Comportamento psicologo
Salve sono Elga, ho venti anni e da un 4 mesi affronto un percorso terapeutico con uno psicoterapeuta. Il mio dottore ha circa 30 anni o poco più... Nelle fasi iniziali della terapia andata tutto bene ma nelle ultime 4 sedute ho notato della sintonia tra noi, in poche parole ridiamo spesso. Oggi, alla fine della seduta dicendomi che sarebbe andato in ferie, stavamo organizzando il prossimo incontro per i primi di settembre e sapendo che nel mese di agosto avrei una situazione particolare a casa mi ha chiesto che se ne avessi avuto bisogno di lui potevo mandargli un sms, dicendomi, che se avesse potuto mi avrebbe risposto... Ora io vi chiedo: ma tutto questo è normale? Lo chiedo perché mi sto accorgendo di legarmi sempre più a lui e ho timore che tutto questo significi un suo eccessivo coinvolgimento nella mia vita. Grazie per il tempo dedicatomi.
[#1]
Cara ragazza,
>>Ora io vi chiedo: ma tutto questo è normale? Lo chiedo perché mi sto accorgendo di legarmi sempre più a lui e ho timore che tutto questo significhi un suo eccessivo coinvolgimento nella mia vita. <<
se questo è "normale" non possiamo saperlo perché non conosciamo il suo caso, comunque dai pochi elementi che lei riporta non mi sembra ci sia nulla di inusuale. Probabilmente quello che lei ritiene eccessivo è il suo stesso coinvolgimento, che non riguarda la vita privata, ma la relazione terapeutica stessa. Questo nei limiti del trattamento può essere considerato una prassi, se non addirittura una risorsa.
Quali sono i suoi timori?
Come si trova con il Collega?
>>Ora io vi chiedo: ma tutto questo è normale? Lo chiedo perché mi sto accorgendo di legarmi sempre più a lui e ho timore che tutto questo significhi un suo eccessivo coinvolgimento nella mia vita. <<
se questo è "normale" non possiamo saperlo perché non conosciamo il suo caso, comunque dai pochi elementi che lei riporta non mi sembra ci sia nulla di inusuale. Probabilmente quello che lei ritiene eccessivo è il suo stesso coinvolgimento, che non riguarda la vita privata, ma la relazione terapeutica stessa. Questo nei limiti del trattamento può essere considerato una prassi, se non addirittura una risorsa.
Quali sono i suoi timori?
Come si trova con il Collega?
Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it
[#2]
Gentile Elga,
rispetto al passato, oggi è chiaro che si utilizzano anche altri strumenti oltre alla telefonata al proprio terapeuta, quali ad es sms e/o mail.
Tutto questo però deve essere funzionale alla terapia e solo il terapeuta che La segue e che La conosce sa come utilizzare questi strumenti con Lei.
Da un punto di vista della tecnica, dipende dal problema che L'ha portata in terapia. Ad esempio se Lei fosse ansiosa, io non utilizzerei i contatti durante l'estate, ma tenga presente che io, da qui, non so a che punto è la terapia, nè quale sia la diagnosi, ecc...
Quindi Le suggerisco di parlare molto apertamente col terapeuta appena lo rivedrà, non perchè ci sia nulla di male, ma perchè questo potrebbe essere un punto su cui lavorare e -se non elaborato adeguatamente- potrebbe essere un fantasma nella relazione terapeutica.
Buona giornata,
rispetto al passato, oggi è chiaro che si utilizzano anche altri strumenti oltre alla telefonata al proprio terapeuta, quali ad es sms e/o mail.
Tutto questo però deve essere funzionale alla terapia e solo il terapeuta che La segue e che La conosce sa come utilizzare questi strumenti con Lei.
Da un punto di vista della tecnica, dipende dal problema che L'ha portata in terapia. Ad esempio se Lei fosse ansiosa, io non utilizzerei i contatti durante l'estate, ma tenga presente che io, da qui, non so a che punto è la terapia, nè quale sia la diagnosi, ecc...
Quindi Le suggerisco di parlare molto apertamente col terapeuta appena lo rivedrà, non perchè ci sia nulla di male, ma perchè questo potrebbe essere un punto su cui lavorare e -se non elaborato adeguatamente- potrebbe essere un fantasma nella relazione terapeutica.
Buona giornata,
Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica
[#3]
Gentile ragazza,
Come suggerito dai colleghi, il modo migliore per togliersi ogni dubbio è parlare di questo direttamente con il suo terapeuta.
Così facendo potrà discuterne apertamente e non creare ostacoli al percorso.
Cordialmente
Come suggerito dai colleghi, il modo migliore per togliersi ogni dubbio è parlare di questo direttamente con il suo terapeuta.
Così facendo potrà discuterne apertamente e non creare ostacoli al percorso.
Cordialmente
Dr. Stefano Becagli
Psicologo Clinico e dello Sport - Milano
www.stefanobecagli.it
Tel. 349 38 10 997
[#4]
Utente
Il vero problema è che sto iniziando a pensarlo un po' troppo, e ho timore di un mio eccessivo coinvolgimento.Il mio dubbio consiste nel fatto che mentre mi diceva che, se avessi voluto, gli avrei potuto mandare un messaggio sembrava che il suo atteggiamento mostrasse che questa sua richiesta era fuori dal normale rapporto paziente-dottore perchè, essendo in ferie in quei giorni, ho sentito dell'imbarazzo da parte sua. Questa situazione mi confonde non poco e mi rende parecchio nervosa, anche perchè sono una persona molto ansiosa. Grazie per il vostro tempo.
[#5]
Gentile Utente,
le suggerisco di parlarne direttamente con il Collega, esplicitando queste sensazioni. La sua ansia chiaramente non fa altro che incrementare questi "dubbi".
Molto spesso il rapporto che si crea tra terapeuta e paziente è il nucleo centrale del trattamento psicoterapico, bisogna però dare un senso a ciò che sta succedendo altrimenti si rischiano inutili fraintendimenti.
Il suo timore di un eccessivo coinvolgimento è probabilmente dovuto al "timore della dipendenza", sono comunque aspetti che andrebbero approfonditi all'interno del percorso psicoterapico.
le suggerisco di parlarne direttamente con il Collega, esplicitando queste sensazioni. La sua ansia chiaramente non fa altro che incrementare questi "dubbi".
Molto spesso il rapporto che si crea tra terapeuta e paziente è il nucleo centrale del trattamento psicoterapico, bisogna però dare un senso a ciò che sta succedendo altrimenti si rischiano inutili fraintendimenti.
Il suo timore di un eccessivo coinvolgimento è probabilmente dovuto al "timore della dipendenza", sono comunque aspetti che andrebbero approfonditi all'interno del percorso psicoterapico.
Questo consulto ha ricevuto 5 risposte e 1.8k visite dal 31/07/2013.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.