Il medico mi ha prescritto lexotan
Gentilissimo dottori,
Mi trovo a soffrire da piu' di un mese di attacchi di panico e ansia.Tutto e' iniziato a causa di due tiri di uno spinello di cannabis...poco dopo mi sono sentito male e credevo fosse un infarto..sono stato portato in pronto soccorso e mi hanno detto che era un attacco di panico...i giorni seguenti ho avuto sempre una forte ansia, anche stando in casa...dopo circa una settimana ne ho avuto un altro, all'improvviso..e' stato di intensita' minore rispetto al primo, ma comunque abbastanza forte..l'unica cosa diversa e' che ero consapevole di non poter morire, non avevo piu' quella paura...i giorni seguenti ho avuto qualche momento in cui sembrava ripresentarsi un attacco, ma sono riuscito a controllarlo...il medico mi ha prescritto lexotan da prendere per 20 giorni, ma io ho optato per prenderlo solo all'occorrenza e mi sono recato da uno psicologo per iniziare una psicoterapia..Mi ritrovo ora a casa da solo da circa 12 giorni, giorni in cui iniziata la psicoterapia mi sono sentito un po' meglio, ho fatto attivita' sportiva e ho cercato di non pensare.Ho vissuto giorni molto sereni e senza pensieri( circa per 15 giorni ho vissuto "normalmente")L'ansia, che mi saliva soprattutto al risveglio, sembrava passata...fino a due giorni fa, in cui dal nulla ho avuto un altro attacco di panico forte, come il secondo..ho preso un po' di lexotan piu' che altro per la paura di essere a casa da solo...da l'altro ieri ad oggi continua ad avere ansia forte al risveglio, con alcuni momenti in cui sento che l'attacco sta per venire...volevo chiederVi se prendere gli ansiolitici puo' servire e non e' pericoloso e se effettivamente da tutto questo si puo' uscire...io ne sono convinto ma a volte leggo di persone che ne soffrono da 20 anni o piu' e questo non fa altro che abbattermi ulteriormente...vi ringrazio
Mi trovo a soffrire da piu' di un mese di attacchi di panico e ansia.Tutto e' iniziato a causa di due tiri di uno spinello di cannabis...poco dopo mi sono sentito male e credevo fosse un infarto..sono stato portato in pronto soccorso e mi hanno detto che era un attacco di panico...i giorni seguenti ho avuto sempre una forte ansia, anche stando in casa...dopo circa una settimana ne ho avuto un altro, all'improvviso..e' stato di intensita' minore rispetto al primo, ma comunque abbastanza forte..l'unica cosa diversa e' che ero consapevole di non poter morire, non avevo piu' quella paura...i giorni seguenti ho avuto qualche momento in cui sembrava ripresentarsi un attacco, ma sono riuscito a controllarlo...il medico mi ha prescritto lexotan da prendere per 20 giorni, ma io ho optato per prenderlo solo all'occorrenza e mi sono recato da uno psicologo per iniziare una psicoterapia..Mi ritrovo ora a casa da solo da circa 12 giorni, giorni in cui iniziata la psicoterapia mi sono sentito un po' meglio, ho fatto attivita' sportiva e ho cercato di non pensare.Ho vissuto giorni molto sereni e senza pensieri( circa per 15 giorni ho vissuto "normalmente")L'ansia, che mi saliva soprattutto al risveglio, sembrava passata...fino a due giorni fa, in cui dal nulla ho avuto un altro attacco di panico forte, come il secondo..ho preso un po' di lexotan piu' che altro per la paura di essere a casa da solo...da l'altro ieri ad oggi continua ad avere ansia forte al risveglio, con alcuni momenti in cui sento che l'attacco sta per venire...volevo chiederVi se prendere gli ansiolitici puo' servire e non e' pericoloso e se effettivamente da tutto questo si puo' uscire...io ne sono convinto ma a volte leggo di persone che ne soffrono da 20 anni o piu' e questo non fa altro che abbattermi ulteriormente...vi ringrazio
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Gentile Utente,
per la somministrazione dei farmaci deve chiedere al medico che ha fatto la prescrizione. Il trattamento elettivo per questo disturbo d'ansia è la psicoterapia, talvolta associata ad un trattamento psicofarmacologico.
>>ma a volte leggo di persone che ne soffrono da 20 anni o piu' e questo non fa altro che abbattermi ulteriormente..<<
queste persone probabilmente non si sono curate oppure lo hanno fatto in una maniera non corretta. Visto che soffre di un disturbo d'ansia le suggerisco di non andarsi ad informare su esperienze altrui, questo non fa altro che alimentare il suo stato di apprensione.
per la somministrazione dei farmaci deve chiedere al medico che ha fatto la prescrizione. Il trattamento elettivo per questo disturbo d'ansia è la psicoterapia, talvolta associata ad un trattamento psicofarmacologico.
