Imitazione eccessiva del padre.
Salve, sono una ragazza di 19 anni in ricerca di "disperato" aiuto. Ho un fratello di 15 anni che, con il passare del tempo, sta diventando ingestibile, soprattutto da un punto di vista emotivo. Brevemente, devo dire che i miei genitori hanno avuto un matrimonio molto problematico, matrimonio culminato in percosse inflitte da mio padre nei confronti di mia madre, di cui, purtroppo, noi figli siamo stati i testimoni.
Mio padre è sempre stato la figura dominante della famiglia: austero, severo, comandante. Mia madre la figura più "malleabile": comprensiva, affettuosa.
Di fronte al comportamento di mio padre ho reagito mangiando e andando incontro a disturbi alimentari notevoli ( obesità) , dai quali sono riuscita a uscire un anno fa, dopo ben 7 anni, grazie all'affetto delle persone a mio fianco e grazie ad una dieta che mi ha restituito la vita. Adesso mi ritengo guarita, sto bene e mi sento ancor più matura di prima. Il problema, però, ed il motivo per cui ho deciso di scrivere qui, è mio fratello, di 4 anni più piccolo di me. Egli ha assistito agli episodi di violenza ( all'epoca aveva 6/7 anni) e temo che abbia incatenato tutto il dolore all'interno di sé, dolore che, quindi, non ha avuto sfogo e temo, purtroppo, che abbia rimosso gran parte delle cose viste. Mio fratello ha un attaccamento morboso nei confronti del padre e lo imita in tutto e per tutto: usa i suoi stessi vocaboli, ha scatti d'ira pericolosi, è prepotente come lo è il padre, ascolta le stesse canzoni che ascolta il padre, è estremamente fissato con tutto ciò che riguarda la muratura come lo è il padre, ma, soprattutto, offende mia madre come faceva mio padre, dandole di buona a nulla, rivolgendo a lei le stesse accuse che mio padre le rivolgeva, difendendo, di fronte a lei, il comportamento di mio padre, quando esso non è per nessun motivo giustificabile.
Mi rivolgo a voi psicologi in quanto ho in voi fiducia, ( spero di poter entrare a psicologia e fare il lavoro che più ritengo a me adatto) 15 anni non sono un po' troppi per continuare ad imitare il padre, soprattutto quando il comportamento di quest'ultimo è distruttivo e di sicuro non rispettoso nei confronti degli altri? Perchè, nonostante abbia visto tutto, ama il padre, lo stima in tutto e denigra mia madre, che in questa situazione non sta affatto bene? Temo anche per il futuro di mio fratello, quando un giorno avrà una moglie...la tratterà come ha visto trattare la madre? C'è da aggiungere che mio padre ha sempre ritenuto le donne "inferiori" e che mio fratello, dunque, sia cresciuto sotto quest'ottica totalmente sbagliata. Cosa è più opportuno fare? Rivolgersi ad uno specialista? Grazie in anticipo.
Mio padre è sempre stato la figura dominante della famiglia: austero, severo, comandante. Mia madre la figura più "malleabile": comprensiva, affettuosa.
Di fronte al comportamento di mio padre ho reagito mangiando e andando incontro a disturbi alimentari notevoli ( obesità) , dai quali sono riuscita a uscire un anno fa, dopo ben 7 anni, grazie all'affetto delle persone a mio fianco e grazie ad una dieta che mi ha restituito la vita. Adesso mi ritengo guarita, sto bene e mi sento ancor più matura di prima. Il problema, però, ed il motivo per cui ho deciso di scrivere qui, è mio fratello, di 4 anni più piccolo di me. Egli ha assistito agli episodi di violenza ( all'epoca aveva 6/7 anni) e temo che abbia incatenato tutto il dolore all'interno di sé, dolore che, quindi, non ha avuto sfogo e temo, purtroppo, che abbia rimosso gran parte delle cose viste. Mio fratello ha un attaccamento morboso nei confronti del padre e lo imita in tutto e per tutto: usa i suoi stessi vocaboli, ha scatti d'ira pericolosi, è prepotente come lo è il padre, ascolta le stesse canzoni che ascolta il padre, è estremamente fissato con tutto ciò che riguarda la muratura come lo è il padre, ma, soprattutto, offende mia madre come faceva mio padre, dandole di buona a nulla, rivolgendo a lei le stesse accuse che mio padre le rivolgeva, difendendo, di fronte a lei, il comportamento di mio padre, quando esso non è per nessun motivo giustificabile.
