Separazione da compagna vedova con bambino

dopo un rapporto di circa un anno e mezzo, con una convivenza,è finita tra me e la mia compagna. lei ha un bimbo che non ha mai conosciuto una figura paterna essendo rimasto orfano a sei mesi.ho iniziato a frequentare la mia compagna sempre in presenza di A. Quando abbiamo capito entrambi che era amore abbiamo cercato di fare tutto con la massima discrezione, i primi tempi fingevo di tornare a casa,lei addormentava il bimbo e trascorrevo la notte lì.dopo poco tempo, senza che dicessimo nulla A. ha compreso tutto e inizia a invitarmi a pranzo, a dormire e trasferirmi da loro.una sera mentre lavo i piatti sento che domanda alla madre "posso chiedere a S. se vuole diventare il mio papà?".da quel momento siamo una famiglia, mi trasferisco da loro.dopo alti e bassi e una separazione burrascosa mi ritrovo da solo.riproviamo a ricostruire qualcosa ma finisce male.nel frattempo finisco in psicoterapia,ma non vedo effetti.solo quando lei ritorna da me mi riprendo.ma di nuovo è la separazione, probabilmente definitiva."tu non sei il padre di A."mi dice.è vero, non lo sono né biologicamente né legalmente, tuttavia questa separazione mi ha causato una forte depressione.non è possibile dimenticare quello che è stato il nostro rapporto,a titolo d'esempio riporto solo un episodio che si ripeteva spesso:la mattina quando la mia compagna si recava al lavoro prima di me A.entrava nel lettone con me, mi prendeva il viso fra le mani e mi diceva "tu sei il mio papà, ti voglio bene".tralasciando l'aspetto dei miei presunti diritti mi chiedo cosa sia giusto per il bambino che per ammissione della madre mi cerca e non riesce a spiegarsi la mia sparizione.non ho avuto risposte chiare in proposito.devo pensare a una vita senza questo figlio che ho amato e che mio ha amato tanto?è deleterio vederlo, incontrarlo, frequentarlo anche se in occasioni particolari?la mia ex compagna sta frequentando un altro,causa a suo tempo di un litigio molto violento tra me e lei.so che i sentimenti non hanno nessuna patente e non sono misurabili,ma pur non essendo stato un buon compagno posso dire di essere stato a suo tempo un bravo padre.ma ora che fare? cercare un contatto o rinunciare ad A. per il suo benessere? sento che nonostante la fine della relazione tra me e sua madre l'amore che mi lega ad A.è grandissimo, incommensurabile.mi manca la nostra vita, vorrei che lui non uscisse dalla mia, vorrei poter essere almeno sporadicamente al suo fianco.ma è giusto? o è solo egoismo il mio?
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Gentile Utente,
la questione è complessa e delicata.

Anche se comprendo il suo dolore e l'affetto che la legherebbe al bambino,mi permetta: di quali presunti diritti parlerebbe? In ogni caso non può travalicare i confini stabiliti dalla legge per quanto riguarda la potestà genitoriale, non credo abbia diritti (a termine di legge) da rivendicare.
<cercare un contatto o rinunciare ad A. per il suo benessere?>
Ma lo vorrebbe fare all'insaputa della madre?
< o è solo egoismo il mio? >
Ne ha parlato con il suo terapeuta?
Che risposte ha ottenuto?

In primo luogo è il benessere del minore che andrebbe tutelato evitando assolutamente di procurargli turbative.

Quanti anni ha il bimbo?
Cosa gli ha detto la madre a proposito della sua sparizione?
Come mai si è chiuso il vostro rapporto? Per quali motivi <causa a suo tempo di un litigio molto violento tra me e lei> Che è successo di preciso? Il bimbo ha assistito alla scena o comunque ai vostri conflitti?
Che rapporto ha con la sua ex compagna e che ne pensa dei suoi desideri (di lei che scrive) in merito alla frequentazione del bimbo ?

