Repressione dell'omosessualità

Cari dottori,
Sono un ragazzi di 25 anni che ha letto spesso, nel corso degli anni, questo forum; alla ricerca di tante risposte e soprattutto nella speranza di non trovarne altre. Ma veniamo al dunque e soprattutto al motivo che dopo tanto tempo mi ha portato a scrivere. Sono omosessuale, o almeno credo di esserlo. Si proprio cosi sono certo di essere gay anche se francamente ho mille dubbi. Ma andiamo per ordine: ho sempre saputo in fondo alla coscienza di essere attratto dagli uomini, a riprova di ciò, è sufficiente dire che ho sempre avuto una piena vita sessuale, con uomini. Il fatto che mi tormenta è che ad accettare, o almeno credo di stare accettando, la mia omosessualità ci sia arrivato 25 anni, fino a pochi giorni prima di scrivere su questo forum, non ero riuscito mai a confessare la verità a me stesso. Ogni volta che incontravo un uomo mi ripromettevo che sarebbe stato l’ultima volta e un senso di angoscia e “pentimento” mi assaliva. Tanto da essere profondamente certo che nonostante andassi a letto con i maschi io non ero gay, anzi ero diventato il primo omofobo di me stesso. Se non che, pochi giorni fa, due eventi hanno cambiato la mia vita; il primo aver conosciuto una persona che mi ha fatto provare un emozione, che non saprei come descrivere, se non con il termine di serenità, non sto parlando di una persona che ti fa infatuare o entra in testa, ma il clima di quell’incontro mi ha messo tanta serenità. Ed in detta occasione, rispetto alle tante altre volte, dove per una mia regola mia che mi ero dato (e solo ora credo di comprendere, in una sorta di “autoprotezione”) evitato sia qualunque forma di comunicazione conoscenza interpersonale e soprattutto mi davo la regola del: mai due volte la stessa persona. Il secondo evento è stata una triste notizia apparsa su tutti i notiziari, che per me ha avuto un potere devastante. Si tratta della notizia di un giovane romane lanciatosi dal balcone in quanto gay. Io sono stato malissimo, vi prego di credermi, che rivivere quella sensazione mi fa ancora male, malissimo e francamente mi sento i brividi addosso e non riesco a riviverla nuovamente, e francamente non vorrei, anzi mi viene la paura di poter provare nuovamente quella sensazione. Sensazione che non riesco a descrivere che come un dolore lancinante tanto lancinante da non fare quasi male ma allo stesso tempo essere insopportabile. In quell’istante mi sono reso conto, ma non semplice rendermi conto, ma piena consapevolezza che anche io avrei potuto fare la stessa fine. Non so quanto sia durata quella sensazione ma poi è andata via ed ho iniziato a provare un senso di smarrimento e benessere. Vi ho raccontato i fatti, perché adesso ho la sensazione che, mia stia, semplicemente, o soltanto convincendo di aver accettato la mia omosessualità, ma che in realtà non sia così. Devo essere sincero prima di questo evento non avrei mai accettato di definirmi gay, per il semplice fatto che ero il primo a non riconoscerlo e non crede
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicoterapeuta, Psicologo 1.7k 38
Gentile utente,
lei vive a quanto sembra un conflitto interiore riguardo aspetti della sua sessualità.
L'orientamento sessuale è una caratteristica profondamente radicata. Ha mai pensato di consultare uno psicologo che possa aiutarla nell'esplorare i suoi vissuti al fine di trovare una maggiore serenità?

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Terapia on line
Terapia Breve Strategica e della Gestalt
Disturbi psicologici e mente-corpo

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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

in fondo in fondo manca la richiesta esplicita.
Se da una parte c'è conflitto dall'altra non è chiaro se questo scritto vuole essere un acting out su un portale che Le garantisce anonimato e contemporaneamente visibilità alle Sue parole o una richiesta di un qualche tipo, che però se non viene esplicitata è difficile esaudirla.

Per ora, personalmente non trovo altro che dirLe: ok, va bene.

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Utente
Utente
Premetto di avere fissato un appuntamento con psicoterapeuta, per la prossima settimana. Davvero da molti anni, da sempre, il mio tormento è quello di capire se sono omosessuale per evidenza pratica e materiale , cioè da quello che mi appaga sessualmente; o se non lo sono, per intima consapevolezza, cioè da come lo percepisco. Onestamente una dimensione affettiva con un uomo mi viene impossibile da immaginare, con una donna è del tutto familiare. Vorrei semplicemente capire se sono gay e per tutto questo tempo ho solo represso, oppure quella voce della coscienza che ha dubbi rispetto a questa verità ha qualche fondamento. Ringrazio tutti per le celeri e puntuali risposte
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

c'è anche la terza via per cui Lei potrebbe essere bisessuale e trovare eccitante sessualmente frequentare uomini, mentre per una relazione stabile ed affettiva preferisce una presenza femminile.

Dipende anche dal tipo di rapporti che ha avuto, se è stato attivo, passivo o entrambi.