Rapporto con il terapeuta

Gentili specialisti,

mi scuso se se vi disturbo ancora, ma vorrei avere qualche dritta su come comportarmi.
Terminato un periodo di grandissimo stress (ho concluso per fortuna il master di cui parlavo nel precedente post) la mia psicoterapia è proseguita molto bene: sono riuscita a superare molti ostacoli relazionali, sia con il terapeuta, sia con le persone che ho attorno: chiedo meno conferme, riesco ad aprirmi molto di più con gli amici, riesco a chiedere aiuto quando ne ho bisogno. Uno degli scogli più grandi, per me, è il rapporto con gli uomini, ma sento che in questi mesi la consapevolezza delle mie difficoltà è aumentata enormemente: ho tratti di dipendenza affettiva mescolati ad evitamento. Ma il punto non è questo. Durante l'ultima seduta ho parlato per l'ennesima volta al mio terapeuta di un uomo con il quale si è instaurato un tira e molla che dura da mesi. Recentemente lui mi ha chiesto di uscire ed io inizialmente avevo accettato, pur con l'idea di stare in osservazione e capire se realmente con questa persona può esserci qualcosa o se devo voltare pagina definitivamente. La reazione del mio terapeuta tuttavia mi ha molto ferita. So che anche i terapeuti sono persone e possono sbagliare, ma io mi sono sentita ridicolizzata. Mi ha chiesto cosa provo per quest'uomo ed io,forse, ho fatto affermazioni un po' adolescenziali...per questo quando il terapeuta ha ripetuto quanto io avevo detto con parole sue, mi sono sentita una completa stupida e quando sono tornata a casa ho disdetto l'appuntamento con quest'uomo. Forse il terapeuta è solo riuscito a farmi guardare allo specchio, ma io mi sento davvero ferita, al punto che provo vergogna all'idea di tornare nel suo studio. Mi sono anche chiesta se non sia stanco di sentire da parte mia sempre gli stessi discorsi. Stavamo facendo un ottimo lavoro, ma questo episodio mi ha gettato in un profondo sconforto, al punto che mi sento molto sola e ho pensato di abbandonare la terapia.

Qualcuno può consigliarmi come mi devo comportare? Mi sento davvero molto, molto abbattuta.
[#1]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Signora,
sarebbe opportuno che riferisse al suo terapeuta quanto ha esposto qui a noi, il suo sentire e anche i suoi dubbi sulla continuazione della terapia.
Darebbe al suo curante elementi molto utili sui quali poter lavorare insieme e arricchenti per il percorso.
Non tema di annoiare il terapeuta, né giudizi da parte sua, non fanno parte del bagaglio di un professionista, momenti come quello che racconta possono accadere durante un percorso, l'importante è che ne parli con lui prima di giungere a conclusioni drastiche, dato che oltretutto esprime soddisfazione per il percorso.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

la relazione con il terapeuta è una relazione in cui emergono le stesse dinamiche che emergono nelle altre relazioni: l'evitamento di cui Lei parlava sopra lo sta mettendo in atto anche ora. Ha cancellato l'uscita e non vuole più tornare dal terapeuta.
Il terapeuta molto probabilmente non ha pensato nulla di tutto ciò che è esclusivamente una questione Sua: ecco perchè è importante parlarne con lui. Però è importante che Lei sia aperta come ha fatto qui e che dica bene come sono andate le cose nella Sua testa.
Il terapeuta non sta davanti a Lei per giudicarLa, semmai per aiutarLa: se Lei scappa, non dà modo di farsi aiutare.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
Dr. Francesco Mori Psicoterapeuta, Psicologo 1.2k 33
Gentile utente,
concordo con quanto detto dalle mie colleghe.
E' fondamentale, proprio per le emozioni potenti che ha sentito, che lei le esplori.
Non tutti reagiscono al sarcasmo o alle provocazioni allo stesso modo; inoltre, ma qui azzardo un po', la rabbia che ha sentito nei confronti del terapeuta le ha "permesso" di non uscire con l'uomo. Forse non era sicura di volerlo fare?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#4]
Attivo dal 2012 al 2020
Ex utente
Gentili specialisti,

ho scritto un'email al mio terapeuta manifestandogli il mio disagio. Mi è capitato di farlo quando devo dire qualcosa di molto difficile e fatico ad esprimermi di persona. Il fatto di averglielo accennato via email credo che faciliterà la discussione in seduta. Tuttavia, il solo pensiero di tornare mi riempie di imbarazzo. Suppongo, ciò nonostante, di aver ingigantito un sentore, un'impressione, come voi mi avete suggerito. Fatico molto ad esprimere i sentimenti e le emozioni (da qualche mese so perché, ma non mi dilungherò in spiegazioni) e quando percepisco un giudizio su di essi è come se mi si toccasse un nervo scoperto e tendo a fuggire.

Per il dott. Mori: sì, ero indecisa se uscire ancora con questa persona, se dargli ancora una possibilità o meno...vorrei poterlo dimenticare, ma siccome non ci riesco non mi resta che vivere giorno per giorno e non investirci troppo, nell'attesa di stancarmene, se non accadrà qualcosa che cambierà la situazione. Ma questa è una lunga storia. Ciò che ora mi preoccupa maggiormente è l'ansia che mi provoca l'idea di tornare dal mio psicoterapeuta.
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