Uomo che si immedesima in una donna
Salve,
Premetto che sono eterosessuale e sono stato fidanzato tre volte: ho notato però che quando conosco un determinato tipo di ragazza invece di esserne attratto tendo ad immedesimarmi in quel tipo di figura, immaginando come potrebbe essere la mia vita nei suoi panni.
Immagino spaccati di vita privata, vita sociale e a volte anche rapporti intimi con uomini o donne.
Durante queste mie fantasticherie erotiche non mi masturbo, eppure provo un forte piacere al solo pensiero di essere posseduta come se fossi una donna: il pensiero che l'altro partner sia uomo o donna è per me totalmente indifferente.
La cosa assurda e che nei rapporti che ho avuto con le mie ex fidanzate durante l'atto sessuale tendevo sempre ad essere molto dominante e la cosa mi eccitava ancora di più.
Il tipo di ragazza con cui manifesto questo comportamento ha sempre gli stessi tratti caratteriali (l'aspetto fisico è indifferente): molto estroversa, a volte esuberante, con ottime capacità seduttive e in generale popolare sia con gli uomini che con le altre donne.
In genere se la conosco un pò e ci parlo, a volte scatta questo mio strano meccanismo a cui proprio non riesco a dare spiegazione.
Non credo proprio di essere omosessuale o comunque effemminato anche se spesso, in passato, mi è stato fatto notare (in maniera non poi tanto velata ma pur sempre non offensiva) che non ho proprio un aspetto mascolino: alcune ragazze ad esempio mi hanno definito androgino.
Nel tempo questo atteggiamento da parte delle gente ha reso il mio carattere molto rigido e autoritario, a volte persino aggressivo: mi piace sentirmi uomo e imporre la mia volontà sugli altri, specie sulle donne. A volte esagero e sò di sbagliare ma adesso non riesco a farne a meno di comportarmi in questa maniera.
Immagino che senza una visita specialistica sia difficile inquadrare il mio comportamento ma vi sottometto in breve delle domande:
1) Questa mia tendenza ad identificarmi in un certo stereotipo di donna che senso potrebbe avere? è un comportamento già noto?
2) Potrebbe essere in qualche modo legato al mio aspetto esteriore?
3) Potrebbe, in futuro, influire in qualche modo sul mio orientamento sessuale?
Grazie per l'attenzione
Saluti
Premetto che sono eterosessuale e sono stato fidanzato tre volte: ho notato però che quando conosco un determinato tipo di ragazza invece di esserne attratto tendo ad immedesimarmi in quel tipo di figura, immaginando come potrebbe essere la mia vita nei suoi panni.
Immagino spaccati di vita privata, vita sociale e a volte anche rapporti intimi con uomini o donne.
Durante queste mie fantasticherie erotiche non mi masturbo, eppure provo un forte piacere al solo pensiero di essere posseduta come se fossi una donna: il pensiero che l'altro partner sia uomo o donna è per me totalmente indifferente.
La cosa assurda e che nei rapporti che ho avuto con le mie ex fidanzate durante l'atto sessuale tendevo sempre ad essere molto dominante e la cosa mi eccitava ancora di più.
Il tipo di ragazza con cui manifesto questo comportamento ha sempre gli stessi tratti caratteriali (l'aspetto fisico è indifferente): molto estroversa, a volte esuberante, con ottime capacità seduttive e in generale popolare sia con gli uomini che con le altre donne.
In genere se la conosco un pò e ci parlo, a volte scatta questo mio strano meccanismo a cui proprio non riesco a dare spiegazione.
Non credo proprio di essere omosessuale o comunque effemminato anche se spesso, in passato, mi è stato fatto notare (in maniera non poi tanto velata ma pur sempre non offensiva) che non ho proprio un aspetto mascolino: alcune ragazze ad esempio mi hanno definito androgino.
Nel tempo questo atteggiamento da parte delle gente ha reso il mio carattere molto rigido e autoritario, a volte persino aggressivo: mi piace sentirmi uomo e imporre la mia volontà sugli altri, specie sulle donne. A volte esagero e sò di sbagliare ma adesso non riesco a farne a meno di comportarmi in questa maniera.
