Indecisione, depressione

Buonasera,
3000 caratteri?Ci provo. Per qualche mese sono stata in terapia,interrompendo causa soldi:ho un principio di depressione,dovuto a scarsa autostima,incapacità di scegliere almeno un corso di laurea,problemi trascinati dall'infanzia uniti a un brutto(per me)abbandono della partner,e a scelte educative sbagliate.
Dò la colpa ai miei per tutti i miei problemi e non a torto,soprattutto perchè non ho più una vita sociale.Tutto ciò che faccio è studiare per la facoltà,scelta senza convinzione e sotto "pressione" di altri:non vado in vacanza(nè altrove)da 2 anni perchè non saprei con chi,organizzo e poi salta.
Sono bisessuale,ma a mio parere solo perchè non voglio decidere:ho un'indecisione cronica,che sta divorando tutto e mi impedisce di vivere.
Ciò che mi fa più male è che non posso prendere decisioni a lungo termine,poichè le rinnego dopo poco:è così perfino ora che ho una chance di studiare all'estero per un anno.
Ho paura delle difficoltà, ma soprattutto di perdere altro tempo con gli studi di per sè inutili: se stessi un anno fuori,perderei la possibilità di laurearmi in tempo per accedere a dei concorsi.
Non so mettere le priorità e questo mi impedisce di vedere le cose con oggettività: così mi ritrovo punto e a capo, un'altra occasione persa e gli anni belli che se ne vanno.
Ho 23 anni, di cui 3 passati a piangere su una ragazza e a chiudermi in me stessa perchè avevo paura di confrontarmi con tutti gli altri,che invece stavano "vivendo": e ora, il risultato è che sono meno matura di gente più piccola di me e non posso "recuperare".
Lo so che non dovrei guardare gli altri,ma non riesco a non farlo: cercavo una soluzione per sfuggire a questa pesantezza e poi l'ho messa in discussione per paura di sbagliare. E questo mi farà sbagliare di nuovo e mi pentirò e lo aggiungerò alla lista lunghissima di occasioni mancate della mia patetica esistenza.
Voglio fuggire da tutto per ritrovare me stessa: sto male anche perchè ho passato un anno a subire i miei genitori separati in casa,con grande tensione.
Ora hanno fatto pace, ma io non dimentico e lo metto nella lista dei loro errori,dei motivi per cui non dovevano avere dei figli se questo è il risultato.
Sono arrabbiata ma non ho amici, non so con chi sfogarmi e perfino le mie sorelle(e mia madre),mi trattano con pietà e condiscendenza.
Non ho stabilità in nulla,neanche nei rapporti:credo sia colpa di mio padre,perchè ha un carattere orribile(che in parte mi ha trasmesso) e ogni volta che fa pace con mia madre mi chiedo "quanto durerà?".Così se ho una storia,che rovino puntualmente,ho il terrore che finisca e mi ritrovi sola.Sono sola.
Mi sento brutta,non ho voglia nè so valorizzarmi,ho perso fiducia in tutto:ho paura che questa "depressione" allontani le persone.
Mi chiedo: posso partire?Dovrei ridurre il soggiorno o tardare la partenza per risolvere qualcosa?Con chi parlare,considerato che partirei a breve?
Vorrei un consiglio,un incoraggiamento..scusate lo sproloquio e grazie per l'ascolto.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

c'è sofferenza nel Suo racconto...

> ho paura che questa "depressione" allontani le persone.

Quali persone?
Gli amici dice che non ci sono.
I familiari che le sono vicini la tormentano, per cui se si allontanassero forse sarebbe meglio (almeno da quel che scrive).
Ecco, non capisco l'allontanamento di quali persone Lei tema.

Sul partire. Ma se non ha i soldi per la terapia, come fa ad avere i soldi per l'estero? Nella mia fantasia una permanenza all'estero è più dispendiosa di una terapia...

