Definire ansia
premetto che ho iniziato un percorso psicoterapeutico per avere le idee piu` chiare sulle cause del mio malessere.
a seguito di un periodo particolarmente difficile e stancante dal punto di vista fisico e dopo una serie di notizie negative ho avuto un crollo "psicologico".
non ho volutamente influenzato la mia vita normale continuando il piu` possibile tutte le attivita` lavorative e non nonostante questo mi creasse molta fatica, ho supporto della mia famiglia e un supporto farmacologico "lieve" condiviso con il medico.
vorrei capire come poter definire il mio problema:
soprattutto durante le mattine ho uno stato di agitazione, che io definisco ansia (non so se correttamente) e preoccupazione. Ho spesso bisogno di momenti di "stacco", anche di pochi minuti in cui possa riprendere le forze soprattutto gestendo la respirazione, talvolta ho bisogno di aria fresca per poter trovare un po' di serenita`. Questa situazione agisce molto sul mio appetito.
In alternanza quando questi momenti di "affanno" si alleviano talvolta vengo preso da una sensazione di malinconia, quasi tristezza.
Talvolta nel pomeriggio la situazione migliora portandomi all'illusione che il problema sia risolto altre volte questo stato di agitazione dura tutta la giornata.
Ho cercato di leggere il piu` possibile a riguardo e vorrei capire se quanto da me descritto sia definibile come un problema di ansia o ci siano altre descrizioni piu` adatte e se lo stato successivo di malinconia/tristezza sia normale in situazioni del genere
cordialmente
a seguito di un periodo particolarmente difficile e stancante dal punto di vista fisico e dopo una serie di notizie negative ho avuto un crollo "psicologico".
non ho volutamente influenzato la mia vita normale continuando il piu` possibile tutte le attivita` lavorative e non nonostante questo mi creasse molta fatica, ho supporto della mia famiglia e un supporto farmacologico "lieve" condiviso con il medico.
vorrei capire come poter definire il mio problema:
soprattutto durante le mattine ho uno stato di agitazione, che io definisco ansia (non so se correttamente) e preoccupazione. Ho spesso bisogno di momenti di "stacco", anche di pochi minuti in cui possa riprendere le forze soprattutto gestendo la respirazione, talvolta ho bisogno di aria fresca per poter trovare un po' di serenita`. Questa situazione agisce molto sul mio appetito.
In alternanza quando questi momenti di "affanno" si alleviano talvolta vengo preso da una sensazione di malinconia, quasi tristezza.
Talvolta nel pomeriggio la situazione migliora portandomi all'illusione che il problema sia risolto altre volte questo stato di agitazione dura tutta la giornata.
Ho cercato di leggere il piu` possibile a riguardo e vorrei capire se quanto da me descritto sia definibile come un problema di ansia o ci siano altre descrizioni piu` adatte e se lo stato successivo di malinconia/tristezza sia normale in situazioni del genere
cordialmente
[#1]
>>> ho iniziato un percorso psicoterapeutico per avere le idee piu` chiare sulle cause del mio malessere
>>>
In tal caso, perdoni la chiarezza, lo ha iniziato per il motivo sbagliato.
Molto spesso - almeno da un punto di vista strategico - non serve a nulla capire le cause, occorre capire come funziona il problema nell'oggi, per poterlo risolvere.
Che tipo di terapia sta facendo? Con quali risultati? Come si svolgono le sedute?
Da ciò che dice potrebbe trattarsi di ansia generalizzata, unita forse a una distimia (umore un po' depresso). Ma non le servono etichette, le serve trattare il suo problema in modo adeguato.
Ha parlato di questa sua urgenza di dare un nome al suo malessere con il terapeuta?
>>>
In tal caso, perdoni la chiarezza, lo ha iniziato per il motivo sbagliato.
Molto spesso - almeno da un punto di vista strategico - non serve a nulla capire le cause, occorre capire come funziona il problema nell'oggi, per poterlo risolvere.
Che tipo di terapia sta facendo? Con quali risultati? Come si svolgono le sedute?
Da ciò che dice potrebbe trattarsi di ansia generalizzata, unita forse a una distimia (umore un po' depresso). Ma non le servono etichette, le serve trattare il suo problema in modo adeguato.
Ha parlato di questa sua urgenza di dare un nome al suo malessere con il terapeuta?
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#2]
Ex utente
Gentile dottore,
la ringrazio per la veloce risposta.
In realta` non ne ho parlato perche` durante i colloqui non mi sembrava una priorita`.
Forse proprio ora, a ridosso delle ferie e quindi obbligato ad interrompere il mio percorso, cerco di trovare qualche informazione in piu`.
Forse sbagliando, cerco di capire cosa mi stia succedendo, ben consapevole che forse sto esagerando nella ricerca di risposte e nel centralizzare questo mio problema...
la ringrazio per la veloce risposta.