Immagino che senza una visita specialistica sia difficile inquadrare il mio comportamento ma vi sottometto in breve delle domande:
1) Questa mia tendenza ad identificarmi in un certo stereotipo di donna che senso potrebbe avere? è un comportamento già noto?
2) Potrebbe essere in qualche modo legato al mio aspetto esteriore?
3) Potrebbe, in futuro, influire in qualche modo sul mio orientamento sessuale?
Grazie per l'attenzione
Saluti
[#1]
<<Nel tempo questo atteggiamento da parte delle gente ha reso il mio carattere molto rigido e autoritario, a volte persino aggressivo: mi piace sentirmi uomo e imporre la mia volontà sugli altri, specie sulle donne. A volte esagero e sò di sbagliare ma adesso non riesco a farne a meno di comportarmi in questa maniera.>>
Gentile Ragazzo,
potrebbe spiegare meglio quale sia l'atteggiamento da parte della gente che ha influenzato, a suo parere, il suo carattere e perché lo definisce "rigido, autoritario e aggressivo"? Quali sono le manifestazioni di tale tipo di carattere?
Pensa che "essere uomo" significhi saper imporre la propria volontà sugli altri?
Perché scrive che a volte esagera? In che senso?
Cosa vuol dire che non riesce a fare a meno di comportarsi così?
Che cosa in particolare la preoccupa rispetto a questa sua abitudine di fantasticare immedesimandosi in alcune tipologie di donne?
Saluti.
Gentile Ragazzo,
potrebbe spiegare meglio quale sia l'atteggiamento da parte della gente che ha influenzato, a suo parere, il suo carattere e perché lo definisce "rigido, autoritario e aggressivo"? Quali sono le manifestazioni di tale tipo di carattere?
Pensa che "essere uomo" significhi saper imporre la propria volontà sugli altri?
Perché scrive che a volte esagera? In che senso?
Cosa vuol dire che non riesce a fare a meno di comportarsi così?
Che cosa in particolare la preoccupa rispetto a questa sua abitudine di fantasticare immedesimandosi in alcune tipologie di donne?
Saluti.
[#2]
Gentile ragazzo non necessariamente deve esserci una dimensione patologica a quello che ha detto.
Le fantasie possono essere solo una spinta al proprio erotismo e, spesso, l'oggetto di queste supera l'immaginabile, Ma anche in questo caso non sono necessariamente malate.
saluti
Le fantasie possono essere solo una spinta al proprio erotismo e, spesso, l'oggetto di queste supera l'immaginabile, Ma anche in questo caso non sono necessariamente malate.
saluti
Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks
[#3]
Gentile Utente,
Mi associo alle preziose riflessioni dei Colleghi.
È complesso, senza effettuare una consulenza psicologica, comprendere di cosa si tratta e poter rispondere alle sua domande.
Sembra esserci una marcata scissione tra il suo comportamento sessuale di tipo dominante e l' immaginario, che viene abitato da fantasie di sottomissione.
Se questa problematica non le arreca nessun disturbo, né nella vita, né nell' intimità, come dice il Collega, può non trattarsi obbligatoriamente di patologia; se invece ha difficoltà a gestire queste "emozioni/ necessità" così contrastanti, forse uno psicologo potrebbe aiutarla a capire
Mi associo alle preziose riflessioni dei Colleghi.
È complesso, senza effettuare una consulenza psicologica, comprendere di cosa si tratta e poter rispondere alle sua domande.
Sembra esserci una marcata scissione tra il suo comportamento sessuale di tipo dominante e l' immaginario, che viene abitato da fantasie di sottomissione.