Mi rivolgo a voi psicologi in quanto ho in voi fiducia, ( spero di poter entrare a psicologia e fare il lavoro che più ritengo a me adatto) 15 anni non sono un po' troppi per continuare ad imitare il padre, soprattutto quando il comportamento di quest'ultimo è distruttivo e di sicuro non rispettoso nei confronti degli altri? Perchè, nonostante abbia visto tutto, ama il padre, lo stima in tutto e denigra mia madre, che in questa situazione non sta affatto bene? Temo anche per il futuro di mio fratello, quando un giorno avrà una moglie...la tratterà come ha visto trattare la madre? C'è da aggiungere che mio padre ha sempre ritenuto le donne "inferiori" e che mio fratello, dunque, sia cresciuto sotto quest'ottica totalmente sbagliata. Cosa è più opportuno fare? Rivolgersi ad uno specialista? Grazie in anticipo.
[#1]
Cara Ragazza,
Spesso i modelli genitoriali rapprendano delle bussole per il comportameto di ognuno di noi, spesso imitati, emulati, appresi tramite un processo identificativo ed a volte " non elaborati"
Quando i modelli comportamentali del genitore " omologo" , quindi dello stesso sesso, sono sani, nessun problema, anzi rappresenta un vero apprendimento ed arricchimento, viceversa, come nel vostro caso, un serio problema....
Consideri che in psicologia vi è un fenomeno detto " identificazione con l' aggressore" , quando cioè per non soffrire troppo e per non essere schiacciati e sconfitti dal dolore, avviene un processo difensivo, detto appunto ' di identificazione" , facendo diventare il comportameto altrui, anche se fortemente inadeguato, il proprio.
Uno psiclogo pitrà aiutare suo fratello, ma lui dovrà volerlo.....
Spesso i modelli genitoriali rapprendano delle bussole per il comportameto di ognuno di noi, spesso imitati, emulati, appresi tramite un processo identificativo ed a volte " non elaborati"
Quando i modelli comportamentali del genitore " omologo" , quindi dello stesso sesso, sono sani, nessun problema, anzi rappresenta un vero apprendimento ed arricchimento, viceversa, come nel vostro caso, un serio problema....
Consideri che in psicologia vi è un fenomeno detto " identificazione con l' aggressore" , quando cioè per non soffrire troppo e per non essere schiacciati e sconfitti dal dolore, avviene un processo difensivo, detto appunto ' di identificazione" , facendo diventare il comportameto altrui, anche se fortemente inadeguato, il proprio.
Uno psiclogo pitrà aiutare suo fratello, ma lui dovrà volerlo.....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#2]
Gentile Ragazza,
si è confrontata con sua madre rispetto a queste problematiche?
Sebbene suo padre rivesta un modello importante/ingombrante per il suo giovane fratello, penso che il comportamento di sua mamma potrebbe avere per lui un peso non inferiore nell'apprendimento di modalità relazionali più adeguate con l'universo femminile.
Pensando, come Lei fa, non solo al presente, ma anche all'uomo che lui sarà a breve, credo che sarebbe opportuno che sua madre richiedesse una consulenza psicologica per cercare di comprendere come possa essere modificata la situazione, per cambiare le proprie strategie comportamentali con questo ragazzo, offrendogli un'immagine di donna differente da quella che nel tempo si è costruito.
Saluti.
si è confrontata con sua madre rispetto a queste problematiche?
Sebbene suo padre rivesta un modello importante/ingombrante per il suo giovane fratello, penso che il comportamento di sua mamma potrebbe avere per lui un peso non inferiore nell'apprendimento di modalità relazionali più adeguate con l'universo femminile.
Pensando, come Lei fa, non solo al presente, ma anche all'uomo che lui sarà a breve, credo che sarebbe opportuno che sua madre richiedesse una consulenza psicologica per cercare di comprendere come possa essere modificata la situazione, per cambiare le proprie strategie comportamentali con questo ragazzo, offrendogli un'immagine di donna differente da quella che nel tempo si è costruito.
