Disagio in gruppi dove ci sono maschi

Gent.li dottori,
vi scrivo perché ho un problema che sembra non risolversi.
Ho 26 anni, sono una ragazza omosessuale, vivo bene la mia "condizione"; ho amici gay ma, tutt'ora, persiste un senso di disagio quando mi trovo in un gruppo con ragazzi etero..Se sono i fidanzati di mie care amiche mi trovo benissimo, c'è stima e affetto reciproco. Io parlo dei classici ragazzi etero " da bar", birra, sguardo a fare la lastra ad una donna, commenti, modi un po' maschilisti di etichettare le donne..(fi**/sfigata).
Ecco, io ho la mia "élite" di persone, i miei 5/6 amici fidati, ma, quando si tratta di fare un'uscita di lavoro oppure di un imprevisto (esempio qualche mia cara amica che mi invita per un aperitivo in posti dove ci sono questi tipi), io mi sento a disagio.
Percepisco di essere guardata da loro in modo scettico. Mi sento soppesata, presa per il c***..Ho l'idea di stargli sulle p****.
Ho un discreto intuito e, quindi, so che questa non è paranoia. Perché, invece, capisco subito quando piaccio a qualcuno (soprattutto le donne, che non provano alcuna competizione e sembrano capire, senza alcun coming out, quanto le adori).
Inoltre, dai 15 ai 19 anni, alcuni ragazzi mi han proprio confermato questo, tentando di sminuirmi o facendomi capire che il mio essere naif e "androgina", gli desse molto fastidio..Sogghigni, epiteti..Che mai ho dimenticato..Un bullismo soft che mi ha un po' affossato, come se gli desse fastidio il fatto che non mi facessi caruccia per loro, che fossi diversa, che mi rifiutassi di conformarmi (capello liscio, pantaloncini così o cosà, gambetta magra)..Questa è la mia spiegazione, potrebbe essere?
Ripeto, una parte è felice dei rapporti che ho stretto con persone simili a me, ma un'altra parte non accetta di stare antipatica a priori a qualcuno..
O meglio, non accetto (perché, giusto, non comprendo da dove derivi, è qui che vorrei uno spunto) che mi si guardi apposta quasi per provocarmi.
Una volta sono entrata in un pub con una ragazza bellissima (io non lo sono, sono normale. Specificazione per dire che il fastidio, secondo me, era dato dal dire: " Questa va con una così ??) e uno di questi mi ha fissato per 10 secondi, con aria di sfida..Poi ha distolto lo sguardo e ha riso tra i denti con i suoi amici..
Non è la prima volta che mi capita..
Ah, non sono maschile..Quindi non è che si capisca subito subito. S'intuisce, diciamo.
Scusate la lunghezza, ma questi pensieri - e la ricerca dei motivi psicologici per cui gli sto sulle p****- mi stanno facendo lambiccare il cervello. Ogni volta che capita una situazione in cui ci sono ragazzi/uomini di questo tipo, io ho l'ansia che mi facciano lo screening per deridermi/delegittimarmi.
Se a me sta antipatico qualcuno a pelle non lo sfido, né, tanto meno, lo provoco facendomi vedere a parlargli alle spalle.Ne parlo con chi ho di fianco in modo discreto, magari prendendolo in giro, ma, di certo, mica facendomi notare apposta!! E' questo che mi fa andare in bestia..Il voler provocarmi..
[#1]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

può essere che il Suo disagio abbia come base quegli episodi che descrive, ma è anche vero che il Suo disagio di oggi nasce dai pensieri di oggi e dalle interpretazioni che fa di gesti e comportamenti altrui, che fino a verifica sono ipotesi, e non verità come Lei crede.

E questo ipotesi, che Lei ritenga di leggere la mente, se la rafforza con quella affermazione di cui sopra <Ho un discreto intuito e, quindi, so che questa non è paranoia.>
Mi perdoni, ma questa frase rischia di essere il perno attorno a cui ruota il disagio attuale*.

E cioè quello di aver validato come verità qualunque suo pensiero e di volersi tutelare sul fatto che non si tratta di paranoie (ma siccome lo sottolinea, vuol dire che possono facilmente essere scambiate per tali).

Poi, i permetta di farle notare (consapevole della contraddizione di fondo) che ci sono delle differenze tra atteggiamento maschile ed atteggiamento femminile. In un Pub si va anche per rimorchiare e conoscere gente nuova, per cui è normale che ci sia un atteggiamento predatorio da parte dei maschi.
Su quell'episodio a me sono venute in mente altri possibili dialoghi tra maschi, che le posso assicurare non hanno niente a che fare quanto da Lei descritto.