Se questa problematica non le arreca nessun disturbo, né nella vita, né nell' intimità, come dice il Collega, può non trattarsi obbligatoriamente di patologia; se invece ha difficoltà a gestire queste "emozioni/ necessità" così contrastanti, forse uno psicologo potrebbe aiutarla a capire
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#4]
Ex utente
Salve a tutti e grazie per le risposte,
inizio col riposndere ai quesiti del Dr. Scalco
1)L'attegiamento da parte della gente che ha scanetato questi comportamenti,come ho descritto sopra è appunto il farmi notare come il mio aspetto non sia decisamente mascolino: anche se tali osservazioni venivano fatte in maniera scherzosa non può immaginare cosa significhi per un uomo essere definito "non abbastanza" uomo (mi chiedo tutt'ora secondo quali parametri tra l'altro viene definita questa caratteristica...).
2)Il mio carattere è cambiato parecchio in questi ultimi anni: prima ero molto disponibile e affabile con le persone che conoscevo, adesso sono diventato molto indisponente e penso sempre che non vale la pena dare il doppio se poi si finisce per avere meno della metà (in amore, come in amicizia, come sul lavoro). In generale rispondo negativamente a qualsiasi tipo di proposte di amici, specie di vecchia data e quando ne ho l'occasione rispondo anche in maniera aggressiva,volgare spesso rinfacciando le cose. Con le persone appena conosciute riesco sempre ad essere neutrale decidendo passo dopo passo quanta fiducia riporre in loro.
3) Non penso che essere uomini significhi "saper imporre la propria volontà" sugli altri ma sono ben cosciente che se non sei il primo a comportarti in questo modo spesso e volentieri c'è sempre qualcuno in coda pronto a metterti i piedi in testa: ultimamente il partire prevenuto mi ha sempre posto in posizione di vantaggio, è triste come cosa ma purtroppo ho constatato che chi prima arriva meglio alloggia.
4 5 6 )Ho scritto che ha volte esagerò perchè sono sostanzialmente una persona con un buon carattere e questo non lo posso cambiare: non mi fa piacere giocare "a fare il cattivo"però mi sono reso conto che questo è inevitabile per non entrare in conflitto con me stesso. Il non rispondere a tono ad una provocazione mi rende mentalmente "sconfitto" e questo è un compromesso che prima accettavo adesso non più.
In definitivo non c'è niente in questo atteggiamento che mi preoccupa e solo che mi sembra un atteggiamento strano e insolito: in realtà vorrei provare a dare un spiegazione, se possibile, a questo mio comportamento.
Ad esempio, potrebbe essere un accenno di omosessualità? La cosa che non ho mai capito e se in questo modo ci si nasce o si ci diventa. Non sono omofobo, la cosa che più mi turba in realtà sarebbe quella di non riuscirmi più ad identificarmi in un genere sessuale chiaramente definito.
inizio col riposndere ai quesiti del Dr. Scalco
1)L'attegiamento da parte della gente che ha scanetato questi comportamenti,come ho descritto sopra è appunto il farmi notare come il mio aspetto non sia decisamente mascolino: anche se tali osservazioni venivano fatte in maniera scherzosa non può immaginare cosa significhi per un uomo essere definito "non abbastanza" uomo (mi chiedo tutt'ora secondo quali parametri tra l'altro viene definita questa caratteristica...).
2)Il mio carattere è cambiato parecchio in questi ultimi anni: prima ero molto disponibile e affabile con le persone che conoscevo, adesso sono diventato molto indisponente e penso sempre che non vale la pena dare il doppio se poi si finisce per avere meno della metà (in amore, come in amicizia, come sul lavoro). In generale rispondo negativamente a qualsiasi tipo di proposte di amici, specie di vecchia data e quando ne ho l'occasione rispondo anche in maniera aggressiva,volgare spesso rinfacciando le cose. Con le persone appena conosciute riesco sempre ad essere neutrale decidendo passo dopo passo quanta fiducia riporre in loro.
3) Non penso che essere uomini significhi "saper imporre la propria volontà" sugli altri ma sono ben cosciente che se non sei il primo a comportarti in questo modo spesso e volentieri c'è sempre qualcuno in coda pronto a metterti i piedi in testa: ultimamente il partire prevenuto mi ha sempre posto in posizione di vantaggio, è triste come cosa ma purtroppo ho constatato che chi prima arriva meglio alloggia.
