Infelicità
Buonasera, vi scrivo per chiedervi un aiuto.
mi sento profondamente infelice, insoddisfatto per la mia vita e al posto di godermi queste belle giornate di vacanze passo il tempo continuamente a pensare. la mia mente sembra che non voglia rilassarsi per nulla, staccare un poco, eppure a me servirebbe tanto. per alcuni giorni sono stato letteralmente ossessionato dall'idea di avere fatto scelte lavorative sbagliate in passato. poi mi sono concentrato su un possibile problema di salute (sui sintomi in particolare) perchè nelle analisi di un anno fa mi hanno trovato il colesterolo alto e forse se in passato avessi iniziato una cura ora non starei con la preoccupazione di avere provocato danni.
Mi sento profondamente triste e solo, accompagnato solo da questi pensieri e con la paura di dovere pagare per cose che non dipendono da me. La mia vita, così com'è ora, non mi piace per nulla, non è la vita per cui ho lavorato e ho cercato di costruire. Vedo gli altri realizzarsi, trovare lavoro appaganti, sposarsi e invece io sono vittima di me stesso e per di più in preda a rimorsi e sensi di colpa e soprattutto paure di essere sopraffatto. Sono preso spesso da una invidia divorante.
Mi sento davvero perso, vorrei potere avere un mio lavoro, una famiglia, amici e invece sono costretto a vivere come un adolescente. Vorrei iniziare una nuova psicoterapia, cercherò di farlo da settembre ma nel frattempo c'è agosto e io sono terrorizzato all'idea di non riuscire a sopportare questi pensieri che mi torturano, i miei dubbi e soprattutto l'ansia per un futuro che non riesco a immaginarmi per nulla.
mi sento profondamente infelice, insoddisfatto per la mia vita e al posto di godermi queste belle giornate di vacanze passo il tempo continuamente a pensare. la mia mente sembra che non voglia rilassarsi per nulla, staccare un poco, eppure a me servirebbe tanto. per alcuni giorni sono stato letteralmente ossessionato dall'idea di avere fatto scelte lavorative sbagliate in passato. poi mi sono concentrato su un possibile problema di salute (sui sintomi in particolare) perchè nelle analisi di un anno fa mi hanno trovato il colesterolo alto e forse se in passato avessi iniziato una cura ora non starei con la preoccupazione di avere provocato danni.
Mi sento profondamente triste e solo, accompagnato solo da questi pensieri e con la paura di dovere pagare per cose che non dipendono da me. La mia vita, così com'è ora, non mi piace per nulla, non è la vita per cui ho lavorato e ho cercato di costruire. Vedo gli altri realizzarsi, trovare lavoro appaganti, sposarsi e invece io sono vittima di me stesso e per di più in preda a rimorsi e sensi di colpa e soprattutto paure di essere sopraffatto. Sono preso spesso da una invidia divorante.
Mi sento davvero perso, vorrei potere avere un mio lavoro, una famiglia, amici e invece sono costretto a vivere come un adolescente. Vorrei iniziare una nuova psicoterapia, cercherò di farlo da settembre ma nel frattempo c'è agosto e io sono terrorizzato all'idea di non riuscire a sopportare questi pensieri che mi torturano, i miei dubbi e soprattutto l'ansia per un futuro che non riesco a immaginarmi per nulla.
[#1]
Gentile Utente,
come le è stato suggerito anche poco tempo fa la strada per risolvere i suoi problemi è la psicoterapia.
Non esiste alcun rimedio d'emergenza da attuare "nel frattempo": se questi pensieri e il suo malessere fossero gestibili e magari annullabili attuando qualche particolare misura non avrebbe bisogno di una terapia, non crede?
Se è "terrorizzato dall'idea di non riuscire più a sopportare questi pensieri" non può che cercare un aiuto quanto prima, piuttosto che continuare a stare così per tanto altro tempo ancora.
Posso solo consigliarle di prendere un appuntamento adesso, senza aspettare settembre, e di non procrastinare ulteriormente il momento di iniziare un percorso.
Le faccio tanti auguri,
come le è stato suggerito anche poco tempo fa la strada per risolvere i suoi problemi è la psicoterapia.
Non esiste alcun rimedio d'emergenza da attuare "nel frattempo": se questi pensieri e il suo malessere fossero gestibili e magari annullabili attuando qualche particolare misura non avrebbe bisogno di una terapia, non crede?
Se è "terrorizzato dall'idea di non riuscire più a sopportare questi pensieri" non può che cercare un aiuto quanto prima, piuttosto che continuare a stare così per tanto altro tempo ancora.
Posso solo consigliarle di prendere un appuntamento adesso, senza aspettare settembre, e di non procrastinare ulteriormente il momento di iniziare un percorso.
