Sessualità di coppia
Salve,
sono un 42enne e vivo con la mia compagna da 15 anni.
Abbiamo tre figli.
Da un pò di tempo mi rifiuto di fare sesso con lei ed i rapporti si sono diradati a meno di un rapporto al mese. Lei non dice nulla ma non può essere contenta.
Da un paio di anni lavoriamo insieme e credo che questo abbia accentuato nel tempo questo problema.
Quando noi abbiamo discussioni di lavoro (facciamo che io sono il titolare e lei una dipendente per capirci) io me la prendo molto e mi porto questo disprezzo nei suoi confronti anche a casa e quindi a letto.
Ho sempre avuto questo atteggiamento, ovvero quello di non riuscire a passare sopra le discussioni dopo un tempo "normale".
Sembra che il mio ego non voglia accettare lei per quello che è. Non voglia accettare il suo limite.
Il risultato è : "se sei così allora non ti voglio"
Mi sto inziando a stancare di questa situazione e, dal momento che mi rendo conto che non ci sono motivi così gravi da essere giustificato, immagino di aver bisogno di un sostegno psicologico per comprendere la radice di questo "mio" problema.
Lei mi piace ancora ma quando prova a cercarmi a letto la guardo e penso: con te non voglio farci l'amore, perchè sei un'incapace tesdarda!
Capisco che per dare un giudizio si dovrebbe avere un'idea più ampia della situazione, ma spero che questo sia almeno un punto di partenza.
Cosa mi consigliate?
Devo parlarne con qualcuno?
Grazie
sono un 42enne e vivo con la mia compagna da 15 anni.
Abbiamo tre figli.
Da un pò di tempo mi rifiuto di fare sesso con lei ed i rapporti si sono diradati a meno di un rapporto al mese. Lei non dice nulla ma non può essere contenta.
Da un paio di anni lavoriamo insieme e credo che questo abbia accentuato nel tempo questo problema.
Quando noi abbiamo discussioni di lavoro (facciamo che io sono il titolare e lei una dipendente per capirci) io me la prendo molto e mi porto questo disprezzo nei suoi confronti anche a casa e quindi a letto.
Ho sempre avuto questo atteggiamento, ovvero quello di non riuscire a passare sopra le discussioni dopo un tempo "normale".
Sembra che il mio ego non voglia accettare lei per quello che è. Non voglia accettare il suo limite.
Il risultato è : "se sei così allora non ti voglio"
Mi sto inziando a stancare di questa situazione e, dal momento che mi rendo conto che non ci sono motivi così gravi da essere giustificato, immagino di aver bisogno di un sostegno psicologico per comprendere la radice di questo "mio" problema.
Lei mi piace ancora ma quando prova a cercarmi a letto la guardo e penso: con te non voglio farci l'amore, perchè sei un'incapace tesdarda!
Capisco che per dare un giudizio si dovrebbe avere un'idea più ampia della situazione, ma spero che questo sia almeno un punto di partenza.
Cosa mi consigliate?
Devo parlarne con qualcuno?
Grazie
[#1]
Gentile Signore,
quando scrive che sta iniziando a stancarsi della situazione, intende che vorrebbe recuperare la relazione con sua moglie (non solo dal punto di vista della sessualità) o, al contrario, che vorrebbe mettervi fine?
Purtroppo lavorando insieme può capitare che nella coppia si insinuino delle spaccature perché può diventare difficile tenere separati gli ambiti e i ruoli ricoperti.
Lei suppone solamente che anche a sua moglie la situazione pesi: non ne avete mai parlato apertamente?
Perché definisce addirittura "disprezzo" ciò che a volte prova nei confronti della sua compagna?
Cordialmente,
quando scrive che sta iniziando a stancarsi della situazione, intende che vorrebbe recuperare la relazione con sua moglie (non solo dal punto di vista della sessualità) o, al contrario, che vorrebbe mettervi fine?
Purtroppo lavorando insieme può capitare che nella coppia si insinuino delle spaccature perché può diventare difficile tenere separati gli ambiti e i ruoli ricoperti.
Lei suppone solamente che anche a sua moglie la situazione pesi: non ne avete mai parlato apertamente?
Perché definisce addirittura "disprezzo" ciò che a volte prova nei confronti della sua compagna?
Cordialmente,
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#2]
Gentile Utente,
dalla Sua richiesta a me sembra ci siano molti non-detto tra voi due: ad esempio Lei pensa che Sua moglie non sia felice della situazione, anche se non dice nulla.
Ha provato a chiederlo direttamente?
