Mia moglie non mi desidera più

Buonasera,
sono sposato da 6 anni e abbiamo due splendidi bambini di 5 anni e 18 mesi.
Mia moglie si è sempre lamentata con me perché 'duro' poco. Sono rare le volte che si è sentita pienamente appagata durante un rapporto sessuale.
Lei mi ha sempre detto di farmi vedere da un medico ma io purtroppo non le ho mai dato ascolto perché credevo (erroneamente) fosse un problema temporaneo. E così sono passati anni. Ora è da ottobre che non abbiamo un'intimità. Mi sono reso conto di perdere pian piano mia moglie e oggi sono disperato. Il fatto di avere problemi sessuali mi ha reso negli ultimi 2 anni più freddo e scontroso a causa del malessere e dei sensi di colpa e non vedevo che lei si stava allontanando sempre di più. Negli ultimi mesi ne ho parlato con il mio medico che mi ha prescritto il Priligy ma, acquistato, è ancora nel cassetto perché mia moglie non vuole fare l'amore con me. Il mio stato d'animo è peggiorato, ho sempre faticato anche a mantenere un'erezione duratura perché cerco di trattenere ed ho uno scarsissimo controllo eiaculatorio pertanto sempre il mio medico mi ha consigliato di assumere il Cialis Daily che in effetti funziona, ho provato una scatola per un mese ma senza goderne con mia moglie perchè non ne vuole sapere
Ora ho preso ulteriore coraggio e ho fissato un appuntamento con un andrologo che spero mi guidi anche in un recupero psicologico in quanto la mia serenità è altamente compromessa. Da circa un mese mia moglie ha cominciato ad uscire con un suo amico dicendomi che l'aiuta a distrarsi, ad evadere perchè in casa i due bambini e la situazione con me l'hanno fatta deprimere. Lei mi ha assicurato che tra loro non c'è nulla e in ogni caso non posso contestarle niente perché non mi ama più e non mi desidera per cui non deve rendere conto di quello che fa. Io acconsento perché ho sensi di colpa enormi ma soffro terribilmente, ho crisi di pianto quando non c'è e per fortuna ho i bambini che mi distraggono visto che ultimamente passano molto tempo con me
Mi sono fatto un enorme esame di coscienza ed ho capito che io vivo per lei, il brutto momento psicologico vissuto che ha portato a trascurarla è passato per cui ho cominciato ad essere quello di cui lei si è innamorata, le faccio sorprese, le compro fiori, la riempio di complimenti, le do amore quotidianamente. Lei apprezza molto mi dice che sono perfetto ma il problema ora è suo, per quanto si sforzi non riesce ad avvicinarsi a me. In più c'è il problema sessuale che influisce moltissimo. Ora lei lo vive come un trauma ed ha paura ad avvicinarsi per non stare male ancora. Io sto facendo tutto il possibile, so di aver aspettato troppo tempo, forse questo mi costerà la cosa più preziosa che mi sia capitata
Sono disposto a tutto. Ora aspetto di fare la visita e senz'altro inizierò una nuova terapia
Quando ho conosciuto mia moglie sono rimasto folgorato e da subito ho capito che lei era il motivo per cui il buon Dio mi ha dato la vita.Vorrei solo fosse felice con me, nient’altro
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317
Gentile Utente,
l'eiaculazione precoce necessita di una diagnosi clinica di tipo andrologico, se le è stato prescritto il prigily, immagino che le cause siano psichiche e che non ci siano cause infiammatorie o prostatiche.

Che tipo di diagnosi hanno fatto?

E’ indispensabile, ai fini diagnostici, investigare il tempo oggettivo dell’eiaculazione, il tempo di latenza dell’eiaculazione intra-vaginale( due o tre spinte o, fuori dall’ambito vaginale),l’esperienza soggettiva della capacità di controllo, di soddisfazione del paziente e della partner e la variabile associata alla preoccupazione ed ansia ed alle dinamiche della relazione in cui si manifesta.

Consideri che la farmacoterapia è sintomatica non curativa, oltre al fatto che non lavorando sulla sua coppia e sulle dinamiche del vostro disagio sessuologico e relazionale, il suo farmaco rimarrò nel cassetto.

L’eiaculazione precoce, se non trattata, diventa gradualmente, la protagonista della vita dell’uomo e della sua compagna, esce dalla camera da letto per dilagare in ogni angolo della loro stessa esistenza.

