Emdr in depressione post partum
salve,
ho 33 anni e da tre mesi sono mamma...post parto un po' traumatico per un secondo ricovero per ipertensione gravidica. Dopo tre mesi felici e sereni, da lunedì provo un forte senso di angoscia e depressione con frequenti crisi di piant, attacchi di panico e pensieri negativi.
Mi sono subito recata ad un centro deputato alla cura di quella che penso essere una vera e propria "depressione post partum" e la psicologa, dopo un approfondito colloquio, mi propone la tecnica dell'EMDR per il "superamento" di quello che pare essere un trauma subito verso i miei 3/4 anni di vita e mai elaborato a dovere e che sarebbe la causa del mio odierno (ma anche passato, con attacchi di panico) disagio.
Reputate questa tecnica efficace e come funziona con esattezza? E' previsto l'utilizzo di macchinati appositi?
Mille grazie per la risposta.
ho 33 anni e da tre mesi sono mamma...post parto un po' traumatico per un secondo ricovero per ipertensione gravidica. Dopo tre mesi felici e sereni, da lunedì provo un forte senso di angoscia e depressione con frequenti crisi di piant, attacchi di panico e pensieri negativi.
Mi sono subito recata ad un centro deputato alla cura di quella che penso essere una vera e propria "depressione post partum" e la psicologa, dopo un approfondito colloquio, mi propone la tecnica dell'EMDR per il "superamento" di quello che pare essere un trauma subito verso i miei 3/4 anni di vita e mai elaborato a dovere e che sarebbe la causa del mio odierno (ma anche passato, con attacchi di panico) disagio.
Reputate questa tecnica efficace e come funziona con esattezza? E' previsto l'utilizzo di macchinati appositi?
Mille grazie per la risposta.
[#1]
...per il "superamento" di quello che pare essere un trauma subito verso i miei 3/4 anni di vita e mai elaborato a dovere e che sarebbe la causa del mio odierno ...
gentile utente più che la tecnica, che non ha nulla di più rispetto alle altre tecniche psicoterapiche orientate alla risoluzione dell'ansia, è l'origine diagnosticato di quest'ultima che mi rende perplesso.
le indico una lettura per meglio comprendere come l'ansia abbia poco a che fare con i traumi infantili non elaborati
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti
gentile utente più che la tecnica, che non ha nulla di più rispetto alle altre tecniche psicoterapiche orientate alla risoluzione dell'ansia, è l'origine diagnosticato di quest'ultima che mi rende perplesso.
le indico una lettura per meglio comprendere come l'ansia abbia poco a che fare con i traumi infantili non elaborati
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/816-la-trappola-del-panico.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1399-panico-e-ossessioni-quali-terapie.html
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#2]
Gentile Signora,
Come giustamente le ha scritto il Collega, la tecnica, così come tante altre, è valida, se il clinico e formato, empatico e competente, ma dire c'è lei ha subito traumi infantili mi sembra fantasioso.....
Il dopo parto per una donna è semp molto difficoltoso e soprattutto rende fragili e vulnerabili, ancor di più se in passato ci sono disagi psicologici non affrontati e risolti.
Chieda alla sua terapeuta che tipo di progetto ha per lei e se le sembra la persona giusta, si fidi ed affidi, altrimenti cerchi ancora
Auguri per il suo bambino
Come giustamente le ha scritto il Collega, la tecnica, così come tante altre, è valida, se il clinico e formato, empatico e competente, ma dire c'è lei ha subito traumi infantili mi sembra fantasioso.....
Il dopo parto per una donna è semp molto difficoltoso e soprattutto rende fragili e vulnerabili, ancor di più se in passato ci sono disagi psicologici non affrontati e risolti.
Chieda alla sua terapeuta che tipo di progetto ha per lei e se le sembra la persona giusta, si fidi ed affidi, altrimenti cerchi ancora
Auguri per il suo bambino
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
"Dopo tre mesi felici e sereni, da lunedì provo un forte senso di angoscia e depressione con frequenti crisi di piant, attacchi di panico e pensieri negativi."
Gentile signora,
in questi tre mesi che Lei definisce felici è riuscita ad occuparsi di se stessa e del Suo bambino? Con il Suo compagno come vanno le cose? E' di sostegno per Lei? Ha altre persone attorno a Lei che possano dare una mano in questo delicatissimo momento della Sua vita?