Saluti.
Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i
[#3]
Utente
Innanzitutto, grazie ad entrambe voi Dr.sse.
Rispondendo alla Dr.ssa Scalco, sì, spesso parlo con mia madre di queste problematiche, cercando, anche, di darle dei consigli su come approcciarsi con mio fratello. Spesso, devo dire, è anche lei a chiedere dei consigli a me, cercando in me supporto, che le ho sempre dato. Con il passare del tempo mia madre è diventata più forte, purtroppo anche in seguito all'esperienza matrimoniale che ha avuto, ma penso che mio fratello non si sia reso conto di ciò e pretende di "sottometterla" come faceva mio padre. So che può sembrare assurdo, ma è proprio così che stanno andando le cose: i richiami non servono a nulla, lui fa di testa sua, pensando di avere la ragione dalla sua parte. E' una situazione veramente difficile da gestire.
Dr.ssa Randone, avevo pensato anche io ad una sorta di "Identificazione con l'aggressore", sarà forse il fatto che mio fratello teme, magari inconsciamente, mio padre e quindi, pur di non essere una sua "vittima", cerca di imitarlo in tutto così che " essendo uguale a lui non può subire alcun male da lui"?
Rispondendo alla Dr.ssa Scalco, sì, spesso parlo con mia madre di queste problematiche, cercando, anche, di darle dei consigli su come approcciarsi con mio fratello. Spesso, devo dire, è anche lei a chiedere dei consigli a me, cercando in me supporto, che le ho sempre dato. Con il passare del tempo mia madre è diventata più forte, purtroppo anche in seguito all'esperienza matrimoniale che ha avuto, ma penso che mio fratello non si sia reso conto di ciò e pretende di "sottometterla" come faceva mio padre. So che può sembrare assurdo, ma è proprio così che stanno andando le cose: i richiami non servono a nulla, lui fa di testa sua, pensando di avere la ragione dalla sua parte. E' una situazione veramente difficile da gestire.
Dr.ssa Randone, avevo pensato anche io ad una sorta di "Identificazione con l'aggressore", sarà forse il fatto che mio fratello teme, magari inconsciamente, mio padre e quindi, pur di non essere una sua "vittima", cerca di imitarlo in tutto così che " essendo uguale a lui non può subire alcun male da lui"?
[#4]
"penso che mio fratello non si sia reso conto di ciò e pretende di "sottometterla" come faceva mio padre. So che può sembrare assurdo, ma è proprio così che stanno andando le cose: i richiami non servono a nulla, lui fa di testa sua"
Gentile Utente,
sinceramente non sorprende affatto che Suo fratello si stia comportando in questa maniera, anche perchè la mamma non fa nulla -se ho capito bene- per mettere seriamente dei paletti a questo ragazzo.
E' vero che l'adolescenza è un periodo a parte e che il ragazzo sta costruendo la propria identità e quindi alcuni atteggiamenti competitivi potrebbero essere ammissibili entro certi LIMITI che la mamma però non pone. In altri termini, come i bambini, se non guidati e corretti, fanno tutto ciò che vogliono, anche gli adolescenti cercano di spostare certi limiti.
Il problema è che qui di limiti ce ne sono pochi o nessuno... o comunque la mamma è seriamente in difficoltà, al punto da chiedere a te consigli ("Spesso, devo dire, è anche lei a chiedere dei consigli a me, cercando in me supporto, che le ho sempre dato.").
Anche questo non va bene, perchè è sacrosanto che tu viva la tua vita serenamente, senza farti carico anche di problematiche che non sono tue. Ci sono compiti che spettano alla mamma e non a te.
Per questa ragione ritengo, come la Collega Scalco, che una consulenza per la mamma sia indispensabile.
Saluti,
Gentile Utente,
sinceramente non sorprende affatto che Suo fratello si stia comportando in questa maniera, anche perchè la mamma non fa nulla -se ho capito bene- per mettere seriamente dei paletti a questo ragazzo.
E' vero che l'adolescenza è un periodo a parte e che il ragazzo sta costruendo la propria identità e quindi alcuni atteggiamenti competitivi potrebbero essere ammissibili entro certi LIMITI che la mamma però non pone. In altri termini, come i bambini, se non guidati e corretti, fanno tutto ciò che vogliono, anche gli adolescenti cercano di spostare certi limiti.
