A breve conoscerò suo figlio. ansia
Buongiorno a tutti.
Da un pò mi sto vedendo con un uomo di 20 anni più grande di me.Sono consapevole di cercare una figura paterna,mancatami fin da bambina.Nè è consapevole anche lui.Tuttavvia in nostro rapporto non è morboso,o meglio,non più di quanto non lo siano stati tutti gli altri per me.Dopo il mio primo ragazzo non sono più riuscita a stare da sola,se non per qualche mese.Puntualmente qualcuno si innamorava di me,e io credevo di amare,perchè ne avevo bisogno.Puntualmente lasciavo(quasi come se avessi una data di scadenza:2 anni),semplicemente perchè non provavo più nulla,se non affetto.L'ennesima storia di 2 anni è finita a gennio,io pretendevo un rapporto maturo,progetti di vita insieme(ero innamorata davvero e non volevo scappare,questa volta),lui pensava ancora a fare il ragazzino ed ubriacarsi il sabato sera.Sempre meno attenzioni nei miei confronti,sempre meno rispetto,mi sentivo più la sua"mamma",la sua domestica,la sua amica.Abbiamo deciso di lasciarci di comune accordo,cercavamo cose diverse.
Nel frattempo avevo già iniziato a conoscere ed ad apprezzare intelettualmente quest'uomo,che fisicamente dimostra forse meno anni.Eravamo legati da un rapporto professionale,che col tempo è diventato confidenziale.Lui è separato da tempo,con un figlio che lei usa per ricattarlo e per fargli pagare il fatto di non amarla.Ha sofferto e combattuto molto per riuscire a vederlo pochi giorni al mese,non ha mai mollato,si è indebitato considerevolmente per pagare avvocati,periti e via dicendo.
Ci abbiamo messo un pò a passare dall'amicizia all'amore, per ragioni del tutto ovvie,ma alla fine ci siamo riusciti.E' un uomo galante,intelligente,profondo,sensibile,sicuro di sè,divertente,brillante...Il nostro rapporto si basa sul dialogo sincero e sul rispetto,stiamo mettendo basi solide ed entrambi siamo ottimisti.La compatibilità dei caratteri è quasi sconvolgente,e mi sento cosi serena con lui,cosi protetta,ma allo stesso tempo cosi forte!
E ora ci siamo,a breve conoscerò suo figlio(ovviamente per ora solo come un'amica di papà,niente di più,ma se sono rose fioriranno)!Sono pronta,sono felice,mi piace vedere nella mia testa il quadretto di noi 3,felici e sorridenti.Da tempo sento il bisogno di maternità,nonostante ne abbia paura,e questo bambino rappresenta per me una valida alternativa.Questo a livello egoistico.Poi però mi bloccco.Non è figlio mio.Ha già una madre.Non è giusto cercare di"portarglielo via",per quanto pessima lei sia.Non ti permettere,mi dico,di intrometterti in cose cosi grandi.A quel punto mi sento schiacciata dal peso della situazione.E se alla mia data di scadenza biennale io smettessi di amare anche quest'uomo meraviglioso?Qui c'è di mezzo un bambino,cause per il suo affidamento,persone adulte,sofferenze vere.Non funziona più la favoletta"mi butto,se va bene,bene,altrimenti amici come prima".So che razionalmente mi direste"aspetta 2 anni",ma lui è cosi entusiasta...e anche io lo sono,ma non voglio causare sofferenza,non più...
Da un pò mi sto vedendo con un uomo di 20 anni più grande di me.Sono consapevole di cercare una figura paterna,mancatami fin da bambina.Nè è consapevole anche lui.Tuttavvia in nostro rapporto non è morboso,o meglio,non più di quanto non lo siano stati tutti gli altri per me.Dopo il mio primo ragazzo non sono più riuscita a stare da sola,se non per qualche mese.Puntualmente qualcuno si innamorava di me,e io credevo di amare,perchè ne avevo bisogno.Puntualmente lasciavo(quasi come se avessi una data di scadenza:2 anni),semplicemente perchè non provavo più nulla,se non affetto.L'ennesima storia di 2 anni è finita a gennio,io pretendevo un rapporto maturo,progetti di vita insieme(ero innamorata davvero e non volevo scappare,questa volta),lui pensava ancora a fare il ragazzino ed ubriacarsi il sabato sera.Sempre meno attenzioni nei miei confronti,sempre meno rispetto,mi sentivo più la sua"mamma",la sua domestica,la sua amica.Abbiamo deciso di lasciarci di comune accordo,cercavamo cose diverse.
Nel frattempo avevo già iniziato a conoscere ed ad apprezzare intelettualmente quest'uomo,che fisicamente dimostra forse meno anni.Eravamo legati da un rapporto professionale,che col tempo è diventato confidenziale.Lui è separato da tempo,con un figlio che lei usa per ricattarlo e per fargli pagare il fatto di non amarla.Ha sofferto e combattuto molto per riuscire a vederlo pochi giorni al mese,non ha mai mollato,si è indebitato considerevolmente per pagare avvocati,periti e via dicendo.
