Esperienze del passato
Buonasera,
Ho letto spulciando il motore di ricerca diversi consulti sull'adolescenza che per certi versi mi hanno tranquillizzato in quanto simili alla mia situazione ma mi sono rimasti dei dubbi per cui ho deciso di scrivere.
Il fatto è che provo vergogna per una parte del mio passato che non riesco ad affrontare.
Tagliando corto a 17 anni circa ho vinto la timidezza che mi bloccava e tra piccoli insuccessi e piccole vittorie ho incominciato a frequentare delle mie coetanee e ad avere come molti le prime esperienze sessuali con amiche e "fidanzate". Prima, dai 15 anni più o meno ai 17 appunto, però la curiosità o non so cos'altro mi ha
spinto a praticare a volte la masturbazione anale con degli oggetti ed a navigare qua e là su siti pornografici piuttosto squallidi (niente di estremo o illegale ma di cose strane ne ho viste un po') ed è questo a crearmi fastidio.
Ho dei bellissimi ricordi dell'adolescenza e questo mi sembra li rovini come una macchia su un tovagliolo.
Il punto è che non ho dei dubbi sulle mie preferenze sessuali in quanto sin da che ho ricordi sono sempre stato attratto dalle ragazze e con gli amici ho sempre avuto il classico rapporto cameratesco da compagnia.
Riflettere su questi avvenimenti non mi crea ansia ma un senso di rammarico per qualcosa che ho fatto e che non avrei voluto fare. E' come se dessi un giudizio morale (niente di religioso) negativo su me stesso, come se mi guardassi da fuori e mi dicessi che quello che ho fatto non fa parte dello sviluppo sano e normale.
Ho capito, avendolo letto, che sperimentare è tipico dell'adolescente, ma qualcosa che avviene di tanto in tanto nell'arco di più anni (tra i 15 e i 17 comeho scritto) è sempre sperimentazione?
Ho letto spulciando il motore di ricerca diversi consulti sull'adolescenza che per certi versi mi hanno tranquillizzato in quanto simili alla mia situazione ma mi sono rimasti dei dubbi per cui ho deciso di scrivere.
Il fatto è che provo vergogna per una parte del mio passato che non riesco ad affrontare.
Tagliando corto a 17 anni circa ho vinto la timidezza che mi bloccava e tra piccoli insuccessi e piccole vittorie ho incominciato a frequentare delle mie coetanee e ad avere come molti le prime esperienze sessuali con amiche e "fidanzate". Prima, dai 15 anni più o meno ai 17 appunto, però la curiosità o non so cos'altro mi ha
spinto a praticare a volte la masturbazione anale con degli oggetti ed a navigare qua e là su siti pornografici piuttosto squallidi (niente di estremo o illegale ma di cose strane ne ho viste un po') ed è questo a crearmi fastidio.
Ho dei bellissimi ricordi dell'adolescenza e questo mi sembra li rovini come una macchia su un tovagliolo.
Il punto è che non ho dei dubbi sulle mie preferenze sessuali in quanto sin da che ho ricordi sono sempre stato attratto dalle ragazze e con gli amici ho sempre avuto il classico rapporto cameratesco da compagnia.
Riflettere su questi avvenimenti non mi crea ansia ma un senso di rammarico per qualcosa che ho fatto e che non avrei voluto fare. E' come se dessi un giudizio morale (niente di religioso) negativo su me stesso, come se mi guardassi da fuori e mi dicessi che quello che ho fatto non fa parte dello sviluppo sano e normale.
Ho capito, avendolo letto, che sperimentare è tipico dell'adolescente, ma qualcosa che avviene di tanto in tanto nell'arco di più anni (tra i 15 e i 17 comeho scritto) è sempre sperimentazione?
[#1]
Gentile utente, vorrei rassicurarla e aiutarla a trovare uno sguardo più sereno sulla sessualità, sul crescere, maturare.. l'adolescenza è complicata e difficile e sospinti dagli ormoni, dalla voglia di sentirsi già adulti può capitare che accadano e si compiano, per curiosità, eccitazione , inesperienza cose che più tardi facciamo fatica a perdonarci.
Ma bisogna essere buoni con sè stessi, alla fine non è successo niente, meglio guardare avanti e scoprire che ritrovarsi in asse fra desiderio e equilibrio, armoniosamente, è possibile,niente drammi e pentimenti e rimuginii perciò, giriamo la pagina..