Se vuole aggiungere altro, la ascoltiamo

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
salve e grazie per la rapidità.
con ordine: non ho alcun diritto legale, mi sono espresso male, diciamo meglio "il desiderio che ho di vedere il bambino"
No, non lo farei, né l'ho mai fatto a insaputa della madre. anzi dopo il litigio ho chiesto io alla mia compagna di non coinvolgere A. fino a quando non avessimo raggiunto un equilibrio. dopo oltre due mesi è stata lei a farmi riallacciare i rapporti con il bambino, dapprima telefonicamente, poi io mi sono fatto vedere e lei ha favorito l'incontro. prima della loro partenza ho trascorso diverse giornate con loro due, un pomeriggio un paio d'ore solo con il bambino. fino al 30 giugno sembravano esserci le possibilità per ricominciare.
< o è solo egoismo il mio? >
Ne ha parlato con il suo terapeuta?
su questo aspetto mi manca una risposta chiara;ha parlato di coinvolgimento emotivo molto forte, di rapporto importante ma che prima andava chiarita la situazione di coppia. dopo un mese di sospensione ci torno domani
A. ha 6 anni.la madre ha detto che semplicemente dovevo stare un po'con i miei genitori ecc. anche se lui ha capito perché mi ha chiesto di fare "pace con mamma"e tornare con loro.
il litigio avvenne per gelosia:la mia compagna aveva un'intensa "relazione telefonica" con un suo "amico".A.mi raccontò che a natale la madre lo frequentava ma lui non voleva.poi ho letto i suoi sms"mi manchi, ti voglio bene ecc.".successivamente la madre è salita con lui che è rimasto a dormire a casa della mia ex, senza che mi dicesse nulla.l'ho trovato lì.poi ho incontrato lei,le ho chiesto spiegazioni e lei mi ha riso in faccia.ho perso la testa e l'ho presa a schiaffi e viceversa.A.non ha assistito;in poche occasioni a qualche diverbio, nulla di grave.
dopo l'arrivo a napoli mi ha chiamato per dire che era tutto a posto e mi avrebbe chiamato più tardi.le ho inviato due gg dopo un sms a cui non ha risposto, poi l'ho chiamata il 21/07,scoprendo che continua la relazione telefonica con l'amico.il giorno dopo sono stato a napoli.non voleva incontrarmi e solo la minaccia di parlare con sua suocera l'ha convinta.si è presentata con il cognato il quale ha cercato di rassicurarmi dicendo che è solo una sbandata ed è un rapporto che non può durare.in pratica lei non ha confermato nulla.solo nella telefonata successiva ha ammesso parzialmente la verità.ha detto che vuole che A.di me abbia un buon ricordo e che non farà mai nulla di negativo nei miei confronti.in poche parole vuol essere lasciata in pace senza darmi spiegazioni.dubito voglia concedermi questa possibilità
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
Perdoni la franchezza, penso che lei non abbia alcuna possibilità di scelta se intrattenere o meno un rapporto con il bimbo.
E' una questione da regolare con la madre, usando il massimo buon senso da parte di entrambi.

Da quello che mi ha raccontato si rischia di confondere il piccolo, vedete di chiarire tra voi per evitare di turbarlo (entrambi).

Concordo con il suo terapeuta sulla coppia, tra l'altro non si comprende bene questo suo comparire improvvisamente e le minacce, se il rapporto è stato chiuso, a che pro? Se il suo desiderio fosse quello di recuperare il rapporto, non credo che sia questo il modo più adatto. In ogni caso bisognerebbe essere in due a volerlo...comunque da qui mancano gli elementi per comprendere bene ..ne tenga conto nel leggere la risposta e confidi nell'aiuto del suo curante.

Cordiali saluti



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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
grazie nuovamente per la risposta.
rileggendo i miei interventi mi rendo conto di essere stato non molto chiaro.
mi verrebbe una battuta circa il nostro rapporto, che è stato cioè chiuso a mia insaputa! celie a parte ho sempre ritenuto che un confronto onesto, anche serrato, sia alla base di ogni relazione. ho indubbiamente agito d'impulso, non è normale partire nel cuore della notte e farsi centinaia di km senza sapere cosa si troverà.
speravo di ottenere delle risposte, in realtà un miracolo.
ora invece sapendo ragionevolmente che non esiste più questa possibilità (probabilmente la sola che mi permetterebbe di stare con il bambino) cercavo di trovare una via per non staccarmene definitivamente. dalla franchezza del suo intervento è evidente che la mia presenza finirebbe, in queste condizioni, per disorientare e turbare A. che ha già sofferto molto per questa separazione.
probabilmente pecco di presunzione, ma ho il terrore che la mia ex compagna possa imbattersi in un uomo che non ami veramente suo figlio, che non sia in grado di fargli da padre.purtroppo ho assistito a un peggioramento nell'accudimento del piccolo dopo la separazione. molteplici ritardi nel portarlo a scuola la mattina e nel recuperarlo al pomeriggio, grembiule spesso non stirato o addirittura lavato, giornate e serate trascorse davanti alla tv, magari sgranocchiando dolciumi e merendine, ho notato la ricomparsa di capricci e paure...ripeto non voglio peccare di presunzione, ma dopo aver visto A. crescere, diventare autonomo e soprattutto felice questa situazione è una vera sofferenza, ragione per la quale sento la necessità di trovare una guida per evitare che accadano situazioni che possano pregiudicare la serenità di quello che per me è e resterà comunque mio figlio. se l'unico modo perché ciò avvenga è la mia uscita di scena allora un padre, o anche solo una persona che ama deve saperlo fare, a costo di sofferenza e sacrifici.
ecco in quest'ultima affermazione forse risiede il motivo di tutto ciò: incredibilmente in questa strana coppia l'amore vero era sbocciato con il figlio della mia compagna e non con lei. sembra impossibile ma non ci avevo mai pensato in maniera così chiara. resta inteso che cercherò di proseguire fino in fondo il percorso con il mio terapeuta.
ad ogni modo anche il suo intervento ha contribuito a diradare un po'di nebbia.
grazie cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
<dalla franchezza del suo intervento è evidente che la mia presenza finirebbe, in queste condizioni, per disorientare e turbare A. che ha già sofferto molto per questa separazione.>
Tenga comunque ben presenti i limiti del consulto on line, solo chi ha a disposizione tutti gli elementi necessari come il suo terapeuta è in grado di accompagnarla nel capire.

