Dap disturbo da attacchi di panico
Salve. Purtroppo dopo per la mia prima volta aver provato marijuana ho avuto un fortissimo attacco di panico. Mi trovavo a Londra per lavoro ed ero abbastanza stressato, in più vivevo una situazione di disagio e insicurezza dovuta alla nuova realtà, dividevo la casa con tossico dipendenti. Premetto di non essere un bevitore o fumatore ma sono un soggetto molto ansioso e insicuro. Purtroppo da quell'episodio gli attacchi di panico mi perseguitano e ho l'impressione di dover morire da un giorno all'altro. Ho tremori senso di nausea e vertigini accompagnati con una grande angoscia. Ho la paura di aver un infarto. A londra feci gli esami e mi dissero che nonostante la mia stazza avevo valori di uno sportivo. Nonostante tutto finivo per chiamare l'ospedale perchè spesso durante un attacco il panico prendeva il sopravvento. Ho fatto uso di valeriana e passiflora. Ma con scarsi risultati. Che tipo di terapia occorre?
[#1]
Gentile ragazzo,
Il suo uso di marijuana e' stato limitato a quella volta o e' stato continuativo?
La valeriana e la passiflora possono essere un blando aiuto ma bisogna comprendere bene come e' nato il suo sintomo.
Cordiali saluti
Il suo uso di marijuana e' stato limitato a quella volta o e' stato continuativo?
La valeriana e la passiflora possono essere un blando aiuto ma bisogna comprendere bene come e' nato il suo sintomo.
Cordiali saluti
Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132
[#2]
Gentile Utente,
Come ha giustamente suggerito la Collega, bisognerebbe conoscere altre cose di lei.
In clinica inoltre, la prima tappa è effettuare una diagnosi, poi una prognosi ed infine un protocollo terapeutico, tappe assolutamente necessarie e non invertibili dal punto di vista temporale.
Sarebbe un grave errore, amplificato da una miopia mentale, ricorrere a farmaci e/o integratori, sicuramente molto efficaci, ma sintomatici, se non si rispetta la scaletta diagnostico-terapeutica.
Una scrupolosa diagnosi clinica inoltre, può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nell' utilizzo di droghe, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" del corteo sintomatologico da lei lamentato
Come ha giustamente suggerito la Collega, bisognerebbe conoscere altre cose di lei.
In clinica inoltre, la prima tappa è effettuare una diagnosi, poi una prognosi ed infine un protocollo terapeutico, tappe assolutamente necessarie e non invertibili dal punto di vista temporale.
Sarebbe un grave errore, amplificato da una miopia mentale, ricorrere a farmaci e/o integratori, sicuramente molto efficaci, ma sintomatici, se non si rispetta la scaletta diagnostico-terapeutica.
Una scrupolosa diagnosi clinica inoltre, può quantizzare ed investigare gli "aspetti ansiogeni" sempre presenti nell' utilizzo di droghe, comprendendo inoltre se sono " causa o effetto" del corteo sintomatologico da lei lamentato
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Gentile Utente,
premesso che non è infrequente che l'uso di alcune sostanze riescano poi a provocare attacchi di panico e crisi d'ansia, ciò che Lei descrive rientra pienamente nella "norma" di quelli che sono i resoconti dei pz. che hanno attacchi d'ansia e di panico: "Purtroppo da quell'episodio gli attacchi di panico mi perseguitano e ho l'impressione di dover morire da un giorno all'altro."
Il problema di questi disturbi è che lasciano nel pz. la paura che l'evento possa ripresentarsi e quindi chi ne soffre fa di tutto per poter EVITARE tali situazioni e il ripresentarsi dell'evento che lo ha tanto spaventato fino a condurlo al pronto soccorso e a far temere di morire o di impazzire.
In genere il trattamento di tali disturbi è anche semplice e veloce.