E' il Suo primo figlio?
In genere attacchi di panico e depressione (soprattutto dopo il parto) sono completamente sganciati da "traumi infantili" e comunque in terapia non ha molto senso andare alla ricerca di cause nel passato, ha molto più senso incidere sulla situazione attuale, eliminando gli attacchi di panico e lavorando sui pensieri negativi.
Posso chiederLe di che tipo sono questi pensieri?
Lo ha condiviso con qualcuno, magari con Suo marito?
All'ospedale in cui ha partorito Le hanno spiegato, magari durante il corso di preparazione al parto, che questo momento è molto stressante per le puerpere?
Lei parla di un disagio provato anche nel passato: vuole dire di che cosa si tratta esattamente?
Un cordiale saluto,
Gentile signora,
in questi tre mesi che Lei definisce felici è riuscita ad occuparsi di se stessa e del Suo bambino? Con il Suo compagno come vanno le cose? E' di sostegno per Lei? Ha altre persone attorno a Lei che possano dare una mano in questo delicatissimo momento della Sua vita?
E' il Suo primo figlio?
In genere attacchi di panico e depressione (soprattutto dopo il parto) sono completamente sganciati da "traumi infantili" e comunque in terapia non ha molto senso andare alla ricerca di cause nel passato, ha molto più senso incidere sulla situazione attuale, eliminando gli attacchi di panico e lavorando sui pensieri negativi.
Posso chiederLe di che tipo sono questi pensieri?
Lo ha condiviso con qualcuno, magari con Suo marito?
All'ospedale in cui ha partorito Le hanno spiegato, magari durante il corso di preparazione al parto, che questo momento è molto stressante per le puerpere?
Lei parla di un disagio provato anche nel passato: vuole dire di che cosa si tratta esattamente?
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Ringrazio per la pronta risposta di tutti.
Per fornire un maggior numero di dati rispondo all'ultimo consulto:
in questi tre mesi non avrei potuto trovare conforto migliore da mio marito, mi ha seguito, aiutato moralmente e materialmente, così come anche i miei genitori e molti amici. Mi sono curata di me stessa, cominciando anche a seguire un regime dietetico sano per poter perdere qualche kg di troppo rimasto post gravidanza - sono uscita spesso con la mia bimba, con altre amiche mamme e non mi sono mai trincerata in casa solo perchè avevo una bimba neonata. Ho eseguito controlli periodici sia ginecologici sia internistici per la mia ipertensione, la vera causa di disagio, per me, da quando ho partorito.
La bimba è il mio primo figlio.
I pensieri negativi riguardano la morte. Derivano da un trauma infantile ad essa collegato, in parte li ho sempre avuti, tenendoli sotto controllo. Non ora però. Ora mi portano angoscia e panico.
penso riguardino direttamente il post parto per cui sono stata ri-ricoverata dopo il parto con valori pressori da incubo - non sembravano i medici particolarmente sul pezzo e io ho provato un forte senso di smarrimento ed insicurezza sulla mia incolumità che ho rimosso completamente una volta tornata a casa con la cura giusta....
Qualche giorno fa', un nuovo rialzo pressorio e la morte di un'amica di famiglia, hanno innescato la mia caduta libera.
Spero di avere fornito il maggior numero di dati utili possibili.
Cordialità.
Per fornire un maggior numero di dati rispondo all'ultimo consulto:
in questi tre mesi non avrei potuto trovare conforto migliore da mio marito, mi ha seguito, aiutato moralmente e materialmente, così come anche i miei genitori e molti amici. Mi sono curata di me stessa, cominciando anche a seguire un regime dietetico sano per poter perdere qualche kg di troppo rimasto post gravidanza - sono uscita spesso con la mia bimba, con altre amiche mamme e non mi sono mai trincerata in casa solo perchè avevo una bimba neonata. Ho eseguito controlli periodici sia ginecologici sia internistici per la mia ipertensione, la vera causa di disagio, per me, da quando ho partorito.
La bimba è il mio primo figlio.