Inoltre, come mai Lei sente la necessità di scrivere o comunque di chiedere aiuto su questa faccenda? Per Lei comincia ad essere un problema?
Io direi che forse è meglio far luce prima con Sua moglie e successivamente pensare di rivolgervi -se entrambi concordi- ad uno psicologo psicoterapeuta che lavori con le coppie.
Cordiali saluti,
dalla Sua richiesta a me sembra ci siano molti non-detto tra voi due: ad esempio Lei pensa che Sua moglie non sia felice della situazione, anche se non dice nulla.
Ha provato a chiederlo direttamente?
Inoltre, come mai Lei sente la necessità di scrivere o comunque di chiedere aiuto su questa faccenda? Per Lei comincia ad essere un problema?
Io direi che forse è meglio far luce prima con Sua moglie e successivamente pensare di rivolgervi -se entrambi concordi- ad uno psicologo psicoterapeuta che lavori con le coppie.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Utente
Salve,
intanto grazie per le risposte.
Alcune cose tralasciate.
Lei ha 41 anni. Stiamo insieme da quando eravamo 13/14 enni.
Per la Dr. Scalco.
Certamente voglio recuperare la situazione. Noi non siamo in crisi (credo). Ma il contrasto nel lavoro ha sicuramente aperto una ferita nella relazione sessuale e magari nel tempo la aprirà anche nel resto del rapporto.
Non ne abbiamo parlato apertamente perchè siamo, purtroppo, abituati così.
Ovvero, lei lascia sbollire la situazione affinchè le cose si riappianino.
A volte mi chiede: ma cos'hai? Io non rispondo o dico niente, perchè penso che lei sappia perfettamente da dove provenga il mio malumore.
Il problema è che quando la cosa diventa così lunga diventa logorante.
La parola disprezzo viene da questo (cerco di spiegarmi con un esempio generico).
Io tento di spiegarle (nel lavoro ma spesso anche nella vita in famiglia) come ritengo sia giusto fare qualcosa professionalmente. Non solo le spiego che è meglio secondo il mio parere, ma che i numeri ed i risultati dicono che è giusto fare in quel modo.
Un esempio pratico invece: Noi ci occupiamo, tra l'altro, anche di effettuare spedizioni di merce. Lei è deputata a preparare l'imballo. Io ho cercato di spiegarle (innumerevoli volte) che alcune merci hanno bisogno di essere spedite all'interno di una scatola di cartone perchè, anche se il costo dell'imballaggio è maggiore, il risultato conseguente è assolutamente quello cercato. Questo ci fa spendere qualcosina in più ma ci garantisce che nulla arrivi rovinato o con imballi aperti o manomessi con conseguente "malumore" del cliente. E' un costo maggiore che si tramuta in investimento indiretto.
Lei mi dice di aver capito ma a volte è capitato di ricevere dei resi e per caso mi accorgo che quel determinato prodotto lei lo ha spedito all'interno di una busta.
Io so il motivo perchè lei lo fa. E' la sua ossessione del risparmio spicciolo. Non riesce ad accettare che la professionalità si guadagna anche con altre cose e che la professionalità è già di per se una garanzia di maggiore guadagno nel tempo.
Insomma se lei fosse una dipendente ed io il suo datore di lavoro le avrei da tempo dovuto inviare delle lettere di richiamo ed infine l'avrei dovuta licenziare.
Questo atteggiamento mi fa sentire "tradito" e preso in giro.
Perchè lei quando mi arrabio mi da ragione ma poi la sua "malattia" (come la definisco io) la porta ad andare dietro al suo credo. A volte ho l'impressione che il suo sia un impulso irrefrenabile. Una dipendenza "da risparmio" (esiste?)
Ecco queste cose che prima mi fanno incazzare poi me la fanno disprezzare. Non so se è un aggettivo corretto o meno.
Ma è così. E come si fa a desiderare una donna che disprezzi sul lavoro.
Per la Dr.Pileci
Forse ci sono i non detto. Ma è vero che stiamo insieme da talmente tanto tempo che molte cose le sentiamo per "odore" ormai. So che non dovrebbe essere così perchè un buon colloquio appiana un sacco di faccende.
Si, so che lei non è felice della situazione perchè altrimenti non sarebbe semplicemente normale.
Insomma se lei si avvicina in cerca di sesso ed io la respingo non credo sia piacevolmente colpita. La cosa le darà senz'altro frustrazione.
Non ho provato a chiederle se questa situazione le dia dispiacere, semplicemente credo perchè forse voglio provocarle dispiacere per senso di vendetta.