Le allego qualche lettura sull'e.p.








https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1358-eiaculazione-precoce-e-pensieri-ossessivi-e-catastrofici.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/1190-eaiculazione-precoce-cause-da-cattivo-apprendimento-sessuale.html
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/963-eiaculazione-precoce-primaria-e-mancanza-d-erezione-secondaria.html-
https://www.medicitalia.it/news/psicologia/3220-eiaculazione-precoce-basta-con-la-formula-uno-dell-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.9k 509
Gentile Utente,

quelle che Lei ha descritto sono dinamiche di coppia piuttosto frequenti quando si verificano problematiche di questo tipo.

Vorrei però provare a capire insieme a Lei che cosa avete fatto -come coppia- per cercare di risolvere il problema. Lei scrive che Sua moglie Le ha suggerito tempo fa di provare a parlarne col medico ma che Lei si è rifiutato in quella circostanza, ritenendo che non fosse in realtà un vero e proprio problema, ma una deifaillance temporanea.

Probabilmente la disfunzione è davvero nata così: da una prima deifaillance è possibile poi che la paura che l'evento temuto possa riverificarsi paralizzi e che spinga ad attuare tutta una serie di strategie disfunzionali che peggiorano la situazione, come ad es. evitare (di andare dal medico, di tentare approcci sessuali, di evitare il partner ecc...). Anche Sua moglie, chiaramente, ci mette del suo, perchè probabilmente è ferita da questa situazione e forse ha visto il Suo rifiuto a rivolgersi al medico come un rifiuto o una negazione del proprio dolore e della propria femminilità o seduttività. Anche questo capita piuttosto frequentamente.

A mio avviso è di queste dinamiche che voi due dovreste parlare tra voi serenamente, anche se, per come ci descrive il problema, mi pare di capire che la situazione sia un po' degenerata e che un aiuto esterno, come quello di uno psicologo psicoterapeuta, sia davvero importante.

Questo potrebbe essere il primo passo, perchè il problema successivo da risolvere è il deficit erettivo, che però è un problema della coppia e non del singolo; quindi se la coppia non c'è più, non ha senso tutto il resto e diventa anche difficile lavorarci su.

Tenga presente che i disturbi sessuali in sè, almeno quelli da Lei lamentati, sono molto semplici da trattare in una psicoterapia e che non occorre spenderci molto tempo: mi occuperei prima, come d'altra parte Lei sta già facendo, della relazione con Sua moglie.

Va bene aver ripreso a corteggiarla e a farla sentire importante.
Oltre ai fiori, ecc... anche un avvicinamento fisico senza pretese che tutto possa filare liscio non è da escludere.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Innanzitutto volevo ringraziare per la tempestività delle risposte.
In relazione a quanto detto dalla dott.ssa Pileci sull'importanza della coppia purtroppo è molto difficoltoso per me oggi cercare di risolvere i miei problemi sessuali da solo.
Infatti mia moglie è stata chiara, ormai non le interessa più anzi in realtà continua a dirmi che non mi ama più e che vuole essere felice per cui continuerà a pensare a se stessa e a mettere in secondo piano me.
continua a ripetermi che ormai è tardi e che dovevo pensarci prima quando con insistenza mi consigliava di correre ai ripari.
Io le dico di non darmi per vinto ma lei con molta schiettezza mi dice di lasciarla stare e non assillarla perché sono troppo pesante e ripetitivo perché cerco di farle capire che ammettere di avere bisogno di un aiuto soprattutto di tipo sessuale non è un passo facile, tutt'altro..ma tutto questo a lei non interessa più. troppo tempo è passato e i sentimenti ormai non sono più quelli di una volta.
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Dr.ssa Paola Scalco Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 4.3k 102
Gentile Signore,
la invito a pensare agli anni trascorsi invertendo le parti: quale ritiene (sinceramente) sarebbe stato il suo comportamento nei confronti di una compagna che avesse avuto problemi a livello sessuale, ma non se ne fosse voluta occupare nonostante le sue richieste e le sue rimostranze?

Io le suggerirei di incontrare individualmente uno psicologo, per iniziare a prendersi cura della flessione del suo umore, per se stesso, per sua moglie e per i suoi bambini (su cui il problema non dovrebbe ripercuotersi).
Utilizzando questa crisi come occasione di crescita personale, potrebbe ritrovare le risorse per affrontare efficacemente gli eventi.

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
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