Ora mi permetto di usarLa come cavia per un esperimento on-line.
Ha letto o notato questa frase che ho usato sopra?
> Mi perdoni, ma questa frase rischia di essere il perno attorno a cui ruota il disagio attuale*.
Cosa le ha fatto pensare, se ha attirato la Sua attenzione prima di questo esplicito orientamento di attenzione.

* L'asterisco era per richiamarLa a questo punto. Mi sono accorto dopo averla scritta e riletta. Ed ho anche pensato se era il caso di mantenerla o di sostituirla con un più neutrale "questa frase potrebbe essere la spiegazione del disagio attuale". Sono diverse, alla luce del Suo racconto, no? ;)

E' una frase con un'allusione esplicita di stampo maschile motivata dalla lettura del Suo racconto, che ha stimolato un comportamento simile a quello che lamenta nei maschi.
Ora il punto è: il Suo intuito gliel'ha fatta percepire per come è, oppure non se ne è accorta?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

[#2]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Ho un discreto intuito e, quindi, so che questa non è paranoia.<<

questa affermazione andrebbe rivista. Non per confermare la sua "paranoia", ma per farla riflettere sul fatto che forse lei mette in atto un atteggiamento "proiettivo" nei confronti del sesso maschile. Come se lei dovesse vivere come una sfida il confronto con i maschi. Se lei si presenta con un atteggiamento sulla difensiva e interpreta come minacciosi questi atteggiamenti è probabile che tenderà a far si questi si manifestino, un po' come succede per le "profezie che si auto-avverano".



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#3]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
@dott.Bellizzi..Mi ha fatto incavolare perché l'ho trovata etichettante e superficiale..Quanto meno il beneficio del dubbio, no? So di non essere paranoica (fobica sociale e quindi con antenne stra predisposte a captare il giudizio altrui sì), anche perché, poi, io mi son informata da un'amica comune che conosce questi tipi, in particolare quello dello "screening" al pub e lui le ha detto che " gli sto sulle p****" (testuale..)..
Quindi, ça va sans dire, c'avevo beccato giusto..
Sì, preferivo la seconda versione della sua frase, è più femminile, meno tranchant.
E' meno cruda.
"E' una frase con un'allusione esplicita di stampo maschile motivata dalla lettura del Suo racconto, che ha stimolato un comportamento simile a quello che lamenta nei maschi."
Questa non l'ho capita, invece..Me la spiega?

@Dott.Del Signore..Io la vivo come una sfida "solo" quando per prima mi sento attaccata..Cioè, vorrei sfidare chiunque a porgere l'altra guancia dopo che vieni passata al setaccio con lo sguardo..Con i compagni delle mie amiche non mi capita (si vede che, essendo i fidanzati di donne che reputo sensibili e intelligenti, sono a loro volta più aperti sulle diversità)..Non accetto che sia lo sguardo maschile a decidere chi sì e chi no, chi dentro, chi fuori..Quindi, a "risonanza magnetica"rispondo con naso alto, superbo..In realtà, però, mi girano..Perché nella sfida, i più forti, purtroppo sono ancora loro.
A botte non ci posso andare, e, come cattiveria e aggressività, mi affosserebbero.

[#4]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

mi spiace di averla fatta incavolare (anche questo termine fa parte della cornice maschile, più neutro sarebbe arrabbiare, anche perchè "incavolare" è un termine politically correct per altro...).
Questa frase serve un pò a spiegarLe il senso di quest'altra frase.

> Questa non l'ho capita, invece..Me la spiega?

Le parole evocano pensieri e stimolano la produzione di immagini mentali. I pensieri stimolano altri pensieri a catena, ed i pensieri determinano come vediamo il mondo. Cioè come filtriamo l'informazione del mondo e dal mondo.
Se sono prevenuto leggero indizzi neutri in un determinato modo.
Se sono sensibile ad un determinato set di segnali, saprò coglierli.

Il suo racconto evocante una situazione di bullismo ha avocato una risposta orientata al bullismo.
Esempio: se uno scrive un racconto sul cibo, è probabile che qualcuno poi abbia fame dopo la lettura.

Ora la mente funziona allo stesso modo. Ha un racconto di sottofondo che influenza i pensieri prodotti e seleziona le informazioni in modo da confermare la propria teoria interiore.

