Papà deceduto, caos in famiglia

Salve a tutti, vi chiedo fortemente aiuto. Sono una ragazza di 25 anni e la mia vita è un inferno. Due anni fa mio padre è venuto a mancare per un brutto male, era molto giovane e apparentemente sano, il punto di forza della famiglia. Da quel momento io mia madre e mia sorella siamo entrate in un caos totale. Nonfacciamo altro che essere nervose e scontrose le une con le altre, non rispettiamo il ddolore altrui, siamo egoiste, ogni giorno litighiamo fino ad arrivare a rinfacciarci cose che sono avvenute prima e dopo la morte di mio padre. Ogni volta esageriamo e puntualmente tutte e tre ci chiudiamo in camera piangendo per la rabbia. Io dopo sei mesi dalla morte di mio padre sono tornata nella città in cui studiavo, un pò perché voglio laurearmi, un pò per allontanarmi da casa perché qui sto male, ho troppi brutti ricordi risalenti al periodo della malattia di mio padre, però mi sento in difetto per aver abbandonato mia madre e mia sorella. Loro mi rifacciano di esser tornata nella città in cui studio e io soffro perché tengo a loro moltissimo. Mia sorella vorrebbe imporre le sue scelte e tratta mia madre malissimo, ma mi sono accorta che ultimamente anch'io ho poca pazienza e dico cose di cui mi pento. Mia madre da quando abbiamo avuto il lutto in famiglia è sempre triste, non vuole uscire, non ha amiche sincere e trascorre la maggior parte del tempo a piangere. Vorrei aiutarla, ma sono troppo scontrosa nei suoi confronti che ultimamente si comporta come una bimba. Non le sta mai bene niente e vorrebbe tutte le attenzioni per sè. Io e mia sorella abbiamo meno di 30 anni e vorremmo uscire come tutti i nostri coetanei ma puntualmente mamma ci fa sentire in colpa se usciamo. Mamma era una donna dolcissimae pian piano si sta trasformando. Mia sorella invece è sempre arrabbiata con noi e vorrebbe imporsi come un padre di famiglia. Io rispondo male a tutti ma mi sento impotente. Aiutatemi a capire come comportarmi. Vorrei rendere felice mia madre, aiutarla a tornare la persona serena e dolce di un tempo e vorrei ricucire il rapporto con mia sorella. Vorrei un consiglio anche sulle mie scelte, cioè se anche a parer vostro sono egoista a stare nella città in cui studio e a tornare a casa un week end al mese e durante le festività. Scusate per lo sfogo ma la mia famiglia è un insieme di negatività, abbiamo anche provato a fare qualche viaggio, ma ci siamo ritrovate in città sperdute a litigare e ad additarci. Ah dimenticavo, mia sorella si sente la badante di mia madre ed io vorrei che lei fosse più libera di uscire con il fidanzato senza che mia madre la tratti male (ultimamente mia madre tratta malissimo anche il fidanzato di mia sorella, facendoci vergognare). Insomma potrebbe esserci una soluzione? Ho paura che qualcuna di noi faccia una scelta sbagliata, ho paura della depressione che ci ha preso di soprassalto, ho paura che mia madre si uccida come a volte nella disperazione dice di voler fare perché noi la facciamo sentire un peso per noi. Grazie
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
I lutti destabilizzano sempre i protagonisti del dolore e gli equilibri della famiglia colpita dalla perdita.

Uno psicologo, anche in convenzione, potrebbe aiutarvi ad elaborare adeguatamente il dolore e soprattutto darvi una mano per farvi ritrovare il vostro equilibrio psichico, senza addossare tensioni e dolore agli altri membri della vostra famiglia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto affermato dalla collega, sia relativamente agli effetti del lutto sia alla necessità di rivolgersi ad uno psicologo di persona.
Rispetto alla sua domanda <Ho fatto bene a trasferirmi?>, credo che se la scelta è soltanto reattiva, senza un progetto da parte sua, forse la situazione per lei non cambierà. Si può rimanere invischiati nelle dinamiche familiari a 1000 km di distanza o essere autonomi vivendo in famiglia. Questo dipende dalle proprie reazioni emotive. Credo che un po' di "sano egoismo" in una situazione del genere sia utile. Occuparsi di sé, della propria vita, dei propri progetti, è importante anche per poter aiutare al meglio gli altri.

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

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Utente
Utente
Grazie per la repentina risposta. Mi recherò da uno specialista cercando di trovare una soluzione a questo malessere generale. Spero solo di trovare una via di uscita, vorrei che perlomeno regnasse la serenità che in passato era scontata e sempre presente in casa. La premura tutt'ora è quella di vedere mia madre felice, che possa riuscire a convincerla a praticare qualche hobby e spero di poter, un giorno, pensare solo al mio futuro, alla carriera che vorrei intraprendere dopo la laurea e a formare una famiglia solida come lo è stata la mia fino a due anni fa. Vorrei poter eliminare la rabbia generale e accettare prima o poi l'assenza di mio padre. Vorrei essere anch'io spensierata come i miei coetanei e ritrovare la voglia di ridere alle battute dei miei amici, non risultare agli occhi degli altri la ragazza noiosa e musona. Grazie comunque per tutto.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
La rabbia non va eliminata.....ma elaborata, altrimenti si riproporrà con forza e violenza...

Da un percorso con un nostro Collega potreste sicuramente riacquistare serenità e qualità di vita smarrita...
Un caro augurio