4 5 6 )Ho scritto che ha volte esagerò perchè sono sostanzialmente una persona con un buon carattere e questo non lo posso cambiare: non mi fa piacere giocare "a fare il cattivo"però mi sono reso conto che questo è inevitabile per non entrare in conflitto con me stesso. Il non rispondere a tono ad una provocazione mi rende mentalmente "sconfitto" e questo è un compromesso che prima accettavo adesso non più.
In definitivo non c'è niente in questo atteggiamento che mi preoccupa e solo che mi sembra un atteggiamento strano e insolito: in realtà vorrei provare a dare un spiegazione, se possibile, a questo mio comportamento.
Ad esempio, potrebbe essere un accenno di omosessualità? La cosa che non ho mai capito e se in questo modo ci si nasce o si ci diventa. Non sono omofobo, la cosa che più mi turba in realtà sarebbe quella di non riuscirmi più ad identificarmi in un genere sessuale chiaramente definito.
[#5]
>>> La cosa che non ho mai capito e se in questo modo ci si nasce o si ci diventa.
>>>
Tranquillo, è in buona compagnia.
La scienza è ancora lontana dall'aver trovato una spiegazione univoca al fenomeno dell'omosessualità e probabilmente non ci riuscirà facilmente, dato che allo stato attuale delle conoscenze si sa esserci la concorrenza di più fattori, alcuni innati, altri acquisiti.
Tuttavia, al di là della domanda sulle cause, su cui in un modo o nell'altro quasi tutti i nostri utenti vanno a finire, credo che dovrebbe porre l'attenzione su quanto per lei "sapere" sia un bisogno genuino e quanto invece non sia frutto di una preoccupazione ossessiva che si sta insinuando nella sua mente. Voler a tutti i costi incasellare con esattezza la realtà, voler mettere le mutande al mondo, è spesso nient'altro che questo.
>>>
Tranquillo, è in buona compagnia.
La scienza è ancora lontana dall'aver trovato una spiegazione univoca al fenomeno dell'omosessualità e probabilmente non ci riuscirà facilmente, dato che allo stato attuale delle conoscenze si sa esserci la concorrenza di più fattori, alcuni innati, altri acquisiti.
Tuttavia, al di là della domanda sulle cause, su cui in un modo o nell'altro quasi tutti i nostri utenti vanno a finire, credo che dovrebbe porre l'attenzione su quanto per lei "sapere" sia un bisogno genuino e quanto invece non sia frutto di una preoccupazione ossessiva che si sta insinuando nella sua mente. Voler a tutti i costi incasellare con esattezza la realtà, voler mettere le mutande al mondo, è spesso nient'altro che questo.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#7]
Gentile Utente, è probabile che questi Suoi dubbi sull'omosessualità nascondano un problema di ansia/ossessività.
Saluti,
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#8]
Ex utente
Grazie per le risposte,
credo anch'io che questo mio comportamento sia più da ricondursi ad una mia ossessione (e purtroppo non è nemmeno l'unica...): sò che trincerarsi nella propria solitudine non è certo la soluzione a tutti i problemi della vita ma combattere ogni santo giorno contro una buona fetta di società ostile, costruita sugli stereotipi e la falsità stà diventando per me molto faticoso.
Cercherò di prendere quel che è rimasto di buono e lasciarmi alle spalle il dolore.
Ringrazio ancora tutti gli specialisti che hanno preso parte a questa conversazione.
credo anch'io che questo mio comportamento sia più da ricondursi ad una mia ossessione (e purtroppo non è nemmeno l'unica...): sò che trincerarsi nella propria solitudine non è certo la soluzione a tutti i problemi della vita ma combattere ogni santo giorno contro una buona fetta di società ostile, costruita sugli stereotipi e la falsità stà diventando per me molto faticoso.
Cercherò di prendere quel che è rimasto di buono e lasciarmi alle spalle il dolore.
Ringrazio ancora tutti gli specialisti che hanno preso parte a questa conversazione.
Questo consulto ha ricevuto 9 risposte e 8k visite dal 15/08/2013.
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