> io mi son informata da un'amica comune

Questo lo scrive adesso. Ed in un certo senso ha tratto in inganno il fatto che si definisca solo intuitiva e che non abbia specificato che in questo caso il tutto non era frutto di intuizione ma di informazione certa.

Capisce che ha fornito ora un elemento sottinteso non dichiarato che cambia abbastanza la faccenda?

> A botte non ci posso andare

Certo se ci va impreparata, le prende. Se studia e si prepara per la guerra, allora ci può andare a botte! ;)

Una volta ho conosciuto una ragazza L che frequentava un gruppo di amiche L: quella si che andava alle botte, dato che faceva il cellerino (squadre antisommossa) ed era anche attaccante a calcio femminile (squadra rigorosamente L). Si allenava ed era pronta alla battaglia!

Le posso suggerire la lettura di "Non pensare all'elefante!" di George Lakoff. E' un linguista e serve a farLe comprendere il concetto di "cornice di riferimento" per aiutarla a capire la diversità di comportamento tra *maschi al pub* e *maschi di amiche*.
Occhio: diversità di comportamento è sinonimo di diversità di pensiero! ;)

[#5]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
@dottor Bellizzi..Dottore è troppo criptico!

Quindi la mia esperienza passata mi fa essere prevenuta..Questo intende (per fortuna che avevo intuito..;-)

Ma la Verità non sta in mezzo? Io prevenuta, parecchi di loro istigatori.. Infastiditi dal diverso..
[#6]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

più che criptico, ora sono inibito: devo stare attento a non farla arrabbiare e per di più devo tenere a bada il maschio predatore nei confronti della ragazza L! ;)

O forse mi definisce criptico per sentirsi dire che è intuitiva e che è stata brava a decifrare? ;) Anzi no, a intuire, che le piace di più come verbo e come qualità.

> Io prevenuta, parecchi di loro istigatori..
Parecchi, o quelli al bar\pub, ambiente di caccia?

Però, mi permetta di farLe notare che la frase "e chi quel essere divino che si accompagna a quell'essere immondo" io l'ho sentita pronunciate da tanta gente con tutte le preferenze sessuali possibili ed immaginabili. Ricordo in modo particolare della amiche femmine etero che la rivolgevano ad una coppia etero in cui lui era belloccio e lei normale.

La frase in questione è espressione di desiderio, di invidia, di svalutazione dell'altro percepito come avversario, indipendentemente dal sesso e dai gusti sessuali.

Che poi Lei la percepisca come frutto dell'espressione del fastidio del diverso, mi consenta, è Sua costruzione mentale, frutto della Sua esperienza, o frutto di una Sua distorsione percettiva.

Alcuni maschi poi, fanno come la volpe all'uva: la verità del disprezzo è per trattasi di femmina non loro disponibile, ma siccome questa motivazione non è politically correct, se ne cerca un'altra più *accettabile*: sicuramente è L/zitella/frigida etc etc.

Ora, tornando all'episodio del pub, Lei ha avuto conferma di non godere della loro simpatia, ma Le è stato anche specificato che è per le Sue preferenze sessuali?
[#7]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Parecchi uomini(ragazzi, in realtà, intendo 20/35) in quella tipologia di ambiente che, purtroppo, vivendo in un paesino è una realtà con cui ogni tanto devo avere a che fare.
Cerco spesso di evadere e andar fuori dal paese, ma, se qualcuno organizza una sera qui, purtroppo, devo "farmi coraggio" ed andare a bermi qualcosa in bar/ambienti del genere, che boh, non so se son da caccia (non l'avevo mai pensata in questi termini) ma un po' covo da clan radicato sì.

