Malessere

Ci sono situazioni in cui la relazione con altre persone ha su di me un effetto destabilizzante. Una frase di un collega di lavoro, di una persona amica o di un familiare può trovarmi impreparata a dare la risposta che solo in seguito reputo più opportuna ma che non riesco mai a dare in tempo reale. Così quella frase o quella parola parola agisce dentro di me e quando mi sembra di aver colto il senso, mi esplode dentro con attacchi di rabbia e collera come una bomba a scoppio ritardato. Ho bisogno di tempo per cogliere il vero significato di quanto mi viene detto, sul momento non ne sono capace. Colgo la minaccia, l'offesa, la prevaricazione solo dopo, anche dopo alcuni giorni, ma l'effetto è come se stesse succedendo in quel momento e oltretutto non posso neanche più difendermi perchè l'altra persona si è già dimenticata. Per me "il dopo" è fonte di grande malessere e purtroppo mi succede spesso. Come posso fare per cogliere immediatamente ciò che l'altro intende dirmi, sia con messaggi verbali e non verbali? Chiedere sempre spiegazioni all'interlocutore, può essere un modo? Grazie.
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Dr. Fernando Bellizzi Psicologo, Psicoterapeuta 1.1k 37
Gentile Utente,

> Per me "il dopo" è fonte di grande malessere e purtroppo mi succede spesso.

Ma nel durante cosa succede? A cosa pensa? O dove è rivolta l'attenzione?
Se si perde le parole nel momento, ma poi se le ricorda, potrebbe voler dire che una parte di sé ha comunque ascoltato. L'altra parte, quella che non ascoltava, in cosa era dedicata?

Dr. Fernando Bellizzi
Albo Psicologi Lazio matr. 10492

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signora,
Quello che lei vorrebbe possedere e' una risorsa che viene data dall'esperienza. Dalle "esperienze" purtroppo negative che affinano per necessita' l'esigenza di difendersi.
Forse nella sua vita questa esigenza non c'e' stata ed e' rimasta un po "ingenua".
Una tecnica per "smaliziarsi" non penso esista e forse non e' il caso neanche di cercarla. Significherebbe alimentare le "sofferenze" temendo o paventando sempre un sinistro senso nelle parole del prossimo.
Forse, gentile signora, dovrebbe accettare questa sua caratteristica e imparare ad assorbire con meno reazione il momento in cui le sembra di cogliere una malevolenza verso di lei.
Le porgo i miei saluti e spero di averla aiutata a inquadrare in modo diverso i suoi dubbi.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Signora,
Mi associo alle preziose risposte del Colleghi.
La sua richiesta di consulenza mi appare vaga ed oltre ad esse online, quindi con le dovute limitazioni del mezzo informatico, lei ci fornisce ben pochi elementi dalla sua vita/ psiche/ vita emozionale, ecc.....

Non esistono strategie adoperabili ed estendibili a tutti gli esseri umani, ma fragilità uniche che ci rendono non omologabili agli altri....
Cosa la ferisce?
Quali frasi ?
E soprattutto quali corde emotive toccano queste frasi inquisite?

Si sente attaccata, giudicata, valutata?

Il comportamento, la sua personalità, la sua fisicità, relazioni..., .altro?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Utente
Utente

Devo dire che nel "durante" ascolto quello che mi viene detto e solo "dopo" mi accorgo che il contenuto o il modo con cui mi è stato detto mi ha irritato. Mi ferisce non ciò che mi viene detto ma il fatto di non saper reagire e interagire sul momento. Infatti, le rare volte che sono state pronta a rispondere, il contenuto ha perso di importanza. L'ultima esperienza è stata durante un viaggio recente in cui una persona, una conoscente, aveva da ridire per come ero vestita o per altre cose futili. "Dopo" a casa ho avuto il ricordo di una persona molesta, che mi aveva infastidita, ma sul momento ho solo risposto con una battuta, anche .per non rovinare il viaggio. Una volta una collega ha alluso ad una mia malattia come reazione al fatto di non averla sentita chiamare ( non solo sei ...ma sei anche sorda). In quall'ocassione ho motivato di non averla sentita chiamare a causa della finestra aperta, ma "dopo" a casa ero furiosa. Un altro caso che voglio citare è quando, in visita ad un'amica, questa ha continuato a stirare, forse aveva problemi suoi, il fatto è che quando ho cercato di andarmene mi ha trattenuto perchè prima voleva finire di stirare, per poi accompagnarmi. A casa mi sono sentita umiliata per non essermene andata subito. Ma ripeto, non sono gli atteggiamenti degli altri che mi pesano, quanto il fatto di non essere presente alle mie emozioni quando succedono. E' come se fossi anestetizzata, sul momento. Dovrò individuare cosa mi dà veramente fastidio e forse cominciare a pensare al prossimo come a una minaccia per me per essere pronta a reagire. Fino ad ora non ho mai pensato agli altri in modo malevolo. Grazie.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
I motivi per cui lei non recepisce il messaggio degli possono essere diversi ed e' solo lei che puo' saperli anche se le sembra di non averne idea..
Se desidera fare luce su questo aspetto della sua personalita' deve chiedere la collaborazione di uno psicologo psicoterapeuta, non solo perche' questa situazione la ferisce, ma perche' l'aiuti a capire quale meccanismo inconscio lei mette in atto.
Ci faccia sapere , se vuole.
Cordiali saluti
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Utente
Utente
Gentile Dott.ssa
Vorrei sapere da Lei perchè non recepisco i messaggi correttamente. Sono impreparata, non ho questa sensibilità, se non "dopo". Esiste qualche metodo per affinarmi?
Grazie.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Nessuno puo' rispondere a questa domanda senza di lei.
Non credo che si tratti di "impreparazione" ma di un meccanismo che lei mette in atto inconsciamente. Piu' di cosi' non so dirle. Il motivo/ l'obiettivo lo possiede solo lei anche se consciamente non le e' possibile indoviduarlo.
Ecco perche' serve una figura che faccia da mediazione in questo processo.
Cordiali saluti