Ci abbiamo messo un pò a passare dall'amicizia all'amore, per ragioni del tutto ovvie,ma alla fine ci siamo riusciti.E' un uomo galante,intelligente,profondo,sensibile,sicuro di sè,divertente,brillante...Il nostro rapporto si basa sul dialogo sincero e sul rispetto,stiamo mettendo basi solide ed entrambi siamo ottimisti.La compatibilità dei caratteri è quasi sconvolgente,e mi sento cosi serena con lui,cosi protetta,ma allo stesso tempo cosi forte!
E ora ci siamo,a breve conoscerò suo figlio(ovviamente per ora solo come un'amica di papà,niente di più,ma se sono rose fioriranno)!Sono pronta,sono felice,mi piace vedere nella mia testa il quadretto di noi 3,felici e sorridenti.Da tempo sento il bisogno di maternità,nonostante ne abbia paura,e questo bambino rappresenta per me una valida alternativa.Questo a livello egoistico.Poi però mi bloccco.Non è figlio mio.Ha già una madre.Non è giusto cercare di"portarglielo via",per quanto pessima lei sia.Non ti permettere,mi dico,di intrometterti in cose cosi grandi.A quel punto mi sento schiacciata dal peso della situazione.E se alla mia data di scadenza biennale io smettessi di amare anche quest'uomo meraviglioso?Qui c'è di mezzo un bambino,cause per il suo affidamento,persone adulte,sofferenze vere.Non funziona più la favoletta"mi butto,se va bene,bene,altrimenti amici come prima".So che razionalmente mi direste"aspetta 2 anni",ma lui è cosi entusiasta...e anche io lo sono,ma non voglio causare sofferenza,non più...
[#1]
Gentile Utente,
non le dirò affatto di aspettare due anni, ma le dico invece di attivarsi quanto prima per iniziare a risolvere i problemi che si sta trascinando da molto tempo e che ipotecano la sua serenità.
Si concentri prima di tutto su di sé e cerchi un aiuto per non vivere più condizionata dall'assenza di suo padre: una psicoterapia le restituirà serenità e autonomia nelle scelte e nei giudizi, rendendola libera di delineare il suo futuro come meglio crederà.
Per quanto riguarda il suo compagno attuale si tratta di una persona che vive una situazione difficile ed è importante che lei non stia sottovalutando la presenza di un bambino, che soffre già per la separazione dei genitori e la strumentalizzazione che subisce dalla madre e soffrirebbe se si legasse a lei vedendola poi scomparire.
Quanti anni ha il bambino?
non le dirò affatto di aspettare due anni, ma le dico invece di attivarsi quanto prima per iniziare a risolvere i problemi che si sta trascinando da molto tempo e che ipotecano la sua serenità.
Si concentri prima di tutto su di sé e cerchi un aiuto per non vivere più condizionata dall'assenza di suo padre: una psicoterapia le restituirà serenità e autonomia nelle scelte e nei giudizi, rendendola libera di delineare il suo futuro come meglio crederà.
Per quanto riguarda il suo compagno attuale si tratta di una persona che vive una situazione difficile ed è importante che lei non stia sottovalutando la presenza di un bambino, che soffre già per la separazione dei genitori e la strumentalizzazione che subisce dalla madre e soffrirebbe se si legasse a lei vedendola poi scomparire.
Quanti anni ha il bambino?
Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it
[#2]
Gentile Signora,
mi associo alle indicazioni e riflessioni della Collega.
Il lavoro psichico più complesso da fare è "fare ordine" dentro di lei...
La ricerca di stabilità, la ricerca della figura paterna, la responsabilità per questo bambino non suo ed il peso\resposnabilità relativa a questo amore.
Provi a mettere ordine, sono tutti ambiti che potrebbe separare, non obbligatoriamente metterli tutti nello stesso calderone, rischia di fare confusione....
mi associo alle indicazioni e riflessioni della Collega.
Il lavoro psichico più complesso da fare è "fare ordine" dentro di lei...
La ricerca di stabilità, la ricerca della figura paterna, la responsabilità per questo bambino non suo ed il peso\resposnabilità relativa a questo amore.
Provi a mettere ordine, sono tutti ambiti che potrebbe separare, non obbligatoriamente metterli tutti nello stesso calderone, rischia di fare confusione....
Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it
[#3]
Utente
Buongiorno e grazie per una risposta cosi tempestiva.
