Chiarezza nelle scelte
Buonanotte,
in questo periodo della mia vita mi trovo in mezzo a un ciclone, pressata da mille preoccupazioni e temo di non riuscire a venirne fuori. In primo luogo da un anno convivo con una malattia autoimmune che mi ha cambiato molto la vita, in secondo luogo nonostante laurea e specializzazioni ho poco lavoro e sto pensando di proseguire con degli studi che potrebbero aiutarmi molto a lavorare nel mio settore nonostante l'immenso sacrificio da parte dei miei e mio.
Attualmente vivo ancora con i miei e il sogno di una vita indipendente è ancora lontano. Frequento da due anni circa un ragazzo, più grande di me, serio e buono ma anche lui vive ancora con i suoi genitori, il lavoro per lui c'è a singhiozzi e attualmente non abbiamo prospettive e a me sembra di non costruire nulla.
I miei non lo amano molto perché nonostante sia un caro ragazzo temono che possa appiattirmi la vita perché non ha nulla da offrirmi, non ha neanche un mezzo proprio per spostarci.
Io ero molto innamorata agli inizi, poi a causa della mia malattia e delle pressioni dei miei genitori ho quasi del tutto perso interesse e sto vivendo una storia per inerzia. questo è molto frustrante da parte mia ma anche per lui. Ho parlato con il mio ragazzo, ho esposto i problemi ma lui non trova soluzione per migliorare la sua situazione.
Allora è vero che i soldi in parte fanno la felicità? Io non sono ricca ma i miei non mi hanno mai fatto mancare nulla, diversamente da lui che ha sempre faticato per comprare un maglione alla moda.
Credo che prima o poi ci lasceremo perchè ultimamente litighiamo molto ma quello che mi chiedo è: questa scelta sarà dovuta all'influenza dei miei genitori che, anche se a fin di bene secondo loro, hanno però fortemente piegato i miei sentimenti? I miei genitori farebbero qualunque cosa per me e hanno sempre visto oltre, dove io non riuscivo a guardare. possibile che abbiano davvero ragione?
Come posso riuscire a guardarmi dentro senza essere condizionata?
Mi sento vuota e mi sento di averlo criticato usando parole che non erano neanche mie...
in questo periodo della mia vita mi trovo in mezzo a un ciclone, pressata da mille preoccupazioni e temo di non riuscire a venirne fuori. In primo luogo da un anno convivo con una malattia autoimmune che mi ha cambiato molto la vita, in secondo luogo nonostante laurea e specializzazioni ho poco lavoro e sto pensando di proseguire con degli studi che potrebbero aiutarmi molto a lavorare nel mio settore nonostante l'immenso sacrificio da parte dei miei e mio.
Attualmente vivo ancora con i miei e il sogno di una vita indipendente è ancora lontano. Frequento da due anni circa un ragazzo, più grande di me, serio e buono ma anche lui vive ancora con i suoi genitori, il lavoro per lui c'è a singhiozzi e attualmente non abbiamo prospettive e a me sembra di non costruire nulla.
I miei non lo amano molto perché nonostante sia un caro ragazzo temono che possa appiattirmi la vita perché non ha nulla da offrirmi, non ha neanche un mezzo proprio per spostarci.
Io ero molto innamorata agli inizi, poi a causa della mia malattia e delle pressioni dei miei genitori ho quasi del tutto perso interesse e sto vivendo una storia per inerzia. questo è molto frustrante da parte mia ma anche per lui. Ho parlato con il mio ragazzo, ho esposto i problemi ma lui non trova soluzione per migliorare la sua situazione.
Allora è vero che i soldi in parte fanno la felicità? Io non sono ricca ma i miei non mi hanno mai fatto mancare nulla, diversamente da lui che ha sempre faticato per comprare un maglione alla moda.
Credo che prima o poi ci lasceremo perchè ultimamente litighiamo molto ma quello che mi chiedo è: questa scelta sarà dovuta all'influenza dei miei genitori che, anche se a fin di bene secondo loro, hanno però fortemente piegato i miei sentimenti? I miei genitori farebbero qualunque cosa per me e hanno sempre visto oltre, dove io non riuscivo a guardare. possibile che abbiano davvero ragione?
Come posso riuscire a guardarmi dentro senza essere condizionata?
Mi sento vuota e mi sento di averlo criticato usando parole che non erano neanche mie...
[#1]
Psicologo
Gentile Utente,
spesso i genitori, con l'intento di proteggere i figli, si sostituiscono a loro nel ragionare, minando così la loro possibilità di progredire sul piano dell'autonomia.
E' importante imparare a ribellarsi a quelli che, paradossalmente, intendono essere buoni propositi, e accettare la piena responsabilità degli errori che si commetteranno da soli e che serviranno a "crescere".