In realta` non ne ho parlato perche` durante i colloqui non mi sembrava una priorita`.
Forse proprio ora, a ridosso delle ferie e quindi obbligato ad interrompere il mio percorso, cerco di trovare qualche informazione in piu`.
Forse sbagliando, cerco di capire cosa mi stia succedendo, ben consapevole che forse sto esagerando nella ricerca di risposte e nel centralizzare questo mio problema...
[#3]
>>> forse sto esagerando nella ricerca di risposte
>>>
Non è qualcosa di diverso, si tratta sempre dell'ansia.
L'ansia porta a voler cercare certezze, purtroppo però questo tentativo può ritorcersi contro e far aumentare l'ansia invece di ridurla. Perché? Perché finché si continuano a cercare certezze e rassicurazioni, si sta confermando a se stessi che si è in pericolo.
Che tipo di terapia sta facendo? Con quali risultati? Come si svolgono le sedute?
>>>
Non è qualcosa di diverso, si tratta sempre dell'ansia.
L'ansia porta a voler cercare certezze, purtroppo però questo tentativo può ritorcersi contro e far aumentare l'ansia invece di ridurla. Perché? Perché finché si continuano a cercare certezze e rassicurazioni, si sta confermando a se stessi che si è in pericolo.
Che tipo di terapia sta facendo? Con quali risultati? Come si svolgono le sedute?
[#4]
Ex utente
si tratta di colloqui individuali della durata di 1.5 ore, talvolta 2 (al fine di non avere la pressione poco tempo a disposizione), cominciati da qualche settimana (il mio "malessere" e` iniziato verso fine giugno).
principalmente sono io a parlare solo nella parte finale abbiamo uno scambio di opinioni
penso sia ancora presto per poter definire i risultati, ma da questi colloqui ho comunque ottenuto spunti su cui riflettere legati alla mia personalita`.
purtroppo sono consapevole di aver avuto poco tempo a disposizione ma, forse proprio per l'ansia di questo momento, vorrei aver la possibilita` di trovare la forza per superare questo momento e mi confonde l'alternanza tra giorni "tranquilli" e giorni decisamente meno...
principalmente sono io a parlare solo nella parte finale abbiamo uno scambio di opinioni
penso sia ancora presto per poter definire i risultati, ma da questi colloqui ho comunque ottenuto spunti su cui riflettere legati alla mia personalita`.
purtroppo sono consapevole di aver avuto poco tempo a disposizione ma, forse proprio per l'ansia di questo momento, vorrei aver la possibilita` di trovare la forza per superare questo momento e mi confonde l'alternanza tra giorni "tranquilli" e giorni decisamente meno...
[#5]
Gentile Utente,
concordo sul fatto che per i disturbi d'ansia sono preferibili approcci terapeutici diversi, che prevedano la possibilità di comprendere certamente il proprio modo di funzionare e soprattutto che cosa genera e mantiene il disturbo, ma anche esporsi alla situazione che genera ansia e disagio in modo tale da poter implementare quelle strategie più adattive per gestire l'ansia.
Parlare e basta e comprendere non aiuta, in alcuni casi può addirittura rafforzare l'ansia, così come leggere il più possibile per capire.
Un cordiale saluto,
concordo sul fatto che per i disturbi d'ansia sono preferibili approcci terapeutici diversi, che prevedano la possibilità di comprendere certamente il proprio modo di funzionare e soprattutto che cosa genera e mantiene il disturbo, ma anche esporsi alla situazione che genera ansia e disagio in modo tale da poter implementare quelle strategie più adattive per gestire l'ansia.
Parlare e basta e comprendere non aiuta, in alcuni casi può addirittura rafforzare l'ansia, così come leggere il più possibile per capire.
Un cordiale saluto,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#6]
Poche settimane di terapia potrebbero (potrebbero) essere ancora poche per vedere risultati stabili.
D'altra parte, dal punto di vista di una terapia come la breve strategica, dall'ansia non si esce solo parlando. Non basta riflettere, confrontarsi, discutere ecc., c'è bisogno di ricevere prescrizioni comportamentali specifiche. In questo modo possono bastare anche pochissime sedute per sbloccare le sensazioni preoccupanti e fastidiose.
Attenda ancora un po', ma se non dovesse vedere in concreto risultati ne parli con il suo terapeuta.
D'altra parte, dal punto di vista di una terapia come la breve strategica, dall'ansia non si esce solo parlando. Non basta riflettere, confrontarsi, discutere ecc., c'è bisogno di ricevere prescrizioni comportamentali specifiche. In questo modo possono bastare anche pochissime sedute per sbloccare le sensazioni preoccupanti e fastidiose.
Attenda ancora un po', ma se non dovesse vedere in concreto risultati ne parli con il suo terapeuta.
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 1.8k visite dal 08/08/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.