Ma bisogna essere buoni con sè stessi, alla fine non è successo niente, meglio guardare avanti e scoprire che ritrovarsi in asse fra desiderio e equilibrio, armoniosamente, è possibile,niente drammi e pentimenti e rimuginii perciò, giriamo la pagina..
MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it
[#2]
Gentile Ragazzo,
mi associo alle rassicuranti ed equilibrate parole della Dott Muscarà.
L' autoerotismo è la prima forma di piacere, sana, ludica, direi terapeutica......serve a sperimentare la propria mappa corporea e sensoriale, che poi verrà traslata alla dimensione di coppia.....
Quindi nessuna ricriminazione o macchia sul fazzoletto.
Se nel tempo, l' autoertismo non diventa l' " unica" modalità di piacere, quindi esclusiva sostitutiva, difensiva.....può coesistere con una vita sessuale adulta, stia sereno.
Le allego qualche lettura
autoerotismo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1350-la-masturbazione-ed-il-concetto-di-piacere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1327-la-prima-volta-ed-il-concetto-di-piacere.html
mi associo alle rassicuranti ed equilibrate parole della Dott Muscarà.
L' autoerotismo è la prima forma di piacere, sana, ludica, direi terapeutica......serve a sperimentare la propria mappa corporea e sensoriale, che poi verrà traslata alla dimensione di coppia.....
Quindi nessuna ricriminazione o macchia sul fazzoletto.
Se nel tempo, l' autoertismo non diventa l' " unica" modalità di piacere, quindi esclusiva sostitutiva, difensiva.....può coesistere con una vita sessuale adulta, stia sereno.
Le allego qualche lettura
autoerotismo:
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1150-autoerotismo-e-sensi-di-colpa.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1350-la-masturbazione-ed-il-concetto-di-piacere.html
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1327-la-prima-volta-ed-il-concetto-di-piacere.html
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Ex utente
Dottoressa Muscarà Fregonese, grazie per la sua rassicurante risposta.
Dottoressa Randone, ringrazio anche Lei ma vorrei specificare che la causa del mio disagio non è tanto l'autoerotismo in sé quanto le modalità strane talvolta adottate nell'adolescenza. Come spiegavo le trovo contrastanti con la mia morale di oggi.
Cordiali saluti
Dottoressa Randone, ringrazio anche Lei ma vorrei specificare che la causa del mio disagio non è tanto l'autoerotismo in sé quanto le modalità strane talvolta adottate nell'adolescenza. Come spiegavo le trovo contrastanti con la mia morale di oggi.
Cordiali saluti
[#4]
"... la causa del mio disagio non è tanto l'autoerotismo in sé quanto le modalità strane talvolta adottate nell'adolescenza. Come spiegavo le trovo contrastanti con la mia morale di oggi..."
Gentile Utente,
come avrebbe potuto costruire una morale oggi se non vivendo una vita e quindi facendo esperienze e crescendo in un determinato ambiente, elaborando le informazioni in un determinato modo e poi prendendo le distanze oggi da esperienze fatte ma che non ripeterebbe e che oggi non condivide?
Se oggi quelle modalità sono molto lontane dal Suo modo di essere, l'unca cosa che può fare (e credo sia già quello che sta facendo) è vivere di conseguenza, in maniera coerente rispetto le Sue convinzioni.
Non sta già facendo così?
Perchè creare un problema se non ce ne sono?
Inoltre tenga presente che l'adolescenza è un periodo a parte, in cui può capitare di fare qualcosa solo per sperimentare, o per trasgredire o per altre ragioni che qui non indaghiamo, ma non è certamente detto che quello che abbiamo fatto in passato debba condizionarci o rovinarci la vita anche oggi.
Piuttosto quel ragazzino che sperimentava e scopriva la sessualità oggi è cresciuto oppure è ancora legato a quei fatti tanto da non poter andare avanti serenamente?
Se così non fosse, forse un po' di ansia sta mettendo lo zampino per rovinarLe la vita adesso. Non crede?
Gentile Utente,
come avrebbe potuto costruire una morale oggi se non vivendo una vita e quindi facendo esperienze e crescendo in un determinato ambiente, elaborando le informazioni in un determinato modo e poi prendendo le distanze oggi da esperienze fatte ma che non ripeterebbe e che oggi non condivide?
Se oggi quelle modalità sono molto lontane dal Suo modo di essere, l'unca cosa che può fare (e credo sia già quello che sta facendo) è vivere di conseguenza, in maniera coerente rispetto le Sue convinzioni.