>>ma a volte leggo di persone che ne soffrono da 20 anni o piu' e questo non fa altro che abbattermi ulteriormente..<<
queste persone probabilmente non si sono curate oppure lo hanno fatto in una maniera non corretta. Visto che soffre di un disturbo d'ansia le suggerisco di non andarsi ad informare su esperienze altrui, questo non fa altro che alimentare il suo stato di apprensione.
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Utente,
è piuttosto frequente che l'uso di alcune sostanze possa dare inizio ad un primo episodio di ansia e di panico.
Inutile dire quindi che la sospensione di tali sostanze non può che fare bene.
Quanto al resto, diciamo che è una tipica reazione descritta da tutti i pazienti che soffrono d'ansia e/o di attacchi di panico quella di vivere, dopo il primo episodio d'ansia, con la paura che l'evento possa ripresentarsi.
Lei stesso si è reso conto, perchè lo ha vissuto in prima persona, che l'ansia e il panico sono accompagnati da sintomi inquietanti e che spesso la persona crede di poter morire o di poter impazzire e si reca al PS molto spaventata.
Tutto questo, nel periodo successivo genera appunto tale paura e può spingere chi ne soffre a chiudersi in casa o ad evitare quei luoghi o quelle circostanze e persone che potrebbero essere fonte di disagio o associati alla crisi.
Da questo tipo di disagi, previa valutazione di persona, si può uscire anche senza terapia farmacologica di solito.
Si tratta di capire i meccanismi del panico e dell'ansia e di esporsi a quelle situazioni temute, sotto la guida di uno psicoterapeuta.
In genere i trattamenti d'elezione per tali disturbi sono quelli prescrittivi e attivi come ad es. la terapia cognitivo-comportamentale.
Diciamo anche che, se l'intervento viene fatto entro tempi brevi dall'insorgenza del disturbo e quindi non è cronicizzato, è molto più facile rimuovere i sintomi e ripristinare un equilibrio funzionale.
Chi soffre da 20 anni evidentemente non ha fatto alcuna terapia, oppure terapie inutili, oppure ha evitato accuratamente ciò che temeva, rafforzando moltissimo i sintomi e il disturbo.
Saluti,
è piuttosto frequente che l'uso di alcune sostanze possa dare inizio ad un primo episodio di ansia e di panico.
Inutile dire quindi che la sospensione di tali sostanze non può che fare bene.
Quanto al resto, diciamo che è una tipica reazione descritta da tutti i pazienti che soffrono d'ansia e/o di attacchi di panico quella di vivere, dopo il primo episodio d'ansia, con la paura che l'evento possa ripresentarsi.
Lei stesso si è reso conto, perchè lo ha vissuto in prima persona, che l'ansia e il panico sono accompagnati da sintomi inquietanti e che spesso la persona crede di poter morire o di poter impazzire e si reca al PS molto spaventata.
Tutto questo, nel periodo successivo genera appunto tale paura e può spingere chi ne soffre a chiudersi in casa o ad evitare quei luoghi o quelle circostanze e persone che potrebbero essere fonte di disagio o associati alla crisi.
Da questo tipo di disagi, previa valutazione di persona, si può uscire anche senza terapia farmacologica di solito.
Si tratta di capire i meccanismi del panico e dell'ansia e di esporsi a quelle situazioni temute, sotto la guida di uno psicoterapeuta.
In genere i trattamenti d'elezione per tali disturbi sono quelli prescrittivi e attivi come ad es. la terapia cognitivo-comportamentale.
Diciamo anche che, se l'intervento viene fatto entro tempi brevi dall'insorgenza del disturbo e quindi non è cronicizzato, è molto più facile rimuovere i sintomi e ripristinare un equilibrio funzionale.
Chi soffre da 20 anni evidentemente non ha fatto alcuna terapia, oppure terapie inutili, oppure ha evitato accuratamente ciò che temeva, rafforzando moltissimo i sintomi e il disturbo.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Ex utente
Egregi Dottori, siete stati gentilissimi a rispondere cosi' velocemente...vi ringrazio di cuore...volevo chiederVi appunto se devo sforzarmi di fare quelo che piu' mi piace ad ogni costo, anche a costo di stare male fuori di casa e in presenza di amici...amo la vita, amo i miei genitori e i miei amici, non riesco a vivere senza contatto sociale e senza uscire anche solo per un gelato...scusatemi lo sfogo, ma voglio prendere questa cosa di petto e venirne fuori, non posso credere che la mia vita debba essere per sempre condizionata da questa ansia irrazionale, che non ha motivi apparenti per esistere!! A vostro parere quindi, devo "rischiare" di fare una vita normale, uscendo con gli amici etc?Puo' essere un buon modo per arrivare ad una soluzione??Premetto che tutti i miei amici piu' cari conoscono la mia situazione, ma ho sempre paura che possa presentarsi davanti a loro...grazie
[#4]
Gentile Utente,
se Lei fa una vita normale (nel senso di uscire con i Suoi amici e avere una vita sociale) NON corre alcun rischio, semmai fa solo bene alla salute.