< incredibilmente in questa strana coppia l'amore vero era sbocciato con il figlio della mia compagna e non con lei>
E direi che questa è una questione da ben approfondire con il suo curante......l'argomento paternità al quale lei è così sensibile.

Cordialità
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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
nuovamente grazie.
qualora emergessero elementi d'interesse provvederò ad aggiornare
cordiali saluti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119
La ascolteremo volentieri.

Molti auguri
[#8]
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
salve, finalmente, dopo qualche problema pratico, oggi sono riuscito ad avere un incontro con il mio terapeuta, anche se purtroppo potrò riprendere seriamente le sedute solo all'inizio di settembre. ha definito alcuni miei atteggiamenti (per esempio il fatto di partire nel cuore della notte per vederla) come una nevrosi, piuttosto che come manifestazioni d'amore. sulle mie intenzioni con A. sostiene che nel momento in cui io e la madre riuscissimo ad avere un rapporto sereno, senza doppi fini potrebbe anche starci la possibilità di una frequentazione. ovviamente ciò sarà molto difficile. l'unica alternativa valida sostiene che sia il lasciarmi alle spalle questa storia e trovare un'altra donna con cui costruire una famiglia vera. ecco il punto più dolente, quando stavo con la mia compagna non sentivo la necessità di avere un figlio mio, perché pensavo che A. già lo fosse a tutti gli effetti, trascurando tra l'altro gli avvertimenti del terapeuta. sicché ora mi sento come un padre a cui abbiano sottratto il figlio e che non può fare altro che o schiantarsi di continuo contro i mulini a vento, oppure rassegnarsi e rinunciare definitivamente a lui. per lui sarei disposto a tutto, ho già fatto tanti sacrifici per permettergli di crescere sereno, anche se questo mi sembra davvero troppo. mi sembra anche di essere un marziano: a tutti pare assurdo che ci si possa legare così tanto a un bambino. in poche parole il mio stesso terapeuta ha detto una cosa del genere. ma è una situazione così rara? veramente è possibile dimenticare oltre un anno vissuto come padre e figlio per il fatto che tra i due adulti è finita?
tra l'altro oggi ho deciso di sistemare un paio di questioni burocratiche legate a questa storia, di cui mi sono scordato di parlare con il terapeuta. 1 tempo fa avevo contratto un'assicurazione vita il cui beneficiario è la mia ex compagna, non m'interessa l'atto pratico, ma solo quello "psicologico", la faccio scadere alle stesse condizioni o è meglio cambiare beneficiario? 2 ho ritirato le somme versate in circa un anno in un fondo di accantonamento per finanziare i probabili futuri studi di A., sembrandomi privo di senso continuare a farlo. tuttavia trattandosi di un impegno nei confronti del bimbo ho deciso di trasformare il denaro in un investimento che potrà riscuotere al 18 anno d'età. entrambe le iniziative sono state prese da me senza coinvolgere la mia ex che sull'assicurazione, quando l'ha scoperta, si è addirittura arrabbiata. so di apparire veniale, ma intendo non derogare ai miei impegni e alle mie responsabilità.
ancora una volta mi chiedo se abbia un senso ciò che sto facendo...
grazie per l'attenzione, cordialità