Due considerazioni importanti però: la prima riguarda l'uso di sostanze che, come avrà capito, deve essere interrotta quanto prima.
La seconda riguarda il forte sovrappeso che dovrebbe cercare di contrastare con l'aiuto di un medico e che forse potrebbe essere una disfunzionale strategia di gestione dell'ansia (cioè assumere grandi quantità di cibo in determinate situazioni: ha provato a farci caso?).
In ogni caso Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo che sia anche psicoterapeuta e che possa fare una valutazione di persona e impostare poi una terapia adeguata al Suo caso.
Per i disturbi d'ansia sono d'elezione le terapie attive e prescrittive come ad es. quella cognitivo-comportamentale, in cui al pz vengono prescritti dei compiti tra una seduta e l'altra e che prevedono non solo di far comprendere al pz. come funziona l'ansia e il disturbo, ma anche come FARE per gestire la situazione che crea disagio.
Più ci si espone sotto la guida del terapeuta, più si ha modo di apprendere e implementare nuove strategie con la conseguente scomparsa della sintomatologia.
Un cordiale saluto,
premesso che non è infrequente che l'uso di alcune sostanze riescano poi a provocare attacchi di panico e crisi d'ansia, ciò che Lei descrive rientra pienamente nella "norma" di quelli che sono i resoconti dei pz. che hanno attacchi d'ansia e di panico: "Purtroppo da quell'episodio gli attacchi di panico mi perseguitano e ho l'impressione di dover morire da un giorno all'altro."
Il problema di questi disturbi è che lasciano nel pz. la paura che l'evento possa ripresentarsi e quindi chi ne soffre fa di tutto per poter EVITARE tali situazioni e il ripresentarsi dell'evento che lo ha tanto spaventato fino a condurlo al pronto soccorso e a far temere di morire o di impazzire.
In genere il trattamento di tali disturbi è anche semplice e veloce.
Due considerazioni importanti però: la prima riguarda l'uso di sostanze che, come avrà capito, deve essere interrotta quanto prima.
La seconda riguarda il forte sovrappeso che dovrebbe cercare di contrastare con l'aiuto di un medico e che forse potrebbe essere una disfunzionale strategia di gestione dell'ansia (cioè assumere grandi quantità di cibo in determinate situazioni: ha provato a farci caso?).
In ogni caso Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo che sia anche psicoterapeuta e che possa fare una valutazione di persona e impostare poi una terapia adeguata al Suo caso.
Per i disturbi d'ansia sono d'elezione le terapie attive e prescrittive come ad es. quella cognitivo-comportamentale, in cui al pz vengono prescritti dei compiti tra una seduta e l'altra e che prevedono non solo di far comprendere al pz. come funziona l'ansia e il disturbo, ma anche come FARE per gestire la situazione che crea disagio.
Più ci si espone sotto la guida del terapeuta, più si ha modo di apprendere e implementare nuove strategie con la conseguente scomparsa della sintomatologia.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
" il fatto è che pensavo di poter controllare questo stato d'ansia."
Gentile utente,
più ci si sforza di controllare l'ansia, più ci si amplifica il problema e meno si riesce a gestirlo.
Ci sono prescrizioni paradossali che invece permettono al pz. di superare il problema.
Si affidi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta.
Nella Sua città può trovare bravi professionisti, alcuni iscritti anche a questo sito.
Guardi qui:
https://www.medicitalia.it/specialisti/psicologia/
www.aiamc.it
Un cordiale saluto,
Gentile utente,
più ci si sforza di controllare l'ansia, più ci si amplifica il problema e meno si riesce a gestirlo.
Ci sono prescrizioni paradossali che invece permettono al pz. di superare il problema.
Si affidi di persona ad uno psicologo psicoterapeuta.
Nella Sua città può trovare bravi professionisti, alcuni iscritti anche a questo sito.
Guardi qui:
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Un cordiale saluto,
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.7k visite dal 10/08/2013.
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