Le faccio tanti auguri,
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Ex utente
ha ragione dott.ssa. ormai non faccio altro che chiedere rassicurazioni, ma queste servono a poco. sto cercando di fare molto sport approfittando delle belle giornate, ma quando corro o nuoto la mente pensa continuamente sempre alle stesse cose e non mi sembra di trovare sollievo in nulla. avrei davvero bisogno di una psicoterapia, la farei anche subito, ma ci sono i miei genitori che si ostinano a negare che io ne abbia bisogno e pensano che io voglia solo fare una chiacchierata (e per questo basta che parli con loro). io invece vedo la situazione degenerare, mi sembra che più passa il tempo e più si aggiungono a vecchi problemi nuove ansie e nuovi dubbi. la cosa più grave è che ora sono in vacanza e rischio di passare agosto tra una marea di dubbi, rovinando le giornate anche a chi mi sta vicino. ad agosto mi è praticamente impossibile iniziare una psicoterapia. vorrei potere entrare in stand-by, rimandare tutti i problemi a settembre e invece mi sento così debole... cosa posso fare?
la cosa assurda è che dall'inizio di luglio le mie ansie e le mie preoccupazioni sono cresciute, sono diventate quasi divoranti... non mi riesco a spiegare perchè prima riuscivo a conviverci e adesso invece faccio fatica. in realtà io sono sempre stato consapevole di non sentirmi realizzato e qualche volta non ci pensavo, qualche altra volta invece questo pensiero diventa dirompente e mi assale. poi ho paura di perdere la mia buona salute e così di bloccarmi ancora di più. mi sembra di essere in una palude e di non riuscire a uscire e di dovere convivere con l'idea di poter sprofondare ancora di più.
la cosa assurda è che dall'inizio di luglio le mie ansie e le mie preoccupazioni sono cresciute, sono diventate quasi divoranti... non mi riesco a spiegare perchè prima riuscivo a conviverci e adesso invece faccio fatica. in realtà io sono sempre stato consapevole di non sentirmi realizzato e qualche volta non ci pensavo, qualche altra volta invece questo pensiero diventa dirompente e mi assale. poi ho paura di perdere la mia buona salute e così di bloccarmi ancora di più. mi sembra di essere in una palude e di non riuscire a uscire e di dovere convivere con l'idea di poter sprofondare ancora di più.
[#3]
"ci sono i miei genitori che si ostinano a negare che io ne abbia bisogno e pensano che io voglia solo fare una chiacchierata"
Come mai per prendere questa decisione sente di aver bisogno dell'approvazione dei suoi genitori?
"dall'inizio di luglio le mie ansie e le mie preoccupazioni sono cresciute, sono diventate quasi divoranti... non mi riesco a spiegare perchè prima riuscivo a conviverci e adesso invece faccio fatica"
Quanto le sta succedendo è comprensibile: quando un certo tipo di disagio viene messo da parte e non ci si occupa di affrontarlo tende a ingigantirsi e a divenire sempre meno gestibile autonomamente.
Forse nel suo caso si è innescata una dinamica ansioso-ossessiva che la porta a "fissarsi" sui pensieri che ha esposto senza che possa più riuscire a distrarsi.
Come mai per prendere questa decisione sente di aver bisogno dell'approvazione dei suoi genitori?
"dall'inizio di luglio le mie ansie e le mie preoccupazioni sono cresciute, sono diventate quasi divoranti... non mi riesco a spiegare perchè prima riuscivo a conviverci e adesso invece faccio fatica"
Quanto le sta succedendo è comprensibile: quando un certo tipo di disagio viene messo da parte e non ci si occupa di affrontarlo tende a ingigantirsi e a divenire sempre meno gestibile autonomamente.
Forse nel suo caso si è innescata una dinamica ansioso-ossessiva che la porta a "fissarsi" sui pensieri che ha esposto senza che possa più riuscire a distrarsi.
[#4]
Ex utente
i miei genitori dovrebbero pagarmi la psicoterapia perchè io non ho uno stipendio fisso (e già questa cosa mi fa stare malissimo, mi fa sentire un perdente). poi i miei pensano all'antica e credono che dallo psicologo uno va per farsi una chiacchierate. non hanno l'idea della "terapia".
ma ci sono dei modi per ingannare la mente, per trovare rassicurazioni? in fondo non ho fatto nulla di male, cerco solo un po' di fiducia...
vorrei solo passare agosto sereno e poi riprendere con più grinta cercando di iniziare una psicoterapia.
ma ci sono dei modi per ingannare la mente, per trovare rassicurazioni? in fondo non ho fatto nulla di male, cerco solo un po' di fiducia...
vorrei solo passare agosto sereno e poi riprendere con più grinta cercando di iniziare una psicoterapia.
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Come le ho detto, non esistono "consigli" da attuare per passare meglio agosto: penso però che si sentirebbe molto più sollevato se prendesse un appuntamento e sapesse quindi di avere un colloquio fra qualche giorno o settimana.
Può rivolgersi tranquillamente ad una struttura pubblica, non è necessario coinvolgere i suoi genitori per chiedere loro di sostenere i costi di una psicoterapia nel privato.
Può rivolgersi tranquillamente ad una struttura pubblica, non è necessario coinvolgere i suoi genitori per chiedere loro di sostenere i costi di una psicoterapia nel privato.
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La fiducia è importante, unita a un po' di coraggio quando la decisone da prendere non è indolore.
Anche se dovrà muoversi da solo e senza il sostegno dei suoi i risultati arriveranno, e forse sarà proprio il fatto di decidere autonomamente per sé stesso a permetterle di fare dei passi avanti lasciando la posizione di figlio dipendente dai genitori per iniziare a considerarsi un adulto.
Ci faccia sapere!
Anche se dovrà muoversi da solo e senza il sostegno dei suoi i risultati arriveranno, e forse sarà proprio il fatto di decidere autonomamente per sé stesso a permetterle di fare dei passi avanti lasciando la posizione di figlio dipendente dai genitori per iniziare a considerarsi un adulto.
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Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 3.9k visite dal 31/07/2013.
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