Chiaramente avendo una diagnosi del medico del PS ed essendo già in terapia, è indicato continuare così.
Che tipo di psicoterapia sta seguendo?
se Lei fa una vita normale (nel senso di uscire con i Suoi amici e avere una vita sociale) NON corre alcun rischio, semmai fa solo bene alla salute.
Chiaramente avendo una diagnosi del medico del PS ed essendo già in terapia, è indicato continuare così.
Che tipo di psicoterapia sta seguendo?
[#7]
Personalmente non conosco l'analisi transazionale.
Le hanno dato un'indicazione corretta per la terapia cognitivo-comportamentale, perchè i disturbi d'ansia si trattano bene e in tempi ragionevolmente brevi grazie alla comprensione di come funziona il disturbo e all'esposizione allo stimolo ansiogeno stesso in maniera tale da apprendere durante la terapia e attraverso l'esecuzione di compiti e prescrizioni tra una seduta e l'altra COME SI FA a modulare l'ansia.
Più ci si espone all'ansia nella maniera corretta e prescritta dal terapeuta, più si riducono gli attacchi di panico.
E' indispensabile quindi evitare di evitare.
Saluti,
Le hanno dato un'indicazione corretta per la terapia cognitivo-comportamentale, perchè i disturbi d'ansia si trattano bene e in tempi ragionevolmente brevi grazie alla comprensione di come funziona il disturbo e all'esposizione allo stimolo ansiogeno stesso in maniera tale da apprendere durante la terapia e attraverso l'esecuzione di compiti e prescrizioni tra una seduta e l'altra COME SI FA a modulare l'ansia.
Più ci si espone all'ansia nella maniera corretta e prescritta dal terapeuta, più si riducono gli attacchi di panico.
E' indispensabile quindi evitare di evitare.
Saluti,
[#8]
Ex utente
Gentile Dottoressa
Sto evitando il piu' possibile di evitare, mi espongo molto, evito in ogni modo di restare in casa...cerco contatto con gli amici sempre appena posso...chiedero' al mio psicologo che tipo di terapia stiamo facendo...nel caso optero' per cambiarla, magari venendo da lei visto che e' a Sesto San Giovanni e per me sarebbe molto vicino..
Sto evitando il piu' possibile di evitare, mi espongo molto, evito in ogni modo di restare in casa...cerco contatto con gli amici sempre appena posso...chiedero' al mio psicologo che tipo di terapia stiamo facendo...nel caso optero' per cambiarla, magari venendo da lei visto che e' a Sesto San Giovanni e per me sarebbe molto vicino..
[#12]
Ex utente
La ringrazio Dottoressa
Capisco e sono consapevole che e' impossibile quanto inopportuno dare una valutazione online riguardo a qualsiasi disturbo, specie credo quelli che coinvolgono la mente piu' che il corpo, ma ritengo comunque le sue indicazioni di valido aiuto...terro' la situazione aggiornata!!
Cordiali saluti
Capisco e sono consapevole che e' impossibile quanto inopportuno dare una valutazione online riguardo a qualsiasi disturbo, specie credo quelli che coinvolgono la mente piu' che il corpo, ma ritengo comunque le sue indicazioni di valido aiuto...terro' la situazione aggiornata!!
Cordiali saluti
[#16]
Fa parte di un percorso terapeutico imparare come gestire l'ansia anticipatoria.
In ogni caso, faccia le Sue vacanze, l'ansia magari Le darà qualche fastidio, ma ritengo che già questa preoccupazione (come posso gestire già che devo partire?) è un buon modo per alimentare ansie, non crede?
Saluti,
In ogni caso, faccia le Sue vacanze, l'ansia magari Le darà qualche fastidio, ma ritengo che già questa preoccupazione (come posso gestire già che devo partire?) è un buon modo per alimentare ansie, non crede?
Saluti,
[#17]
Ex utente
Avete entrambi assolutamente ragione!!infatti ho proprio pensato anche oggi di uscire e non pensarci!! e anche pensando di partire ho pensato di andare via normalmente, senza pensarci e vedremo cosa succede....domani ho rimediato una seduta dallo psicologo, ne parlero' anche con lui...grazie!
Questo consulto ha ricevuto 18 risposte e 4.5k visite dal 09/08/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.