Vorrei chiedere aiuto io perchè credo di avere le mie colpe e vorrei che qualcuno mi spiegasse quali sono per cercare intanto di migliorare me stesso per poi migliorare la coppia.
Insomma se sono convinto che lei abbia le sue colpe, per i motivi esposti ad esempio sopra alla Dr. Scalco, sono altrettanto convinto che il mio atteggiamento non sia del tutto corretto. Vorrei capire quale strada seguire. Perchè ovviamente non voglio assolutamente far morire il rapporto ed anzi vorrei migliorarlo e cercare di trovare sempre maggiore serenità. Visto che tra l'altro, piano piano stiamo invecchiando!
intanto grazie per le risposte.
Alcune cose tralasciate.
Lei ha 41 anni. Stiamo insieme da quando eravamo 13/14 enni.
Per la Dr. Scalco.
Certamente voglio recuperare la situazione. Noi non siamo in crisi (credo). Ma il contrasto nel lavoro ha sicuramente aperto una ferita nella relazione sessuale e magari nel tempo la aprirà anche nel resto del rapporto.
Non ne abbiamo parlato apertamente perchè siamo, purtroppo, abituati così.
Ovvero, lei lascia sbollire la situazione affinchè le cose si riappianino.
A volte mi chiede: ma cos'hai? Io non rispondo o dico niente, perchè penso che lei sappia perfettamente da dove provenga il mio malumore.
Il problema è che quando la cosa diventa così lunga diventa logorante.
La parola disprezzo viene da questo (cerco di spiegarmi con un esempio generico).
Io tento di spiegarle (nel lavoro ma spesso anche nella vita in famiglia) come ritengo sia giusto fare qualcosa professionalmente. Non solo le spiego che è meglio secondo il mio parere, ma che i numeri ed i risultati dicono che è giusto fare in quel modo.
Un esempio pratico invece: Noi ci occupiamo, tra l'altro, anche di effettuare spedizioni di merce. Lei è deputata a preparare l'imballo. Io ho cercato di spiegarle (innumerevoli volte) che alcune merci hanno bisogno di essere spedite all'interno di una scatola di cartone perchè, anche se il costo dell'imballaggio è maggiore, il risultato conseguente è assolutamente quello cercato. Questo ci fa spendere qualcosina in più ma ci garantisce che nulla arrivi rovinato o con imballi aperti o manomessi con conseguente "malumore" del cliente. E' un costo maggiore che si tramuta in investimento indiretto.
Lei mi dice di aver capito ma a volte è capitato di ricevere dei resi e per caso mi accorgo che quel determinato prodotto lei lo ha spedito all'interno di una busta.
Io so il motivo perchè lei lo fa. E' la sua ossessione del risparmio spicciolo. Non riesce ad accettare che la professionalità si guadagna anche con altre cose e che la professionalità è già di per se una garanzia di maggiore guadagno nel tempo.
Insomma se lei fosse una dipendente ed io il suo datore di lavoro le avrei da tempo dovuto inviare delle lettere di richiamo ed infine l'avrei dovuta licenziare.
Questo atteggiamento mi fa sentire "tradito" e preso in giro.
Perchè lei quando mi arrabio mi da ragione ma poi la sua "malattia" (come la definisco io) la porta ad andare dietro al suo credo. A volte ho l'impressione che il suo sia un impulso irrefrenabile. Una dipendenza "da risparmio" (esiste?)
Ecco queste cose che prima mi fanno incazzare poi me la fanno disprezzare. Non so se è un aggettivo corretto o meno.
Ma è così. E come si fa a desiderare una donna che disprezzi sul lavoro.
Per la Dr.Pileci
Forse ci sono i non detto. Ma è vero che stiamo insieme da talmente tanto tempo che molte cose le sentiamo per "odore" ormai. So che non dovrebbe essere così perchè un buon colloquio appiana un sacco di faccende.
Si, so che lei non è felice della situazione perchè altrimenti non sarebbe semplicemente normale.
Insomma se lei si avvicina in cerca di sesso ed io la respingo non credo sia piacevolmente colpita. La cosa le darà senz'altro frustrazione.
Non ho provato a chiederle se questa situazione le dia dispiacere, semplicemente credo perchè forse voglio provocarle dispiacere per senso di vendetta.
Vorrei chiedere aiuto io perchè credo di avere le mie colpe e vorrei che qualcuno mi spiegasse quali sono per cercare intanto di migliorare me stesso per poi migliorare la coppia.