Per quanto riguarda i soldi, non danno la felicità ma aiutano a togliersi di mezzo buona parte dei fastidi; bisogna quindi ingegnarsi e saper mettere a frutto le esperienze apprese finora.
Non è certo facile, ma bisogna almeno provarci.
spesso i genitori, con l'intento di proteggere i figli, si sostituiscono a loro nel ragionare, minando così la loro possibilità di progredire sul piano dell'autonomia.
E' importante imparare a ribellarsi a quelli che, paradossalmente, intendono essere buoni propositi, e accettare la piena responsabilità degli errori che si commetteranno da soli e che serviranno a "crescere".
Per quanto riguarda i soldi, non danno la felicità ma aiutano a togliersi di mezzo buona parte dei fastidi; bisogna quindi ingegnarsi e saper mettere a frutto le esperienze apprese finora.
Non è certo facile, ma bisogna almeno provarci.
[#2]
Utente
Buongiorno e grazie Dr. Repici,
mia mamma mi "accusa" da sempre dicendo che sono stata una ragazza ribelle nelle scelte e non ho mai ascoltato i miei genitori. questo perlomeno è il suo modo di vedere.
Certo è che la maggior parte delle scelte che ho fatto nella vita si sono dimostrate con il tempo sbagliate e hanno portato a conseguenze negative. Ed è da molto che mi sento echeggiare nelle orecchie in maniera accusatoria "te l'avevo detto!!!".
Memore di non aver ascoltato i miei in passato, negli ultimi anni ho prestato più attenzione alle loro parole con il risultato di andare sì contro i miei voleri ma forse rendendomi conto dei miei torti.
Mi rendo conto forse che il problema fondamentale mio è che non sono una persona adulta nonostante l'età e che dipendo economicamente e mentalmente dai miei genitori.
Temo inoltre che mia mamma, anche dovessi esporle il problema, non capirebbe. è una persona rigida nelle sue convinzioni e non ha mai accolto positivamente le mie critiche, usandole come pretesto di sofferenza causata da una figlia "ribelle".
non è possibile crescere in un attimo e non posso neanche rendermi "indipendente" accontentandomi di qualunque lavoro che non mi aiuterà certo a mantenere affitto, spese, visite e farmaci. Mi stanno offrendo la possibilità di studiare ancora (anche se ho fatto solo quello nella vita) e questo mi servirà per avere molto probabilmente una vera indipendenza. Quello che dovrò attraversare nel prossimo futuro è pazzesco se ci penso e non so se riuscirò a reggere.
Senza contare che in tutto questo c'è una persona al mio fianco che per sua condizione non mi sta offrendo molto.
grazie per l'attenzione.
Credo che scrivere sia anche un modo per chiarire le idee
mia mamma mi "accusa" da sempre dicendo che sono stata una ragazza ribelle nelle scelte e non ho mai ascoltato i miei genitori. questo perlomeno è il suo modo di vedere.
Certo è che la maggior parte delle scelte che ho fatto nella vita si sono dimostrate con il tempo sbagliate e hanno portato a conseguenze negative. Ed è da molto che mi sento echeggiare nelle orecchie in maniera accusatoria "te l'avevo detto!!!".
Memore di non aver ascoltato i miei in passato, negli ultimi anni ho prestato più attenzione alle loro parole con il risultato di andare sì contro i miei voleri ma forse rendendomi conto dei miei torti.
Mi rendo conto forse che il problema fondamentale mio è che non sono una persona adulta nonostante l'età e che dipendo economicamente e mentalmente dai miei genitori.
Temo inoltre che mia mamma, anche dovessi esporle il problema, non capirebbe. è una persona rigida nelle sue convinzioni e non ha mai accolto positivamente le mie critiche, usandole come pretesto di sofferenza causata da una figlia "ribelle".
non è possibile crescere in un attimo e non posso neanche rendermi "indipendente" accontentandomi di qualunque lavoro che non mi aiuterà certo a mantenere affitto, spese, visite e farmaci. Mi stanno offrendo la possibilità di studiare ancora (anche se ho fatto solo quello nella vita) e questo mi servirà per avere molto probabilmente una vera indipendenza. Quello che dovrò attraversare nel prossimo futuro è pazzesco se ci penso e non so se riuscirò a reggere.
Senza contare che in tutto questo c'è una persona al mio fianco che per sua condizione non mi sta offrendo molto.
grazie per l'attenzione.
Credo che scrivere sia anche un modo per chiarire le idee
[#3]
A mio avviso c'è molta consapevolezza in questo scritto: la consapevolezza di non essere ancora autonoma e indipendente (a livello psicologico intendo: "Mi rendo conto forse che il problema fondamentale mio è che non sono una persona adulta nonostante l'età e che dipendo economicamente e mentalmente dai miei genitori.") e la consapevolezza che la mamma funziona con una rigidità mentale tale da non poter sembrare d'aiuto per crescere...