Il problema è che qui di limiti ce ne sono pochi o nessuno... o comunque la mamma è seriamente in difficoltà, al punto da chiedere a te consigli ("Spesso, devo dire, è anche lei a chiedere dei consigli a me, cercando in me supporto, che le ho sempre dato.").
Anche questo non va bene, perchè è sacrosanto che tu viva la tua vita serenamente, senza farti carico anche di problematiche che non sono tue. Ci sono compiti che spettano alla mamma e non a te.
Per questa ragione ritengo, come la Collega Scalco, che una consulenza per la mamma sia indispensabile.
Saluti,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#5]
Utente
Salve Dr.ssa Pileci,
devo dire che mi trovo molto d'accordo con lei su quello che ha scritto. Devo anche ammettere che, purtroppo, i problemi che si sono vissuti in famiglia, e che, magari, in quanto figlia nemmeno mi dovevano riguardare, sono entrati a far parte della mia quotidianità.
Ci sono stati dei tempi, come ho già scritto, in cui ho sofferto molto anche io, oltre ai disturbi alimentari ho avuto l'orticaria, che come si sa può essere benissimo una malattia psicosomatica, ed infatti quella era la sua origine.
Mia madre non ha mai avuto polso, mio padre ne ha sempre avuto troppo, eccessivamente, ecco uno dei grandi problemi, forse non c'è mai stato equilibrio.
La cosa che lei e la Dr.ssa Scalco suggerireste è quindi che mia madre vada da uno/a psicologo/a per poter ricevere delle dritte riguardo al modo di approcciarsi con mio fratello?
devo dire che mi trovo molto d'accordo con lei su quello che ha scritto. Devo anche ammettere che, purtroppo, i problemi che si sono vissuti in famiglia, e che, magari, in quanto figlia nemmeno mi dovevano riguardare, sono entrati a far parte della mia quotidianità.
Ci sono stati dei tempi, come ho già scritto, in cui ho sofferto molto anche io, oltre ai disturbi alimentari ho avuto l'orticaria, che come si sa può essere benissimo una malattia psicosomatica, ed infatti quella era la sua origine.
Mia madre non ha mai avuto polso, mio padre ne ha sempre avuto troppo, eccessivamente, ecco uno dei grandi problemi, forse non c'è mai stato equilibrio.
La cosa che lei e la Dr.ssa Scalco suggerireste è quindi che mia madre vada da uno/a psicologo/a per poter ricevere delle dritte riguardo al modo di approcciarsi con mio fratello?
[#6]
Gentile Utente,
le coppie in realtà non si scelgono mica a caso: Suo papà non avrebbe potuto essere così autoritario con una donna più ferma e neppure Sua madre, forse troppo timorosa, avrebbe potuto lasciar perdere molte situazioni con un uomo più remissivo a fianco.
In un certo senso, dunque, pur nella sofferenza in famiglia è stato raggiunto un equlibrio.
Vorrei che fosse chiarissimo che non ci sono colpevoli o cattivi in questa storia, ma situazioni problematiche da risolvere e gestire.
Adesso potrebbe risultare difficilissimo per tutti spezzare tali meccanismi patologici e tentare di creare un nuovo equilibrio.
Però certamente sì, la Sua mamma dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per capire come relazionarsi in una maniera più adeguata col marito e i figli.
Ho messo dentro anche Lei, perchè dai figli non si pretende accudimento (tranne se il genitore è anziano e malato), ma lo si tratta da figlio sempre.
Anche l'impostazione della Sua relazione con la mamma non va bene.
Un cordiale saluto,
le coppie in realtà non si scelgono mica a caso: Suo papà non avrebbe potuto essere così autoritario con una donna più ferma e neppure Sua madre, forse troppo timorosa, avrebbe potuto lasciar perdere molte situazioni con un uomo più remissivo a fianco.
In un certo senso, dunque, pur nella sofferenza in famiglia è stato raggiunto un equlibrio.
Vorrei che fosse chiarissimo che non ci sono colpevoli o cattivi in questa storia, ma situazioni problematiche da risolvere e gestire.