Insomma se sono convinto che lei abbia le sue colpe, per i motivi esposti ad esempio sopra alla Dr. Scalco, sono altrettanto convinto che il mio atteggiamento non sia del tutto corretto. Vorrei capire quale strada seguire. Perchè ovviamente non voglio assolutamente far morire il rapporto ed anzi vorrei migliorarlo e cercare di trovare sempre maggiore serenità. Visto che tra l'altro, piano piano stiamo invecchiando!
[#4]
Gentile Utente,
è vero che state insieme da tanti anni, ma se manca la condivisione, può anche capitare di dare tante cose per scontato e quindi di fraintendere.
Dal momento che mi pare di capire sia Sua ferma intenzione recuperare il rapporto, qualora anche Sua moglie fosse dello stesso avviso uno psicologo che sia anche psicoterapeuta potrà di certo aiutarvi ad intercettare il problema e a risolverlo.
Saluti,
è vero che state insieme da tanti anni, ma se manca la condivisione, può anche capitare di dare tante cose per scontato e quindi di fraintendere.
Dal momento che mi pare di capire sia Sua ferma intenzione recuperare il rapporto, qualora anche Sua moglie fosse dello stesso avviso uno psicologo che sia anche psicoterapeuta potrà di certo aiutarvi ad intercettare il problema e a risolverlo.
Saluti,
[#5]
Ha scritto che lavorate insieme da circa due anni: è stata una vostra libera decisione o una scelta forzata da qualche evento?
Prima sua moglie svolgeva già un'altra attività lavorativa o badava ai tra figli e alla casa a tempo pieno?
Prima che iniziaste a lavorare fianco a fianco come andavano le cose?
"Vendicarsi" del comportamento di sua moglie rifiutandosi di avere rapporti sessuali con lei non ha a che vedere solamente con la sessualità, ma soprattutto con dinamiche relazionali relative alla distribuzione del potere nella coppia.
Si tratta di un'arma che alcune donne conoscono bene e "puniscono" i loro compagni per comportamenti che non gradiscono non concedendosi loro.
Potrebbe anche essere, però, che per sua moglie questa frequenza di rapporti vada bene così e per lei non costituisca un problema.
Da parte sua (di Lei che scrive) ci sarebbe il desiderio di aumentare tale frequenza?
Prima sua moglie svolgeva già un'altra attività lavorativa o badava ai tra figli e alla casa a tempo pieno?
Prima che iniziaste a lavorare fianco a fianco come andavano le cose?
"Vendicarsi" del comportamento di sua moglie rifiutandosi di avere rapporti sessuali con lei non ha a che vedere solamente con la sessualità, ma soprattutto con dinamiche relazionali relative alla distribuzione del potere nella coppia.
Si tratta di un'arma che alcune donne conoscono bene e "puniscono" i loro compagni per comportamenti che non gradiscono non concedendosi loro.
Potrebbe anche essere, però, che per sua moglie questa frequenza di rapporti vada bene così e per lei non costituisca un problema.
Da parte sua (di Lei che scrive) ci sarebbe il desiderio di aumentare tale frequenza?
[#6]
Utente
Il nostro nuovo lavoro è nato da una mia "invenzione".
Cercavo da anni un sistema per poter rimanere più tempo con i miei figli.
Così è inziata questa nuova attività.
Ingrandendosi dopo un pò c'è stato il bisogno della sua collaborazione.
Abbiamo acquistato un magazzino vicino casa e da li abbiamo inziato a lavorare assieme la mattina.
Siamo partiti con molto entuisiasmo ed io ne ho ancora. Non sono in grado di dirlo per lei naturalmente.
Lei ha avuto esperienze di lavoro, anche in proprio in passato.
Prima faceva delle attività sporadiche la mattina, adesso tuttavia continua a fare anche i suoi piccoli lavori.
Prima il nostro rapporto era abbastanza simile a quello di oggi come "rapporti di forza" ed io ho sempre usato l'arma della "vendetta sessuale" che lei invece, per esempio, non riesce ad usare. Questa arma però io non la uso dovendo resistere alla tentazione del rapporto sessuale. Mi viene naturale la repulsione, perchè credo che lei non meriti l'appagamento in quel momento.
Lo so, sembra una cosa bestiale, però in sincerità credo che sia questo.
Per la frequenza so che a lei non va bene la situazione. Non lo manifesta apertamente con me ma l'ho sentita fare battute. E poi comunque la conosco talmente bene da sapere che lei non è appagata da una tale frequenza. Peraltro lei ci continua a provare frequentemente.
