Ansia e panico

Salve sono una ragazza di 28 anni e da quasi tre mesi mi sono trasferita con il mio ragazzo col quale sono fidanzata da 11 anni. Ho sempre avuto una grande voglia di vivere con lui così un anno fa abbiamo comprato casa l abbiamo arredata secondo i nostri gusti e a me piace tanto. Il problema è che nn riesco proprio a starci in quella casa, non l ho mai sentita mia e non mi sono mai sentita a mio agio, fino al punto di volermene andare. Mi sento così male al pensiero di vivere li' che nn sto mangiando più ( ho perso tre chili in pochissimo tempo)e non dormo più. Circa due anni fa sono andata a vivere a casa dei miei suoceri e mi sono sempre sentita bene , così ieri sera ho pregato il mio fidanzato di dormire insieme a casa dei suoi e alla fine mi ha accontentata. Mi sono sentita finalmente rilassata ho mangiato e ho dormito fino alle sette. Non so più che fare e pensare , sto andando da uno psicologo ma nn mi sento soddisfatta . E possibile che la casa in realtà non mi piace forse perché sta al quarto piano e io ho sempre vissuto al pian terreno? GRAZIE TANTO
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Non mi focalizzerei tanto sulle caratteristiche della casa in se' quanto sulle sue rappresentazionui emotive di quessto passaggio di stato.
11 anni di fidanzamento sono davvero tanti! Ci si abitua ad una certa modalita' di vita ed il oassaggio ad una dimensione molto diversa puo' creare problemi.
Perche' non si trova bene con il suo psicologo? State lavorando su tali rappresentazioni? In che modo?