Non sta già facendo così?
Perchè creare un problema se non ce ne sono?
Inoltre tenga presente che l'adolescenza è un periodo a parte, in cui può capitare di fare qualcosa solo per sperimentare, o per trasgredire o per altre ragioni che qui non indaghiamo, ma non è certamente detto che quello che abbiamo fatto in passato debba condizionarci o rovinarci la vita anche oggi.
Piuttosto quel ragazzino che sperimentava e scopriva la sessualità oggi è cresciuto oppure è ancora legato a quei fatti tanto da non poter andare avanti serenamente?
Se così non fosse, forse un po' di ansia sta mettendo lo zampino per rovinarLe la vita adesso. Non crede?
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Ex utente
Dottoressa Pileci,
grazie per le sue considerazioni
"Inoltre tenga presente che l'adolescenza è un periodo a parte, in cui può capitare di fare qualcosa solo per sperimentare, o per trasgredire o per altre ragioni che qui non indaghiamo, ma non è certamente detto che quello che abbiamo fatto in passato debba condizionarci o rovinarci la vita anche oggi."
Quindi quel che mi è successo fa parte di un normale periodo di crescita e scoperta della fase adolescenziale?
grazie per le sue considerazioni
"Inoltre tenga presente che l'adolescenza è un periodo a parte, in cui può capitare di fare qualcosa solo per sperimentare, o per trasgredire o per altre ragioni che qui non indaghiamo, ma non è certamente detto che quello che abbiamo fatto in passato debba condizionarci o rovinarci la vita anche oggi."
Quindi quel che mi è successo fa parte di un normale periodo di crescita e scoperta della fase adolescenziale?
[#6]
Gentile Utente,
il passato va letto con gli occhi del passato e deve essere letto tenendo conto del momento in cui si fanno determinate scelte.
Poi, un scelta, una sperimentazione è solo quello! Conosce il detto "una rondine non fa primavera"?
Non basta un evento per garantire una predittività.
Ed il fatto che Lei non abbia avuto racconti da altri amici non vuol dire che anche altri non l'abbiano fatto, ma forse l'hanno fatto anche loro e con il fatto che anche loro si vergognavano, ecco che non se ne parla.
Qualunque sia stato il suo passato, è il presente che conta. E gli altri possono sapere solo quello che Lei vorrà che sappiano! Per di più se avvenuto in momenti di autoerotismo. Quindi, stia sereno e lasci il passato nel passato.
il passato va letto con gli occhi del passato e deve essere letto tenendo conto del momento in cui si fanno determinate scelte.
Poi, un scelta, una sperimentazione è solo quello! Conosce il detto "una rondine non fa primavera"?
Non basta un evento per garantire una predittività.
Ed il fatto che Lei non abbia avuto racconti da altri amici non vuol dire che anche altri non l'abbiano fatto, ma forse l'hanno fatto anche loro e con il fatto che anche loro si vergognavano, ecco che non se ne parla.
Qualunque sia stato il suo passato, è il presente che conta. E gli altri possono sapere solo quello che Lei vorrà che sappiano! Per di più se avvenuto in momenti di autoerotismo. Quindi, stia sereno e lasci il passato nel passato.
Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492
[#7]
Gentile Utente,
"Quindi quel che mi è successo fa parte di un normale periodo di crescita e scoperta della fase adolescenziale?"
Ribadisco che non ha alcun senso spaccarsi la testa con tali domande, perchè il rischio per Lei è solo quello di costruire un problema dove non c'è e andare incontro alla costruzione di un disturbo d'ansia e conseguente rimuginio.
Un cordiale saluto,
"Quindi quel che mi è successo fa parte di un normale periodo di crescita e scoperta della fase adolescenziale?"
Ribadisco che non ha alcun senso spaccarsi la testa con tali domande, perchè il rischio per Lei è solo quello di costruire un problema dove non c'è e andare incontro alla costruzione di un disturbo d'ansia e conseguente rimuginio.
Un cordiale saluto,
[#8]
Ex utente
"Ribadisco che non ha alcun senso spaccarsi la testa con tali domande, perchè il rischio per Lei è solo quello di costruire un problema dove non c'è e andare incontro alla costruzione di un disturbo d'ansia e conseguente rimuginio"
Gentile d.ssa,
Non vorrei certo andare a creare un problema dove non c'è, ho posto quella domanda per capire un po' più a fondo la natura di un'esperienza che in questo momento mi sembra talmente distante da come sono da quasi non riconoscerla come mia.