I pensieri negativi riguardano la morte. Derivano da un trauma infantile ad essa collegato, in parte li ho sempre avuti, tenendoli sotto controllo. Non ora però. Ora mi portano angoscia e panico.
penso riguardino direttamente il post parto per cui sono stata ri-ricoverata dopo il parto con valori pressori da incubo - non sembravano i medici particolarmente sul pezzo e io ho provato un forte senso di smarrimento ed insicurezza sulla mia incolumità che ho rimosso completamente una volta tornata a casa con la cura giusta....
Qualche giorno fa', un nuovo rialzo pressorio e la morte di un'amica di famiglia, hanno innescato la mia caduta libera.
Spero di avere fornito il maggior numero di dati utili possibili.
Cordialità.
[#6]
Utente
in breve:
all'età di 3/4 anni assistii ad una scena che mi è sempre rimasta impressa: mio fratello di 6 anni più grande cominciò a soffrire di crisi epilettiche dell'età dello sviluppo che si manifestavano nel primo sonno. La sera della sua prima crisi mi venne detto di restare in camera mia, ma quando uscii e andai in salotto trovai mio fratello disteso per terra senza conoscenza e di fianco a lui mia madre, svenuta nel frattempo per lo spavento.
la psicoterapeuta mi ha detto che il passaggio successivo che farebbe un bambino in quella situazione è "adesso muore anche papà e io?"...insomma, in quel momento io avrei imparato ad avere paura della morte e dell'eventuale abbandono da parte dei miei cari.
ricordo per filo e per segno tutto di quella sera, anche i vestiti che indossavano i miei cari, ma per anni non ho considerato mai questo episodio la radice del mio disagio.
all'età di 3/4 anni assistii ad una scena che mi è sempre rimasta impressa: mio fratello di 6 anni più grande cominciò a soffrire di crisi epilettiche dell'età dello sviluppo che si manifestavano nel primo sonno. La sera della sua prima crisi mi venne detto di restare in camera mia, ma quando uscii e andai in salotto trovai mio fratello disteso per terra senza conoscenza e di fianco a lui mia madre, svenuta nel frattempo per lo spavento.
la psicoterapeuta mi ha detto che il passaggio successivo che farebbe un bambino in quella situazione è "adesso muore anche papà e io?"...insomma, in quel momento io avrei imparato ad avere paura della morte e dell'eventuale abbandono da parte dei miei cari.
ricordo per filo e per segno tutto di quella sera, anche i vestiti che indossavano i miei cari, ma per anni non ho considerato mai questo episodio la radice del mio disagio.
[#8]
(..) ma per anni non ho considerato mai questo episodio la radice del mio disagio (..)
gentile utente non esiste un trauma che non lo si considera tale e poi lo si rivaluta come traumatico solo perché qualcuno ce lo fa notare. L'evento traumatico ci spaventa, ci rimane impresso, si continua a ricordare come fatto negativo e ci fa star male.
Occhi a non creare i traumi dal nulla.
saluti
gentile utente non esiste un trauma che non lo si considera tale e poi lo si rivaluta come traumatico solo perché qualcuno ce lo fa notare. L'evento traumatico ci spaventa, ci rimane impresso, si continua a ricordare come fatto negativo e ci fa star male.
Occhi a non creare i traumi dal nulla.
saluti
[#9]
Gentile Utente,
Una domanda difficile.
Partendo da questo,
> ricordo per filo e per segno tutto di quella sera, anche i vestiti che indossavano i miei cari, ma per anni non ho considerato mai questo episodio la radice del mio disagio.
secondo Lei cosa è successo oggi che ha stimolato gli aspetti disagiati dell'evento?
Cioè, se per anni l'evento era nella Sua memoria, ma non traumatico o così determinante, secondo Lei, oggi, quale aspetto è emerso, che era silente e che Le ha fatto considerare altri aspetti di quell'episodio?
Se la domanda è troppo personale, mi scuso per l'intrusione!
Per quanto riguarda EMDR rappresenta una tecnica molto efficace nel trattamento del distrubi traumatici. Consideri che venne scoperta come metodo efficace per il trattamento dei reduci di guerra. In italia è stata fatta la ricerca più importante che ha dimostrato il meccanismo sottostante e quali specifiche aree del cervello si attivano. Consideri che per molti anni è stata una tecnica "evidence based", cioè la cui efficacia era dimostrata dai risultati, senza comprenderne a pieno il perchè funzionasse.
