressione anche perche rientrai al paese dove non avevo tanti amici e il passaggio dall euforia dell erasmus alla vita nel paese ne fu la causa. Mi sono innamorato di una ragazza con cui ho vissuto una bellissima storia per 5 anni, erano gli anni dell universita della laurea specialistica in una disciplina scientifica che ho conseguito con brillanti voti. Non ho mai avuto grande stima di me, mio padre e artigiano e fin da piccolo ha cercato di farmi amare il suo mestiere ma io ero super timido e anche molto sensibile, mi rimproverava per tutto e non ho mai avuto un buon rapporto con lui. Per farla breve mentre io lavoravo per una societa privata lei e poi partita in germania, siamo stati insieme a distanza per un anno ma poi e finita ed in contemporanea io ho cambiato lavoro vincendo un concorso e passando al posto pubblico sempre nello stesso ambito. Mi sono sempre trovato male in questo posto di lavoro l ho detto ai miei ma loro non si sono mai interessati piu di tanto a me un po come sempre, mia madre dice sempre di me che io sono serio quando sono con loro che e una questione di carattere. Ora e da 3 anni che lavoro in questo posto e le cose sono peggiorate anche a causa della debolezza del mio carattere non sono stato in grado di impormi e col tempo ho perso tutte le capacita acquisite nel precedente lavoro, in piu una storia con una ragazza finita male mi hanno fatto cadere in depressione. Ho consultato uno psichiatra che mi ha prescritto laroxyl, dopo un po sia fisicamente sia il mio umore sono migliorati e sono tornato a lavoro ma dopo due settimane sono ricrollato anche perche ho difficolta a svolgere il mio lavoro e relazionarmi con gli altri. Ora da un mese sono in malattia e sono a casa dei miei al paese, non esco anche perche qua non ho amici e non conosco nessuno, mi sono isolato ulteriormente anche dagli altri amici, non parlo con loro che sono tutti molto attivi come sono stato io negli ultimi due anni, ad esempio facevamo trekking escursioni in bici etc.. ho difficolta a conoscere nuove persone perche mi vergogno del fatto non riesco praticamente piu a parlare,ho abbandonato i miei interessi musica film libri etc..soprattutto i viaggi e le lingue..sono disperato
ho 32 anni e soffro di depressione da alcuni mesi. Ho sempre avuto difficolta a relazionarmi con la famiglia ed i miei familiari tanto che sono sempre stato lontano da loro ovvero fin dai primi anni dell universita rientravo al paese ma non stavo tanto con loro e ci parlavo poco e nulla. Per me era normale cosi.. Mia madre ha sofferto di depressione per 3 anni quando io ero al primo anno dell universita e questo penso mi abbia fatto allontanare ulteriormente da loro... inoltre per gravi problemi economici non potevano aiutarmi a sostenere gli studi e sono andato avanti con le borse di studio.Sono stato erasmus in spagna quando avevo 23 anni e questo mi aiutato molto anche nel rapporto con le donne, nel quale ho sempre avuto problemi, ma al mio rientro sono caduto in una leggera depressione anche perche rientrai al paese dove non avevo tanti amici e il passaggio dall euforia dell erasmus alla vita nel paese ne fu la causa. Mi sono innamorato di una ragazza con cui ho vissuto una bellissima storia per 5 anni, erano gli anni dell universita della laurea specialistica in una disciplina scientifica che ho conseguito con brillanti voti. Non ho mai avuto grande stima di me, mio padre e artigiano e fin da piccolo ha cercato di farmi amare il suo mestiere ma io ero super timido e anche molto sensibile, mi rimproverava per tutto e non ho mai avuto un buon rapporto con lui. Per farla breve mentre io lavoravo per una societa privata lei e poi partita in germania, siamo stati insieme a distanza per un anno ma poi e finita ed in contemporanea io ho cambiato lavoro vincendo un concorso e passando al posto pubblico sempre nello stesso ambito. Mi sono sempre trovato male in questo posto di lavoro l ho detto ai miei ma loro non si sono mai interessati piu di tanto a me un po come sempre, mia madre dice sempre di me che io sono serio quando sono con loro che e una questione di carattere. Ora e da 3 anni che lavoro in questo posto e le cose sono peggiorate anche a causa della debolezza del mio carattere non sono stato in grado di impormi e col tempo ho perso tutte le capacita acquisite nel precedente lavoro, in piu una storia con una ragazza finita male mi hanno fatto cadere in depressione. Ho consultato uno psichiatra che mi ha prescritto laroxyl, dopo un po sia fisicamente sia il mio umore sono migliorati e sono tornato a lavoro ma dopo due settimane sono ricrollato anche perche ho difficolta a svolgere il mio lavoro e relazionarmi con gli altri. Ora da un mese sono in malattia e sono a casa dei miei al paese, non esco anche perche qua non ho amici e non conosco nessuno, mi sono isolato ulteriormente anche dagli altri amici, non parlo con loro che sono tutti molto attivi come sono stato io negli ultimi due anni, ad esempio facevamo trekking escursioni in bici etc.. ho difficolta a conoscere nuove persone perche mi vergogno del fatto non riesco praticamente piu a parlare,ho abbandonato i miei interessi musica film libri etc..soprattutto i viaggi e le lingue..sono disperato
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Gentile Utente,
è già tornato o dovrà tornare dallo psichiatra che le ha prescritto il farmaco? Lo sta ancora prendendo?
