Dipendenza affettiva
Salve,
scrivo questo messaggio perchè non so come uscire dalla mia situazione e per sapere se il mio è davvero il caso di una dipendenza affettiva che richieda un aiuto psicologico diretto. Sono fidanzata da quasi 9 anni con un ragazzo con 3 anni più di me. Dopo una serie di tira e molla per sciocchezze dovute alla giovane età e da gelosie varie da parte del mio ragazzo, 4 anni fa decisi di lasciarlo. Tornai da lui dopo 6 mesi e in questo periodo cambiammo entrambi profondamente. Le cose comunque non andavano bene, tanto che decisi di allontanarmi definitivamente da lui. Poi si scoprì che il padre aveva il cancro e non me la sentii di lasciarlo solo in quel periodo, volevo aspettare un pò. Ma poi il padre è morto e a maggior ragione non avevo il coraggio di lasciarlo solo, dato che mi diceva continuamente che viveva soltanto grazie al mio amore, che se l'avessi lasciato avrebbe pensato anche alla peggiore soluzione (per lui) ecc ecc. Fatto sta che sono passati 2 anni e io sento di non amarlo più, ma non riesco a lasciarlo. Oltre ai soliti problemi, sento di non sopportarlo, abbiamo punti di vista diversi su tutto,priorità diverse, amicizie diverse.
Io studio e lui fa il barista (ma solo teoricamente,perchè in realtà è disoccupato da qualche mese in quanto non vuole contratti malretribuiti); io farei qualsiasi lavoro pur di non elemosinare soldi a parenti/amici e lui invece campa da un mese ed è felice di continuare a farlo fino a settembre(perchè ad agosto si va al mare) sulle spalle della madre disoccupata,che racimola qualche soldo facendo le pulizie; lui fuma marijuana, beve alcolici e torna a casa sempre verso le 2-3 di notte (guida dopo aver bevuto/fumato) e mi dice che sono una vecchia troglodita solo perchè lo vorrei più responsabile!dato che ancora oggi molte persone alla sua età hanno già figli!! Siamo proprio gli opposti..Eppure quando penso di lasciarlo mi si stringe la gola, piango al solo pensiero. Mi sento come una 50enne che è costretta nel suo matrimonio dal matrimonio, dal rifiuto del divorzio e dalla presenza di figli. Nel mio caso l'unica cosa che mi costringe è la paura di rimpiangere tutto,di partire da zero,di ritrovarmi un giorno a pentirmi di averlo lasciato e di vederlo insieme ad un'altra, oppure la paura che commetta un gesto estremo. Da dove devo iniziare?
scrivo questo messaggio perchè non so come uscire dalla mia situazione e per sapere se il mio è davvero il caso di una dipendenza affettiva che richieda un aiuto psicologico diretto. Sono fidanzata da quasi 9 anni con un ragazzo con 3 anni più di me. Dopo una serie di tira e molla per sciocchezze dovute alla giovane età e da gelosie varie da parte del mio ragazzo, 4 anni fa decisi di lasciarlo. Tornai da lui dopo 6 mesi e in questo periodo cambiammo entrambi profondamente. Le cose comunque non andavano bene, tanto che decisi di allontanarmi definitivamente da lui. Poi si scoprì che il padre aveva il cancro e non me la sentii di lasciarlo solo in quel periodo, volevo aspettare un pò. Ma poi il padre è morto e a maggior ragione non avevo il coraggio di lasciarlo solo, dato che mi diceva continuamente che viveva soltanto grazie al mio amore, che se l'avessi lasciato avrebbe pensato anche alla peggiore soluzione (per lui) ecc ecc. Fatto sta che sono passati 2 anni e io sento di non amarlo più, ma non riesco a lasciarlo. Oltre ai soliti problemi, sento di non sopportarlo, abbiamo punti di vista diversi su tutto,priorità diverse, amicizie diverse.
