Ansia, paura e panico

Buongiorno.Da alcuni anni soffro di ansia che nel corso del tempo si è manifestata su di me in varie "sfumature" con momenti più tranquilli e altri meno.Circa 6 anni fa per una banale allergia stagionale e sintomi annessi iniziò il mio calvario.Paura di avere qualcosa di grave,progressivo isolamento dalla società,problemi "in quel periodo" di trovare lavoro e tutto sfociò in una blanda depressione tanto da essere costretto a rivolgermi ad un medico che, dopo avermi fatto tutti gli esami possibili,mi diagnosticò un problema "psicologico" mandandomi per un consulto da un'amica psichiatra che dopo aver ascoltato la mia "storia" mi diede una cura a base di Zoloft,che presi solo una volta il giorno stesso e che mi provocò uno "stordimento" e una sonnolenza che durò tutta la giornata successiva.Presi paura per questa cosa e smisi subito la cura.La famiglia mi è sempre stata di supporto e mi indirizzarono presso una psicologa per cercare la via d'uscita nelle parole e non nei farmaci.Anche in questo caso non ci furono grandi miglioramenti.Poi complice un po' di forza di volontà..il lavoro finalmente che arrivò,gli impegni quotidiani...per un periodo lungo i problemi si placarono.Poi circa 3 anni fa in occasione di una vacanza con la famiglia mi crollò di nuovo il mondo addosso.Vuoi la lontananza da casa..vuoi il caldo eccezionale di quell'anno..ho re-iniziato ad avere episodi di ansia, agitazione e panico con relativa riduzione delle classiche attività quotidiane che una persona "normale" farebbe in vacanza.Ripreso il lavoro e le abitudini quotidiane la situazione è migliorata,ma i problemi ci sono ancora.Questi anni di paure,di poca fiducia,di ansia e ipocondria mi hanno psicologicamente indebolito.Fatico ad affrontare i problemi "quotidiani",ho poca fiducia in me stesso e il rapporto con gli altri è difficile.Sul lavoro non riesco più a confrontarmi, arrosisco e vado in panico per nulla...la timidezza che mi ha sempre caratterizzato fin da bambino è peggiorata e anche i rapporti con l'altro sesso sono nulli.Mentre prima amavo viaggiare,guidare e visitare posti nuovi ora muovermi lontano da casa mi crea disagio ed anche ora che sono con la famiglia in villeggiatura a circa 400 km da casa non mi sto godendo affatto le meritate ferie.Ho una serie di paure, di brutti pensieri e sintomi psicosomatici.La mia vita è limitata..voglio cercare di uscire da questo incubo,poter vivere serenamente e poter avere rapporti con altre persone senza andare sempre in panico o sentirmi inferiore.Ma non so a chi rivolgermi e cosa fare.Mi vergogno di parlare dei miei problemi e mi tengo tutto dentro.Soprattutto al mio medico che guardando i tanti esami fatti e citati in precedenza mi ha sempre detto che andavamo benissimo e che dovevo trovarmi una donna e godermi la vita.Ma di queste parole me ne faccio ben poco..visto che il mio malessere "seppur ingiustificato" è molto radicato e va sempre peggio....non chiedo di diventare un super uomo,ma di poter vivere "normalmente"...
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Dr. Alessio Sandalo Psicologo, Psicoterapeuta 50 1
Gentile signore,
il suo disagio, da quel che racconta, si è con il tempo aggravato, con disturbi di paure, sintomi psicosomatici e ansie di vario tipo.
Mi sembra importante che lei scelga, al più presto, di affidarsi ad un professionista (psicologo o psichiatra) di sua fiducia, in cui trovare un sostegno alle sue difficoltà.
La sua introspezione descrive nel dettaglio molti particolari e sintomi, questo suo raccontarsi sarà di grande aiuto ad una diagnosi precisa.
Solo attraverso una buona diagnosi effettuata da un professionista si potrà procedere nel concordare insieme l'intervento terapeutico più adeguato (che può spaziare sia in direzione di psicofarmaci, sia in direzione di psicoterapia).
Il suo medico non sembra comprendere a fondo la sua richiesta di aiuto, banalizzando nel consigliare di trovarsi una donna.
Sarà fondamentale che sia lei a scegliere la persona cui rivolgersi. Perché solo avendo un buon giudizio sulle capacità umane e professionali lei potrà aprirsi e superare la sua timidezza.
Cordiali saluti.

Dr. Alessio Sandalo
Psicologo a None - Nichelino - Torino
http://www.alessiosandalo.it

[#2]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Ho una serie di paure, di brutti pensieri e sintomi psicosomatici.La mia vita è limitata..voglio cercare di uscire da questo incubo>

Gentile Utente,
dovrebbe rivolgersi a uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione in presenza e un eventuale percorso terapeutico atto ad affrontare, gestire e risolvere i suoi disagi.

