Disagio nella sfera sessuale e trauma infantile

Buongiorno, sono una giovane ragazza di 25 anni, vi scrivo per avere un consulto, per un disagio che mi porto avanti da tempo. Non riesco a vivere come vorrei la mia sessualità col mio compagno. Per spiegarvi il problema vi espongo in breve la mia storia. Ho avuto purtroppo un'infanzia un pò triste, per anni da piccola (dai 9 ai 14 anni circa) sono stata abusata dall'ex marito di mia sorella(non arrivando mai però ad un rapporto completo), questa cosa me la sono sempre portata dentro, finchè arrivata ai 19 anni ho incominciato a soffrire di una forte depressione durata anni, curata anche con antidepressivi, questo periodo fù anche accompagnato da attacchi di panico e autolesionismo. Ora posso dire di avere superato quel duro periodo e di sentimi relativamente serena. Arrivo al punto, ho un compagno che amo profondamente, ma pultroppo non riesco a vivere la sessualità con lui come vorrei. Non riesco a raggiungere l'orgasmo durante i rapporti, mai, mi sarà successo in tutto tre volte,nell'arco di un anno. Questo penso per un insieme di fattori, ho paura di fare vedere il mio piacere,di lasciarmi andare, come se sentissi che ci fosse qualcosa di sbagliato. Provo come vergogna. In più non riesco ad aprirmi e dirgli a lui magari cosa mi piace per guidarlo, ho come un blocco, non riesco a "chiedere", ho paura di farmi vedere nella mia sessualità, di lasciarmi andare. Anche una semplice richiesta mi costa molta fatica, anche se dovrebbe essere una cosa naturale. E questo provoca in me un senso di profondo disagio e frustrazione. Lui sà dei problemi legati al mio passato e spesso si era preoccupato di fare qualcosa che mi ferisse, e stato sempre molto delicato. Ci tengo a dire che ho fatto anche psicoterapia, ma per quanto abbia superato certi problemi e momenti difficili anche con la mia ex psicologa avevo problemi ad aprirmi per questa cosa, legata al fatto di avere disagi nel fare l'amore. Soffro perchè sento ragazze della mia età che vivono il sesso serenamente, vorrei solo sentirmi libera e lasciarmi andare. La mia famiglia in più quando ero piccola faceva parte di una religione molto rigida, e questo penso abbia influito, anche se hanno abbandonato la comunità quando io ero ancora bambina, ma mi ricordo ancora molte cose di quel periodo, e il sesso era vissuto in maniera chiusa, nel senso che parlarne era anche motivo di imbarazzo.
Vi scrivo perchè spero in un vostro aiuto, grazie per avermi ascoltata.
Cari saluti.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Ragazza,
è sicuramente molto fortunata ad avere accanto un compagno comprensivo e rispettoso.
D'altro canto, se è vero che tante ragazze vivono serenamente e in modo soddisfacente la loro vita sessuale, è anche vero che per altre risulta problematica pur magari non avendo alle spalle una storia come la sua. Tutti gli elementi che ha citato nel suo post possono essere stati importanti nell'influenzare la situazione attuale, ma potrebbe essere positivo anche il fatto di non attribuire loro un peso determinante. Posto che la situazione OGGI è questa, che fare per cercare di risolverla, riuscendo a vivere con maggior tranquillità e disinvoltura la sua sessualità? Il suggerimento che mi sento di darle è quello di rivolgersi di persona ad un nuovo psicologo/a a cui parlare delle sue attuali difficoltà per stabilire insieme come poter intervenire: diverso sarà, ad esempio, intraprendere un percorso individuale (non necessariamente una psicoterapia) da uno di coppia (ammesso che, nell'eventualità, il suo ragazzo sia disponibile a farlo).

Cordialmente,

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Aggiungo le mie riflessioni a quelle già esaustive della Collega.
Il suo passato, doloroso, ingombrante e non elaborato, sembra inficiare fortemente la sua spontaneità sessuale, compromettendo psiche, soma ed ovviamente coppia.

Credo che una consulenza specialistica sarebbe indicata, anche i passati più terribili, possono esserer riletti cn uno sguardo nuovo e più clemente.....coraggio.

Le allego qualche lettura sulla complessità della risposta sessuale femminile.





https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3437-orgasmo-femminile-e-veramente-indispensabile.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2348-l-orgasmo-femminile-si-puo-imparare.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/150-orgasmo-femminile-vaginale-o-clitorideo.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

è anche possibile che i Suoi timori siano in qualche maniera rafforzati dall'atteggiamneto del Suo compagno, che Lei descrive come una persona molto sensibile, dolce e comprensiva, ma forse questa maniera di porsi non Le permette di essere sufficientemente stimolata per aprirsi di più con lui e se anche lui non problematizza ciò che accade o che non accade, non fa altro che colludere alla fine con il Suo disagio e le Sue difficoltà.

Forse fa fatica ad aprirsi e a dire ciò che non funziona e non va bene per paura di essere giudicata, di sentirsi vulnerabile, rifiutata, ecc... ma in questa maniera non fa altro che rinforzare la situazione attuale di "blocco".

