Alienazione sociale e disturbo dell'alimentazione

Salve,
scrivo dopo anni di preoccupazione per un mio familiare che manifesta da molto tempo un comportamento poco confacente a una persona della sua età. Tutto è iniziato intorno ai 23 anni, quando è passato da una vita normale alla chiusura totale nei confronti dei familiari, trascorrendo in casa tutto il giorno davanti al pc. La chiusura verso i familiari è stata graduale, a partire dall'adolescenza vera e propria; mentre da un giorno all'altro da ventenne sempre fuori (tra divertimenti e amicizie) è diventato un ragazzo isolato ed estremamente casalingo.
Preoccupati, non ci siamo mai rivolti a specialisti, sperando nelle sue promesse di ricominciare ad uscire, di ritornare a studiare, di trovarsi un lavoro, ecc.
Con il tempo ci siamo trovati di fronte un uomo più che trentenne, senza lavoro, apatico, senza amici, tumulato nella propria stanza davanti al pc fino alle quattro del mattino, che esce di rado e non si concede nè una vacanza, nè il più piccolo divertimento.
Ha frequentato alcune ragazze al massimo per qualche settimana; giustifica le sue ristrettezze e la sua disoccupazione incolpando la società e i suoi mali; pianifica viaggi all'estero in cerca di una nuova vita, ma in dodici anni ne ha compiuto solo uno, e con parenti.
Da sei mesi ha iniziato a praticare restrizioni alimentari "folli":non si ciba che di alici e verdure, ha perso molto peso, è pallido, i polsi sottili e le mani bianche, lamenta secchezza degli occhi e si rifiuta di mangiare ciò che secondo lui è inquinato e velenoso. Praticamente tutto eccetto alici e verdure casalinghe.
I genitori sono anziani e comunque da anni ormai risolvono il problema non pensandoci, lasciandolo spesso da solo in casa per concedersi lunghe vacanze lontano dal problema, non lo accettano, non lo comprendono.
Io penso sia il momento di intervenire davvero.
[#1]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

è importante a mio avviso suggerire e spronare questa persona verso un'intervento specialistico integrato, quindi dovrebbe fare una consulenza sia psichiatrica che psicologica.

Ci sono stati dei tentativi in tal senso?



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
Attivo dal 2009 al 2015
Ex utente
E' la risposta che temevo e il motivo per cui finora non è mai stato richiesto alcun intervento specialistico. L'interessato non vuole riconoscere apertamente il suo problema, quindi non sono mai riuscita a parlare di consulenza, neanche lontanamente. Questo però non vuol dire che io attenda un miracolo, vorrei provare a fare qualsiasi cosa in qualunque modo.
Secondo lei, il mio familiare ha un problema molto serio? Abbiamo atteso troppo tempo per intervenire?
[#3]
Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>Secondo lei, il mio familiare ha un problema molto serio? Abbiamo atteso troppo tempo per intervenire?<<

questo non possiamo saperlo senza una valutazione vis a vis.

Purtroppo non è semplice far comprendere ad una persona quanto possa essere importante la ricerca di un intervento, soprattutto se non c'è consapevolezza oppure se la persona interessata non si sente motivata in tal senso.




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