Io studio e lui fa il barista (ma solo teoricamente,perchè in realtà è disoccupato da qualche mese in quanto non vuole contratti malretribuiti); io farei qualsiasi lavoro pur di non elemosinare soldi a parenti/amici e lui invece campa da un mese ed è felice di continuare a farlo fino a settembre(perchè ad agosto si va al mare) sulle spalle della madre disoccupata,che racimola qualche soldo facendo le pulizie; lui fuma marijuana, beve alcolici e torna a casa sempre verso le 2-3 di notte (guida dopo aver bevuto/fumato) e mi dice che sono una vecchia troglodita solo perchè lo vorrei più responsabile!dato che ancora oggi molte persone alla sua età hanno già figli!! Siamo proprio gli opposti..Eppure quando penso di lasciarlo mi si stringe la gola, piango al solo pensiero. Mi sento come una 50enne che è costretta nel suo matrimonio dal matrimonio, dal rifiuto del divorzio e dalla presenza di figli. Nel mio caso l'unica cosa che mi costringe è la paura di rimpiangere tutto,di partire da zero,di ritrovarmi un giorno a pentirmi di averlo lasciato e di vederlo insieme ad un'altra, oppure la paura che commetta un gesto estremo. Da dove devo iniziare?
[#1]
Cara Ragazza,
Gli amori possono anche giungere al termine durante la vita....
Sembra, dal suo racconto, che più che dipendenza d'amore, si tratti di un' incapacità ad affrontare il cambiamento, la solitidine, il suo volere e sentire......
L’amoredipendente, vive ed esiste se è desiderato e se viene contenuto all’interno di un rapporto d’amore e sessuale di tipo “ fusionale”, senza zone psichiche e relazionali private e proprie.
Lei ha zone psichiche sue?
Ha degli amici, hobby, vive anche senza di lui?
Le allego qualche lettura sull' amore e le sue deflessioni.....
Amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
Gli amori possono anche giungere al termine durante la vita....
Sembra, dal suo racconto, che più che dipendenza d'amore, si tratti di un' incapacità ad affrontare il cambiamento, la solitidine, il suo volere e sentire......
L’amoredipendente, vive ed esiste se è desiderato e se viene contenuto all’interno di un rapporto d’amore e sessuale di tipo “ fusionale”, senza zone psichiche e relazionali private e proprie.
Lei ha zone psichiche sue?
Ha degli amici, hobby, vive anche senza di lui?
Le allego qualche lettura sull' amore e le sue deflessioni.....
Amore
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2175-quando-finisce-un-amore.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2959-amore-bugiardo.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Ex utente
Gentile Dott.ssa la ringrazio per la risposta. Io non ho degli amici fissi, non ho hobby e non ho più niente oltre lui dato che quando eravamo più piccoli lui mi vietò di uscire con le mie amiche, di andare a danza e quant'altro.. Quindi ho passato questi ultimi anni come suo satellite. Mi resta solo l'ultimo anno di univarsità, che inizierò a settembre.
La chiamavo dipendenza perchè sto male a non chiamarlo ogni mattina ogni sera prima di andare a dormire, a non sentirlo, a non sapere dove sia, come si senta. Ed è questa sensazione che mi fa prendere quel telefono in mano ogni volta per tornare da lui. La ringrazio ancora
La chiamavo dipendenza perchè sto male a non chiamarlo ogni mattina ogni sera prima di andare a dormire, a non sentirlo, a non sapere dove sia, come si senta. Ed è questa sensazione che mi fa prendere quel telefono in mano ogni volta per tornare da lui. La ringrazio ancora
[#3]
Gentile ragazza,
credo che Lei abbia tutte le risposte:
"Fatto sta che sono passati 2 anni e io sento di non amarlo più, ma non riesco a lasciarlo."
e
"l'unica cosa che mi costringe è la paura di rimpiangere tutto,di partire da zero,di ritrovarmi un giorno a pentirmi di averlo lasciato e di vederlo insieme ad un'altra, oppure la paura che commetta un gesto estremo. Da dove devo iniziare? "
Poi aggiunge che il Suo ragazzo è ipercontrollante con Lei: Le ha impedito per gelosia (chiamiamola così...) di aver i Suoi giri e uscire con le Sue amiche, ecc...