Tra l'altro, casualmente, partecipavo ad un convegno di psiconcologia in cui venivano presentati tali risultati. Qui trova un breve racconto di quel convegno.
http://bellizzifernando.blogspot.it/2010/11/convegno-la-psicotraumatologia.html
Una domanda difficile.
Partendo da questo,
> ricordo per filo e per segno tutto di quella sera, anche i vestiti che indossavano i miei cari, ma per anni non ho considerato mai questo episodio la radice del mio disagio.
secondo Lei cosa è successo oggi che ha stimolato gli aspetti disagiati dell'evento?
Cioè, se per anni l'evento era nella Sua memoria, ma non traumatico o così determinante, secondo Lei, oggi, quale aspetto è emerso, che era silente e che Le ha fatto considerare altri aspetti di quell'episodio?
Se la domanda è troppo personale, mi scuso per l'intrusione!
Per quanto riguarda EMDR rappresenta una tecnica molto efficace nel trattamento del distrubi traumatici. Consideri che venne scoperta come metodo efficace per il trattamento dei reduci di guerra. In italia è stata fatta la ricerca più importante che ha dimostrato il meccanismo sottostante e quali specifiche aree del cervello si attivano. Consideri che per molti anni è stata una tecnica "evidence based", cioè la cui efficacia era dimostrata dai risultati, senza comprenderne a pieno il perchè funzionasse.
Tra l'altro, casualmente, partecipavo ad un convegno di psiconcologia in cui venivano presentati tali risultati. Qui trova un breve racconto di quel convegno.
http://bellizzifernando.blogspot.it/2010/11/convegno-la-psicotraumatologia.html
[#10]
Utente
ciò che è successo oggi e che ha scatenato il tutto è stato innanzitutto il mio secondo ricovero dopo il parto in cui avevo livelli pressori quasi da ictus e nessuno sembrava trovare il modo di risolvere - temevo di non farcela, che mi sarebbe venuto un qualche malore e che avrei lasciato mia figlia. Nei tre mesi successivi sono stata molto bene, ma ora un nuovo rialzo pressorio (coincidente con una gita in montagna, quindi, forse prevedibile) e la morte di una persona a noi molto vicina è come se mi avessero nuovamente messa in contatto con l'estrema precarietà della vita facendomi temere per me stessa e per il non poter provvedere alla mia bambina.
Almeno, questo è ciò che ho dedotto io, non lo nego, stimolata anche dalle domande della psicologa del progetto a cui sto partecipando per la depressione post partum.
Almeno, questo è ciò che ho dedotto io, non lo nego, stimolata anche dalle domande della psicologa del progetto a cui sto partecipando per la depressione post partum.
[#11]
"è come se mi avessero nuovamente messa in contatto con l'estrema precarietà della vita facendomi temere per me stessa e per il non poter provvedere alla mia bambina."
Gentile signora,
oltre a considerare il delicatissimo momento che sta vivendo, legato allo stress della gravidanza, del parto e del puerperio, si aggiungono questi aspetti che, da un punto di visto dell'orientamento cognitivo-comportamentale, spiegano come apprese tali paure. In altri termini è come se Lei avesse sperimentato e appreso che la vita attorno a Lei può essere pericolosa e,come Lei stessa dice, precaria.
E' importante allora comprendere bene questi aspetti fobici e risolverli con l'aiuto della psicologa che La sta aiutando, ma Le suggerirei di far chiarezza con la Collega, per evitare di costruire inutili teorie su traumi che non Le servono per riappropriarsi del benessere.
Cordiali saluti,
Gentile signora,
oltre a considerare il delicatissimo momento che sta vivendo, legato allo stress della gravidanza, del parto e del puerperio, si aggiungono questi aspetti che, da un punto di visto dell'orientamento cognitivo-comportamentale, spiegano come apprese tali paure. In altri termini è come se Lei avesse sperimentato e appreso che la vita attorno a Lei può essere pericolosa e,come Lei stessa dice, precaria.
E' importante allora comprendere bene questi aspetti fobici e risolverli con l'aiuto della psicologa che La sta aiutando, ma Le suggerirei di far chiarezza con la Collega, per evitare di costruire inutili teorie su traumi che non Le servono per riappropriarsi del benessere.
Cordiali saluti,
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 4k visite dal 22/08/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Attacchi di panico
Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?