Ha discusso con lui in merito all'opportunità di affiancare all'assunzione di medicinali un percorso psicologico di sostegno o una psicoterapia?
Lei cosa ne pensa: sarebbe disponibile ad intraprenderlo?
Cordialmente,
è già tornato o dovrà tornare dallo psichiatra che le ha prescritto il farmaco? Lo sta ancora prendendo?
Ha discusso con lui in merito all'opportunità di affiancare all'assunzione di medicinali un percorso psicologico di sostegno o una psicoterapia?
Lei cosa ne pensa: sarebbe disponibile ad intraprenderlo?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile Utente,
come già suggerito dalla Collega, la farmacoterapia andrebbe affiancata alla psicoterapia.
Effettuare un lavoro poliedrico, che possa far luce sulle dinamiche delle sue difficoltà, diventa la strada maestra per la risoluzione del disagio
come già suggerito dalla Collega, la farmacoterapia andrebbe affiancata alla psicoterapia.
Effettuare un lavoro poliedrico, che possa far luce sulle dinamiche delle sue difficoltà, diventa la strada maestra per la risoluzione del disagio
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Grazie mille per aver risposto subito, tornero mercoledi dallo psichiatra. In realta io mi sono rivolto prima ad una psicologa che pero e la stessa a cui si rivolge mia sorella per cui dopo alcune sedute mi ha consigliato di rivolgermi ad un altra specialista perche lei non voleva avermi come paziente data la parentela. In seguito e stata mia madre a volermi portare dallo psichiatra che era il suo ed anche quello di mia sorella, che soffre di bipolarismo, e lui mi disse che data la mia condizione escludeva un percorso di psicoterapia per l umore troppo basso. Ora ho pensato di prendere un aspettativa dal lavoro per essere libero e non dover rispettare gli orari della malattia e magari tornare alla casa in citta dove abito in affitto, vivo con due coinquilini che sono anche miei amici ma mi spaventa relazionarmi con loro data questa situazione... in pratica non ci parlo da tantissimo...si vorrei affrontare un percorso psicoterapeutico, io credo che lo avrei dovuto affrontare gia tanto tempo fa per superare le mie difficolta ma non mi sono reso conto... e non me lo sarei potuto permettere e non avrei mai pensato che sarebbe successo tutto questo...a gennaio scorso sono stato in brasile per vacanza due settimane e stavo benissimo ho imparato anche la lingua prima di andarci, ora non provo nulla...
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<<tornero mercoledi dallo psichiatra>>
Benissimo: ne ridiscuta con lui e faccia presente le sue necessità.
Eventualmente potrà decidere di regolare farmacologicamente l'umore prima di incontrare lo psicologo psicoterapeuta, oppure può scegliere di sentire comunque lo psicoterapeuta ed effettuare alcune sedute di valutazione e sentire cosa le propone. L'importante è iniziare da qualche parte.
Se si rivolgesse al Servizio di Psicologia della sua ASL il costo sarebbe decisamente limitato, ma non sarebbero differenti rispetto ad un privato la professionalità e la preparazione di chi la prenderebbe in carico.
Auguri.
Benissimo: ne ridiscuta con lui e faccia presente le sue necessità.
Eventualmente potrà decidere di regolare farmacologicamente l'umore prima di incontrare lo psicologo psicoterapeuta, oppure può scegliere di sentire comunque lo psicoterapeuta ed effettuare alcune sedute di valutazione e sentire cosa le propone. L'importante è iniziare da qualche parte.
Se si rivolgesse al Servizio di Psicologia della sua ASL il costo sarebbe decisamente limitato, ma non sarebbero differenti rispetto ad un privato la professionalità e la preparazione di chi la prenderebbe in carico.
Auguri.
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 5.2k visite dal 26/08/2013.
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