Riguardo al mio problema personale,più volte ho pensato di intraprendere una terapia, più volte ho dovuto rimandare a causa di problemi economici. Purtroppo il costo di una terapia è troppo elevato per le mie tasche (considerando una seduta a settimana, 50 euro circa ciascuna, si arriverebbe a una spesa mensile di 200 euro, decisamente insostenibile per me). Ovviamente mi baso sulla mia esperienza di terapia privata, se avete suggerimenti, ve ne sono grata.
Il bambino attualmente ha 8 anni, e da quello che mi racconta il mio compagno, ha sofferto e soffre molto. I bambini li ho sempre amati tutti, per me sono creature sacre, e capiaco l'importanza delle esperienze vissute durante l'infanzia, capisco quanto possano influire sul futuro, quanto sia pesante trascinarsi dietro certi pesi, lo capisco perchè l'ho vissuto sulla mia pelle, e per niente al mondo vorrei essere la causa, o anche solo un elemento marginale di questa sofferenza.
Il mio compagno dice che non dobbiamo fasciarci troppo la testa, lui spera che il bambino si affezioni e chieda lui stesso di uscire di nuovo in mia compagnia. Coi bambini ci so fare, e lui questo lo sa,ma in questo caso mi sento bloccata. I bambini apprezzano la spontaneità, ma come faccio ad essere spontanea se devo mentirgli per il suo bene e limitare glu slanci d'affetto che ho normalmente verso i bimbi? Ho paura anche di sua madre, non paura PER ME, ma per quello che potrebbe combinare, se sentisse puzza di bruciato.Conoscendola, potrebbero partire richieste assurde dai suoi avvocati, ad esempio di non far più uscire il bimbo col padre perchè egli si porta dietro le sue sgualdrine, confondendo e dando un cattivo esempio al figlio... Figuriamoci...
Quindi...Come devo comportarmi con questo bambino? Come possiamo uscire tutti insieme, senza che lui si insospettisca, senza che senta la necessità di parlarne alla madre, senza che io diventi per lui un'altra persona che "se lo litiga"?
Riguardo al mio problema personale,più volte ho pensato di intraprendere una terapia, più volte ho dovuto rimandare a causa di problemi economici. Purtroppo il costo di una terapia è troppo elevato per le mie tasche (considerando una seduta a settimana, 50 euro circa ciascuna, si arriverebbe a una spesa mensile di 200 euro, decisamente insostenibile per me). Ovviamente mi baso sulla mia esperienza di terapia privata, se avete suggerimenti, ve ne sono grata.
Il bambino attualmente ha 8 anni, e da quello che mi racconta il mio compagno, ha sofferto e soffre molto. I bambini li ho sempre amati tutti, per me sono creature sacre, e capiaco l'importanza delle esperienze vissute durante l'infanzia, capisco quanto possano influire sul futuro, quanto sia pesante trascinarsi dietro certi pesi, lo capisco perchè l'ho vissuto sulla mia pelle, e per niente al mondo vorrei essere la causa, o anche solo un elemento marginale di questa sofferenza.
Il mio compagno dice che non dobbiamo fasciarci troppo la testa, lui spera che il bambino si affezioni e chieda lui stesso di uscire di nuovo in mia compagnia. Coi bambini ci so fare, e lui questo lo sa,ma in questo caso mi sento bloccata. I bambini apprezzano la spontaneità, ma come faccio ad essere spontanea se devo mentirgli per il suo bene e limitare glu slanci d'affetto che ho normalmente verso i bimbi? Ho paura anche di sua madre, non paura PER ME, ma per quello che potrebbe combinare, se sentisse puzza di bruciato.Conoscendola, potrebbero partire richieste assurde dai suoi avvocati, ad esempio di non far più uscire il bimbo col padre perchè egli si porta dietro le sue sgualdrine, confondendo e dando un cattivo esempio al figlio... Figuriamoci...
Quindi...Come devo comportarmi con questo bambino? Come possiamo uscire tutti insieme, senza che lui si insospettisca, senza che senta la necessità di parlarne alla madre, senza che io diventi per lui un'altra persona che "se lo litiga"?
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Non conoscendo di persona e nel dettaglio questa delicata situazione non posso suggerirle cosa fare, se non di intraprendere una psicoterapia per risolvere i suoi conflitti ed evitare di percepire in maniera distorta gli eventi e di vivere male un rapporto che può invece renderla felice.
In generale comunque penso che sia importante che concordi quale atteggiamento tenere assieme al suo compagno e che non si faccia carico da sola di queste preoccupazioni.
Tornando alla terapia, può rivolgersi ad una struttura pubblica.
A questa pagina trova i link a consultori e centri di salute mentale:
www.serviziodipsicologia.it/faq
In generale comunque penso che sia importante che concordi quale atteggiamento tenere assieme al suo compagno e che non si faccia carico da sola di queste preoccupazioni.
Tornando alla terapia, può rivolgersi ad una struttura pubblica.
A questa pagina trova i link a consultori e centri di salute mentale:
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 1.6k visite dal 24/07/2013.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.