Certo, partire le permette di allontanarsi Lei dalle persone, invece che rischiare di restare e vedere le persone allontanarsi.

> Voglio fuggire da tutto per ritrovare me stessa:

Ma parte dei problemi sono in sé stessa, se non ho capito male. E da sé stessi è difficile fuggire... specialmente dalla rabbia e dal rancore nei confronti dei genitori.

Se riesce a partire ed andare all'estero, ecco che potrebbe scegliere che personaggio essere e verificare quanto sono gli altri e quanto è Lei. Certo, se scopre che gli altri non ci sono ma che i problemi restano, almeno saprà dove sta il problema.

Le priorità le deve stabilire Lei.

Vuole un incoraggiamento per cosa? Ma da sola non ha provato ad incoraggiarsi?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Utente
Utente
Gentile dr. Berlizzi,
Grazie per la risposta ma trovo che sia stato un pò duro. E' ovvio che studiare all'estero sia dispendioso, ma posso farlo grazie ad una borsa di studio.
Essendo un essere sociale,intendo l'allontanamento delle persone con cui mi trovo in contatto e che potrei conoscere:io lo so che gran parte del problema è in me,ma non so come risolverlo e partire non è la soluzione ovviamente. Incoraggiarmi da sola?Mi sembra un controsenso..ero qui in cerca di aiuto,come spesso ho letto in questo sito,è palese che gli strumenti o la forza per Incoraggiarmi da sola non li ho.
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Utente
Utente
Gentile dr. Berlizzi,
Grazie per la risposta ma trovo che sia stato un pò duro. E' ovvio che studiare all'estero sia dispendioso, ma posso farlo grazie ad una borsa di studio.
Essendo un essere sociale,intendo l'allontanamento delle persone con cui mi trovo in contatto e che potrei conoscere:io lo so che gran parte del problema è in me,ma non so come risolverlo e partire non è la soluzione ovviamente. Incoraggiarmi da sola?Mi sembra un controsenso..ero qui in cerca di aiuto,come spesso ho letto in questo sito,è palese che gli strumenti o la forza per Incoraggiarmi da sola non li ho.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

mi dispiace se son stato duro, non era mia intenzione (o forse si, chi lo sa, dopo 20 giorni, non ricordo). E son pure stato sfortunato che son stato l'unico a rispondere, altrimenti venivo percepito meno duro o potevo essere ignorato del tutto! :)

Purtroppo son l'unico che l'ha ascoltata, e quindi sta a Lei far del Suo meglio con ciò che ha a disposizione... pazienza, è andata così!

Partire è la soluzione *parziale*... proprio perchè essere sociale dovra socializzare in modo diverso, e quindi potrà scoprire quanto dei suoi problemi son venuti con Lei in viaggio (personali) e quanti dei problemi invece nascono dalla rete sociale quotidiana (ambiente).

> ,è palese che gli strumenti o la forza per Incoraggiarmi da sola non li ho.

Vero, ma il fatto di non averlo mai fatto, non vuol dire che non abbia gli strumenti per farlo, ma semplicemente che non sa come usare l'autoincoraggiamento. Certo, che se qui ha scritto da sola, di Sua spontanea volontà, allora qualche strumento lo ha, solo che non se lo riconosce.
Certo, se l'hanno costretta a scrivere qui, allora le cose cambiano ed ha perfettamente ragione: è in balia delle onde e della volontà altrui! ;)

Però, si aiuti da sola... se chiede un incoraggiamento e pone soluzioni antitetiche e in contraddizione (partire\restare) non sta chiedendo un incoraggiamento ma una decisione (mascherata da consiglio), cioè sta delegando la decisione ad altri.
Per questo Le chiedevo un incoraggiamento a cosa? E il *a cosa* lo può solo stabilire Lei... non uno sconosciuto.

Le consiglio e La incoraggio a scegliere autonomamente il *a cosa*!

Che ne pensa?