Ma io chi sono?

Buongiorno,

scrivo per sfogarmi e per chiedere un po' di attenzione disinteressata.
sono sulla soglia dei 30, ho sempre fatto moltissime cose nella vita in ambito artistico-umanistico. cose con le quali non sono mai riuscita a mantenermi. per questo vivo ancora con i miei genitori e loro, essendo io figlia unica, cercano di aiutarmi finanziariamente ma questa situazione non mi va a genio.
Tutti mi chiedono: ma che lavoro fai? e io rispondo ogni volta in modo diverso, adesso rispondo che sono disoccupata.
Mi piace quello che ho fatto fino ad ora ma non mi ha dato un'identità. Non me la sento di fare la commessa nella vita, o meglio, se riuscissi ad essere assunta come commessa lo farei ma cercherei comunque di trovare un lavoro nel settore per cui ho studiato e sto continuando a studiare.
Se mi guardo indietro capisco che il letimotiv della mia vita è stato lo studio. Non so se questo sia un bene o un male, ma mi piace e mi trovo bene in questa dimensione.
Il problema è che non so chi sono a quest'età, per colpa del momento storico in cui viviamo ma anche per un problema:
Ogni anno penso che avrei potuto fare medicina. Era l'altra mia passione. Sarei medico adesso e studierei neurologia. Ogni anno mi chiedo se sono disposta ad abbandonare tutto per ricominciare da capo per qualcosa che è rimasto nel cuore dai tempi del liceo.
Mi sentirei un medico anche se non sarebbe facile trovare lavoro allo stesso modo. Ma avrei un'identità. Per quello che sono ora non so a cosa possa servire la mia persona nella società, sono tutto e niente. Mi sento una persona jolly. In base alla situazione io mi adatto. Ma non mi piace mutare continuamente. Io voglio essere e non sembrare di essere.
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
gentile ragazza la propria identità non è necessariamente segata da una etichetta o un titolo di studio. lei può costruire la sua identità sulla base della sua passione e dei suoi interessi. ci sono esperti in vari settori che hanno costruito innanzitutto un saper fare e poi hanno divulgato e promosso questo loro saper fare, senza la necessità che qualche documento lo attestasse.
Pensi agli scrittori, ad esempio, ai poeti, agli artisti ecc.
L'identità è innanzitutto una dimensione psicologica.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

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Utente
Utente
é verissimo quello che scrive Dr. De Vincentiis, ma di qualcosa bisogna anche pur campare nella vita...
In ambito artistico sono andata avanti a tirocini non pagati.
Anche fosse questa la mia identità non mi rende felice perché a me piace l'etichetta. mi piace incasellare le cose. Forse è sbagliato ma mi piace. Perché non dovrei etichettare me stessa se è questo che mi fa piacere?
Il problema è che con quello che ho fatto fino ad ora non riesco a mettere nessuna etichetta.
Ma si può cambiare strada a 30 abbandonando tutto?
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
perché abbandonare , può solo cercare una strada parallela che sia remunerativa.
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Utente
Utente
Valuterò, grazie mille!
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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220
...Il problema è che con quello che ho fatto fino ad ora non riesco a mettere nessuna etichetta...
le consiglio questo libro
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3228-la-cura-dei-soldi-trappole-ed-errori-dei-comportamenti-finanziari.html
saluti
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Utente
Utente
grazie!!!