Questo fare terra bruciata attorno al partner è piuttosto frequente e ha l'unico obiettivo di isolare la persona per poterla controllare e avere sempre a disposizione...
Lei ha un grande vantaggio: ne è almeno consapevole.
Non è però sufficiente. Perchè difatti si lascia "ricattare" emotivamente da questo ragazzo. Non credo farà mai un gesto estremo... sa già fin troppo bene di averLa in pugno.
Ora veniamo a Lei. Da dove iniziare?
Se questo rapporto non Le dà nulla e semmai L'appesantisce pure, si senta libera di chiuderlo in qualunque momento. Non è la malattia o la morte di un genitore la motivazione per continuare a stare insieme.
Quanto alle Sue paure (come faccio a ricominciare? e se poi mi viene un rimpianto?) le relazioni sentimentali, soprattutto alle Sua età, servono per farci capire ciò che vogliamo o non vogliamo da un legame e che tipo di persona vogliamo al nostro fianco.
Forse questa storia Le ha proprio mostrato chiaramente tutto ciò, non crede?
Ad ogni modo, fasciarsi la testa in questa maniera (pensando cioè di poter aver rimpianti in futuro) esprime solo la Sua ansia riguardo alla rottura. E' molto giovane e troverà un'altra persona...
Solo, ha bisogno di una relazione SANA e non impostata su manipolazioni e costrizioni a restare insieme.
Saluti,
credo che Lei abbia tutte le risposte:
"Fatto sta che sono passati 2 anni e io sento di non amarlo più, ma non riesco a lasciarlo."
e
"l'unica cosa che mi costringe è la paura di rimpiangere tutto,di partire da zero,di ritrovarmi un giorno a pentirmi di averlo lasciato e di vederlo insieme ad un'altra, oppure la paura che commetta un gesto estremo. Da dove devo iniziare? "
Poi aggiunge che il Suo ragazzo è ipercontrollante con Lei: Le ha impedito per gelosia (chiamiamola così...) di aver i Suoi giri e uscire con le Sue amiche, ecc...
Questo fare terra bruciata attorno al partner è piuttosto frequente e ha l'unico obiettivo di isolare la persona per poterla controllare e avere sempre a disposizione...
Lei ha un grande vantaggio: ne è almeno consapevole.
Non è però sufficiente. Perchè difatti si lascia "ricattare" emotivamente da questo ragazzo. Non credo farà mai un gesto estremo... sa già fin troppo bene di averLa in pugno.
Ora veniamo a Lei. Da dove iniziare?
Se questo rapporto non Le dà nulla e semmai L'appesantisce pure, si senta libera di chiuderlo in qualunque momento. Non è la malattia o la morte di un genitore la motivazione per continuare a stare insieme.
Quanto alle Sue paure (come faccio a ricominciare? e se poi mi viene un rimpianto?) le relazioni sentimentali, soprattutto alle Sua età, servono per farci capire ciò che vogliamo o non vogliamo da un legame e che tipo di persona vogliamo al nostro fianco.
Forse questa storia Le ha proprio mostrato chiaramente tutto ciò, non crede?
Ad ogni modo, fasciarsi la testa in questa maniera (pensando cioè di poter aver rimpianti in futuro) esprime solo la Sua ansia riguardo alla rottura. E' molto giovane e troverà un'altra persona...
Solo, ha bisogno di una relazione SANA e non impostata su manipolazioni e costrizioni a restare insieme.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.5k visite dal 07/08/2013.
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Approfondimento su Dipendenza affettiva
Come superare la dipendenza affettiva? Perché e come si instaura e cosa fare per superare una relazione non equilibrata che provoca sofferenza.