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Non è che non mi trovo bene è molto bravo solo che gli ho chiesto cosa devo fare quando mi sento male ,praticamente sempre ,e lui non mi suggerisce niente.Lo so che la maggior parte del lavoro lo devo fare io ma essendo in un momento di crisi non ci riesco.Parlando con lui è venuto fuori che ho un infantilità affettiva e che da neonata non ho ricevuto affetto oppure non l ho registrato ed ora che è arrivato " il mio momento " non mi sento pronta perché ho paura di sbagliare. Il punto è perché mi sento così male? Non ho voglia di fare niente. Grazie
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
mi sembra che la strada intrapresa dal suo psicologo sia interessante, dovreste probabilmente focalizzarvi , come dice anche la collega, sulla diversità degli stili di vita tra il "prima" e il "dopo" trasferimento.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signora,
Lo psicoterapeuta le ha dato delle chiavi di lettura importanti.
Una affettivita' infantile non e' una cosa semplice da gestire.
E' possibile che lei non tolleri la casa "sua"" perche' non si sente protetta, cosa che accade quando e' a casa dei suoi o dei suoceri (rappresentao i genitori).
E' chiaro che ora che lei sa di avere questo tipo di affettivita' puo' spiegarsi il suo disagio e poco alla volta cercare di emanciparsi, di rendersi conto che cio' che e' funzionale a un bimbo e' disfunzionale per un adulto.
Lo psicoteapeuta non puo' darle consigli. Le ha indicato il punto debole, ora spetta a lei pian piano superarlo, anche affrontando momenti di sofferenza che sono resistenze inconsce al superamento del suo sintomo.
Si faccia coraggio!
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Quindi per stare bene quando mi vengono queste ansie cosa devo fare? Cosa devo pensare? Su cosa devo concentrarmi? Mi sento veramente persa quando mi succede e nulla mi da la forza . Grazie mille per l aiuto.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Quindi per stare bene quando mi vengono queste ansie cosa devo fare? Cosa devo pensare? Su cosa devo concentrarmi? Mi sento veramente persa quando mi succede e nulla mi da la forza . Grazie mille per l aiuto.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signora,
La psicoerapia non e' un rimedio sintomatico!
Ma Quando arriva il momento critico cerchi di starci dentro senza enfatizzarlo, sapendo che sta rispondendo ad un bisogno che non e' piu' il suo bisogno attuale ma appartiere ad una infanzia lontana e non le serve piu'.
Ora e' una persona adulta che si sa gestire!
Auguri signora!
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Quindi per stare bene quando mi vengono queste ansie cosa devo fare? Cosa devo pensare? Su cosa devo concentrarmi? Mi sento veramente persa quando mi succede e nulla mi da la forza . Grazie mille per l aiuto.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie tanto cercherò di farlo.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie tanto cercherò di farlo.
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Scusate Volevo chiedere un altra cosa oggi per esempio sto agitatissima la mia paura è se fossi in grado di fare un gesto folle.L altro giorno vicino casa mia una mia coetanea si è buttata giù questa cosa mi fa stare molto agitata perché ho paura di non riuscire a riprendemi e fare una cosa del genere forse proprio per questo non riesco a stare a casa mia perché si trova al quarto piano.Se cambiassi casa con una al piano terreno cambierebbe qualcosa?? Grazie
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie tanto cercherò di farlo.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara. Ragazza,
Questo triste accadimento l'ha impressionata ed e' comprensibile.
Ma consideri che il suicidio per defenestrazione e' uno dei meno praticati. E' anti-istintivo e molto impressionante. Basta guardare il selciato dalla finestra del 4 piano per rendersene conto!
Inoltre la certezza di morire non si puo' avere, ci si possono produrre "soltanto" delle gravi lesioni che costringani a trascorrere il resto della vita su una sedia a rotelle!
Non pensi a quel suo vicino, e' possibile che per attuare un gesto cosi' distruttivo e doloroso abbia avuto dei problemi molto forti che nessuno puo' sapere.
Si faccia coraggio e affronti la vita senza tentare di immaginare che ci siano delle altre "soluzioni"!
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Arrivata a questo punto credo ed ho paura di essere in depressione e da questa malattia non si può guarire e la maggior parte delle volte porta a gesti del genere.purtroppo l unico sollievo é l idea di tornare a vivere con il mio fidanzato dai suoi e oltre al fatto che il mio ragazzo giustamente non vuole so che comunque non è la soluzione.Intanto resta la voglia di scappare da casa mia che mi sta portando ad odiarla e allora se la odio come potrò mai amarla e sentirmi bene qui? GRAZIE
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Arrivata a questo punto credo ed ho paura di essere in depressione e da questa malattia non si può guarire e la maggior parte delle volte porta a gesti del genere.purtroppo l unico sollievo é l idea di tornare a vivere con il mio fidanzato dai suoi e oltre al fatto che il mio ragazzo giustamente non vuole so che comunque non è la soluzione.Intanto resta la voglia di scappare da casa mia che mi sta portando ad odiarla e allora se la odio come potrò mai amarla e sentirmi bene qui? GRAZIE
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Se dovesse "cadere in depressione" si curera' come si curano tanti alti che l'hanno affrontata.
Mi sembra però' che lei tenda elettivamente a estremizzare e a tragedizzare le sua emozioni.
I suoi genitori le davanoo ascolto solo se "tragedizzava"? Sembra un meccanismo di prima scelta per lei.
Tenga presente che nelle interazoni fra adulti chi "tragedizza" non e' ascoltao, anzi e' sfuggito perche' ricorda i bambini piccoli che fanno i capricci per attirare l'attenzione ed ottenere quello che vogliono.
Si rispecchia in questo desiderio?
Sarebbe molto negativo per lei e la sua futura vita "da grande"
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sinceramente non so se questo atteggiamento è per attirare l attenzione il punto é che anche se ho capito qual è il problema non so come sentirmi sicura. Normalmente dopo aver lavorato una persona non vede l ora di tornare a casa ,mangiare ,riposare , per me invece solo il pensiero di tornare a casa è come se dovessi andare in guerra. Questa cosa mi distrugge e mi fa stare così male da non avere voglia di non fare veramente niente a tal punto che vorrei lasciare il lavoro .So che ci sono problemi più gravi nel mondo ma purtroppo io non riesco a reagire . Secondo lei sto in depressione? E poi come si cura?
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sinceramente non so se questo atteggiamento è per attirare l attenzione il punto é che anche se ho capito qual è il problema non so come sentirmi sicura. Normalmente dopo aver lavorato una persona non vede l ora di tornare a casa ,mangiare ,riposare , per me invece solo il pensiero di tornare a casa è come se dovessi andare in guerra. Questa cosa mi distrugge e mi fa stare così male da non avere voglia di non fare veramente niente a tal punto che vorrei lasciare il lavoro .So che ci sono problemi più gravi nel mondo ma purtroppo io non riesco a reagire . Secondo lei sto in depressione? E poi come si cura?
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Sinceramente non so se questo atteggiamento è per attirare l attenzione il punto é che anche se ho capito qual è il problema non so come sentirmi sicura. Normalmente dopo aver lavorato una persona non vede l ora di tornare a casa ,mangiare ,riposare , per me invece solo il pensiero di tornare a casa è come se dovessi andare in guerra. Questa cosa mi distrugge e mi fa stare così male da non avere voglia di non fare veramente niente a tal punto che vorrei lasciare il lavoro .So che ci sono problemi più gravi nel mondo ma purtroppo io non riesco a reagire . Secondo lei sto in depressione? E poi come si cura?
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Attivo dal 2013 al 2013
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Sinceramente non so se questo atteggiamento è per attirare l attenzione il punto é che anche se ho capito qual è il problema non so come sentirmi sicura. Normalmente dopo aver lavorato una persona non vede l ora di tornare a casa ,mangiare ,riposare , per me invece solo il pensiero di tornare a casa è come se dovessi andare in guerra. Questa cosa mi distrugge e mi fa stare così male da non avere voglia di non fare veramente niente a tal punto che vorrei lasciare il lavoro .So che ci sono problemi più gravi nel mondo ma purtroppo io non riesco a reagire . Secondo lei sto in depressione? E poi come si cura?
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Attivo dal 2013 al 2013
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Sinceramente non so se questo atteggiamento è per attirare l attenzione il punto é che anche se ho capito qual è il problema non so come sentirmi sicura. Normalmente dopo aver lavorato una persona non vede l ora di tornare a casa ,mangiare ,riposare , per me invece solo il pensiero di tornare a casa è come se dovessi andare in guerra. Questa cosa mi distrugge e mi fa stare così male da non avere voglia di non fare veramente niente a tal punto che vorrei lasciare il lavoro .So che ci sono problemi più gravi nel mondo ma purtroppo io non riesco a reagire . Secondo lei sto in depressione? E poi come si cura?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non mi sembra , per quanto posso capire tramite un consulto on line, che lei sia depressa.
E' una diagnosi che va fatta di persona.
Come si cura: in modo integrato, con una terapia farmacologica che va prescritta da uno psichiatra e da una psicoterapia. Lei e' gia' in cura da uno psicologo quindi dovrrebbe integrare con la terapia farmacologica. Ma, come ripeto, e' una diagnosi che va fatta di persona.
La sua sensazione di non sentiresi sicura e' data dalla componente ansiosa del suo sintomo, che si attiva perche' lei e' convinta che sia la casa il suo problema. Mentre la casa e' solo un luogo che come tale non puo' indurre emozioni negative. Quelle ce le mette lei.