Adesso potrebbe risultare difficilissimo per tutti spezzare tali meccanismi patologici e tentare di creare un nuovo equilibrio.
Però certamente sì, la Sua mamma dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta per capire come relazionarsi in una maniera più adeguata col marito e i figli.
Ho messo dentro anche Lei, perchè dai figli non si pretende accudimento (tranne se il genitore è anziano e malato), ma lo si tratta da figlio sempre.
Anche l'impostazione della Sua relazione con la mamma non va bene.
Un cordiale saluto,
[#7]
Gentile Ragazza,
modificare le dinamiche di una coppia è veramente complesso, anche quando una coppia è motivata al trattamento e quando si rende conto di avere delle difficoltà importanti.
Nel caso della sua famiglia, dove voi figli rappresentate il " sintomo offerto" di tanta sofferenza, a mio avviso, sarebbe utile modificare il modificabile....ed intervenire ove è ancora possibile farlo.....
Sua madre avrà trovato dei compromessi esistenziali, forse nella sottomissione ha trovato la sua dimensione, forse ha smesso di sperare, forse non vuole farlo o ha paura di farlo....ma Lei è suo fratello siete ancora giovani ed avete diritto ad una vita tutta vostra, prendendo le " giuste distanze" dai vostri genitori....
Studiare psicologia l' aiuterà, ma non le consentirà di " curare la sua famiglia".
modificare le dinamiche di una coppia è veramente complesso, anche quando una coppia è motivata al trattamento e quando si rende conto di avere delle difficoltà importanti.
Nel caso della sua famiglia, dove voi figli rappresentate il " sintomo offerto" di tanta sofferenza, a mio avviso, sarebbe utile modificare il modificabile....ed intervenire ove è ancora possibile farlo.....
Sua madre avrà trovato dei compromessi esistenziali, forse nella sottomissione ha trovato la sua dimensione, forse ha smesso di sperare, forse non vuole farlo o ha paura di farlo....ma Lei è suo fratello siete ancora giovani ed avete diritto ad una vita tutta vostra, prendendo le " giuste distanze" dai vostri genitori....
Studiare psicologia l' aiuterà, ma non le consentirà di " curare la sua famiglia".
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Da quello che Lei racconta, la situazione è decisamente pesante: un ragazzino di 15 anni -perché pur sempre di un ragazzino si tratta- non si dovrebbe permettere di attuare certi comportamenti nei confronti di sua madre, e delle donne in generale.
Se lo fa, è perché in un modo o nell'altro gli viene concesso di farlo.
Se lo fa, è perché ha imparato che è giusto fare così.
Se lo fa, è perché qualcosa nella sua educazione non ha funzionato a dovere.
Se fino ad ora le cose non sono che peggiorate, ciò che si può cercare di fare è non continuare a reiterare i medesimi schemi comportamentali che si sono rivelati disfunzionali, ma trovarne dei nuovi che possano piano piano modificare la situazione. Se sua mamma non li trova da sola, può provare a farlo con l'aiuto di un professionista.
Basta aprire un quotidiano e leggere certe notizie di cronaca per convincersi di quanto lavoro noi donne, mamme, sorelle, amiche, compagne o mogli dobbiamo/possiamo fare per cercare di diffondere quella cultura di rispetto che nella nostra società purtroppo ancora manca.
Saluti.
Se lo fa, è perché in un modo o nell'altro gli viene concesso di farlo.
Se lo fa, è perché ha imparato che è giusto fare così.
Se lo fa, è perché qualcosa nella sua educazione non ha funzionato a dovere.
Se fino ad ora le cose non sono che peggiorate, ciò che si può cercare di fare è non continuare a reiterare i medesimi schemi comportamentali che si sono rivelati disfunzionali, ma trovarne dei nuovi che possano piano piano modificare la situazione. Se sua mamma non li trova da sola, può provare a farlo con l'aiuto di un professionista.
Basta aprire un quotidiano e leggere certe notizie di cronaca per convincersi di quanto lavoro noi donne, mamme, sorelle, amiche, compagne o mogli dobbiamo/possiamo fare per cercare di diffondere quella cultura di rispetto che nella nostra società purtroppo ancora manca.
Saluti.
Questo consulto ha ricevuto 8 risposte e 6.2k visite dal 03/08/2013.
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