Comunque grazie a chi è intervenuto per le rassicurazioni e per avermi fornito un po di chiarezza.
Gentile d.ssa,
Non vorrei certo andare a creare un problema dove non c'è, ho posto quella domanda per capire un po' più a fondo la natura di un'esperienza che in questo momento mi sembra talmente distante da come sono da quasi non riconoscerla come mia.
Comunque grazie a chi è intervenuto per le rassicurazioni e per avermi fornito un po di chiarezza.
[#9]
Proprio per questa ragione Le ho detto che c'è il rischio di creare un problema, sebbene non siano le Sue intenzioni, ci mancherebbe!
Voler andare a capire a fondo, voler cercare le cause e le risposte a domande che probabilmente NON hanno risposte, ma solo ipotesi che non ci servono a stare meglio, esprimono solo un po' d'ansia.
E quando c'è ansia, le rassicurazioni sono ciò che di più deleterio possa esserci per amplificarla...
Un cordiale saluto,
Voler andare a capire a fondo, voler cercare le cause e le risposte a domande che probabilmente NON hanno risposte, ma solo ipotesi che non ci servono a stare meglio, esprimono solo un po' d'ansia.
E quando c'è ansia, le rassicurazioni sono ciò che di più deleterio possa esserci per amplificarla...
Un cordiale saluto,
[#10]
>>> le modalità strane talvolta adottate nell'adolescenza. Come spiegavo le trovo contrastanti con la mia morale di oggi.
>>>
Infatti l'adolescenza è un periodo di passaggio. Per alcuni dura un po' di più, per altri un po' di meno. Per alcune persone scorre tranquilla e monotona, per altre è destabilizzante e turbolenta. A volte si fanno esperienze sessuali poco usuali, a volte no. A volte ci si diverte ad andare su una ruota in motorino, rischiando di ammazzarsi, o contromano incontro a un autobus di notte, per rientrare solo all'ultimo momento. A volte si ruba nei negozi. Così, per il gusto di farlo.
L'adolescenza è un periodo in cui le persone sperimentano, in modi non sempre ortodossi (da un punto di vista adulto) e di conseguenza a tale sperimentazione diventano qualcun altro.
Uscire dall'adolescenza, spesso, significa diventare un'altra persona. Perciò lei può benissimo considerare le esperienze fatte in quel periodo, a tutti gli effetti, come se fossero state vissute da una persona che non è più lei. Quindi la responsabilità di tali esperienze era di quell'altro, non sua.
Non a caso le leggi tengono conto di questo fatto, infliggendo pene significativamente inferiori e a carattere rieducativo agli adolescenti che commettono reati.
>>>
Infatti l'adolescenza è un periodo di passaggio. Per alcuni dura un po' di più, per altri un po' di meno. Per alcune persone scorre tranquilla e monotona, per altre è destabilizzante e turbolenta. A volte si fanno esperienze sessuali poco usuali, a volte no. A volte ci si diverte ad andare su una ruota in motorino, rischiando di ammazzarsi, o contromano incontro a un autobus di notte, per rientrare solo all'ultimo momento. A volte si ruba nei negozi. Così, per il gusto di farlo.
L'adolescenza è un periodo in cui le persone sperimentano, in modi non sempre ortodossi (da un punto di vista adulto) e di conseguenza a tale sperimentazione diventano qualcun altro.
Uscire dall'adolescenza, spesso, significa diventare un'altra persona. Perciò lei può benissimo considerare le esperienze fatte in quel periodo, a tutti gli effetti, come se fossero state vissute da una persona che non è più lei. Quindi la responsabilità di tali esperienze era di quell'altro, non sua.
Non a caso le leggi tengono conto di questo fatto, infliggendo pene significativamente inferiori e a carattere rieducativo agli adolescenti che commettono reati.
Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com
[#11]
Ex utente
Vede, Dottor Santocito, il suo discorso non fa una piega e razionalmente trovo sia totalmente condivisibile. Lei però anche anche parlato di responsabilità, ecco io ho la sensazione che però ragionando in questo modo io eluda delle responsabilità legate al mio passato. Non so se mi sono spiegato ma è una sensazione difficile da tradurre in parole.
"Per alcune persone scorre tranquilla e monotona, per altre è destabilizzante e turbolenta. A volte si fanno esperienze sessuali poco usuali, a volte no."