Anche secondo me sarebbe opportuna una consulenza di persona.
Che ne pensa?
Lei in passato ha fatto una psicoterapia per le problematiche accadute da bambina? Che tipo di terapia era?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
Buonasera dott.ssa Angela,
grazie per avermi risposto,
ripeto che ho già fatto psicoterapia per quattro anni, con la mia psicologa avevamo cercato di elaborare il passato di quando ero bambina, cercando di ricordare, per quanto fosse doloroso, e di ricostruire la mia storia, a mano a mano che cercavo di ricordare tornavano a galla episodi molto duri che avevo cercato di dimenticare.
Mi ha aiutato molto, in molti aspetti, soprattutto per i miei problemi di autolesionismo e depressione.
Ma ripeto che per quanto riguarda la mia sfera sessuale ho sempre faticato molto ad aprirmi.
Il mio compagno per farle capire meglio, mi capisce, ma lui e una persona molto forte d'animo. Al'inizio della nostra storia mi chiedeva se c'erano cose che potevano ferirmi.
Ma non penso che il mio compagno possa influire.
Il mio timore come dice lei di essere giudicata o rifiutata, si, quella e un paura che non ho solo nella sfera sessuale ma anche nella mia vita di tutti i giorni.
Vorrei chiedere per che mi ascolta cosa potrei fare per aiutarmi riguardo questo mio disagio, come fare a superare queso disagio sessuale, se può esserci qualche aiuto
che posso fare individualmete.
Ovviamente terrò in considerazione se fosse il caso di una nuova terapia.
Grazie mille.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile signora,

francamente ritengo che se ci fossero maniere per risolvere il problema da sola, lo avrebbe già fatto e da tempo, dal momento che la situazione non La rende felice.

Io ho ipotizzato che il Suo compagno potesse avere in un certo senso un ruolo in quanto le coppie si scelgono sempre in modo molto accurato ed è probabile che lui possa realmente colludere, "gettando la spugna" davanti ai Suoi timori, magari per la paura (di lui) di ferirLa o qualcosa del genere.

Come superare tali "blocchi"? A mio avviso serve una valutazione psicologica di persona per poterlo dire, ma poichè hanno a che vedere con la paura del giudizio, del rifiuto e in una sfera molto delicata perchè la sessualità implica la vulnerabilità e l'intimità, è decisamente il caso di affidarsi ad uno specialista, come uno psicologo psicoterapeuta.

Se tale disagio non si esprime solo nella sfera sessuale, è il caso di intercettare lo schema cognitivo che scatta nella Sua mente (in modo automatico e quindi inconsapevole) e il successivo comportamento (altrettanto automatico ma disfunzionale), in maniera tale da capire poi come spezzare tale sequenza disfunzionale.

Cordiali saluti,
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Ragazza,
Forse il primo percorso effettuato con la sua psicologa, è servito per elaborare altro....ed adesso, da adulta, ha necessità di affrontare tematiche inerenti anche la sfera della sua sessualità

Quello che dice sulla paura del rifiuto è normale e conseguenziale al disagio sessuologico, la sessualità è un " essere, non un fare" e soprattutto non è nè opzionale, nè altro da sè.....

Ha letto gli articoli che le ho allegato?
Ha riflettuto su qualcosa in particolare?

Legga anche questo, se desidera

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/861-sessualita-femminile-disfunzioni-cause-e-terapie.html

Un lavoro ben fatto che affronti la complessità della sua psiche, relazione e sfera intima, a mio avviso, andrebbe effettuato.
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Attivo dal 2013 al 2017
Ex utente
Gentile dott.ssa Valeria, concordo appieno con quello che mi ha scritto,
perche` il percorso di psicoterapia che ho fatto mi ha servito per altri tipo di disagi...
per esempio il mio non riuscire a fidarmi delle persone, anche a quelle a me piu` care,
la mia chiusura verso il mondo esterno, il mio blocco nell'esprimermi nel dialogo nelle varie situazioni
quotidiane, per me risulta ancora faticoso dover dire semplicemente un no, perche` non riesco ad impormi come persona, ma soprattutto la terapia mi ha servito per superare un forte depressione.
Pero` mi sono resa conto che se questo disagio sessuale precedentemente non gli davo molto peso ( nel senso che lo accettavo perche` mi dicevo che era normale), ora invece amando molto questa persona mi sono accorta dei miei bisogni nel voler condividere con lui liberamente il fatto di poter fare l'amore...
Ho preso come consapevolezza di cio` che mi manca...e infatqualcheti ho cominciato a soffrirne profondamente tempo fa`, quello che peggiora le cose e il mio senso di frustazione, piu` faccio l'amore e piu` mi rendo conto di quanto sia difficile per me aprirmi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

per le difficoltà che incontra ora sono più indicate le terapie attive e prescritive in cui il pz riceve chiare e precise prescrizioni da parte del terapeuta per poter superare le difficoltà.

Tali compiti permettono al pz di sperimentarsi in nuove modalità, anche relazionali.

Inoltre tenga presente che più si convince che sia difficile aprirsi e cambiare e più rafforza la Sua convinzione. Invece, si affidi allo specialista con fiducia, perchè -pur con i limiti di un consulto on line- il problema mi pare risolvibile.

Cordiali saluti,