Si tratta di un punto di partenza importante.
Però è probabile che Lei, per una serie di ragioni che qui non conosciamo, non abbia potuto fare delle scelte (magari semplicemente per timori Suoi) e che ora tutto Le sembri difficile e in salita.
Una consulenza di persona con uno psicologo potrebbe aiutarLa a capire come togliere tutta la confusione e come imparare a far chiarezza: questo vuol dire essere anche più consapevoli nelle scelte.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3669-non-e-bello-cio-che-e-bello-ma-e-bello-cio-che-piace.html
Saluti,
Si tratta di un punto di partenza importante.
Però è probabile che Lei, per una serie di ragioni che qui non conosciamo, non abbia potuto fare delle scelte (magari semplicemente per timori Suoi) e che ora tutto Le sembri difficile e in salita.
Una consulenza di persona con uno psicologo potrebbe aiutarLa a capire come togliere tutta la confusione e come imparare a far chiarezza: questo vuol dire essere anche più consapevoli nelle scelte.
Legga qui:
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3669-non-e-bello-cio-che-e-bello-ma-e-bello-cio-che-piace.html
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#4]
Utente
Ho trovato molto interessante questo articolo e non ho potuto fare a meno di confrontare quello che ho letto con alcuni studi di linguistica riguardanti il prestigio linguistico, ma questa è un'altra storia...
Io desidererei tanto affrontare un periodo dallo psicologo ma per mancanza di soldi non credo avrò la possibilità (solo quest'anno ho fatto qualche incontro per aiutarmi a superare un periodo nero per la salute). sarebbe bello trovare un centro, un punto di ascolto gratuito, almeno come primo step giusto per tirare fuori tante cose che mi porto dentro e che mi chiedo:
come mai trovo gli amici superficiali e tendo a isolarmi perché vorrei rapporti sinceri?
perché non sogno una famiglia come tutti?
uso la mia malattia come scusa per non andarmene oppure ho veramente paura di non farcela all'estero?
voglio continuare a studiare nella vita ma allora perché studio poco ogni giorno e senza metodo?
queste sono alcune delle domande che mi pongo ogni giorno. non pretendo ovviamente che lei risponda, le ripeto, scrivere credo mi aiuti un po'.
Forse noi giovani siamo nati in periodo storico in cui le certezze sono molto poche e le malattie o stati d'ansia che ci colpiscono sembrano essere uno specchio dell'anima.
Buon ferragosto.
Io desidererei tanto affrontare un periodo dallo psicologo ma per mancanza di soldi non credo avrò la possibilità (solo quest'anno ho fatto qualche incontro per aiutarmi a superare un periodo nero per la salute). sarebbe bello trovare un centro, un punto di ascolto gratuito, almeno come primo step giusto per tirare fuori tante cose che mi porto dentro e che mi chiedo:
come mai trovo gli amici superficiali e tendo a isolarmi perché vorrei rapporti sinceri?
perché non sogno una famiglia come tutti?
uso la mia malattia come scusa per non andarmene oppure ho veramente paura di non farcela all'estero?
voglio continuare a studiare nella vita ma allora perché studio poco ogni giorno e senza metodo?
queste sono alcune delle domande che mi pongo ogni giorno. non pretendo ovviamente che lei risponda, le ripeto, scrivere credo mi aiuti un po'.
Forse noi giovani siamo nati in periodo storico in cui le certezze sono molto poche e le malattie o stati d'ansia che ci colpiscono sembrano essere uno specchio dell'anima.
Buon ferragosto.
[#5]
Gentile Utente,
è possibile prenotare dei colloqui con uno psicologo anche attraverso il SSN, negli ospedali (o sotto la Psichiatria, oppure se il Servizio di Psicologia è autonomo come più spesso accade), oppure presso consultori, associazioni, ecc...
Potrebbe magari fare una ricerca in internet.
A quelle risposte non è possibile rispondere da qui, perchè chiaramente le risposte sarà Lei a trovarle, eventualmente con l'aiuto di uno psicologo, se vuole.
Buona giornata,
è possibile prenotare dei colloqui con uno psicologo anche attraverso il SSN, negli ospedali (o sotto la Psichiatria, oppure se il Servizio di Psicologia è autonomo come più spesso accade), oppure presso consultori, associazioni, ecc...
Potrebbe magari fare una ricerca in internet.
A quelle risposte non è possibile rispondere da qui, perchè chiaramente le risposte sarà Lei a trovarle, eventualmente con l'aiuto di uno psicologo, se vuole.
Buona giornata,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 2.1k visite dal 13/08/2013.
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