In verità non definirei la mia adolescenza turbolenta, nel senso che guai non ne ho mai combinati ma questo che ha sollevato è un altro punto che non mi spiego: quando ho iniziato ad avere le prime vere esperienze sessuali (non bacini e carezze insomma) ero ancora adolescente ma non ho mai sentito il bisogno di sperimentare qualcosa di poco usuale, anzi tutto è sempre stato molto tradizionale.
Grazie per la Sua risposta.
"Per alcune persone scorre tranquilla e monotona, per altre è destabilizzante e turbolenta. A volte si fanno esperienze sessuali poco usuali, a volte no."
In verità non definirei la mia adolescenza turbolenta, nel senso che guai non ne ho mai combinati ma questo che ha sollevato è un altro punto che non mi spiego: quando ho iniziato ad avere le prime vere esperienze sessuali (non bacini e carezze insomma) ero ancora adolescente ma non ho mai sentito il bisogno di sperimentare qualcosa di poco usuale, anzi tutto è sempre stato molto tradizionale.
Grazie per la Sua risposta.
[#12]
>>> io ho la sensazione che però ragionando in questo modo io eluda delle responsabilità legate al mio passato. Non so se mi sono spiegato ma è una sensazione difficile da tradurre in parole
>>>
Si è spiegato benissimo, credo.
Il punto è che lei sente che non sarebbe giusto "eludere le responsabilità del passato", senza apparentemente rendersi conto che "quello" che ha commesso quegli atti era un'altra persona, diversa da ciò che probabilmente è oggi.
Si sente responsabile per gli atti commessi dalle altre persone?
Consideri che dopo pochi anni non c'è più una sola cellula nel nostro corpo di quelle originali che c'erano all'inizio, perciò fisicamente diventiamo a tutti gli effetti una cosa completamente diversa. Cosa le fa pensare che la vita psichica debba continuare per sempre uguale a se stessa?
Pensi ad esempio che OGGI sta avendo questi scrupoli di coscienza, non allora. Quindi mentalmente sta già dimostrando di essere una persona diversa. Quindi che senso ha giudicare il passato con gli occhi del presente?
>>>
Si è spiegato benissimo, credo.
Il punto è che lei sente che non sarebbe giusto "eludere le responsabilità del passato", senza apparentemente rendersi conto che "quello" che ha commesso quegli atti era un'altra persona, diversa da ciò che probabilmente è oggi.
Si sente responsabile per gli atti commessi dalle altre persone?
Consideri che dopo pochi anni non c'è più una sola cellula nel nostro corpo di quelle originali che c'erano all'inizio, perciò fisicamente diventiamo a tutti gli effetti una cosa completamente diversa. Cosa le fa pensare che la vita psichica debba continuare per sempre uguale a se stessa?
Pensi ad esempio che OGGI sta avendo questi scrupoli di coscienza, non allora. Quindi mentalmente sta già dimostrando di essere una persona diversa. Quindi che senso ha giudicare il passato con gli occhi del presente?
[#13]
Ex utente
"Pensi ad esempio che OGGI sta avendo questi scrupoli di coscienza, non allora. Quindi mentalmente sta già dimostrando di essere una persona diversa. Quindi che senso ha giudicare il passato con gli occhi del presente?"
In verità non credo avrei potuto nemmeno averli quella volta. Questo perchè, dai ricordi che ho, era tutto molto "istintivo", un po' come, riprendendo il Suo esempio, guidare il motorino con una sola ruota senza però pensare che si potrebbe cadere e rompersi qualcosa. In tal senso ho almeno la sicurezza di aver rischiato di meno. :)
D'altra parte però ho delle passioni (sportive ad esempio) nate in quello stesso periodo che conservo ancora adesso e che probabilmente conserverò per molti anni ancora. E' forse l'ambito della sessualità ad essere diverso?
In verità non credo avrei potuto nemmeno averli quella volta. Questo perchè, dai ricordi che ho, era tutto molto "istintivo", un po' come, riprendendo il Suo esempio, guidare il motorino con una sola ruota senza però pensare che si potrebbe cadere e rompersi qualcosa. In tal senso ho almeno la sicurezza di aver rischiato di meno. :)
D'altra parte però ho delle passioni (sportive ad esempio) nate in quello stesso periodo che conservo ancora adesso e che probabilmente conserverò per molti anni ancora. E' forse l'ambito della sessualità ad essere diverso?