No, non mi è stato specificato per le preferenze (quindi,forse, peggio..Intrinsecamente, a pelle)
Io ho visto lo sguardo di sfida prolungato, mi son sentita "minacciata" e poi ho sentito ridere tra loro, con altri che si giravano a guardare..
Ero in imbarazzo e turbata. Non volevo che la ragazza con me percepisse il mio disagio (quando, invece, mi piacerebbe crollare e dirle tutte queste mie paure. Raccontarle anche degli episodi passati. Ma, siccome spesso sono stati sminuiti, anche in famiglia, ho paura che giudichi me permalosa, fragile più della media, ecc.) Ho fatto finta di nulla, ma poi, a casa, mi son tornati a cascata in mente episodi simili e ho avuto ansia per giorni. Ero arrabbiatissima con me stessa.
Certo, si potrebbe risolvere non frequentando certi posti, e , forse, lo farò. Ma poi so già che mi giudicherò una perdente che, per paura del giudizio altrui, si preclude quella sera una tantum di metter piede in certe tipologie di posti.
Se ci vado, invece, sono comunque arrabbiata, perché ci vado ansiosa..
Insomma, come la giro la giro, mi giudico debole..Lo sono. E non mi piace.
Oltre a non piacermi, non lo accetto..Non accetto di essere così vulnerabile.
Forse questo si annusa..ALtrimenti, non si sarebbero permessi di essere così palesi nel guardare/ridere/riguardare.
Se uno/a ti incute rispetto, lo siluri alle spalle..Farlo palesemente significa che lo vuoi appunto, come dice lei,svalutare, ridicolizzare,annientare. Un po' la storia del capro espiatorio nel bullismo, è proprio la sua "innocenza" a rendertelo fastidioso.
Prima quest'innocenza c'era di più, ora, per difesa, s'è tramutata in superbia.

Sono "svacata", gliel'ho detto..Mi curo a modo mio, non seguo le mode, esco con dei capelli improponibili (ma che a me piacciono)..Io non cambio per nessuno, però, vedere che il mio essere (e non il mio comportamento) dà fastidio, mi far star male.
Vorrei non starci, ma ci sto davvero parecchio.
Ripeto, con le donne, mai avuto nessuno di questi problemi: addirittura alcune mie amiche amano questo modo di non curarsi dell'aspetto/immagine e di uscire con la prima cosa che capita, e dicono " d'invidiare" questo "fregarsene" . Ma non sanno che il prezzo da pagare è alto..



[#8]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
@Dott.Bellizzi mi ha lasciato sul più bello? Sarà mica a caccia?
[#9]
Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

per me la stagione venatoria è conclusa e se dovesse riaprirsi sarebbe segno di difficoltà matrimoniali. (quindi non sono stato sbranato dalla preda sbagliata! Delle volte vince l'orso)

Il bar del paese. Si crea sempre un gruppo dominante in cui il clima è determianto in qualche modo dai *leader*. Questo succede ovunque. Fa parte della psicologia dei gruppi. Più è piccolo il paese minore diversità è tollerata. Lo può chiamare controllo sociale o spirito di gruppo.

> Insomma, come la giro la giro, mi giudico debole..Lo sono.

Questo succede a molti... ed al di là di incentrarlo sulla propria tematica sessuale, è un comportamento trasversale che riguarda qualsiasi aspetto della vita.

> Altrimenti, non si sarebbero permessi di essere così palesi nel guardare/ridere/riguardare.

Qui deve stare attenta a non eccedere nella *paranoia*...
Se fanno parte del gruppo dominante che *detta legge* è normale che facciano commenti, che poi attirano l'attenzione anche degli altri, e quindi generano quel clima di consenso sociale.
Però attenzione a non proiettare solo i propri contenuti.
Tecnicamente Lei non può sapere cosa ha motivato la risata, e neanche avere la certezza che un eventuale risposta corrisponda a verità. Delle volte quando si viene scoperti si possono pure dare risposte di comodo, perchè si scegli di confessare il male minore e non quello maggiore.
Insomma, bisogna essere consapevoli che si fa un'azione d'interpretazione dell'altrui pensiero, e bisogna stare attenti a quanto della nostra esperienza passata stia distorcendo l'interpretazione dell'oggi. Tecnicamente si sta vivendo il passato e non il presente! ;)

> ...ora, per difesa, s'è tramutata in superbia.

E questo è comune a chi si sente in qualche modo minacciato. Forse anche i bulli del paese si sentono in qualche modo minacciati, e quindi son superbi.

> vedere che il mio essere (e non il mio comportamento) dà fastidio, mi far star male.

Ma mica si può piacere a tutti!

> Ripeto, con le donne, mai avuto nessuno di questi problemi:

Però scritto così *attribuisce* un potere non indifferente al mondo maschile... perchè sembrerebbe scrivere che il sostegno\approvazione femminile non compensa il mancato sostegno\approvazione maschile...

Ma questa è questione psicodinamica... e la questione si fa più complessa, almeno dal punto di vista psicologico.
Bullismo

Il bullismo comprende una serie di comportamenti violenti intenzionali di tipo fisico o verbale ripetuti nel tempo nei confronti di una determinata persona. Si può manifestare anche in modo virtuale online e sui social network (cyberbullismo).

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