Da troppo tempo si sta trascinando nel malessere, ora è davvero il caso che si prenda cura di sé in modo opportuno per recuperare benessere e migliore qualità di vita.

A questi link può trovare informazioni che la possono guidare nella scelta dello specialista:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1333-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico-parte-ii.html

Se necessita di ulteriori informazioni restiamo in ascolto

Cordialmente

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#3]
Utente
Utente
Gent.mi dottori Buongiorno. Volevo ringraziare per i consigli dati. La buona volontà per affrontare i miei problemi c'è, ma la paura e la difficoltà è trovare la persona giusta con cui interagire...oltre che una certa "vergogna" nel raccontare tutto ad una persona che all'inizio può apparire sconosciuta.
Dico questo cosciente del fatto che anni fa, come accennato nel mio precedente post, mi sono rivolto ad una psicologa ma con scarsi risultati. Questo perchè non si era creato quel giusto feeling tra le parti. Tradotto: Questa persona proprio non mi piaceva come approccio, come metodo e come aspetto.

Non mi è ancora chiara la differenza tra psicologo e psicoterapeuta, ma senz'altro troverò la risposta nei link che mi avete segnalato.
Trascino questa situazione da troppi anni e tutto ciò ha favorito la creazione di un mio piccolo mondo...da cui basta uscirne per stare male. Questo piccolo mondo consiste nell'isolarsi dagli altri, nell'evitare tutto ciò che può essere "per me" pericoloso e di conseguenza azzerare tutti i più piccoli piaceri nella vita come può essere una cena tra amici, un'uscita serale, una vacanza o semplicemente frequentare una persona e pensare ad un futuro. Attualmente non mi vedo in nessuna di queste situazioni. Le uscite e il partecipare ad una vita sociale attiva mi espone troppo agli altri. Questo significa che un malessere, un attacco di panico, la voglia di sfuggire dalla situazione diventa impossibile e mi metterebbe in ridicolo. Il rapporto con un'altra persona sarebbe poi improponibile! (anche se il desiderio c'è).
Comincio ad avere difficoltà anche con persone conosciute, sul lavoro e non anche su argomentazioni banali....
Per fare un esempio pratico: a volte mi è più difficile affrontare una conversazione con un amico piuttosto che con un responsabile o comunque una persona più autoritaria.
Non so cosa mi sia successo...
prima di tutto questo....certo, ero una persona comunque timida, ma mai questa timidezza ha condizionato la mia vita. E probabilmente non la sta condizionando neppure ora..poichè i miei problemi nascono da qualcos'altro...da quelle paure costanti che mi tengo dentro e che mi hanno piano piano "annullato" la mia stima.
Non per niente in qualsiasi rapporto verso gli altri mi sento sempre fuori luogo e inferiore....

ho una grande confusione in testa.....

scusate il piccolo sfogo....

ringrazio nuovamente per la celere risposta ed i consigli dati.

Buona Serata.
[#4]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<Non mi è ancora chiara la differenza tra psicologo e psicoterapeuta,>

Brevissimamente, lo psicologo può occuparsi di sostegno, abilitazione-riabilitazione, diagnosi, formazione ecc., ma non è abilitato all'esercizio della psicoterapia per la quale occorre una specializzazione pluriennale dopo la laurea come quella che consegue lo psicologo/psicoterapeuta. (la relativa annotazione è specificata sull'albo dell'Ordine Psicologi di appartenenza).

< nell'evitare tutto ciò che può essere "per me" pericoloso... >
Evitare nel suo caso è una strategia disfunzionale che le permetterebbe di non affrontare ciò che appunto teme, ma è proprio evitando che le paure si rafforzano e si amplificano.

<oltre che una certa "vergogna" nel raccontare tutto ad una persona che all'inizio può apparire sconosciuta.> In questo la può aiutare lo specialista che incontrerà, che in un clima empatico e non giudicante, saprà metterla a suo agio e aiutarla ad aprirsi.
Se non si è sentito soddisfatto per diversi motivi dalla sua ex curante, può sempre trovare ottimi professionisti a cui rivolgersi e con i quali trovarsi in maggiore sintonia.

Valuti a chi rivolgersi servendosi delle informazioni che le abbiamo fornito e magari facendo qualche telefonata ai professionisti.
Per i disturbi d'ansia, se di questo si tratta, sono molto indicati approcci come ad esempio quello cognitivo-comportamentale e breve strategico di cui può trovare specifiche nei link postati.

Inizierei col rivolgermi ad uno psicologo/psicoterapeuta per una valutazione diretta e un eventuale percorso terapeutico atto ad affrontare efficacemente i disagi lamentati.

Cordiali saluti
Ansia

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