[#14]
Ho l'impressione che lei sia soggetto alla tentazione di ragionare per categorie stagne. In questo senso, forse, la post-adolescenza potrebbe averle "regalato" una certa rigidità di giudizio. Magari da adolescente era più flessibile e sciolto :)
Non esiste un modo per *normare* con facilità ogni ambito dell'esperienza umana. L'adolescenza può cambiare i gusti alimentari, sessuali e anche quelli sportivi. Come del resto è possibile cambiare a qualunque età. La *preoccupazione* di capire cosa è giusto e cosa no, è semmai un blando motivo di preoccupazione che potrebbe avere, non *soddisfare* tale preoccupazione. Riesco a spiegarmi?
Non è facile mettere le mutande al mondo, come ha detto qualcuno.
Cerchi di essere meno giudicante, in questo caso verso se stesso, e vedrà che il mondo le diventerà immediatamente più comprensibile.
Non esiste un modo per *normare* con facilità ogni ambito dell'esperienza umana. L'adolescenza può cambiare i gusti alimentari, sessuali e anche quelli sportivi. Come del resto è possibile cambiare a qualunque età. La *preoccupazione* di capire cosa è giusto e cosa no, è semmai un blando motivo di preoccupazione che potrebbe avere, non *soddisfare* tale preoccupazione. Riesco a spiegarmi?
Non è facile mettere le mutande al mondo, come ha detto qualcuno.
Cerchi di essere meno giudicante, in questo caso verso se stesso, e vedrà che il mondo le diventerà immediatamente più comprensibile.
[#15]
Ex utente
"Ho l'impressione che lei sia soggetto alla tentazione di ragionare per categorie stagne. In questo senso, forse, la post-adolescenza potrebbe averle "regalato" una certa rigidità di giudizio. Magari da adolescente era più flessibile e sciolto :)"
Nonostante non sia passato molto tempo ho ricordi confusi su quanto fossi più flessibile nel giudizio un tempo. Di certo i miei giudizi, così come il mio modo di rapportarmi a tutte le situazioni, erano molto più impulsivi e immaturi e questo (non so se la sua riflessione volesse condurmi a questo punto) mi porta a credere che quel tipo di sperimentazioni fossero proprio un modo impulsivo e immaturo di affrontare quelle tempeste ormonali adolescenziali di cui ho letto in alcuni articoli su questo sito.
Non ho la pretesa di normare quel particolare ambito della mia vita quanto capire se in quelle esperienze ci fosse qualcosa di negativo, anormale o patologico per il quale valesse la pena continuare ad interrogarsi o preoccuparsi ma dai Vostri interventi mi pare di aver capito che innanzitutto dovrei cercare di tranquillizzarmi un po'.
Grazie a Lei ed ai Suoi colleghi per il tempo che avete dedicato. Cordiali saluti
Nonostante non sia passato molto tempo ho ricordi confusi su quanto fossi più flessibile nel giudizio un tempo. Di certo i miei giudizi, così come il mio modo di rapportarmi a tutte le situazioni, erano molto più impulsivi e immaturi e questo (non so se la sua riflessione volesse condurmi a questo punto) mi porta a credere che quel tipo di sperimentazioni fossero proprio un modo impulsivo e immaturo di affrontare quelle tempeste ormonali adolescenziali di cui ho letto in alcuni articoli su questo sito.
Non ho la pretesa di normare quel particolare ambito della mia vita quanto capire se in quelle esperienze ci fosse qualcosa di negativo, anormale o patologico per il quale valesse la pena continuare ad interrogarsi o preoccuparsi ma dai Vostri interventi mi pare di aver capito che innanzitutto dovrei cercare di tranquillizzarmi un po'.
Grazie a Lei ed ai Suoi colleghi per il tempo che avete dedicato. Cordiali saluti
[#16]
>>> quel tipo di sperimentazioni fossero proprio un modo impulsivo e immaturo di affrontare quelle tempeste ormonali adolescenziali
>>>
Sì, è proprio quanto le stiamo dicendo.
>>> capire se in quelle esperienze ci fosse qualcosa di negativo, anormale o patologico per il quale valesse la pena continuare ad interrogarsi o preoccuparsi
>>>
Nulla di anormale o patologico, può stare tranquillo.
>>>
Sì, è proprio quanto le stiamo dicendo.
>>> capire se in quelle esperienze ci fosse qualcosa di negativo, anormale o patologico per il quale valesse la pena continuare ad interrogarsi o preoccuparsi
>>>
Nulla di anormale o patologico, può stare tranquillo.
Questo consulto ha ricevuto 16 risposte e 5.6k visite dal 07/08/2013.
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