Io non valuto l'appagamento sessuale dalla frequenza dei rapporti, ma mi rendo conto che il mio atteggiamento di oggi non è più tollerabile e qualcosa sento di devo fare. Fondamentalmente non trovo giusta la mia reazione all'offesa. Mi sembra esagerata. Ma d'altra parte non riesco a controllarla e quando sto li trovo più forte l'istinto del rifiuto.
Penso di essere un "palloso" esagerato.
Cercavo da anni un sistema per poter rimanere più tempo con i miei figli.
Così è inziata questa nuova attività.
Ingrandendosi dopo un pò c'è stato il bisogno della sua collaborazione.
Abbiamo acquistato un magazzino vicino casa e da li abbiamo inziato a lavorare assieme la mattina.
Siamo partiti con molto entuisiasmo ed io ne ho ancora. Non sono in grado di dirlo per lei naturalmente.
Lei ha avuto esperienze di lavoro, anche in proprio in passato.
Prima faceva delle attività sporadiche la mattina, adesso tuttavia continua a fare anche i suoi piccoli lavori.
Prima il nostro rapporto era abbastanza simile a quello di oggi come "rapporti di forza" ed io ho sempre usato l'arma della "vendetta sessuale" che lei invece, per esempio, non riesce ad usare. Questa arma però io non la uso dovendo resistere alla tentazione del rapporto sessuale. Mi viene naturale la repulsione, perchè credo che lei non meriti l'appagamento in quel momento.
Lo so, sembra una cosa bestiale, però in sincerità credo che sia questo.
Per la frequenza so che a lei non va bene la situazione. Non lo manifesta apertamente con me ma l'ho sentita fare battute. E poi comunque la conosco talmente bene da sapere che lei non è appagata da una tale frequenza. Peraltro lei ci continua a provare frequentemente.
Io non valuto l'appagamento sessuale dalla frequenza dei rapporti, ma mi rendo conto che il mio atteggiamento di oggi non è più tollerabile e qualcosa sento di devo fare. Fondamentalmente non trovo giusta la mia reazione all'offesa. Mi sembra esagerata. Ma d'altra parte non riesco a controllarla e quando sto li trovo più forte l'istinto del rifiuto.
Penso di essere un "palloso" esagerato.
[#9]
Gentile Utente,
da qui non è possibile risolvere nè smussare nulla, perchè occorre una valutazione accurata che può essere fatta solo di persona per poter poi impostare un eventuale trattamento (es. di sostegno, terapeutico, ecc...).
Può rivolgersi al consultorio della Sua zona per queste problematiche di coppia, se crede.
Grazie per aver utilizzato questo servizio.
Cordiali saluti,
da qui non è possibile risolvere nè smussare nulla, perchè occorre una valutazione accurata che può essere fatta solo di persona per poter poi impostare un eventuale trattamento (es. di sostegno, terapeutico, ecc...).
Può rivolgersi al consultorio della Sua zona per queste problematiche di coppia, se crede.
Grazie per aver utilizzato questo servizio.
Cordiali saluti,
[#11]
Gentile Utente,
I consigli purtroppo non servono a molto, online non è possibile esplorare il suo vissuto, nè andare oltre, sarebbe riduttivo e mutilante il suo/vostro sentire.
Consideri che il calo del desiderio sesusale, correla spesso situazioni diadiche irrisolte e poco chiare
È molto frequente che il silenzio dei sensi sia il primo, forte, grido, di un' anima che si ribella.....ed andrebbe ascoltata.....
Il talamo, diventa un "amplificatore emozionale", in una senso e nell' altro...
Le allego qualche lettura sulla complessità del desiderio sessuale e la sua estinzione....
Una consulenza di coppia sarebbe indicata
Desiderio sess.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
I consigli purtroppo non servono a molto, online non è possibile esplorare il suo vissuto, nè andare oltre, sarebbe riduttivo e mutilante il suo/vostro sentire.
Consideri che il calo del desiderio sesusale, correla spesso situazioni diadiche irrisolte e poco chiare
È molto frequente che il silenzio dei sensi sia il primo, forte, grido, di un' anima che si ribella.....ed andrebbe ascoltata.....
Il talamo, diventa un "amplificatore emozionale", in una senso e nell' altro...
Le allego qualche lettura sulla complessità del desiderio sessuale e la sua estinzione....
Una consulenza di coppia sarebbe indicata
Desiderio sess.
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
Questo consulto ha ricevuto 12 risposte e 2.1k visite dal 19/08/2013.
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