Che lavoro fa?
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
La baby sitter da quasi sei anni. Giusto per un quadro più completo ho perso mio padre sei anni fa , subito dopo ho cercato lavoro per mantenere la mia famiglia insieme a mio fratello e mi sono fatta carico di cose molto più pesanti per la mia età . I farmaci nel caso vanno presi a vita? Se qualche volta dormiamo dai miei suoceri è nocivo o può aiutarmi? Mi farebbe piacere incontrarla da vicino ma da quello che ho letto lei vive a Roma. GRAZIE tanto
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Sarebbe meglio evitare di dormire dai suoi suoceri.
Il bisogno di sentirsi protetta e' per lei molto forte e sarebbe meglio evitare di assecondarlo. Il provarlo a volte la indebolisce. Potra' farlo piu' in la, quando si sara' rafforzata.
Lei fa un bellissimo lavoro, si occupa dei bimbi. Ecco quando sta con loro pensi a quello che e' a loro necessario realizzare la loro indipendenza: fare si che sperimentino da soli le proprie capaacita', che si ingegnino a trovare la "loro soluzione". Che acquisiscano fiducia nelle loro possibilita'.

I farmaci, se servono, vanno presi per un periodo circoscritto. La vera terapia e' quella psicologica, per ristrutturare le credenze disfunzionali che hanno condotto alla crisi.

La perdita di suo papa' ha portato dei cambiamenti significativi per lei, a parte l'esigenza di iniziare a lavorare?
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Ho cambiato stanza cioè invece di dormire nella cameretta ho dormito nel letto con mamma e non è che mi trovavo molto bene.Ovviamente dal lato emotivo una grande mancanza e inizialmente anche un senso di colpa mentre nei confronti di mia mamma un senso di protezione .
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Questo particolare della stanza e del dormire con sua madre potrebbe essere importante.
Andrebbero elaborate in terapia le sue fantasie a riguardo. Era un momento di forte destabilizzazione (la morte del padre lo e' sempre) che lei ha "risolto" regredendo alla primissima infanzia, al "lettone".
Ne parli con il suo psicologo. Potrebbe essere una chiave di lettura per il sitomo di non potere dornire in una casa "sua".
Si faccia risentire fra qualche tempo. Chissa' che non abbiamo individuato una traccia significativa!
I migliori auguri!
[#27]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie mille gentilissima
[#28]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve oggi sono proprio demoralizzata nn vedo miglioramento sono stata un po' meglio ieri e l altro ieri ma ho sempre le stesse fisse che non mi abbandonano mai è cioé :se mi butto giù.Questo pensiero non mi abbandona mai allora mi chiedo se è così costante cosa significa che alla fine lo farò davvero? Credo di avere bisogno di farmaci anche se mi spaventano. Non so che fare!
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile signora,
Se avesse davvero bisogno di farmaci e fossero un aiuto valido per lei perche' averne paura?
Vengono somministrati con gradualita' , cercando un dosaggio giusto per permettere il benessere.

La seconda domanda e' il perche' di questo pensiero ricorrente: perche' le permette di riposare. Le permette di immaginare che in quel momento non dovrebbe piu' sostenere se stessa emotivamente. Diciamo che costituisce una fantasia-scappatoia. Se le fa piacere la coltivi, ma sia consapevole che non rappresenta la sua volonta', solo una fantasia scappatoia sulla quale di tanto in tanto si sofferma.
Si faccia coraggio!
Buona serata
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